29 dic 2010

SOLE DI DICEMBRE




E' così rara una giornata di sole nell'ultima decade di dicembre, che sarebbe stata un'offesa a Giove pluvio non fermarmi un attimo, bearmi del dolce far nulla e godermi questo maestoso panorama. Certo la temperatura è piuttosto bassa quassù, ma ne avevo proprio bisogno.
Sentivo la necessità di aria buona, avevo bisogno di spaziare con lo sguardo senza ostacoli visivi, sentivo l'esigenza di qualcosa che fosse lontano dal mio mondo attuale e vicino alle tante cose che nel passato mi hanno emozionato.

La verità, così come mi piace immaginarla, è che la macchina si è come messa in moto da sola e sempre da sola mi ha portato fin qui disegnando in maniera perfetta i tornanti di questa strada di montagna. Probabilmente aveva capito che avevo bisogno di un buon caffè e di quella quiete assoluta che solo questa zona sa regalarmi.
E poi, una volta arrivato, iniziano i"dolci" problemi, perchè insieme alla fraterna accoglienza da parte delle 2G, arriva sempre una lavata di capo per il mancato uso del giubbino in pieno inverno, forse con temperature vicine allo 0 e la vecchiaia alle porte dovrei dar loro retta. Il problema è che le difficoltà non finiscono qui, ho praticamente esaurito i nascondigli per i 70 centesimi del caffè e non so più come fare a pagare, mi marcano stretto e non vogliono i miei soldi. E' sempre così da quando me ne sono andato, baci abbracci e consumazione gratis, per questo ci torno di rado, un pò mi metto vergogna, sembra quasi che vengo a scrocco.

Il vero spettacolo però, so già che mi aspetta all'esterno del bar. Pochi metri dopo aver iniziato il mio ritorno in città, sulla destra è ubicata una stupenda piazzetta e lì una tranquilla panchina mi attende accogliente.

Mi affacio, godo del panoramo e fantastico, infatti con gli occhi cerco luoghi che non conosco, immagino scene di vita che non mi appartengono e così magicamente, senza averla indotta, inizia quell'opera di rasserenamento di cui ho bisogno per tornare ad essere quello di sempre, ho magicamente capito.

Forse l'auto mi ha portato sin qui solo per gratificare il mio palato o chi lo sà, lei già sapeva che sarei stato meglio. I veri motivi che l'hanno guidata sin qui non li conosco, al momento so solo che ho iniziato a prendere coscienza di qual'è il mio malessere e la sua portata.
Adesso posso incominciare a cercare una soluzione e scovare così un rimedio.

Si, oggi pomeriggio ho iniziato a sentirmi meglio.


SAKINEH NON DEVE MORIRE


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3 commenti:

  1. Son contenta che ti senti meglio e se ti guardi intorno con ottimismo vedrai che sono tanti i motivi che possono farti sentire meglio, ad esempio gli amici che ti vogliono bene come me !! Un beso...

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  2. Sakineh non deve morire
    sono un assidua lettrice di tutto ciò che parla
    della vita delle donne abusate,maltrattate,umiliate e imprigionate
    nelle società maschiliste.
    La vita di molte donne, come Sakineh ho scoperto che è peggio dell'inferno,
    essere donne è meno di niente.
    HO imparato a guardare con occhi diversi
    chi arriva in Europa nei barconi,
    ho imparato a guardarli negli occhi senza avere
    paura che mi vendano qualcosa a tutti i costi,
    ma non riesco a non provare un grosso dolore
    allo stomaco quando leggo la loro sofferenza.
    Vorrei gridare aiutarle fisicamente....ma sono qua....
    La presenza del figlio 'maschio' vicino a Sakineh
    mi ha dato un pò di speranza,chi conosce la loro società sà perchè...
    Ho capito che noi da quà possiamo fare molto poco,sono loro che devono ribellarsi,noi porgeremo la nostra mano.. ..sempre..
    .<<<<<<<<<<<<<<<buon anno mondo
    nonnina

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  3. NONNINA

    Io qui, con il mio promemoria, con i post che ho scritto nel passato, cerco di tenere accesa la fiammella che riguarda il suo caso. Purtroppo è vero la loro realtà è diversa, misurarla con i nostri metri di paragone è anche probabilmente sbagliato, ma dobbiamo farlo e anche solo ricordarcene è importante.

    PINA

    Cherie, il subconscio percepisce le nostre emozioni prima del conscio, era tutta lì la chiave, ascoltarmi e capirmi. Poi non è detto che la soluzione combaci con la speranza, ma almeno so con cosa mi devo confrontare.

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