13 gen 2017

OPEN







Sto leggendo un libro, la cui copertina funge da introduzione a questo post e sin qui niente di nuovo, anzi chi mi conosce da un po' di tempo è autorizzato a pensare che sin qui tutto è restato esattamente come prima, si potrebbe quindi obiettare che ormai non faccio nulla di nuovo, ripetendo all'infinito un vecchio copione ed invece no.

Invece no, perché mi sto approcciando ad un genere letterario a me fino ad ora sconosciuto, le biografie o per la precisione, visto il caso, un'autobiografia.
Infatti ho sempre letto in passato cose abbastanza leggere, romanzi o come li chiamo io "fumettoni" per i quali non c'è la necessità di pensare e/o riflettere, un genere di letteratura per il quale non bisogna essere dotati di tanta intelligenza, basta avere un minimo di capacità nel visualizzare le situazioni che si stanno leggendo.
Lo ammetto, non mi è mai piaciuta l'idea di addentrarmi in qualcosa che fosse soltanto la mera riproposizione della storia e delle date salienti della vita di chicchessia, la cosa mi dava noia a prescindere e partivo quindi prevenuto.

Open invece mi ha incuriosito fin da subito (il libro è del 2011), sia per il personaggio Andrè Agassi che ne è il protagonista, un uomo che a suo modo ha sconvolto il tennis di allora portandolo nel terzo millennio, sia perché sin da subito le recensioni lo hanno battezzato come il capostipite di un nuovo modo di raccontare la vita di un essere umano. Ho deciso sin da subito che lo avrei letto.

Ecco, era il 2011, io l'ho acquistato il giorno dell'epifania 2017, ripensandoci a mente fredda ho forse lasciato passare sin troppo tempo per togliermi uno sfizio, ma sono uno che sa aspettare pur di godere appieno di un piacere e questo era il momento giusto per iniziare questa lettura. D'altronde, citando il claim di una bevanda "l'attesa è essa stessa parte del piacere"

Ho avuto modo di leggere fino ad oggi solo un centinaio di pagine, impegnandomi giusto un po' lo scorso fine settimana*, non sono per niente rimasto deluso, perchè ero già di mio affascinato dal personaggio, ma mi ha colpito il modo in cui è stato scritto il libro. Non riporta, ma racconta, fa della vita un romanzo e romanza la vita, rendendo estremamente interessante il tutto, scorrevole la lettura e intriga a tal punto, che viene spontaneo continuare. In pratica è scritto benissimo.
Con estrema sincerità, è qualcosa che mi ha dato ispirazione e voglia, ed è per questo che vi ho voluto mettere a parte di questa mia nuova lettura.



* Il giusto un pò fa riferimento al fatto che la cucciola (dovrei smettere di chiamarla così, sta crescendo, ma tant'è....) ha letto negli stessi tre giorni, tre libri intera di una saga. E' vero, si è alienata dal resto del mondo, ma ha letto molto più di me.








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