Non sei stata di sicuro la prima volta che ho incrociato l'amore nella mia vita, ma di certo voglio tu sia l'ultimo volto che assocerò all'amore durante la mia esistenza
Non sei stata di sicuro la prima volta che ho incrociato l'amore nella mia vita, ma di certo voglio tu sia l'ultimo volto che assocerò all'amore durante la mia esistenza
Quando le distanze si annullano e ti ritrovo tra le mie braccia, sogni folli diventano solidi desideri.
Esistono amori così intensi, che le parole sono riduttive, superflue, inutili, buone solo per riempire lo spazio tra un bacio e l'altro.
Se dal nostro tempo dovessi cancellare tutto il superfluo, l'inutile, nessun istante andrebbe perso.
L'ispirazione, a volte, è molto semplice come questa e sicuramente non raggiunge vette elevate, poi per chi come me, si riapproccia ad una tastiera dopo tanto tempo, ne occorre molto altro di tempo per riuscire di nuovo a scrivere bene e in maniera interessante, ma se mai comincio, mai riesco.
Buona lettura e semmai dovesse piacervi, condividete il link, grazie.
La bocca si muoveva lenta, alla ricerca di ogni singolo
ricciolo di cioccolato all'arancia, quelli che erano ancora sparsi sul morbido
corpo della sua compagna. La punta della lingua seguiva una scia fatta di
efelidi e di sapori ed accarezzava cosi delicatamente ogni millimetro di quella
pelle tanto desiderata, godendo del piacere di ogni gusto che scorgeva lungo
quel tragitto sensuale, cercando nello stesso momento di stimolare nuovi
piaceri e agrodolci sensazioni.
Non aveva lesinato energie e si era offerto con tutto se stesso, mentre proseguiva in quel viaggio alla ricerca dell'appagamento primordiale che solo il cibo e la passione amorosa sanno risvegliare, condividendo ogni sensazione con lei musa e complice appassionata, lei che non era affatto fuggita da quel momento di intenso piacere condiviso, attrice protagonista di quel sogno proibito, superficie e allo stesso tempo fulgida sostanza di quel pasto prelibato, lei, che aveva desiderato lasciarsi sopraffare da quel delirio dei sensi, gemendo di piacere quando aveva sentito le labbra ghermirle delicatamente la sommità dei seni, così come aveva fatto scorrere lentamente i polpastrelli lungo la sua schiena nuda, alla ricerca dei tasti giusti per rendere ancora più intensa ed ardente quella sinfonia, fatta di pelle e papille gustative.
Non si stavano concedendo, la loro era una vera e propria fusione, dove il cibo afrodisiaco, fino a quel momento era stato soltanto una scusa per cercare nuovi modi per risvegliare primordiali. Un gioco erotico a cui nessuno dei due si era sottratto, anzi al quale avevano intenzionalmente alzato la posta, istante dopo istante, cercando di elevare così il reciproco piacere, fino a vette che ancora non avevano esplorato. Il fatto stesso, che ancora dopo tanto vissuto, cercavano di scovare nuove strade per regalarsi vecchie sensazioni, faceva loro comprendere quanto quello che poteva sembrare soltanto un sogno folle e condiviso, fosse invece sempre più una solida realtà, la base e sostanza dei loro giorni, quella complicità totale che condividevano anche nei più intimi dei loro desideri.
Erano stati coppia in tutto e per tutto da quando si erano scelti e voluti.
Perle di cacao, che ancora profumavano di agrumi e qualche sentore del pregiato vino che avevano bevuto, si lasciavano scovare sul suo ventre, così che la bocca potesse carpirne tutta la loro essenza, mista al sapore di pelle impregnata di profumo e intimi sapori, così da rendere triplo il piacere che li stava sopraffacendo. Una miscela condita di tenue femmineo piacere e tratti di arancia.
Entrambi ardevano di passione e tutto questo intenso vivere che si stavano regalando, allontanava sempre di più la morte dalle loro esistenza, perché tanto amore ed ardore meritavano il massimo rispetto da parte di chiunque per quanta vita fosse lì presente. Quel luogo dove ogni respiro era sostanza stessa e nuova forma di espressione del loro desiderio, uno spazio ancestrale posto in un eremo dove il mondo non poteva in nessun modo arrivare, per poter sporcare tanta pura bellezza.
Il cibo era oramai terminato, ma la loro ricerca del gusto non si era affatto arrestata. Inconsciamente entrambi avevano compreso che dovevano sublimare quel momento, che era stato a tratti irreale ed ora stavano per completare quel percorso, assaporandosi quanto di più possibile, lì fino al punto più intimo che l'altro potesse donargli. Erano alla condivisione del piacere massimo che quel momento potesse provocare e quindi senza sosta cercarono di elevare i reciproci desideri sino al punto di non ritorno, quando il piacere stesso diventa palpabile e si offre al palato altrui, così da gioire e vivere insieme delle loro intensità, fino a soddisfare definitivamente quella loro voglia di peccato di gola.
Ciao navigante, mi consento una piccola premessa a questa mia nuova avventura.
Avevo voglia di scrivere (l'ho sempre avuta in realtà) ed ho provato a riannodare i capi della mia ispirazione, sperando che mi portino da qualche parte e per ricominciare, mi sembrava il caso di farlo all'interno della mia comfort zone, quella nella quale mi riesce facile esprimermi, la mia isola.
Ci provo di nuovo, non so cosa ne verrà fuori, ma ci provo
Il sacchetto che conteneva i tranci
di pizza, era ormai pieno soltanto dei tovaglioli di carta unti, accartocciati
su se stessi e gettati lì dentro alla bene e meglio, per poter poi essere
cestinati in un secondo momento. Due Messina vuote erano appoggiate sulla
sabbia e la terza era prossima a seguire la stessa sorte. Avevano scoperto
quella birra per caso, una sera a cena ed il retrogusto di sale, che rimaneva
impresso sulla lingua, ogni volta che il sorso lasciava la bocca, era quel
qualcosa in più che l’aveva fatta diventare immediatamente la loro prima
scelta, ogni volta che ne avevano avuto la possibilità.
In
realtà, se solo si fossero soffermati a pensarci su per qualche istante, molto
di ciò che stavano vivendo, era qualcosa su cui loro non avevano avuto nessun
tipo di controllo. Lo era stato il modo in cui si erano conosciuti, così come
il loro primo incontro, quando si erano piaciuti e poi baciati con un’infantile
spontaneità, che aveva dato loro l’impressione che si fossero soltanto trovati,
dopo tanta attesa. Da quel momento in poi non si erano mai più persi di vista,
giorno dopo giorno, ogni santo giorno, dal momento in cui avevano fatto
irruzione nelle rispettive vite. Ed era dovuto al caso anche il modo in cui
avevano scovato quel luogo, la loro isola felice, una spiaggia isolata, immersa
nel caos cittadino, lì dove erano contemporaneamente fuori da ogni logica di
spazio e di tempo, pur essendo al centro della loro città e pensandoci bene, la
sola cosa sensata di tutta quella vicenda, era il modo in cui l’avevano
arredata o meglio, come si erano comodamente organizzati, ogni volta di più.
Si, perché quella notte non era la prima volta che si rintanavano lì e non
sarebbe stata di certo l’ultima.
Quella
sera, poi, non c’era la luna nel cielo a rendere il tutto romantico, ma non per
questo avevano l’impressione che intorno a loro ci fosse desolazione o buio.
Infatti, il ristorante del vicino stabilimento balneare, involontariamente,
regalava loro la giusta atmosfera, fatta di luce soffusa e musica di
sottofondo, accompagnando le parole e sottolineando i silenzi, nei quali di
tanto in tanto si ritrovavano immersi, quegli attimi in cui i loro sguardi si
perdevano, uno negli occhi dell’altra. Per la verità non era qualcosa che
capitava spesso il silenzio, avevano sempre qualcosa da dirsi, d’altronde
avevano così tante cose da raccontarsi. Erano state le loro, due vite vissute
molto intensamente, ma quando le voci riposavano, le labbra non si fermavano,
perché si cercavano vogliose, per essere impegnate con torridi baci.
Da
una sorta di finta lontananza, giungevano i rumori della città, auto che
correvano festose sul notturno lungomare, lasciando rimbombare nell’aria tormentoni
spagnoleggianti, che seppure provenivano dalla strada che li sovrastava, grazie
alla loro posizione sottoposta, diventavano quasi piacevoli all’ascolto.
E cosi, ogni
volta che potevano, sparivano tra la gente senza che gli altri potessero
accorgersene, loro riuscivano semplicemente ad estraniarsi dal mondo che li
circondava e vivevano questa nuova stagione della loro esistenza, godendo di
quest’amore adulto, consapevole, con lo stesso entusiasmo travolgente di due
ragazzini ed il piacere che solo due persone mature, che hanno vissuto tanto,
sanno regalarsi.