29 mag 2010

VETRI ROTTI





La persiana della finestra è chiusa, ma dal balcone filtra la luce del nuovo mattino. Il giorno è già ormai abbastanza adulto, riscalda e rischiara la giornata di chi ha iniziato a viverla.
Io sono già qui al mio pc, convinto a scrivere di pensieri vuoti e sensazioni inutili, sperando che qualcuno nel mondo trovi tutto ciò interessante. Questa sta diventando l'unica linfa vitale che alimenta il mio quotidiano, decisamente un quadro deprimente.

E' tutto così vuoto e per quanto mi sforzi di riempire gli spazi che mi circondano con persone che spero possano condividere con me un tratto di strada insieme, mi rendo conto che è un lavoro inutile, perchè mi ritrovo sempre a fare tutto da solo. Noto sempre il piacere disegnarsi sul volto delle persone a cui dedico le mie attenzioni e nello stesso tempo l'assoluta mancanza di impegno, perchè sporcarsi le mani è una cosa che non piace a nessuno e tutto ciò mi stanca infinitamente. Mi accorgo con sempre maggiore frequenza di sentirmi come un sacco che è stato totalmente svuotato e poi gettato in un angolo.

Ormai diventa difficile anche prendere sonno, perchè quando la notte mi stendo nel letto penso che mi sono sbattuto per nulla, niente è cambiato e io sono ancora, di nuovo solo. Non fisicamente, come ho detto già in passato l'assenza di persone intorno non mi spaventa, anzi a volte rifuggo tutti di proposito, ma mi sento lasciato solo da chiunque potrebbe condividere un sentimento con me, amore, amicizia, affetto. Quasi tutti rispondono, quasi nessuno prende l'iniziativa di farsi vivo, anche senza un motivo valido, ma per il piacere della mia presenza.

Dev'esserci uno scopo, anzi un tornaconto dietro ad ogni azione, altrimenti nessuno agisce. E' questo ciò di cui dovrei prendere coscienza, le persone si attivano solo se ne traggono un vantaggio. Vivere per le utopie o un sogno è un qualcosa per cui nessuno osa rischiare, meglio una serena vita di inferno che lottare nella speranza di essere felici.

Ma la cosa che più di altre mi sbalordisce nella sua assurdità è che le persone a cui dedico attenzioni, poi si abituano a tal punto da pretenderle, pur senza voler dare nulla in cambio. Io però non sono un automa al quale premi un tasto e parte in automatico la coccola o il simpatico gesto folle, sono come tutti un essere umano e ho bisogno di una parola dolce di tanto in tanto, di un gesto, di un pensiero, perchè se ho il desiderio di condividere una foto o un momento di serenità con chi stimo, a volte mi farebbe piacere ricevere un briciolo di attenzione, spontanea e non indotta.

Parlando con "la bimba" ieri, mi sono sentito dire "è davvero una giornata di me..a", la mia risposta immediata e non mediata è stata "se la mia è una giornata di me..a, vuol dire che mi sta andando di lusso, perchè la mia vita è molto peggio".

L'immagine che campeggia in alto non è casuale, quando l'ho vista mi ha spiazzato togliendomi il fiato, è rappresentativa di molti dei miei stati d'animo, vetri rotti dalle esperienze del passato e nessuno che mi aiuta o mi sprona a metterne di nuovi.

Ecco, non mi sento solo, ma abbandonato in compagnia di me stesso e forse da quando mi frequento assiduamente comincio a capire perchè tutti quanti mi stanno alla larga. Sono maledettamente noioso con tutti queste mie fisime sui rapporti umani, mi faccio troppi problemi, sarebbe tanto meglio il "carpe diem", ma ahimè non ci riesco e non ho assolutamente voglia di cambiare.



CERTE VOLTE GUARDO IL MARE,

QUESTO ETERNO MOVIMENTO,

MA DUE OCCHI NON MI BASTANO

E CAPISCO DI ESSER SOLO



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27 mag 2010

UNA LUNGA STORIA INSIEME




Si inserisce in questa settimana che sto dedicando alla passione, come un diadema su una testa regale, questo post numero 200 e per renderlo davvero speciale ti regalo una raccolta di brani di vari autori che a me piacciono infinitamente.

Non sono un letterato, ne un uomo di cultura e quindi non mi azzardo in letture critiche o analisi del pensiero dei vari autori, non ne sono in grado, non ne sare capace. Voglio però solo segnalarti uno dei due anonimi, il primo. Il brano è infatti tratto da "Le mille e una notte", che viene erroneamente vista come una raccolta di favole per bambini, mentre a onor del vero a volte è "indigesta" anche ai grandi, per il modo in cui sono trattati certi argomenti.

Chi mi legge da molto, sa che mi sono liberamente e sopratutto lontanamente ispirato a quei libri e mi sembrava il caso di utilizzare un pezzo tratto da essi per aprire questo post.

Ho chiuso poi con un altro anonimo e forse è meglio che questo povero mentecatto rimanga tale, anche se i puntini potrebbero aiutare a capire di chi si tratta ...........


"Non per questo ti amo, anima mia.
E tuttavia, quando
sento danzare i tuoi seni bruniti, ondeggiare
la tua snella figura contro il sole, le labbra
farsi azzurre nei baci che mi premono, oh!
Allora, anima mia, la mia anima
sento che si raccoglie nel tuo corpo, e il mio
subito viene meno, e gli occhi mi si offuscano,
nel buio della tenda le mani accarezzano
come un tappeto la tua pelle lucida."
ANONIMO ARABO



Oh invadimi con la tua bocca bruciante,
indagami, se vuoi, coi tuoi occhi notturni,
ma lasciami nel tuo nome navigare e dormire."
PABLO NERUDA



"Oh, sospirami qualche parola di fuoco!
E sorridimi come se dovessero bruciarmi!
Stringiti a me come si stringe un'amante ...
Baciami, e nel tuo cuore seppelliscimi!
Oh, amami davvero!"
JOHN KEATS




In fondo ai tuoi occhi ho trovato una nuova forma di vita,
quella che ogni giorno con gioia condividiamo;

In fondo ai tuoi occhi ho scovato un pianeta fatto di solo amore,
sul quale siamo atterrati e che insieme abitiamo felici

In fondo ai tuoi occhi ho capito cosa significa il desiderio,
in essi c'è il riflesso di cosa senti per me
quella passione che cerco di ricambiare

In fondo ai tuoi occhi ho letto una frase,
TI AMO E LO FARO' PER SEMPRE
.. ......... ... ....




26 mag 2010

L'ODORE DEL SESSO







QUESTO CHE LEGGI E' UN POST CHE HO SCRITTO SEI MESI FA E FIN'ORA ERA STATO RELEGATO NEL MIO BLOG PRIVATO, FORSE ANCHE PER IL MODO IN CUI E' TRATTATO L'ARGOMENTO, MOLTO DIRETTO.

ONESTAMENTE NON MI VA DI ESSERE NECESSARIAMENTE SEMPRE PERFETTINO, SONO FATTO DI CARNE E SANGUE. HO UN CUORE VERO CHE BATTE NEL PETTO, MA COME TUTTI GLI ESSERI UMANI HO ANCHE UN LATO "
CARNALE" E SE TI DISPIACE LEGGERE QUALCOSA DI FORTE, HAI LA FACOLTA' DI NON CONTINUARE.

NAUFRAGO AVVISATO................



Credo che nessun piacere al mondo sia paragonabile alla sensazione che si prova baciando il corpo nudo di una donna. Le vibrazione che senti quando la tua lingua sfiora la sua pelle sino a raggiungere il suo io più intimo sono indescrivibili, i brividi che si provano e che si confondono con i suoi sussulti, sono il motivo dei motivi per vivere ogni giorno nell'attesa dell'incontro, di lei.

I corpi che si confondono e si fondono, i movimenti che si fanno sempre più intensi e delicati, profondi e violenti, un gioco fatto di tutte le malizie di questo mondo, darsi per poi ritirarsi, farsi desiderare e poi esserci con tutto se stesso, con il corpo, la mente, il cuore, con la forze e la passione che solo la donna amata riesce a tirarti fuori.

E poi il suo volto stravolto dal piacere, i seni che diventano sempre più turgidi e che pretendono le labbra, quelle stelle che madre natura ha posto alla punta dei suoi seni che desiderano i baci mentre il sesso femminile si gonfia e urla di essere violato. Fonte di piacere che dev'essere reciproco, un gioco di specchi, dove si deve dare e ricevere e il sangue che bolle fino a diventare lava. La pressione sale, il desiderio arde le carni mentre senti che sei vivo in ogni movimento del corpo.

E giunge il momento di soggiacere, di lasciarla sfrenare è li con te perchè vuole che essere tua e solo tua, non posseduta, ma amata. La sento che desidera liberarsi di ogni sovrastruttura mentale e diventa una santa e una meretrice.

Eccola che scende con il suo corpo lungo il mio, che lo vuole quanto io voglio lei, il suo odore che mi avvolge e mi conquista, il suo cuore che pulsa su di me. Il mio corpo non ha più segreti, esplorato in ogni suo spigolo, sono completamente in sua balia, ma questo gioco fatto di amore e si sesso non deve avere un vincitore e uno sconfitto. Le mie mani nelle sue, le braccia che si allargano e i corpi che si toccano di nuovo, il suo petto contro il mio, i suoi capezzoli che mi bruciano la pelle mentre la sua bocca voracemente si approfitta del mio collo.

E' il momento e sempre intenso e adesso sono io che mi faccio sentire, sempre più sono dentro di lei con il cuore, con la mente, con il mio corpo e sempre più siamo un solo essere e ancora di più e sempre di più. Mia adesso, mia per sempre, mia e solo mia, come mai di nessun altro al mondo. Ti voglio e ti ho MIA.

I polpastrelli che sfiorano il suo corpo, mentre lei si contorce tutta dal piacere, ti sento e ti voglio ancora e ancora, abbiamo raggiunto il piacere insieme, ma ho sete di te, ho voglia di te e sento che è così anche per te di nuovo, e riparte il tuo corpo, riparte il mio, un ballo scandaloso fatto di sesso, danzato sulle note dell'amore.



FORSE HO ESAGERATO, MI SONO LASCIATO ANDARE UN PO' TROPPO, MA L'ISPIRAZIONE NON DEVE AVERE FRENI .......



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DANZA SUL MIO PETTO: Amantes Fausto Papetti Clicca qui

20 mag 2010

SOGNO DI LIBERTA'




In questi giorni tremendi, grondanti di sangue e di lacrime, le mie ricerche sul web erano mirate verso brani che in qualche modo mi regalassero almeno la speranza di un domani migliore. Mi sono così imbattuto per caso nella storia di questo dissidente spagnolo, Marcos Ana, ho ascoltato il brano che poi segue e credo sia un obbligo per me condividerla con tutti voi.



Si dice che quando uscì di prigione aveva quarantuno anni e non era mai stato a letto con una donna. Si dice che durante la prima notte a Madrid in cui respirò il profumo leggero della libertà ebbe la fortuna di incontrare una prostituta di buon cuore. La prostituta ascoltò la sua storia e dopo avergli dato il battesimo dell’amore non volle essere pagata.

Marcos Ana aveva appena diciannove anni quando venne rinchiuso in carcere dal regime di Francisco Franco e condannato a ventitré anni di detenzione per le sue idee rivoluzionarie. Ventitré anni vissuti nelle celle di rigore, sottoposto a torture indicibili e alle pressioni psicologiche di due condanne a morte. E in quell’inferno, come unico conforto, la poesia.

Versi scritti e imparati a memoria dai compagni di carcere, i quali, una volta tornati liberi, li trascrivevano perché fossero pubblicati all’estero.

Erano gli anni Sessanta e quei versi cominciarono a circolare in Europa, rivelando all’opinione pubblica internazionale il destino atroce dei dissidenti del regime.



LA MIA CASA E IL MIO CUORE
(Sogno di libertà)

Se un giorno tornerò alla vita
la mia casa non avrà chiavi:
sempre aperta, come il mare,
il sole e l’aria.

Che entrino la notte e il giorno,
la pioggia azzurra, la sera,
il pane rosso dell’aurora;
la luna, mia dolce amante.

Che l’amicizia non trattenga
il passo sulla soglia,
né la rondine il volo,
né l’amore le labbra. Nessuno.

La mia casa e il mio cuore
mai chiusi: che passino
gli uccelli, gli amici,
e il sole e l’aria.



19 mag 2010

BASTA GUERRE

Ancora un morto italiano sulle strade della guerra. Un'altra vita spezzata da chi combatte per il potere. Gli uomini, gli unici animali in grado di fare ciò.


Sarebbe bello non solo immaginare un mondo diverso......



L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.

(John Fitzgerald Kennedy)






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18 mag 2010

A LUTTO






Esistono vari modi di ricordare chi tiene alto il nome e l'onore della nostra patria all'estero. Io scelgo semplicemente di rendere omaggio a chi ieri è morto nel nome dell'Italia, listando a lutto il mio blog e mettendo in sottofondo un inno di pace.

Ricordando che non esistono morti di serie A e di serie B a secondo del numero di caduti nelle imboscate e sperando che una volta tanto, le idiozie di chi solitamente non sa che dire, ma apre la bocca per cambiare aria alla calotta cranica, solitamente sotto vuoto spinto, beh mi piacerebbe che fossero ciance AFONE.


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GENERALE: Francesco De Gregori
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15 mag 2010

DOLORI




Dimenticare è un lusso che non possiamo concederci.

Le gioie, i dolori, i momenti tristi e quelli felici, diventano sempre più spesso un peso che comunque ci porteremo dentro per sempre e che ci segnano scalfendo quello che oggi siamo, per farci diventare quello che poi saremo alla fine del nostro passaggio su questa terra.

Però ho davvero tanta voglia di spegnere l'interruttore della memoria e dimenticare le brutture di questa mia vita, perchè la stanchezza di reggere le angherie e le delusioni si fa sempre più opprimente e difficile da sopportare ogni giorno che passa.

Una difetto che ho imparato a riconoscere nel mio carattare è che difficilmente mi arrabbio, questo associato al fatto che permetto a chiunque di espremere la sua opinione senza replicare, mi mette nelle condizioni di somatizzare le cose brutture che quotidianamente sopporto. Sono conscio di aver permesso negli anni a troppa gente indegna di credere di essere nel diritto di avere ragione alla fine di una discussione. So anche che tutto ciò mi ha portato ad avere grosse delusioni dagli uomini e dalle donne che ho incrociato fin'ora, perchè c'è stato chi di punto in bianco ha cambiato atteggiamento senza una sola ragione logica (per loro stessa ammissione) arrivando perfino al punto di togliermi il saluto, neanche fossi un appestato. Altre volte invece mi è capitato di essere involontariamente apostrofato in un modo che pensavo impossibile, salvo poi sentirmi chiedere il perdono per le frasi dettate dalla rabbia, ma aveva ragione chi mi disse che le azioni brutte non si rimuovono con delle semplici scuse. Ecco, tutto questo e tanto altro ancora mi porta a vivere le lacerazioni che lasciano queste ferite anche a distanza di giorni, di settimane, sentendo dolori in punti dell'anima che avevo dimenticato di avere o che forse non ho mai conosciuto prima, è insopportabile.

La cosa poi che trovo maggiormente tremenda del mio modo di essere è che la mia memoria selettiva funziona al contrario. Riesco a dimenticare i momenti belli e mi rimangono dentro i dolori, perchè alla fine penso che se qualcosa di buono c'è stato non è solo merito mio e va condiviso con chi li ha vissuti con me, superandoli così nell'attesa di quelli successivi, mentre delle tristezze mi faccio carico in maniera quasi esclusiva, come se fosse solo colpa mia perchè sono avvenuti.

Però anche io sono un essere umano e certe volte vorrei staccare la spina da questa vita. Sai sono cusioso di sapere come sarebbe stato vivere nel corpo di un altro o forse anche essere semplicemente me stesso, solo un pò più stronzo, come uno di quelli che si approfittano del prossimo con l'intenzione di farlo e non per semplice caso. Chissà, forse se fossi stato un pò più cinico e cattivo questo mi avrebbe reso la vita meno difficile e più divertente, mentre invece mi ritrovo a versare lacrime per l'ennesima volta sul finale di un film che potrei ormai recitare a memoria, tutto questo mentre il mondo intorno ancora è avvinghiato ai propri sogni notturni. Mi sa che sono un emerito idiota, anzi come diceva il protagonista maschile "un cazzone avariato".

Probabilmente il mio vero difetto è stato ridurre al massimo quella componente di egocentrismo che alberga in tutti noi e in una realtà dove ognuno pensa di essere il solo centro del mondo pretendendo di avere intorno non persone, ma sudditi devoti volti al proprio esclusivo piacere, non credo sia stata una mossa indovinata. Perchè poi al mondo di oggi nessuno più vive l'altro come una persona in grado di avere sentimenti propri e io in tutto ciò non riesco a muovermici bene, è una realtà questa nella quale non riesco ad espremermi, subisco letteralmente anche quando non potrei e non dovrei farlo.

Vorrei davvero che i cattivi pensieri sparissero come sabbia tra le dita, perchè per me diviene sempre più difficile sopportare nuovi dolori, non so più dove immagazinarli.








Però io sono solo un ca..one avariato mentre lui alla fine rimane con Julia Roberts INDEFINITAMENTE




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SOTTOFONDO MUSICALE:

AMAPOLA: Versione di Ennio Morricone per il film C'era una volta in America
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13 mag 2010

GENITORE






Il "mestiere" più difficile che esiste al mondo e a cui ci "condanniamo" gioiosamente per libera scelta. Questo lavoro è essere padre o madre, genitori di qualcuno che speriamo possa perpetrare nel tempo il nostro ricordo e l'amore che gli portiamo incondizionatamente.

Ci si può rapportare in tanti modi verso i propri pargoli, io personalmente cerco di essere d'esempio, spiegando le mie scelte se vedo che possono essere recepite e facendomi conoscere per quello che sono realmente. Credo che quello sia l'altro unico ambito della mia vita (oltre l'isola) dove riesco a essere lieve e profondo, sensato e gioioso contemporaneamente. Un modo di essere che forse non paga nell'eta infantile e adolescenziale, ma che spero alla lunga venga recepito e apprezzato.

Ritengo che essere sempre se stessi, nel bene e nel male, è il modo migliore di rapportarsi a qualunque essere umano, figuriamoci con i propri figli.
Di una cosa però sono certo, che la mia unica imposizione intrasigibile riguarderà la lettura della poesia che trovi di seguito. E' un concentrato unico di insegnamenti, che io non potrò comunque mai eguagliare e alla quale personalmente ho cercato di fare rifermento, sempre.

Buona lettura.


SE



Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno
La perdono, e se la prendono con te;
Se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano,
Ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi;

Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere;

Se sai non ricambiare menzogna con menzogna,
Odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,
E a evitare di far discorsi troppo saggi;

Se sai sognare - ma dai sogni sai non farti dominare;
Se sai pensare - ma dei pensieri sa non farne il fine;
Se sai trattare nello stesso modo due impostori
- Trionfo e Disastro - quando ti capitano innanzi;
Se sai resistere a udire la verità che hai detto
Dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi;

Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati,
Le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante;
Se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio
E te lo giochi, all'azzardo, un'altra volta,
E se perdi, sai ricominciare
Senza dire una parola di sconfitta;

Se sai forzare cuore, nervi e tendini

Dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza,
A tener duro, quando in te nient'altro
Esiste, tranne il comando della Volontà;

Se sai parlare alle folle senza sentirti re,

O intrattenere i re parlando francamente,
Se né amici né nemici riescono a ferirti,
Pur tutti contando per te, ma troppo mai
nessuno;

Se riesci ad occupare il tempo inesorabile
Dando valore a ogni istante della vita,
Il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro,
E, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo!



La canzone che ascolti in sottofondo e a corredo della quale trovi anche un bel video, ha come tema appunto il rapporto padre/figlio. Poco conosciuta, ma intensa.









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SOTTOFONDO MUSICALE:

NOI CI PARLIAMO DA GRANDI: Eros Ramazzotti
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11 mag 2010

STIAMO LAVORANDO PER VOI





Da molto tempo ero arrabbiato con me stesso perchè non ero in grado di aggiornare le rubriche che solitamente trovavi di fianco ai post, in pratica erano ferme da mesi e mesi. Siccome ritengo che ogni cosa immobile è priva di vita e non sopporto l'idea che ciò si possa pensare di questo blog, ha avuto oggi inizio un'operazione di restyling.

Ho cominciato a rimuovere quelle rubriche che mi avrebbero rubato tempo che non ho, è stata immaginata una nuova impaginazione (forse anche più ordinata direi) e ho inserito dei nuovi widget, mentre altri ne immetterò nei prossimi giorni, così come l'estro mi detterà.

Sto cercando di rendere più interessante la permanenza sull'isola a chiunque vi passi e comunque di incuriosire chi vi approda, facendo in modo che vi ritorni. Ho sempre in mente l'obbiettivo delle 21.000 pagine visitate alla data dell'8 di dicembre, per essere così "costretto" a un nuovo versamento pro UNICEF (non dimentico gli impegni che assumo).

Tutto ciò potrebbe distrarmi per un pò dalla scrittura o dalla ricerca di nuovi post da inserire, spero comprenderai e perdonerai naufrago.

Grazie e a presto.

P. S. Il sottofondo di oggi è da ascoltare, credimi lui parla di canzoni, io penso ai post, ma per il resto.....................


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10 mag 2010

SCRITTI DANESI





Ho scoperto Eileen per caso o forse è meglio dire che è lei che ha scoperto me, perchè di punto in bianco una mattina ho trovato il suo nome tra i lettori fissi del mio accrocchio di parole. Come faccio di solito in questi casi sbircio per capire chi è che si avventura sulle rive dell'isola e ho trovato un blog davvero interessante da seguire. Ho cominciato quel giorno di marzo e non ho più smesso.

Lei è una ragazza (
immagino lo sia, non lo so per certo) che a un certo punto della sua vita si è trasferita prima in Danimarca e poi a Dallas, dove tutt'ora vive e da dove, in italiano, racconta la sua vita, il suo è una sorta di diario, cogliendo poi appieno quello che è lo spirito su cui si basa un blog (solo quel deviato mentale del guardiano poteva farne qualcosa di diverso).

Lo so, sembra tanto di farsi i fatti suoi leggendo ciò che le accade e sarebbe così se non fosse che ha un modo di rappresentare gli accadimenti davvero interessante. Tratteggia, quasi dipinge le situazioni che vive, non solo raccontando, ma facendo vivere le sue emozioni.

Le ho chiesto di pubblicare parte degli scritti danesi, perchè trovo che siano davvero un condensato di emozioni e vita.

Ti consiglio naufrago di immergerti nella lettura con estrema calma e avendo tempo a disposizione, non è solo un passatempo, ma è la fine o forse l'inizio di un viaggio interessantissimo.





In questo momento sono in volo per la Danimarca... e sono sola… ho scelto la Danimarca perché non la conosco e potrei trovarmi assolutamente spaesata e a disagio... l'ho scelta per questo. Scendo in questo momento dall'aereo… ho viaggiato vicino all'oblò e l'ho tenuto sempre chiuso.. per dimenticare che acqua, monti, cielo e colori saranno le briciole per ritornare a casa... non ho più una casa... non ho più nulla e sono all'aeroporto di Copenhagen... appena l'ho visto ho pensato “e' così che immaginavo l'aeroporto di Copenhagen”... e la disillusione mi ha invaso... a ricordarmi che l'immaginazione arriva sempre prima di noi in ogni aeroporto a rovinarci il presente... a riportarci nel centro di noi stessi dove tutto e' già stato vissuto per non sentirci perduti... e se mi aspettavo di perdermi sbagliavo... perche' proprio all'uscita su una parete fra delle scritte c'e' il mio nome con la data di oggi... scritto con un pennarello nero e di traverso... ci sono le mie otto lettere e la mia grafia in stampatello... sono già stata qui e se mi guardo intorno ci sono le tedesche e le danesi... perfettamente composte e pulite anche con questo caldo... anche dopo ore di volo... anche se hanno fumato, bevuto, anche senza trucco… e ci sono io con la mia imperfezione... con i capelli sconvolti e i pantaloni sgualciti... le mie occhiaie sono il sonno che mi nego e il sogno ad occhi aperti che m'impongo... dicono che siamo anche la nostra storia... altri che siamo solo il nostro presente… io sono solo il mio futuro già vissuto nella tendina di un aereo e torno a casa con il primo volo... rigorosamente ad occhi aperti e in silenzio... non posso dire a nessuno dove sono stata e cosa ho scoperto… dire e' un po' abbandonarsi e anche pretendere... io sto zitta e suddivido i pensieri in quelli buoni e cattivi.. i cattivi poi diventano quelli buoni un minuto dopo e non mi resterà che appallottolarli e ricominciare da capo... un altro volo e sarà l'abitacolo di una macchina... saranno i suoi gesti che lentamente reclamano gli anni… lui e' del partito della storia e la storia gli ricorda che ha diritto di toccare il mio polso e il mio viso imbronciato... ogni carezza e' un conato... perché gli voglio bene… perché non amo più Lei ma te... perché l'incompiutezza delle parole non mi aiuta a liberarmi dal mio peso e posso solo mentire e tacere un “devo stare sola” o “devo andare in Danimarca e tornare in silenzio”... “devo smetterla di pensare che se non sono il meglio non sono niente”... “devo smetterla di credere all'esistenza del meglio”... sto zitta… sono del partito del futuro e non dimentico che fra poco questa macchina diventerà un prato d'erba nuova... ci saranno i soli e gli 'astri e i laghi e i cani senza guinzaglio e le frittelle di alghe e le gonne lunghe coi piedi nudi sulla terra umida e il mio sorriso che oggi non c'e' e non ci sono garanzie che domani esploderà colorato sull'acqua scura... di notte.

Il punto e' che non c'e' nulla al di fuori di quello che vedo e ho gli occhi stanchi...


To be continued (come dicono a Dallas) clicca qui


Trovare qualcosa di un gruppo danese valido a tal punto da essere inserito come sottofondo musicale, era per me un'impresa difficile da realizzare. Avevo quindi deciso di inserire qualcosa da "la sirenetta" di Disney, ma il contrasto sarebbe stato così enorme con il testo, da stridere enormemente. Allora mi sono ricordato di questo brano di Ludovico Einaudi "andare" che trovo perfetto.


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SOTTOFONDO MUSICALE:

ANDARE: Ludovico Einaudi
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8 mag 2010

ALBA






Un nuovo sole sta nascendo e la sua luce tra poco ruberà il posto alle tenebre che fin'ora mi hanno accompagnato.

Adoro l'alba, l'ho scoperta per caso anni fa, ero all'inizio della mia avventura lavorativa e per forza di cose ero costretto ad alzarmi presto, perchè uno dei primi insegnamenti che mi fu dato dal mio MAESTRO fu "Hai un posto di responsabilità, devi arrivare sempre per primo sul luogo di lavoro. sempre".
Sono ormai vent'anni che la mia sveglia è puntata alle 5 e 35 del mattino, qualsiasi sia stato l'orario in cui iniziavo a dormire la sera precedente.

All'inizio non ci facevo caso, è un passaggio naturale, avviene e non gli davo nessuna importanza. Poi una mattina, così per caso, mi ha sorpreso e rimasi inebetito e senza fiato davanti a uno scenario unico che però si rinnova quotidianamente, il sole che sorge.
Non ricordo nemmeno perchè quel giorno ero arrivato molto presto in cantiere, però ho ben preciso il luogo, il porto di San Marco di Castellabate, il prolungamento a mare del molo esterno. Stavamo realizzando questo tratto di molo e il paesaggio raccontava solo di scogli che rubavano spazio al mare e un'acqua limpida e incredibilmente ricca di tutte le tonalità dell'azzurro.
Ricordo di essermi seduto su una di quelle pietre, perchè adoro da sempre lasciarmi circondare dal mare e viverlo intorno a me, il mio pensiero in quel momento va a quella che sarà la giornata e poi da dietro un seno della costiera cilentana i primi raggi prendono possesso di un cielo limpido e trasparante, mentre la pace dell'ambiente che mi avvolgeva si propaga sin dentro di me.

n quel momento, quando buona parte delle persone che conosci dorme perchè non sono costrette ad essere sveglie, in quel momento in cui tutto è fermo, il silenzio diventa fragoroso, quasi ossessionante e ti prende il piacere dell'esserci, di essere vivo e lì in quel momento.

Negli anni ho rinnovato spesso e molto volentieri questo piacere. Sul lungomare di Salerno o nei paesi dell'Irpinia, è variato solo il paesaggio e i colori che la tratteggiano, ma l'alba rimane sempre un piacere impagabile. Sono passato dalle immensità di una distesa di acqua azzurra alle varie tonalità del verde che frastagliate formano un bosco, ma sempre ho vissuto la piacevole costante del silenzio dagli umani rumori, quell'assenza dal mondo degli uomini che crea un'intensa sensazione di pace e mi fa sentire il mondo a portata di mano, rinnovando quella carica che solo madre natura sa dare, una forza quasi ancestrale.

Pensa naufrago, non ricordo nemmeno più perchè sono qui oggi, qual'è stato il motivo per cui ho deciso di alzarmi presto e di sedermi su questo masso, so solo che questo sole ormai alto mi riscalda il volto e il cuore, infondendomi la forza per vivere questo giorno senza lasciarmi rubare nemmeno un secondo dai pensieri che ieri sera mi turbavano.



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SOTTOFONDO MUSICALE:

CLASSICAL MEDITATION

6 mag 2010

MATERNITA'





L'altro giorno, come sempre più spesso mi capita, al posto di perdere tempo con il pranzo, facevo la mia solita rassegna stampa sul web ed ho scorto questa iniziativa che qui di seguito ti riporto, anzi fedelmente ti inserisco quella che è l'introduzione che campeggia sul sito della PANGEA, una ONLUS che aiuta le donne che vivono in condizioni di estrema povertà, la maternità. Sapete bene quanto sono sensibile alle difficoltà che vessano i bambini e ovviamente anche quelli che sono stati appena concepiti.

E poi da se c'è una cosa che ho capito da padre è che una cosa è la complicità che io posso avere con i miei figli e un'altra è la simbiosi che essi hanno con la loro madre. Quello è un rapporto esclusivo che si forma durante la maternità, momenti che noi uomini non potremo mai capire e che alla fin fine possiamo solo invidiare. Credo che rendere possibile a una donna di portare a termine quest'esperienza, nel migliore dei modi, con tutte le cure possibili, sia un obbligo per chiunque abbia un pò di cuore.

Quindi se puoi dedica un minimo di attenzione e se lo riterrai opportuno continua a guardare cosa ti propone il sito cliccando sull'indicazione che ti ho inserito in fondo, altrimenti hai semplicemente perso 3 minuti del tuo tempo leggendo qualcosa che io comunque ho ritenuto interessante.

E non dimentichiamoci che domenica è la festa della mamma, una buona azione la vogliamo fare o no?


9 mesi … 40 settimane … un viaggio meraviglioso verso la vita che una donna e il suo bambino compiono insieme. Un’attesa, un’emozione, una speranza e poi l’immensa, incommensurabile gioia della nascita!


Per tante, troppe donne nel mondo, questo viaggio meraviglioso dal concepimento al parto ha un finale infausto!


Troppe donne, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, muoiono a causa di complicazioni che subentrano durante la gravidanza o al momento del parto o subito dopo.


Nella maggioranza dei casi questa morte è accompagnata anche da quella del bambino, che senza la mamma non sopravvive oltre il primo anno di vita. Vite che potrebbero essere salvate con l’impegno di tutti!




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P. S. Faccio una cosa che mai ho fatto e forse mai più farò, una dedica esplicita di questo post a una donna che è nel mio cuore come una carissima amica e anche se il nostro rapporto è fatto di alti e bassi (molti bassi a onor del vero e pochissimi alti), ogni volta che vedo una donna incinta, ogni volta che si parla di maternità, il mio pensiero, il mio augurio, la mia speranza è che lei possa vivere al più presto questa gioia.

Lo so cosa stai pensando "I figli non si cercano, devono venire perchè sono un dono del Signore", me lo hai detto varie volte in questi anni, beh visto che il Signore è un pò distratto da tutte queste catastrofi naturali a cui siamo soggetti, perchè non vedi di non dargli una mano? :-)

E poi lo sappiamo bene che saresti una OTTIMA madre.

A ..........., con sincero affetto, ricordardandoti che ti voglio davvero bene (non scrivo il tuo nome se non mi autorizzi, non vorrei essere querelato :-) )



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SOTTOFONDO MUSICALE:

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4 mag 2010

STRADA FACENDO




e una canzone
neanche questa potrà mai cambiar la vita
ma che cos'è che ci fa andare avanti
e dire che non è finita
cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore
che ci fa cantare
e amare sempre più
perché domani sia migliore


perché domani tu






3 mag 2010

SOLO






Ho provato a scrivere in questo fine settimana un pò di cose, un week end che è stato impostato per essere vissuto da solo, almeno per buona parte di esso e così è stato. Davvero mi ci sono messo d'impegno e ho cercato di trascrivere i miei stati d'animo e le mie idee, le sensazioni e le emozioni, rendendomi conto tutto d'un tratto di essere solo "un copione" :-))

Come ho ripetuto fino alla nausea ormai, mi sono formato negli anni su libri di bassa lega (fumettoni, come dicono quelli che si cimentano sui tomi di filosofia e trattati vari) e musica prevalentemente italiana. Ora è ovvio che il mio pensiero (l'unico che riesco a formare quotidianamente) si basa sostanzialmente su queste pessime fondamenta e tante volte mi rendo conto che quello che elaboro "appartiene" a qualcun altro. Quando tutto ciò succede, cancello le note e vado oltre o lo nascondo sul mio blog privato.

Oggi no, oggi mi va di dare onore al merito e di farti ascoltare una canzone di Lucio Dalla dei primi anni 80, anzi per la precisione del 1983, l'album dei quarant'anni del cantautore bolognese, un pezzo che era nascosto sul lato B del 33 giri e che credo sia pieno di tutto ciò che è stato mio in questi giorni.
Ecco, forse ci si sente un pò tutti così intorno ai 40 o forse sono solo io che essendo suggestionabile mi lascio trasportare, ma davvero in questi giorni mi ha fatto prima piacere ritrovarmi in un pezzo della mia gioventù.

Perchè la solitudine può essere anche bella, se vissuta come un viaggio all'interno di un tunnel, nel quale sei entrato con la nebbia che ti avvolgeva e dal quale esci ritrovandonti immerso nella luce, quella che solo la voglia di vivere sa regalare.









SOLO

Solo da non poterne più
Tra due nuvole e l'alba
Passo da un camion all'altro e la faccio da padrone
Solo in mezzo a questa confusione
Solo così mi riesco a contare
Così solo che mi parlo e mi posso ascoltare
Solo come una scarpa su un biliardo pronto per un nuovo imbarco
Ma è lontana la mia nave
Difficile arrivare
Per ora usiamo il cannocchiale
Solo come un'armonica a bocca senza bocca
Un bacio caduto per terra
Solo come uno che sta per tornare dalla guerra
Tra la verità che non si dice
E una bugia detta male
Qui comunque qualcosa non funziona
Bisognerebbe controllare
E' solo chi sta in casa tutto il giorno
E a non far niente si stanca
O quelli che per forza li trovi ogni sera dove si beve e si canta
Solo e pesante come il sonno dei bambini
Soli ogni notte nel letto
Era solo anche mio padre poveretto
Che per farmi dormire rimase solo e la favola è ancora li da finire
Solo come in America
Seduto davanti al mare
Ti ricordi che solo che ero a Los Angeles quando ti ho vista arrivare
Che eri sola anche tu
Com'eri sola anche tu
Bene mettiamoci insieme e non pensiamoci più
Il ragionamento filava
Non ti sembra
Eravamo due soli
Che si guardavano in faccia
Ci si guardava a vicenda
Se questa è la vita di qui non si scappa
Ogni cosa ogni giorno la cambia
Nel deserto tempesta di sabbia
S'incazza anche il mare ma dopo un'ora si calma
Telefoniamoci
Magari vediamoci
No aspetta stasera non so
No va bene lo stesso
Proviamo a parlarci
Ad amarci più spesso
Va bene parliamo domani
Però perché proprio adesso?
E no ciccia mia la vita è la mia
Ci sono altre cose che si possono fare
Per intanto mi chiudo in casa e ricomincio a pensare
Solo da non poterne più tra due nuvole e l'alba
Ma ero più solo quando c'eri anche tu
Però qualcosa mi manca
Solo davanti a tutti i campanelli
Così solo che mi metto a suonare
Sono i momenti più belli
Eh eh con te non si poteva mai fare
Solo come in America
Seduto davanti al mare
Ci scommetti che torno ci torno e mi siedo
Qualche cosa dovrà pur arrivare