31 mar 2009

ON THE ROAD - the end ...........

Completo oggi on the road con una dovuta precisazione riguardante il primo post, ma che ha radici molto più profonde e non è propria di questa serie di scritti, ma che in essa ha avuto dei riscontri.


Come avrai letto nella prima parte, questi "pensieri" nascono perché una persona a me cara vive un momento di difficoltà emotiva. Io nel mio piccolo ho cercato e cerco di offrire il mio aiuto, conscio e consapevole che è comunque poco quello che posso fare. Tutto ineccepibile, diciamo così.

Sennonché la persona in questione non ci si è ritrovata, o almeno non ha letto come proprio quello che io avevo pensato. Questa critica mi era già stata mossa in passato, il mio modo di scrivere risulta ambiguo alla lettura, così vago da poter essere utilizzato più e più volte. Mi spiego meglio, l’accusa mossami è stata “non sembra scritto per me, ma lo hai preparato in maniera tale che può essere dedicato a chiunque”.

L’accusa è abbastanza precisa e concordo con essa, ma è una scelta la mia ben precisa, evitare di parlare dello specifico e/o della persona, ma trattare l’argomento cercando il dialogo con chi si sofferma qui a leggermi, credo di averlo detto più volte in passato. E’questa una piccola regola che mi sono imposto, anche perché in passato una persona mi ha “minacciato” di querele perché presumeva che io avessi trattato i suoi dati personali in conversazioni fatte con terzi.

Poi se l’accusa è “non sei riuscito a farmi sentire la tua partecipazione”, allora li mi fermo, sono probabilmente inadeguato a riportare con carta e penna quello che provo e adduco a scusante il fatto di non essere nato scrittore, non ho alle spalle studi fatti al liceo e quindi la mia preparazione da autodidatta non mi mette in condizioni di esprimermi in maniera tale da renderti partecipe sino in fondo delle mie emozioni, navigante. Ciò non significa che io non provo i sentimenti di amicizia, stima o altro che descrivo, forse non li rendo adeguatamente, ma sono li vivi dentro di me.

Ovviamente la cosa si amplifica, quando tento di scrivere qualcosa di più alto, come una poesia, si vede chiaramente che sono inadeguato, ci si può emozionare o no questo lo acetto, ma sono comunque sempre stato sincero e partecipe di quello che ho scritto, quindi dirmi che cerco di essere di proposito vago in quel caso la trovo una critica infelice.

On the road termina per il momento, esiste una ghost track, il pensiero più profondo nato in quel viaggio che è stato non solo sulla A1, ma anche all’interno del mio animo. Ho usato quelle ore per fare un’introspezione profonda, lucida e sicuramente intensa.

Non so se pubblicherò qui quelle “elucubrazioni” quando venerdi tornerò su a Parma, se aspetterò per aggiungere qualche altra cosa oppure lascerò nascosto chiuso da qualche parte, in uno di quei cassetti dell’anima che servono per nascondere i pensieri “profondi”.

28 mar 2009

ON THE ROAD - Parte 2

Continua il viaggio, anche se è necessario precisare che quello che leggerai di seguito non è proprio della situazione che ho descritto nella prima parte, ma è un discorso che ho poi ampliato, coinvolgendo situazioni simili. Dallo specifico mi sono quindi allargato per analizzare il generale. Ritengo questa precisazione necessaria per far comprendere che non è vestito su misura, come un abito sartoriale, ma un qualcosa che coinvolge tutti, me per primo. Infine ti comunico che completerò on the road con una chiosa particolare, una parte 3 imprevista, ma obbligatoria per dare una risposta a delle critiche ripetutemi da più persone in questi giorni.


E mentre le gomme continuavano a macinare la strada, sentendo il dolore di chi era mia “compagna di viaggio”, mi è venuto spontaneo chiedermi quante volte nel corso della nostra esistenza, abbiamo ritenuto la vita ingiusta, perché sentiamo i segni che una sofferenza ha lasciato sulla nostra anima? Vivere il dolore fisico o dell'anima, vederlo dipingere sul volto di chi ci é affianco é un qualcosa a cui la mia generazione non é stata abituata. Credo che siamo la prima in assoluto da che mondo é mondo. Vuoi per colpa del nostro tempo o non so dei contesti nei quali siamo cresciuti, ma a noi non sono stati forniti i “mezzi” le “informazioni” utili per contrastare adeguatamente le difficoltà.

Ci infastidisce vedere la povertà, la fame, le malattie, non riusciamo a reagire in maniera pronta e adeguata quando qualcosa non procede secondo i nostri desideri o comunque rompe gli schemi mentali a cui ci siamo abituati, direi pure che siamo assuefatti. Il dolore ci porta spesso ad avere anche degli atteggiamenti lontanissimi dal nostro carattere. I forti si ritrovano deboli di colpo, i buoni sanno essere cinici all'occorrenza, quasi sempre la difficoltà ci spinge a delle reazioni inusitate.

E’ strano sai, come esseri viventi sappiamo che dobbiamo combattere sin dal nostro concepimento, quando tra migliaia di nostri simili ci siamo fatti largo per fecondare quell'uovo che poi ci avrebbe portato alla luce. La lotta, la voglia di superare le avversità per vedere di che pasta sarà fatto il domani dovrebbero essere insite nel nostro DNA, eppure ci avvitiamo su noi stessi davanti al primo ostacolo, l’affermazione classica è “questa cosa non farà più parte della mia vita”, mi sono sempre chiesto che senso ha?

Se un po’ ci ragioniamo su, la sofferenza è stata la molla che più di altre ha spinto il genere umano a migliorarsi. Ogni qualvolta ci troviamo di fronte a qualche impedimento, aguzziamo l'ingegno e cerchiamo un’alternativa o una miglioria e questo è successo in tutti i settori della vita, dagli albori dell’umanità a oggi. Pensa navigante alla nostra quotidianità e perché è giunta a noi così? Qualcuno ha patito e si é ingegnato per evitare il ripetersi di una sofferenza. Dagli abiti, ai mezzi di trasporto, dal comfort domestico alla tecnologia, tutto ciò che abbiamo nasce dalla sofferenza che qualcuno ha vissuto e che poi si è industriato per superare.

Quindi a mente lucida, una volta superato il primo attimo di sbattimento, dovremmo quasi essere grati agli imprevisti, ci forniscono degli elementi per evitare in futuro il ripetersi di certi errori. Il negarsi quindi a priori delle emozioni, solo perché potrebbero riservare dei momenti di difficoltà è da codardi, è un volersi nascondere di fronte alla vita.

Nella cacciata dall’EDEN, l’ammonimento principe fu che la sofferenza avrebbe accompagnato l’esistenza dell’uomo e della donna, poi abbiamo inventato i trattori con aria condizionata e stereo dolby surround per lavorare la terra, l’epidurale per partorire come se fossimo a una gita scolastica, ma sono convinto che dovremmo sempre tener presente che è la felicità quella fuggevole, la sofferenza è e sarà una costante del nostro quotidiano, ed è tenendo presente queste cose che dobbiamo iniziare il nuovo giorno, ogni giorno.

Ecco, come ho scritto nella parte 1, la condivisione del dolore con qualcun altro, la fiducia nelle parole di chi ti è affianco e lo fa senza nessun interesse, potrebbe essere un modo per risollevarsi più velocemente, ma dobbiamo essere certi che ci saranno nuove ricadute, nuovi patimenti, quelli non ce le toglierà nessuno, eppure non vedo il dolore come un motivo valido per non affrontare con gioia quella fantastica e irripetibile esperienza che è la vita.

CONTINUA...................

25 mar 2009

ON THE ROAD - Parte 1

Ti devo navigante una premessa, quello che leggerai oggi è la prima parte di un post che se avessi pubblicato per intero, sarebbe risultato scandalosamente lungo. Ho quindi deciso di dividerlo in due, senza però snaturarne il contenuto. Quello che ti accingi a leggere è la gestazione, il come, il perchè, da cosa scaturisce questa meditazione, seguirà poi il frutto di cotanto travaglio. La lettura, di uno non necessita obbligatoriamente quella dell'altro, ma uniti hanno un senso ancora più profondo, a mio modesto avviso. Spero di interessarti e grazie della pazienza.



Affrontare un viaggio, che ci porta anche se solo per poche ore lontano dal nostro ambiente naturale, è un'esperienza che regala sempre delle emozioni. Spesso è la meta che ha per noi un senso, qualche volta anche il viaggio. Per conto mio ho imparato a vivere sempre tutto con intensità, quindi anche in un spostamento riesco a scovare delle emozioni, immagina in un viaggio. Eppoi sai, spesso mi sono trovato da solo in macchina, imparando così negli anni a utilizzare questo tempo per pensare e riflettere.

Viaggiare soli, in piena notte, è comunque un'esperienza. I chilometri scorrono lenti come minuti, uno dopo l'altro sempre uguali, i soli fari della tua auto che fendono il buio e se non hai qualcosa che ti impegna la mente corri il rischio che la noia si impadronisca di te. E' davvero facile sclerare mentre si guida un'auto senza nessuno accanto.

Mi è capitato qualche volta di passare l'intero viaggio al telefono, in compagnia della persona che stavo per incontrare. Pensa navigante quanto è meravigliosa la tecnologia, sei solo, ma la persona che vedrai di li a qualche ora è con te e ti parla, stupefacente. Altre volte la radio o la mia musica rompevano la monotonia del viaggio. Cosicchè anche questa volta mi ero attrezzato, un lettore mp3 nuovo e una playlist di 450 brani musicali. Ritenevo 20 ore di musica da ascoltare più che sufficienti a tenermi compagnia senza distrazioni, però poi è andata diversamente.....

Il fatto è che da qualche giorno ho un fitto dialogo con una persona a me cara, purtroppo vive un momento poco felice, è quindi successo che pian piano il pensiero di ciò che le succede ha occupato in auto il posto affianco al mio, mi ha tenuto letteralmente compagnia, quasi come fosse un amico.

Sono convinto che una persona con cui dialogare è il miglior modo per superare un momento di difficoltà. Di fronte a certi stati d'animo le parole servono a poco, occorre l'amicizia, la presenza, la costanza, tenendo presente che l'unica soluzione è il lento scorrere del tempo. Le parole sia ben chiaro servono a poco e a volte succede che si usano anche quelle sbagliate, correndo così il rischio di peggiorare la situazione. Ecco quindi il perchè di tanta preoccupazione, non voglio arrecare altro dolore a una persona che si è confidata con me. Sono cosciente che è davvero difficile aprirsi e mostrare la propria anima nuda, è un gesto che dà e chiede fiducia, non voglio in nessun modo tradirla.

Quindi come ho detto prima, ho compreso che non posso inventare altre soluzione, solo il tempo può rimarginare le ferite. Quello che io posso fare è offrirle una spalla su cui piangere, il mio braccio che l'aiuterà a rialzarsi, le mie gambe per sfidarla in una corsa nella vita, lì fino al punto in cui la scia dell'aereo tocca la schiuma del mare, certo che mi batterà come sempre. Potrò essere al suo fianco fin quando avrà bisogno di me, per poi gioire delle sue nuove gioie e ridere condividendo la sua felicità, perchè è questo che fa un amico.
Ecco, da qui sono partito e qui sono arrivato mentre i km scorrevano inesorabili e mettevo in fila 16 ore di viaggio. Ognuno di noi vive dei momenti oltremodo tristi, che però se condivisi pesano decisamente di meno, io ci sono e ci sarò sempre se qualcuno ha o avrà bisogno di me.

CONTINUA .........................

MUSICA DI SOTTOFONDO

CERTE NOTTI - Ligabue

23 mar 2009

LA PRIMAVERA E ALTRE COSE DELLA VITA


Sabato mattina sono stato nell'impossibilità fisica di poter raggiungere un pc connesso ad internet (neve alta, davvero molto oltre la norma) e non ho voluito forzare la mano scrivendo dal palmare, ho così colto l'occasione per concedermi ancora un pò di riposo e la possibilità di riflettere.
Il fatto è che ero anche molto indeciso su che cosa incentrare il mio prossimo post. Avevo sviluppato nelle settimane passate un'idea che partendo dalla rondini e dalla loro assenza, parlava della primavera. Avevo scelto poi di inserire nel lettore musicale alcune canzoni a tema. Ho ritrovato l'argomento al TG5 delle 13.00 di ieri, mentre alla Corrida hanno ballato alcuni dei brani che avevo scelto.
Ma come detto ero indeciso, questo perchè venerdi sera però in un colloquio privato, mi è stato ribadito il malessere dell'anima che una persona a me cara soffriva. Ci ho ragionato molto e anche di quello volevo scrivere.
Nell'imbarazzo avevo deciso di fare qualcosa di inusuale e unico, scrivere due post, oltretutto dedicandone uno, avevo anche scelto il titolo per il secondo "Mille Grazie". Sono mi rende orgoglioso di pensare che qualcuno ha tale fiducia in me da onorarmi della sua amicizia , è un riconoscimento alla persona che cerco di essere, una medaglia della quale essere fiero.
Purtroppo anche nel secondo caso gli eventi sono stati più veloci di me, battuto sul tempo dalla vita infame e cattiva.
Ed eccomi qui con davanti un pc davanti, nella possibilità di scrivere, ma fregato dallo scorrere inesorabile dei minuti. Quindi dimmi tu cosa potrei dire io questa mattina di interessante? Quasi nulla.
La primavera sta arrivando con le sue belle domeniche, comunque e purtroppo senza le rondini. La primavera sta arrivando, con le sue belle domeniche e comunque ci sarà chi le vivrà come se fosse pieno inverno. La primavera è qui, con le sue belle domeniche, ma quella di ieri se la poteva proprio risparmiare.
Un bacio di cuore a tutti coloro che hanno la pazienza di leggermi quotidianamente e che mi stanno significando il loro apprezzamento e attaccamento, è bello davvero il rapporto che si sta creando con molti abitanti dell'isola.
Domani quasi certamente non ci sarà nessun post, sarò dalle 3 di questa notte impegnato in una toccata e fuga a Parma, trascorrendo quasi tutto il tempo in viaggio, sempre rintracciabile da chi ne ha i mezzi, ma ovviamente guidando, quindi sarò lento nelle risposte. Alla prossima.


Con la nuova stagione si sciolse la neve
Azzannata dai raggi del sole
E sbocciarono papaveri rossi
Quanto era bello restare in silenzio,
per ore senza parlare
solo a guardare l'arcobaleno lontano
Con il mento sulla mano
le rondini sfioravano il grano
Garrivano e sfioravano il grano

20 mar 2009

LE VIE DI PHILADELPHIA ....................

Certe volte le vie del signore sono davvero infinite e imperscrutabili per noi umani. In questi giorni molte polemiche hanno suscitato le parole del Papa intorno all'utilità dei profilattici nel combattere L'AIDS e davvero se ne sono sentite di tutti i colori, onestamente arrivando a nauseare anche il più attento dei lettori. Le fazioni, contrapposte a prescindere, mi danno il voltastomaco, così come la chiusura mentale, l'ottusità, l'essere oltranzisti ad ogni costo.
Non è di questo però che voglio parlare, ho una mia idea e rimane tale, ciò mi serve come preambolo per dare l'idea dello stato d'animo con cui mi sono ritrovato a vedere per l'ennesima volta quel film stupendo che è Philadelphia.
Si il caso non esiste, la programmazione dei canali televisivi è fatta con largo anticipo, nessuno direttore di rete poteva mai sognare un promo più importante per una pellicola di seconda serata, ma tutto questo dibattito ha fatto si, che mai come questa notte il lungometraggio con Tom Hanks è stato toccante, commuovente e illuminante. Si perchè l'AIDS è un'altra di quelle cose che rimuoviamo, che come la polvere nascondiamo sotto il tappeto, è li ormai presente e a quanto pare difficile da debellare, curare, eliminare, ma che abbiamo anche in questo caso volutamente dimenticato.
Mentre immaginavo cosa scrivere della malattia, mi sono reso conto che ormai ci sono così tante emergenze comuni a tutti noi, che non sapremmo da dove cominciare. Ogni tanto qui parliamo di qualcuna di queste, ma alla fin fine rimangono come bolle di sapone che ci volteggiano intorno, ne scoppia qualcuna perchè ne discutiamo, gli schizzi ci sporcano, ci ricordiamo che esite quel problema, ma rimuoviamo immediatamente, dopo un pò allegramente andiamo oltre.
Non riesco a capire se siamo immobili per indolenza o perchè davvero non ci interessano le cose del mondo? andiamo dietro alla notizia choc 10/15 minuti non di più e poi passiamo oltre. Vuoi un esempio? siamo tutti colpiti dalla tragedia di quella ragazza austriaca violentata negli anni dal padre, ma la maggior parte di noi avrà dimenticato la notizia entro una settimana, seppellita da altro letame. Però i mucchi più grossi, quelli più fetidi, le guerre e le malattie non dovrebbero mai avere solo 10 minuti del nostro tempo ogni tanto, grazie a un film o a un caso, su quelli dovremmo soffermarci. Beata l'ancella che si farà trovare pronta all'arrivo del signore.
E' questo che mi chiedevo questa notte, io ne parlo, indosso immeritatamente le vesti di "fustigatore", ma cosa riesco a fare? Sono attento a sufficienza? e non tanto per l'arrivo del signore, perchè ho il posto garantito nel girone peggiore dell'inferno, ma attento a chi mi circonda.
Certo già parlare dei problemi è qualcosa, si tiene sveglia la propria coscienza. Personalemente ho cambiato alcuni modi di approcciarmi al prossimo, alla natura, pongo maggiore attenzione verso gli sprechi, ma è sufficiente? Non lo so, forse non lo è, ma è un sicuramente un passaggio. Già l'attenzione è importante e se questa divenisse prassi comune, molti problemi sarebbero meno complicati da risolvere, ma è sufficiente?
Il fatto è che ci dicono che siamo una società globalizzata, tutti insieme appassionatamente, uniti da queste macchine a chiunque altro ne abbia un'altra, una conquista perchè possiamo interloquire con il resto del mondo liberamente, esprimere idee e quindi poter agire coordinatamente, ma sai che penso? Penso che siamo semplicemente una moltitudine di solitudini, spaventati da cosa c'è fuori, impauriti dalla realtà fatta di malattie, di guerre che vogliamo dimenticare i bambini affamati o sfruttati, così codardi e vigliacchi che spesso preferiamo passare le serate davanti a un pc, che uscire per vedere cosa si può fare concretamente.
Una persona mi disse una volta "noi siamo solo dei chatter", personalmente ho rigettato l'etichetta dal primo istante, perchè sono comunque stato reale e vivo, me stesso, con chiunque ho incontrato qui. Ecco forse potrei trascorrere meno tempo connesso quando non ne ho la necessità e dedicarmi ad altro, questo si, perchè se essere chatter e percorrere le vie telematiche vuol dire seppellire e nascondere la vita che mi circonda, è certo sto sbagliando anche io.
Si le vie del signore sono infinte, ma tutte dovrebbero portarci ad essere più attenti al mondo che ci circonda. Credo che questa notte passata in bianco, servirà a qualcosa e non inutilmente persa come le ultime, ahimè.


MUSICA DI SOTTOFONDO:

STREETS OF PHILADELPHIA - Bruce Springsteen

http://www.youtube.com/watch?v=ifqE9iaI_Lg

19 mar 2009

19 MARZO


Ho scritto molto nei giorni scorsi. Ho ho cercato con questo mezzo di liberarmi della rabbia che covavo verso chi, proprio una settimana fa mi ha fatto del male e poi ha deliberatamente reiterato fino a domenica. Ho messo giù parole cariche di delusione, ispiratemi da chi poteva aiutarmi in un momento così delicato e invece ha preferito defilarsi, nascondendosi dietro un moto di puerile presunzione, nato per un banale disguido. E' stato tutto inutile, i segni lasciati all'anima erano molto più gravi di quelli che hanno tentato di infliggere al corpo.
Chi mi ha "frequentato" in questi giorni, sa che ho riprovato ad alzarmi, ma ogni tanto la testa partiva per conto suo e vagava chissà dove.
Ho tentato davvero, con tutte le mie forze, di buttare fuori l'amaro fattomi ingurgitare a forza da chi ha un posto speciale nella mia vita. Credevo che la scrittura che avevo sempre utilizzato come catarsi potesse ancora essermi utile, avevo sbagliato. E' bastato invece leggere, leggere un piccolo pezzo di carta, uno di quelli per appunti veloci, gli auguri di mia figlia per la festa del papà. Niente di eccezionale dal punto di vista letterario, ma di grande valore affettivo, la vicinanza che chiedevo è ovviamente venuta da chi poteva darmela e non da chi speravo potesse fornirmela.
Devo farmi una ragione del fatto che le persone non ti vedono per quello che sei, ma per come vogliono vederti. La vita è questa, non ci sono santi che tengano e può essere chiunque, anche una donna che hai amato e con cui hai sperato di condividere qualcosa di forte. Siamo tutti così chiusi e convinti di essere insuperabilmente i migliori che ci scocciamo di "ascoltare" il prossimo, gli abbiamo già messo i nostri vestiti addosso, punto e basta.
Ecco, il bigliettino semplice di mia figlia mi ha dato una speranza, anche se con lei ho avuto difficoltà oggettive per colpa mia, adesso che ho la possibilità di dimostrarle quotidianamente che l'amo, vengo ricambiato. Ora può essere che si sia sentita nel dovere di scrivermi qualcosa, ma lo ha fatto, ha superato la sua endemica indolenza e mi ha scritto un bigliettino che ho avuto stamattina e per me rappresenta la speranza che amando come amo lei, comportandomi con gli altri come faccio con lei, potrò alla fine trovare qualcuno speciale, anche solo per parlare quando nei momenti in difficoltà.
Ho sempre avuto remore ad aprirmi, credo di esserci riuscito solo con un paio di persone in 40 anni, sbagliando peraltro soggetti a quanto pare. Forse qualcun altro esiste li fuori che potrà valere la mia stima, ma ci vorrà pazienza.
Vorrei anche usare questo mezzo per ringraziare chi mi è stato vicino, chi mi ha parlato e fatto parlare, chi si è avvicinato anche solo per significarmi di nuovo il suo affetto, grazie davvero di cuore, il vostro conforto mi è servito e mi servirà ancora. Ho fatto il primo passo, quello fondamentale per riprendere a correre.
Chi invece ha continuato a trattarmi in questo periodo con distacco e indifferenza, immaginando chissà che (quanto inutile spreco di attività celebrale), chi non ha capito il momento difficile e ha anzi infierito, può essere ben certo che la messe darà un raccolto abbondante. Siete perdonati, se può valere per il vostro presuntuoso modo di vivere, nessun rancore sia ben chiaro, ma con questa vicenda ho compreso quanto siete piccoli e incapaci di vedere oltre il vostro naso.
Miseri e meschini, vi auguro di trovare sempre qualcuno che vi aiuti quando ne avrete bisogno, è brutto trovare muri e diffidenze quando si ha bisogno di conforto.

18 mar 2009

LA FABBRICA DEL SORRISO










Dalle 12.30 del 15 marzo, alle ore 24.00 del 22 marzo 2009
Potete donare 2 euro inviando un sms oppure 2 o 5 euro chiamando da telefono fisso il numero unico 48547




16 mar 2009

NAVIGANDO



Quante notti nel mio mare mi son sognato,
girato e svegliato per venirti a cercare,
quante notti con gli occhi nel buio per provarti a immaginare.
Quante notti potrò ancora aspettare,
e chissà quanti saluti,
Natale deve sempre tornare
intanto un colpo di vento e l'alba sul mare
la luna ci guarda ma non può più parlare.



NAVIGANDO - Lucio Dalla

clicca qui



La vita non è eterna,
ma non è molto di più di questo triste giorno
che mi è appena scivolato via dalle mani;

14 mar 2009

I HAVE A DREAM


Di certo starai pensando che sono impazzito. Quale ragione logica può esserci, nell'usare le quattro parole che hanno cambiato radicalmente la storia degli Stati Uniti per intitolare un post?
Si qualcosa non va nella testa del guardiano e ne è la controprova la canzone scelta per il sottofondo, il manicomio potrebbe essere la giusta soluzione stamattina. Per fortuna non hai un'idea precisa di dove sia il faro, sennò mi ritroverei la neuro alla porta.

Folle o forse semplicemente sognatore? Di sicuro un uomo non legato alla realtà, che vive di illusioni e che delle stesse si nutre per cercare la forza di continuare, questa è la conclusione che ho tratto qualche giorno fa dopo aver discusso sulla deriva verso cui si dirige il blog, o meglio questa è l'idea che dò.

Vedi navigante, con una frequenza che sto iniziando ad apprezzare, mi trovo a parlare durante l'arco della giornata del blog, di quello che ho scritto e di quello che sento, ascoltando nel contempo i miei interlocutori e quello che mi raccontano.
Ora tralasciando l'attenzione che qualcuno pone al mio stato d'animo, quando le chiacchiere si incentrano sui post, uno dei commenti che si sta facendo sempre più di frequente è che sto utilizzando aggettivi molto marcati per dire quel che penso. Quando scrivo che è vergognoso l'atteggiamento che assume la società civile nei confronti di un problema, mi espongo e questo sembra un pò troppo forte, non corretto o forse solo non adatto. A questa, viene associata solitamente un'altra critica, cioè che è inutile parlare di alcuni argomenti, perchè la realtà dei fatti non cambierà certo grazie a un blog.

E' vero, quello che sto facendo suona come utopico e siccome viviamo un tempo dove tutto dev'essere semplice, realizzabile, ma sopratutto appiattito, conforme ed anestetizzato, quello che sembra uscire dai canoni è vista come una pazzia.

Forse lo è davvero, così come lo era il sogno di Martin Luther King, fin quando rimase il suo sogno, ma quella splendida UTOPIA nell'istante stesso in cui ha iniziato a essere condivisa, prese sostanza e forza, fino a fare breccia nella società civile diventando la splendida realtà che ha portato mister Obama a divenire presidente USA.

Sognava di sconfiggre l'aparthaid Nelson Mandela, rinchiuso da solo in una cella Sudafricana. Sognavano Falcone e Borsellino mentre iniziavano a combattere la Mafia. Sognavano Gandhi e Madre Teresa di Calcutta, sognavano gli scienziati che hanno spedito l'uomo sulla luna o semplicemente sognava chiunque ha creduto di potercela fare a realizzare un'impresa, ritenuta impossibile fino a quel momento.

Lo so, suona blasfemo tutto ciò, folle per l’appunto è l'aggettivo più consono. Io che sono solo un semplice scribacchino, che parla al massimo a 20 persone durante l'arco della giornata, sto usando come ispirazione uomini e donne che hanno cambiato la storia, non esiste logicità in ciò. E' verissimo, come posso io combinare con un blog qualcosa di buono? Il fatto è che non trovo questa domanda come un motivo sufficientemente valido per non provarci comunque e poi io non voglio vivere rinunciando ai miei sogni, quelli che mi portano a desiderare per chi verrà dopo di me un mondo migliore, ed è solo facendo qualcosa che ho la possibilità di riuscirci, che posso dare il mio minuscolo contributo. Se decidiamo di non decidere, di dormire di fronte alla realtà o anche semplicemente girare il capo perchè ci infastidisce, non siamo migliori di chi commette abominii e crudeltà.

Quando ero un imberbe studente, mi trovai di fronte un uomo che con il suo esempio ha stravolto la mia vita, il magnifico Prof. Francesco Torre. Lui che amava visceralmente la lettura mi trasmise questo virus, inoltre pretendeva che i suoi studenti, seppur non frequentanti un liceo, si applicassero negli scritti e a quanto pare i risultati si vedono, come qualcuno afferma.

Ecco, eravamo all'inizio del terzo anno, in una stupenda giornata di fine settembre iniziò a leggerci la "Divina Commedia" e all'antiinferno si soffermò particolarmente.

NON RAGIONIAM DI LORO, MA GUARDA E PASSA

dice Virgilio a Dante quando si trovano di fronte gli ignavi, una immensa schiera di uomini e donne spregevoli, che hanno la colpa di non aver mai assunto nessuna posizione durante la vita, indegni persino di essere accettati all'inferno. Io li ho pensato "mai, come un ignavo mai, meglio l'inferno per aver sbagliato, ma mai tra coloro che hanno sempre demandato ad altri i loro compiti" .

Da allora ho pensato che è meglio essere un folle sognatore, che un'ameba inutile, da quella considerazione che traggo la mia forza, e se sono eccessivo nell’esprimermi è perché dico le cose come le sento, perché mi indigno se qualcosa mi tocca e non penso ad andare oltre sempre e comunque.

Sono abbastanza sicuro che non raggiungerò nessun obbiettivo nel corso della mia vita, ma perlomeno avrò lottato perchè il mondo sia un posto migliore di come l'ho trovato. Forse questo blog può essere un modo per farlo, tentare di seminare concetti o comunque discuterne semplicemente, forse sparare le mie idee in maniera forte e determinata può servire solo a non vivere un’esistenza inutile o forse come dici è pazzia, ma continuerò a farlo, perchè ai miei sogni non intendo rinunciare e poi mi piace l’idea di una vita colori e non grigia come può esserlo quella di un qualunque ignavo.


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13 mar 2009

TIME OUT


Siamo giunti al 3° venerdi di questa Quaresima, ormai prossimi anche alla primavera e credo sia giusto un giorno di silenzio da parte mia, ho parlato troppo e per qualcuno a sproposito nei giorni scorsi. Passerò questa giornata a riflettere, dedicando parte della mia attenzione alla preghiera dell'indiano Tagore, che trovi di seguito, un uomo a cui ho già accennato in passato.
Cambierò anche i contenuti dei box laterali, che per mancanza di tempo non avevo curato con la dovuta attenzione, ma non dimenticati.
Una felice giornata a te navigante.

MUSICA DI SOTTOFONDO mandalas - karunesh

Dammi il supremo conforto dell’amore,
questa è la mia preghiera.
Il conforto che mi permetterà di parlare,
agire, soffrire secondo la tua volontà,
e di abbandonare ogni cosa per non essere
lasciato a me stesso.
Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.

Dammi la suprema confidenza dell’amore,
questa è la mia preghiera.
La confidenza nella vita che sfida la morte,
che cambia la debolezza in forza,
la sconfitta in vittoria.
Innalzami, perché la mia dignità, accettando l’offesa,
disdegni di renderla.


P. S. Navigante se trovandoti su una parola, vedi che la stessa si sottolinea, vuol dire che ti sto mettendo nella possibilità di visitare delle pagine esterne a questo blog, ma inerenti allo stesso. Scusa la puntualizzazione, il precisino che è in me ogni tanto fa capolino.

12 mar 2009

PARTITI AL MONDO COME SOLDATI E NON ANCORA TORNATI

Isole Moruc, Congo, Sry Lanka, Kashmir, Indonesia, Timor Est, Darfur, ti sfido a fare lo stesso giochino che ho fatto io stamattina, cercarle sulla cartina geografica e indicarle anche con un pò di approssimazione? Io ne ho indovinate 3 (si tirando a caso un paio di volte, non ero sicuro di ciò che facevo) e mi sono VERGOGNATO DI ME STESSO. Sai perchè? sai cos'hanno in comune questi luoghi? guerre, guerre sanguinose e senza quartiere, delle quali non frega niente a nessuno. Come mai? perchè sempre quelle famose cloache a cui ho accennato un paio di giorni fa, hanno tacitamente concordato di non dare nessun risalto ai fatti che ci arrivano da lì, ma in questo caso l'accordo è sottoscritto dai lettori, perchè chi fruisce degli stessi, gira pagina infastidito appena vede un solo accenno a quelle notizie.
Volevo scrivere di queste guerre già da una quindicina di giorni, ma non riuscivo a trovare lo spunto di partenza e nemmeno il mandato di arresto per il presidente del Sudan, per quello che sta succedendo nella sua nazione, mi aveva dato la carica. Poi ieri Medici Senza Frontiere tiene la sua consueta conferenza stampa per presentare dati e cifre concernenti l'operato dell'anno precedente ed ecco che questo mi mette sotto il naso un dato assolutamente VERGOGNOSO, nel 2008 i giornali italiani per le "guerre dimenticate" hanno usato inchiostro per riempire mediamente 23 pagine, per il matrimonio Briatore/Grecoraci 33.
Qui qualcosa non funziona, siamo davvero una società che preferisce farsi i fatti di uno stagionato playboy piemontese e della sua desnuda moglie calabrese e non essere informati sugli abomini commessi quotidianamente nel mondo? Lo so, l'impegno civile, ma anche il solo dedicare tempo alle notizie provenienti dal mondo, richiede attenzione e poi tutte quelle immagini di sangue, violenze, pulizia etnica, fanno male allo stomaco, meglio anestetizzarlo con le avventure sentimentali della giunonica Valeria Marini. Ma si, meglio leggere novella 2000 e non l'internazionale o quello che il sito di Emergency pubblica, da meno fastidio e poi che schifo tutto quelle persone mutilate, chi gli ha imposto di camminare su terreni seminati a mine? Si le mine, quel tubero che una volta messo nel terreno è capace anche dopo anni di darti soddisfazione e il bello è che non sai mai di che natura sarà il raccolto, un braccio, molto più spesso una gamba, a volte con un impeto di gioia, il coltivatore riesce a trovare qualche testa e li si che sono soddisfazioni sai? tanto è certo che non gliene importa niente a nessuno. Forse si, a quelle industrie che gli venderanno una nuova mina, loro si che seguono con attenzione queste guerre, gli affari sono affari.
E noi? la cosidetta società civile? quella che si riempie la bocca di buone intenzioni e poi si nasconde la coscienza dentro un mare di ovatta? mica è necessario o obbligatorio muoversi da qui per dare un contributo, ma dedicare attenzione alle guerre si può fare, anche comodamente direi. Serve lo stesso tempo che utiliaziamo per accedere al sito di giochi e nemmeno tutti i giorni, basta che clicchiamo contemporaneamente su quello di Medici Senza Frontiere e casomai quando sei con qualcuno si usano le guerre come argomento di conversazione. Sono convinto da sempre, che se si da attenzione ad ai fatti e su di essi si lascia un riflettore acceso, prima o poi vengono osservati anche da chi abbiamo preposto a governarci.
Lo so, più morti ci son li e meno africani ti ritrovi a vendere cianfrusaglie sulla spiaggia. E' vero, ci fosse ancora la famiglia Ceausescu, avremmo qualche problema in più a inventarci dei colpevoli per gli stupri, ma credo che da Ciro Limoni in poi un fesso da incolpare lo si trova sempre. Pero per un attimo, solo uno, pensa che potresti non essere nato a Firenze, Bologna o Roma, ma in Darfur o in un qualsiasi altro posto del mondo, e lì nel migliore dei caso sei carnefice, soldato, guerrigliero, assassino per non essere assassinato. Ecco cerca di immedersimarti e pensa che esiste gente a cui non gliene frega niente di te e della tua lotta quotidiana per la sopravinza.
Adesso puoi tranquillamente rimetterti nei tuoi panni, se te la senti di continuare ad ignorare ciò che ci circonda, fai pure. Io tempo fa ho dato una svolta è bastato poco, un pizzico di attenzione in meno a Corona e di più ai congolosi ed eventualmente il coraggio di ammettere, si io mi interesso al prossimo prestandogli ascolto.

MEDICI SENZA FRONTIERE http://www.medicisenzafrontiere.it/



MUSICA DI SOTTOFONDO

IL MIO NOME E' MAI PIU' - Ligabue, Pelù, Jovanotti

http://www.youtube.com/watch?v=1opHjPhq_BU

11 mar 2009

E' SOLO ARIA FRITTA


E' da sabato mattina che mentalmente giro intorno a questo argomento, L'ARGOMENTO. Lo spunto è stato il commento di speaker al post, sostanzialmente la sua idea era quella di inibire il piacere sessuale agli uomini per compensare il dolore che le donne provano durante il travaglio del parto. D'istinto ho tentato di dare una "risposta", ma facendo una premessa che nei giorni successivi e sino ad'ora credo sia stata una delle poche cose intelligenti che ha prodotto la mia mente "possiamo parlare per giorni dei rapporti tra gli uomini e le donne, non esauriremo mai l'argomento".
E quindi ti starai domandando, perchè ti cimenti guardiano in quest'impresa? Chi te lo fa fare? Beh onestamente me lo sto chiedendo anche io, ma ho voglia di un confronto di esperienze e sapendo che sostanzialmente il blog è frequentato da una maggioranza femminile, direi che ho voglia di essere illuminato dal vostro punto di vista.
Premetto un paio di cose di cui sono convinto, non esiste un modo di vedere maschile o femminile, riguardo L'ARGOMENTO, esistono le esperienze che ognuno di noi ha fatto e che ci hanno portati a essere quello che siamo. Tutto quello che diremo, vale solo per oggi, domani i nostri pensieri potrebbero essere mutati, forse anche per la sola lettura di questo post e dei suoi eventuali commenti. Stiamo facendo chiacchiere da salotto, aria fritta appunto.
Una delle prime cose che abbiamo imparato sin da piccoli è che ci sono delle differenze sostanziali tra uomo e donna, anatomiche innanzitutto, la curiosità in quella fase ci porta a scoprirle in maniera ingenua. Crescendo nell'età adolescenziale, semiadulta direi, quelle differenze sono diventate fonte di attrazione e anche qui ci viene voglia di "scoprirle" e senza nessuna ingenuità. Poi quando sei grande ti rendi conto di una cosa, non esistono differenze, siamo diversi e non solo anatomicamente. Siamo identici dentro (quasi), ma i nostri canali mentali sono sostanzialmente differenti e funzionano differentemente sopratutto.
Questa presa di coscienza dovrebbe essere uno dei passaggi cruciali nella vita di ognuno di noi, l'assenza stessa di essa non ci mette in condizione di avere con il partner un rapporto adulto. Cosa intendo dire? La vita di coppia è qualcosa di tremendo, ti trovi quotidianamente, istante dopo istante a doverti rapportare ad un'altra persona, ad un altro essere, che vive la sua vita con te, ma in maniera diversa, ponendo attenzioni dove noi mettiamo distrazione, bollando come infantile quello che noi viviamo come svago. Credo sia davvero difficile trovare due persone che abbiano stili di vita perfettamente combacianti, prima della convivenza.
E detta così la domanda che nasce spontanea è, ma allora perchè ci vogliamo e ci cerchiamo? Perchè non riusciamo a rinunciare all'idea di vivere senza un uomo/una donna? Io personalmente sono convinto che per fortuna non siamo solo cervello e istinto sessuale, ma anche sentimenti, amore, passione. Quando nella diversità, troviamo un essere che ci fa impazzire per il semplice fatto che respiri, che è l'essenza stessa di ogni nostro desiderio, scatta quella magia che dovrebbe essere il motivo principe che ti da la gioia di vivere, qualcosa di indefinibile, ma che vale la pena ogni giorno di vedere una nuova alba, che è formato da varie componenti, ma che chiamiamo con un solo nome AMORE. Siamo quindi diversi, totalmente diversi, ma uniti dall'amore, che nella nostra società è diventatato qualcosa di estremamente raro nella sua forma E VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI.
Per sempre??????????? come possono due esseri diversi, che vedono e vivono la vita in maniera differente, volersi per sempre? Ecco il nocciolo della questione, cos'è che ti fa superare il dolore per il parto o attendere la partner per condividere con lei il piacere fisico, perchè futto del desiderio reciproco? cosa può fare in modo che un rapporto ambisca ad essere per sempre, superando l'abitudine, il male quotidiano che ci affligge? Perchè il problema in amore non è superare le differenze, ma la noia che poco a poco tira su un muro che si fa insormontabile con il tempo.
Il problema a mio modestissimo avviso, è che siamo facili all'assuefazione, che ciò porta ad anestetizzare un rapporto e nel momento stesso in cui subentra la noia, nasce la morte celebrale della vita di coppia, il resto è accanimento terapeutico. Ieri, in due momenti della giornata, totalmente diversi, due persone parlandomi delle loro angosce mi hanno detto le frasi che mi hanno dato poi lo stimolo per scrivere questo post.
La prima te la sintetizzo, ma sarò preciso nel suo significato "cerchiamo qualcosa, solo quando sappiamo che non possiamo averla completamente, vivo con il mio lui da 24 anni, ma mi annoio. Desidero altro e solo perchè non posso averlo mi ci accanisco". La seconda persona mi ha detto invece altro ( esprimendosi in un modo che ho trovato poeticamente struggente, di un'intensità rara) "la vita sta passando senza un alito di vento, nemmeno burrasche per carità, ma è tutto piatto, l'unica cosa che mi fa capire che ci sono è questa strana sensazione allo stomaco". Niente accomuna le due esperienze, se non la difficoltà nel trovare sbocchi all'oggi coniugale.
Due donne, che vivono in maniera differente un momento difficile della loro esistenza o che forse lo esternano solo differentemente. Rimane il fatto che la magia che le aveva unite al compagno adesso è nascosta da un velo di tristezza e/o di noia.
D'altro canto l'altra sera, il guardiano si è ritrovato in compagnia della sua solitudine, che quasi tangibile, palpabile, bruciava dentro e smorzava il finto sorriso disegnato sulle labbra, che usa per nascondere quella nebbia fatta di trsitezza e noia che è ha preso residenza dentro di lui.
Cosa voglio dire con ciò? e cosa c'entra con L'ARGOMENTO? C'entra, perchè alla fine siamo differenti anatomicamente, diversi per modo di ragionare, ma abbiamo le stesse esigenze, deisderi, pulsioni, vogliamo qualcuno con cui condividere un tratto di vita, quanto più a lungo possibile, addiratura PER SEMPRE. Uomini e donne vogliamo la stessa cosa, ed è questo che ci unisce nelle nostre diversità. E' forse il modo in cui perseguiamo questo scopo, che ci differenzia notevolmente, ma non tra sessi, ma da persona a persona e forse, solo facendo nostra quest'idea che potremmo completare quella crescita a cui ho accennato prima, da grandi ad adulti.
Ieri mi è venuto da pensare ad un'affermazione che ho fatto tempo fa, se io potessi, cercherei di sorprendere sempre la mia compagna, riempiendola di piccole attenzioni, qualcosa che lei sappia sia solo nostro, tale da renderla unica al mondo. Vorrei vivere la coppia senza nessuna ossessione, ma per il piacere di farlo, un rapporto che dovrebbe sempre rinnovarsi, ma sono conscio che perchè ciò accada questo non dovrebbe essere un'attenzione solo mia e che io non sono tenuto a farla ne a chiederla nemmeno, ma deve nascere spontanea, per il semplice fatto che amo e sono amato. Non ESITONO LEGGI IN AMORE, solo la gioia della condivisione, che non ha sesso. Il cercarsi, il volersi, il desiderarsi e non per il mero sfogo fisico, ma per la necessità di vivere in simbiosi con la persona che ami il piacere, fanno superare ogni differenza anatomica e mentale. Vedremo sempre le cose in maniera diversa, sia ben chiaro, continueremo a essere infantili o petulanti, ma anche in quelli atteggiamenti ci faranno sentire la gioia di avere di fronte l'unica persona al mondo degna di essere amata con lo stesso amore che proviamo per noi stessi.

MUSICA DI SOTTOFONDO

TEOREMA - Marco Ferradini

http://www.youtube.com/watch?v=BJEN8XZG7v0

10 mar 2009

IL BUIO DENTRO DI ME


Scusami anche stamattina, ho scritto e cancellato già tante volte questo post, ma sono ancora troppo arrabbiato per trovare la concentrazione necessaria a mettere nero su bianco anche un semplice pensiero.
Sai navigante qual'è la cosa più assurda? Che ci sono persone che hanno stigmatizzato il comportamento di chi giocò con il post del guardiano giovedì scorso, salvo poi commettere lo stesso errore o addirittura peggio. Giudicare a prescindere e in base al proprio modo di vedere le azioni altrui, equivale in questa circostanza a predicare bene e razzolare malissimo.
Credo a questo punto di essere io quello sbagliato, ma preferisco il buio che ho dentro alla falsa luce che illumina la vita di chi ragiona così. Lascio a loro i preconcetti, io sono e sarò sempre il fesso che non negherà mai la fiducia quando gli verrà richiesta.
Davvero scusa ho un'anima così fredda e svogliata che mi porta a questo tipo di reazione (edulcorata per la circostanza) e non so onestamente a cosa servirebbe scrivere, pensando che poi ognuno mette in bocca a me il proprio modo di vedere le cose.
Ho sempre detto di non essere perfetto, ma che mi si giudichi a prescindere mi fa arrabbiare di brutto (eufemismo), questo per me è e rimane discriminatorio, razzista, lontano mille miglia dal mio di modo di intendere la vita.
Ripeto e sia ben chiaro, il fesso sono io e siccome ne sono cosciente, preferisco ritrovare la mia serenità prima di scrivere delle cose del mondo, non ho voglia scadere anche io.


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MUSICA DI SOTTOFONDO

IL SOLE DENTRO DI ME: Pino Daniele

http://www.youtube.com/watch?v=xNWVijqM60Y

9 mar 2009

TUTTA LA VITA


Donna
Compagna sensuale
e affascinate
complice e intrigante
fedele e accattivante.
Diabolica e passionale
limpida e oscura.
Mare calmo
e onda che s'innalza.
Amore donato
cuore che si espande.
Dolce come il miele
acida come il limone
Fragile come il cristallo
Forte come la roccia.
Respiro che cerca
respiro che dona
Vita che genera vita.
Giorno che confonde
la notte.
Sole che riscalda
Ogni gelo
Fiammifero che accende
fuoco che brucia
acqua che spegne
Desiderio intrigante......

Questa è vita il resto sono solo parole

Grazie a Speaker per avermela segnalata

MUSICA DI SOTTOFONDO

LE RAGAZZE DI GAUGIN - Grazia Di Michele

http://www.youtube.com/watch?v=crhUFSgDs8E

7 mar 2009

UNA ROSA SPEZZATA


Questa mattina non era mia intenzione scrivere, ho parlato di pile scariche ieri e lo erano, lo sono, anche se devo dire che mi ha fatto piacere leggere i commenti al post.
Prima di iniziare, oggi credo sia "obbligatorio" il sottofondo musicale, aiuta, credimi http://www.youtube.com/watch?v=VJswAWIWuOA
Il motivo che mi ha fatto ricredere è stato un pugno in pieno stomaco che ho ricevuto appena alzato e che mi ha investito ascoltando i tg, non riesco a rimanere in silenzio.
In Brasile è in corso una polemica tra il presidente Lula e la chiesa cattolica, il motivo del contendere è la scomunica inflitta alla madre di una BIMBA DI 9 ANNI, VIOLENTATA DAL PATRIGNO E CHE ERA RIMASTA INCINTA. LA GENITRICE HA FATTO ABORTIRE LA PICCOLA ANDANDO COSì INCONTRO A QUESTA SANZIONE. Sono stati scomunicati inoltre i medici che hanno praticato l'operazione.
Sono inorridito davanti a questa cosa che trovo così assurda in ogni sua parte, sono così schifato che non riesco a tenermela dentro. E' tutto così assurdo, inziando dall'abominio maggiore che è la violenza sessuale su un bambino. Da uomo dico che ogni qualvolta ci si trova davanti a un abominio simile praticato da queste bestie (mi vergonerei di me stesso a definirli esseri umani), questi animali dovrebbe andare incontro alla castrazione fisica o meglio ancora una volta tagliatogli lo scroto, gliene si fa dono come un ciondolo, tiè ricordati cosa hai fatto, schifezza immonda.
Continuiamo, il diritto alla privacy di questa povera rosa strappata a quel giardino che è l'infanzia, ma nessuno ne tiene conto? si aggiungono sofferenze a sofferenze, ma il rispetto per le persone non esiste più? il rispetto dei pennivendoli (giornalisti sono altri, si offenderebbero) per una bambina di 9 anni, un virgulto che avrà bisogno di ancora più amore del dovuto per affrontare una vita macchiata, dov'è fiinto? Ho sentito ieri sera, quasi a mezzanotte una frase detta da Eva Robin's "i giornali pompano tutto il marcio che li mette in condizione di vendere". Sottoscrivo in pieno, i quotidiani sono diventati cloache a cielo aperta, sempre rinnovati da nuovo letame, che sfama un'umanità guardona e immobile, incapace di indignarsi e di agire.
E ancora, la chiesa che non perde occasione di scomunicare, permettetemi credo di avere dei dubbi sul mio essere cattolico a questo punto. Io non mi sento di sottoscrivere una frase del tipo "la vita va tutelata, comunque si manifesti". Spiegatemi e fatemi capire, la vita di chi? un bambino che avrà per madre la sorella, perchè quella è ne più e ne meno che la sorella. Compagna di giochi e non madre, cosa potrà traamettergli? i giocattoli, gli abitini se fosse stata femmina. A me hanno insegnato e ho cercato di far capire quando facevo catechismo ai bambini, che in primis per essere un buon cattolico devi dare l'esempio, ma che esempio si da con questo essere chiusi e ottusi nei confronti assurdità simili. La gravidanza avrebbe segnato comunque e per sempre la bimba madre, portatrice in grembo del frutto di uno stupro. Perchè dobbiamo chiamarlo per nome e cognome, un vergognoso, immondo, lurido stupro di una bambina di 9 anni, sembra che questo se lo siano dimenticatO i vescovi brasiliani quando parlano di tutela della vita. I figli devono essere il frutto dell'amore e della passione che unisce due persone. Eppoi la chiesa cattolica, alla tutela della vita della "mamma" ci aveva pensato? Quella vita ancora da vivere, doveva essere segnata da due abomini o uno solo è sufficiente? Credo che il Vaticano, dovrebbe dare il buon esempio (come avevano insegnato a me) scomunicando i preti che hanno violentato i bimbi a Boston. Sai quelli sono ancora "reverendi" e non sono andati incontro a nessuna punizione. La chiesa è vicina a loro, aiutandoli con corsi di recupero e per i bimbi violentati? Del denaro per il silenzio, ovvio mica si può infangare il buon nome della chiesa, MA PER ME ANCHE QUELLI SONO LURIDI STUPRI DI BAMBINI INDIFESI E QUEI PRETI SONO DEI PORCI DA CONDANNARE, FATICO A VEDERLI COME PECORELLE SMARRITE. Si, questa mattina non ci riesco a sentirmi cattolico o perlomeno mi vergogno dell'ecclesia, che sicuramente non mi rappresenta.
Infine Lula, presidente brasiliano, in fase calante nei sondaggi, prossimo alle elezioni e che cavalca ogni tipo di polemica pur di mostrarsi come paladino della sinistra. Beh se la sinistra sono lui, Chavez che si proclama dittatore democratico un controsenso assurdo, Putin che ha fatto eleggere un suo fantoccio e lo gestisce davvero come se fosse tale, inizio a capire perchè ci meritiamo di essere governati da Berlusconi. Oddio governati? scusa per la bestemmia.
Viviamo in un mondo che fa schifo, dove importa solo il tornaconto personale, dal piacere fisico del porco violentatore, al ritorno economico dei giornali, alle polemiche per una misera fetta di potere. Questo mondo fa schifo, possiamo solo cercare di essere positivi e propositivi, senza perdere la capacità di indignarci e la possibilità di urlare in faccia a questa gente, CHE FANNO SCHIFO.
Un'ultimo rigo di attenzione, noi da qui non possiamo molto per quella sfortunata bambina, ma non chiudiamo mai gli occhi verso gli altri bimbi che ci circondano, i nostri figli, nipoti, parenti, estranei, a volte una carezza, un gesto caritatevole è più importante di tutte le scomuniche di questo mondo.

6 mar 2009

LOVE STORY


Ieri pomeriggio, mentre sulla spiaggia di quest'isola dei poveri di spirito si trastullavano sottolineando le sbavature del mio operato, io ho vissuto un'emozione intensa. Ero alla ricerca di qualcosa di interessante per il blog e mi è comparsa questo sunto del film "love story" sulla splendida colonna sonora del film omonimo, ora non so se perchè era da tempo che non lo vedevo, non so se è la mia voglia di vivere un'amore così intenso, non so davvero cosa, ma mi è letteralmente mancato il fiato, sono rimasto con le lacrime che scendevano e in affanno.
Non ho altro da aggiungere, non so nemmeno se aggiungerò altro, onestamente mi considero migliore di una possibile distrazione, perchè comunque io cerco di trasmettere qualcosa, mentre trovo gente che riceve piacere solo dalla ricerca di miei possibili erori e dalla sottolineatura degli stessi. Vi compiatisco, siete davvero dei poveri di spirito. Chissà forse ho sbagliato tutto io, le emozioni non vanno condivise, tanto ci sarà sempre qualcuno che ti prende in giro, ma so anche che chi nasce quadro non muore rotondo e devo trovare una soluzione.
Io non ho mai avuto la presunzione di sentirmi perfetto, l'ho detto e l'ho scritto più volte, ma almeno faccio, lavoro sulle mie idee per coinvolgervi, mentre trovo che molti di voi vivono solo nella speranza di uno sbaglio. Quindi lascio a voi questo modo di vivere da parassiti, di blog ce ne sono in giro miliardi, troverete altrove dove trastullarvi e godere degli errori altrui, che vita vuota che avete.
E sia ben chiaro le critiche le ho sempre accettate volentieri, l'accanimento no. Chiamatemi pure permaloso, me ne frego, so che non è così, la riprova è che tutti i consigli che mi avete fornito, sono stati ascoltati e se validi messi in pratica, senza esclusione alcuna, chiunque lo fornisse. Io non vivo con i paraocchi, cosa che ritrovo nell'atteggiamento di qualcuno, la chiusura mentale è equiparabile al razzismo, una vergona per chi ha un'anima.
Per ora mi prendo un pausa di riflessione, ore o giorni non lo so. Poi forse cambierò isola coinvolgendo chi ha intenzione di essere fattivo, forse tornerò qui e scriverò senza accettare commenti, forse non cambierò nulla, so che adesso ho bisogno di ricaricare le pile che la meschinità che ho letto ieri ha esaurito, devo mettere a fuoco le idee, a suo tempo saprai.
Prima della visione del video inserito qui di seguito, se non conosci la trama navignate, fai una ricerca, non capiresti il senso delle immagini altrimenti.
Buona continuazione





http://www.youtube.com/watch?v=yARdf1TnsOA





E SENTIRAI DI NON AVERE AMATO MAI ABBASTANZA

5 mar 2009

ANCORA TU


Ciao navigante, ormai hai capito che quando l'immagine che vedi qui di fianco è di ambientazione "marina" il guardiano non ti darà molto fastidio con i suoi scritti e anche oggi probabilmente sarà così. Sarò molto più rilassato del solito e userò questo spazio perchè ho voglia di rendere un omaggio a Lucio Battisti, nel giorno in cui avrebbe festeggiato il suo compleanno. Saranno pensieri personali, che probabilmente valgono ancora meno di quelli che trovi solitamente, ma oggi ci tengo a parlare di questo stupendo artista, non ti biasimo se smetterai di leggere qui il post di oggi.
Sai per me il 4 e il 5 marzo del 1943 hanno davvero dato i natali a due geni della musica leggera italiana, due uomini che definire cantanti è riduttivo, credo che la parola artista sia la più indicata.
Lucio Dalla e Lucio Battisti mi hanno dato tanto, perchè io vivo di musica e la loro in particolare è entrata in me e non credo che riuscirei a vivere senza.
Dalla è stato un punto di riferimento formativo, uno dei "poeti" della mia giovinezza. Mi rendo conto rileggendomi, che spesso lo copio involontariamente, so anche che mi riesco male e questo non deve rimanere sottinteso, ma un poeta come il Lucio degli anni d'oro, non può nemmeno essere avvicinato. Smetto qui, non mi prolungo oltre, potrei scrivere di Dalla per giorni senza esaurire l'argomento.
Discorso diverso è per me Battisti, ritengo che abbia fatto la storia della musica leggera italiana, sfido chiunque a non canticchiare le sue canzoni dopo pochi secondi che ne è iniziato l'ascolto. Non le conosciamo, sono dentro di noi, nell'inconscio, parte della nostra vita.
Ieri mattina mi sono trovato a parlare e spiegare il significato di una canzone immortale "malafemmena" e l'ho definita come amore allo stato puro che vedi uscire dalla musica ed è talmente intensa e struggente che le parole prendono vita e diventano sentimento, la puoi toccare. Questa mattina, nello scegliere i brani da inserire qui di seguito, mi sono trovato di fronte a una situazione simile e nell'imbarazzo della scelta. Non esiste il criterio "le più belle", sono tutte belle, non esiste nemmeno il criterio "quelle che amo di più" sarebbe ingenerso verso le altre, ne ho lasciate fuori di immortali.
Vedi per me Battisti è questo, ha composto con Mogol qualcosa di eccezionale, ma non unico, sono canzoni che conosce mia madre, che canto io, che sentirà mia figlia, perchè lui è stato la canzone, ed è un fatto che esiste la musica leggera italiana prima e dopo Battisti. Ha stravolto tutto, siamo passati da Villa e la Pizzi (con tutto il rispetto per loro) a Ramazzotti, Venditti e la Pausini, ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza di lui. Questo va ricordato e sottolineato e anche se non pensiamo possa essere importante, come i problemi della quotidianetà di cui di solito parliamo, davvero dimmi che vita mai sarebbe senza la musica e senza questa musica?
Quindi Grazie Lucio e auguri ovunque tu sia, per me le tue sono e saranno per sempre Emozioni.

LUCIO BATTISTI

ANCORA TU

http://www.youtube.com/watch?v=wpGj62t3GmI

IO VORREI, NON VORREI, MA SE POI

http://www.youtube.com/watch?v=ht2w0uniIJc


IL MIO CANTO LIBERO

http://www.youtube.com/watch?v=snjWxvL7q24

4 mar 2009

SENZA TITOLO


Scrivendo lunedì dell'assenza di quella gioia per l'anima che è il sorriso femminile, mi sono ritrovato ad accennare alla punizione che ho "inflitto" a mia figlia. La cucciola (7 anni da pochi giorni) non è attenta durante l'orario scolastico e basandosi sulla sua innata capacità di apprendimento, pensa ad altro, rallentando però l'intera classe. Ha ricevuto in cambio di questo suo comportamento un bel castigo, le impedisco la visione di disney channel. La cosa nei primi giorni ha sortito sulla bimba un bell'effetto, poi ha trovato dei palliativi e comunque la sua attitudine alla distrazione non si è fermata, forse nemmeno diminuita.
E’ successo poi, che durante i miei dialoghi in chat, anche un'altra "abitante" dell'isola mi ha detto di avere difficoltà nella gestione del figlio, lui teen ager, che ormai mette in dubbio di continuo la sua autorità, arrivando quasi a sfidarla. Lei si chiedeva e mi ha chiedeva se ritengo che "la punizione" possa essere una soluzione?
Come quesito è bello, ho adottato questo atteggiamento nei confronti della piccola, perchè ritengo che le sia stato concesso troppo in passato, come si suol dire è stata "viziata". Questo sia ben chiaro non da me, ma la mia colpa è sicuramente più grave, perché ho abiurato dal mio ruolo di padre in un periodo troppo lungo della sua vita, quello della formazione caratteriale, i primi 3/4 anni di vita. Chi mi conosce, sa che non mi sono mai nascosto e che anzi mi sono sempre assunto questa colpa.
Una persona con cui spesso ne ho parlato in passato e che ha un posto particolare nella mia vita, mi ha di fatto ricordato (ove mai ce ne fosse stato bisogno) che i figli vanno amati, cresciuti e rispettati, ma in primo luogo hanno bisogno della presenza dei genitori, del loro esempio, l'assenza crea rancori e danni irreversibili. Ad avvalorare ulteriormente questa affermazione, la mia amica l’altro giorno mi ha confidato che si rende conto che l'assenza nel quotidiano del padre, può essere la chiave di lettura per l'atteggiamento del figlio. Lei ritiene di non essere abbastanza di polso nel gestire il ragazzo, che ormai quasi la sovrasta anche fisicamente
Io nel mio piccolo sto cercando di recuperare il rapporto con mia figlia, che è ancora piccola fortunatamente, anche facendole capire che esiste sia il premio che il castigo e che le cose non le sono dovute per diritto divino, ma che se le deve anche meritare. Sicuramente in passato non sono stato un buon padre, ma voglio creare un dialogo con la cucciola e farle capire che ha un padre che l'ama e che sarà sempre con lei.
La verità è che ci sono degli essere umani che quando entrano nella tua vita, volenti o nolenti la stravolgono e tu ti rendi conto che non riusciresti a passare un giorno senza che ci siano. Ne avverti la mancanza, il bisogno fisico di un suo sorriso, di una parola. Io vivo cosi la principessa, ne sento l’assenza come un dolore fisico quando non riesco a vederla o sentirla. Ne sono geloso, estremamente geloso del rapporto che ha con gli altri, chiunque esso sia e so che non potrò smettere mai di amarla, perché è diventata la ragione stessa della mia vita. Forse lei questo non lo capirà mai, ma dall’istante preciso in cui io me la sono trovata davanti mi ha rubato il cuore.
Ora io non so se l’atteggiamento che ho adottato è giusto o è sbagliato, so che l’amo e che ho fatto sempre di tutto per dimostrarglielo, spesso male, ma era pur sempre amore. Poi la vita è strana, ma l’importante è che sappia sempre che è e rimarrà la ragione unica della mia vita e probabilmente solo allora qualsiasi gesto, azione, comportamento che ho adottato con lei, verrà letto nella giusta luce.
So di essere scivolato sul personale oggi, cosa che mi ero ripromesso di non fare almeno qui, ma questo argomento non può essere trattato in maniera asettica, ognuno vive la propria vita in modo diverso rispetto al resto del mondo e non potevo quindi essere astratto. Oggi mi sono spogliato delle vesti di guardiano del faro e mi sono posto qui per come sono.

MUSICA DI SOTTOFONDO

BALLATA PER ADELINA - Richard Clayderman

http://www.youtube.com/watch?v=RgB3qZfedX8

3 mar 2009

TOCCATA E FUGA


Sai navigante, ieri è stata una giornata soddisfacente per "il guardiano".
Il post di sabato, ma anche quello di ieri hanno dato adito a scambi di idee, ed era in fondo quello che mi ero proposto.
Una delle discussioni è però partita dallo scritto della mattina, cogliendone uno spunto che poteva sembrare forse marginale, ma che poi sviluppandosi è stato oggetto di in una chiacchierata molto interessante, domani spero riuscirà a coinvolgere anche gli altri abitanti dell'isola, o almeno coloro che sentiranno di poter intervenire sull'argomento.
Oggi mi godo il piacere della nuova e veloce connessione web, aggiornerò quindi i box laterali, attendo il permesso per pubblicare una nuova poesia e includerò qualche altro video al canale su youtube, ma come sai navigante sono sempre raggiungibile e disponibile a confrontarmi con te.

2 mar 2009

REGALAMI UN SORRISO

La riflessione per il post di oggi, trova il suo spunto grazie alla geniale intuzione di mia figlia e della sua capacità di sintesi, due pregi che credo non abbia assolutamente preso da me.

Ore 13.20 circa di una domenica qualsiasi, sono a pranzo con la bimba e la TV è sintonizzata sul TG5, niente più Disney Channel per lei perchè è in punizione ormai da 15 giorni e lo rimarrà sino a fine anno scolastico, ma questa è un'altra storia. Dicevo telegiornale, il servizio è sulle sfilate di moda femminile, alla fine la cucciola mi fa una domanda, la cui risposta vale a mio avviso un miliardo di euro: "papà,come mai le modelle non sorridono mai?".
Cavolo, 7 anni e già ha capito tutto, è una domanda che mi pongo da tempo immemore senza trovare la chiave di lettura. Dov'è finito quel bel sorriso femminile, capace di incendiare il cuore, di farti innamorare, che ti rende ebete nell'istante stesso in cui gli angoli della bocca si alzano?

Oh lo so, le risposte potrebbero essere molteplici. Non c'è molto da ridere con questi uomini-bambini, finti adulti, eterni peter pan che dobbiamo accudire. Oppure, che vuoi ci sia da ridere per una che deve correre per un'intera giornata facendosi il mazzo al lavoro, per dimostrare di essere 10 volte migliore dei maschietti che la circondano? Ancora, ho mille cose da fare al lavoro, torno a casa devo lavare, stirare, i bimbi da accudire, le bollette da pagare, dove la prendo il tempo di sorridere? Cosa c'è da sorridere, quando gli uomini che incontri cercano sempre di scoprire che tipo di intimo hai? E altre cento risposte validissime, tutte giuste e nessuna che giustifica l'assenza di un sorriso.

E basta!!!!

Non esiste al mondo una ragione migliore per vivere se non il sorriso femminile, ti apre un mondo, è sempre diverso, sia esso l'espressione di gioia della donna che ami o quello di una perfetta sconosciuta, alla quale hai semplicemente fatto una gentilezza.
Non so davvero chi sia quell'idiota che ha detto che i sessi devono essere tra di loro in competizione, guarda che danni ha causato, sicuramente era un uomo. Ma anche le donne che gli sono andate dietro, non è che siano molto più intelligenti. Io personalmente non mi sento in gara con nessuno sulla faccia della terra, se non con me stesso e trovo insopportabile dover vedere intorno a me solo gente che vive di corsa, affannata a raggiungere chissà cosa? E poi queste donne virago, pronte a tutto solo per poter dire "sono meglio del mio partner o del mio collega", ma ti rendi conto di quanto sia stupida quest'affermazione, in bocca a una donna poi, ma anche per l'uomo stesso che non riesce a capirne la pericolosità e si mette sullo stesso piano.
Cos'è diventata la vita un concorso a premi? vince chi produce di più? Consentimelo se è così viviamo davvero male, se per vedere un sorriso femminile bisogna ricorrere allo smile, quella fredda emoction, impersonale, abusata e che non trasmette nulla, siamo messi davvero uno schifo. Questa società è sempre più brutta, troppa competizione, ci siamo chiusi in noi stessi e così viviamo ogni singola cosa, anche l'ascolta della musica non è partecipato agli altri, ci isoliamo per sentirla a palla nelle cuffiette, ma che vita è questa?

Navigante uno dei complimenti più belli che mi hanno fatto e di cui vado estremamente orgoglioso, è che la mia risata è coinvolgente, mette di buon umore, ma io semplicemente non ho remore a mostrarmi per quello che sono e a sorridere se ce ne sono le condizioni. Se una persona mi mette di buon umore glielo dimostro e forse il mio modo di essere semplice mi aiuta, non mi faccio mille fisime, sembrerò ai più un sempliciotto appunto, ma chi se ne frega, sono me stesso.
Qui ormai le donne si nascondono sempre più spesso dietro una maschera musona, un personaggio costruito ad arte per il prossimo, un avatar inespressivo. Probabilmente il sorriso svela l'intimità della persona, forse per questo non mostrano più i loro denti, ma così finiscono per assomigliare agli uomini, alla genia maschile più becera, gli stronzi. Ed è probabile che sia anche per una mancanza di coraggio che non vediamo più le donne sorridere. Se fosse questo il motivo sarebbe davvero grave, ci hanno insegnato tanto, se si appiattiscono sulle nostre posizioni, cosa ci rimane? Un'inferno in terra.

NO DAVVERO, CONTINUATE A DIMOSTRARCI DI VALERE IL PREZZO DEL BIGLIETTO DI QUESTO SCHIFO DI VITA, SE IL CONTO DA PAGARE PER ESSERE SU QUESTA TERRA E' UN'ESISTENZA FATTA VISSUTA SENZA IL SORRISO DELLE DONNE, NON VALE PIU' LA PENA DI CONTINUARE.

P. S. ci sarà un motivo se nel video della canzone di sottofondo sono solo le donne a sorridere?

MUSICA DI SOTTOFONDO:

UN SORRISO GRATIS - Gino Paoli

http://www.youtube.com/watch?v=w9s0S10Vods