30 giu 2010

LENTO PEDE





Raccontare di passeggiate solitarie è uno di quelle cose che ho già fatto nel passato (clicca qui). Però rispetto al post dello scorso anno è cambiata, oltre che la stagione, anche lo stato d'animo o forse semplicemente mi illudo che sia così. Di certo ieri sera me la sono vissuta sino in fondo, godendomi il piacere della lentezza. Perchè è questa la novità del momento, la voglia di cogliere i momenti e di viverli fino in fondo, con estrema calma e lasciando l'ansia a casa da sola.

E così, dopo una serie di giornate dove il cattivo tempo aveva in qualche modo reso meno dolce la sera, ieri ho preso la busta dell'umido da appendere fuori, vi ho ficcato dentro i cattivi pensieri e l'ho sigillata ben bene, iniziando subito dopo a fare una cosa che trovo semplicissima, camminare. Mi rendo che per me ormai è un'esperienza inconsueta, quella di muovere i piedi per il mero piacere di farlo. Un passo dopo l'altro, metri e metri da percorrere in pace e solitudine, libero della schiavitù del cellulare, lasciato dormiente sul frigo.

Ed eccomi così a zonzo per le strade che pratico ormai da oltre dieci anni e come sempre mi rendo conto che le conosco davvero poco, anzi devo dire che mi sono sconosciuti quei dettagli negatimi dall'attenzione che pongo alla guida e dalle altre mille cose che faccio mentre la vettura mi trasporta a destinazione (pessima abitudine la distrazione al volante).

Intorno a me di tanto in tanto qualche grillo frinisce e non pontifica come l'omonimo neo Savonarola. Alta nel cielo una splendida luna piena si staglia divisa in due orizzonalmente da una nuvola di un'emozionante blu cobalto. Il silenzio, ripulito degli umani rumori, avvolge la luce dei lampioni che fioca illumina il mio cammino.

Una splendida serata da passare in mia compagnia.

Devo riconoscere che uno dei miei limiti maggiori è quello di non riuscire a resistere alle tentazioni. Ad una sola ho tenuto testa e per ben due volte, me la rinfaccerò per tutta la vita, finchè avrò un solo alito di vita, ma stasera no. Mi costringo quindi ad un punto di contatto con la circostante umanità, ho troppa voglia di un gelato. Pensandoci, è certo che sarà un bel derby per contendersi la mia anima quando morirò, tra l'inferno dei golosi snelli e quello dei lussuriosi non praticanti, chissà dove mi sbatteranno. Chi vivrà vedrà, anzi quando morirò vedrò.

Comincia la salita, sembra tutto più buio o forse è solo la stanchezza che si fa sentire, boh.
Però quanto è buono questo nuovo cornetto algida, se proprio dovevo farmi accompagnare da qualcuno o qualcosa al ritorno, ho fatto davvero un'ottima scelta.
Ed eccomi finalmente giunto a casa, urge una doccia calda e un letto fresco perchè questa sera spensierata deve finire così, serena. Ogni tanto è necessario estraniarsi da tutto e da tutti.
Si, devo prolungare quest'attimo a dismisura e portarlo a dormire con me, deve farmi compagnia mentre mi avvio a desiderare che i sogni siano la parte vera della mia vita e non un onirico ripetersi esclusivamente notturno.

Chissà cosa mi aspetta domani mentre ripercorrerò la strada che stasera ho vissuto, di certo è che sarà un nuovo giorno


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28 giu 2010

E' UNA VERGOGNA





ESISTE UN MOMENTO IN CUI UN'IDEA PRIVATA DEVE DIVENTARE UNA PUBBLICA OPINIONE




Le leggi servono per regolare i rapporti in primo luogo tra gli altri esseri umani e poi tra gli uomini e le istituzioni. Esse ci permettono di vivere in società senza che sia necessario l'uso della forza per avere una parvenza di tranquillità e protezione.

Da quando gli antichi romani decisero di regolarsi, l'evoluzione dei tempi ha richiesto che i codici venissero sempre attualizzati, resi contemporanei alle tecnologie del momento.
Tutto si è evoluto e quindi conseguentemente anche le leggi.

E' chiaro che tenendo conto di questa premessa e del contesto in cui ci troviamo, alla data odierna tutti concordiamo con il fatto che ci sia bisogno di una legislazione che regoli la pubblicazione delle comunicazioni che intercorrono tra due persone.
Nessuna forza politica ha MAI detto il contrario, perchè nessuno di noi vorrebbe veder messi in piazza i propri fatti personali, per il semplice fatto che per caso o per sbaglio siamo venuti a contatto con una persona intercettata.
Quindi su un fatto tutti conveniamo, che debba esserci una regolamentazione di una materia che sarà comunqe in continua evoluzione.

MA E' UNA VERGOGNA che il mio diritto alla serenità venga leso da una legge che non permette agli investigatori di poter fare il loro dovere, se non per 75 giorni al massimo. Oltre quel lasso di tempo, una conversazione nella quale si organizza una strage o un qualsiasi altro reato non potrà essere ascoltata.

E' UNA VERGOGNA che una libertà come quella di stampa venga assoggettata e regolamentata secondo i voleri dell'esecutivo, di qualunque colore politico esso sia. Perchè questo succede solo nelle dittature e se in quel caso la pena per la trasgressione è capitale, qui è economica in una misura che è fuori da ogni logica.

E SARA' UN OBBLIGO DI OGNI CITTADINO DI QUESTA REPUBBLICA DEMOCRATICA, CANCELLARE QUESTA VERGOGNA CON UN REFERENDUM, ove mai diventasse davvero legge così per come è passata al Senato della Repubblica questa igniominia.

Io così la penso e mi assumo coscientemente e consapevolmente la responsabilità di ogni parola che ho scritto qui e semmai ce ne sarà bisogno mi batterò per quello che ho affermato.
Se ritieni che questa mia posizione non sia condivisibile, sei libero naufrago di aprire un dibattito, sono pronto ad ascoltarti. Cosa impossibile se la legge passasse così com'è.

Meditate gente, meditate













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26 giu 2010

RIMEMBRARE





La memoria è ingannatrice, è fallata, è fallace e con il passare del tempo e l'accumularsi di nuovi eventi da ricordare, i vecchi che sono depositati in un angolo del nostro cervello si sedimentano, smussando così gli angoli e levigando le facce che li compongono.
La memoria sempre più spesso ci inganna, regalandoci così sensazioni che all'istante in cui accadevano i fatti non abbiamo vissuto. Vivere l'evento nell'attimo in cui succede, è spesso una miscellanea di istintività, spontaneità e qualche volta anche di irruenza, ma poi quando andiamo a ripescare dopo tanto tempo le cose, spesso omettiamo le sensazioni del momento o essendo cambiate le circostanze, valutando così diversamente i fatti.

Quante volte ci è capitato di pensare ad un accadimento del passato e rivolgerci agli stessi con una benevolenza che al momento era lontana dai nostri pensieri?

La scuola e le sue tribolazioni, viste alla luce di ciò che ci circonda nel mondo del lavoro, assume un'aurea di pseudo miticità. I professori che sembravano orchi, spesso diventano quasi delle figure paterne e l'ansia per le interrogazioni? Quante volte la scambieremmo con i patemi che la nostra attività ci impone.
E che dire del militare (per chi ha avuto la sventura di viverlo), di solito nel parlarne ci dimentichiamo delle sofferenze patite per la lontananza dai propri cari (ti ricordo naufrago che la naja obbligatoria era quella dell'era pretelefonia mobile) per sorridere invece dei momenti goliardici e degli attimi di lucida e divertente follia.

La memoria è quella parte passata della nostra vita sulla quale poggiamo la base di ciò che siamo adesso. Abbiamo formato su quei ricordi, l'uomo o la donna che vivono l'attuale, con tutti i nostri difetti e i nostri pregi.

E allora io mi chiedo "come mai non riesco a capire"commettendo così sempre, sistematicamente lo stesso errore quando mi pongo di fronte al mio prossimo? Com'è possibile che non riesco a cambiare mai? Devo di certo avere qualche difetto nella memory card di cui sono stato dotato di base o dovrò aumentarne la capienza mi sa?

Scherzi a parte, mi rendo conto sempre più spesso che abbassare la guardia e dare fiducia a chi ho di fronte mi espone a nuovi tradimenti, che oltretutto aumentano con il passare degli anni, perchè quante più persone conosco, maggiori sono le probabilità che qualcuno mi faccia nuovamente del male.

Il fatto è che sono convinto, che qualsiasi tipo di relazione esista tra due tra due persone che si vogliono bene, non debba essere schermata in alcun modo. Amore, Amicizia, Affetto (ci hai mai fatto caso che iniziano tutte per A), tutte debbono essere spontanee, istintive e vissute, non ponderate prima a tavolino, come se fossero delle partite a scacchi.
Però poi scopro che per gli altri non è così. Anzi lo riscopro, perchè l'esperienza è sempre la stessa, le persone mi rapportano al proprio modo di essere, non accettandomi per come sono, anzi pretendendo che io sia conforme ai loro desideri. Si sono formati un'idea di come mi vorrebbero e quando scoprono che l'uomo in realtà è differente dall'ideale, apriti cielo.

La verità è che accettare il prossimo, chiunque esso sia, è sempre molto difficile, ma diventa ancora più complicato quando abbiamo di fronte una persona che riteniamo cara e a cui vogliamo davvero bene. Però il genere umano hai il suo punto di forza nella diversità che esiste tra tutti noi, rendendo così necessario il dialogo e il confronto per raggiungere un momento di crescita comune, la comprensione e non la chiusura.
Credo che chiunque pretenda di impormi la propria idea, pena il silenzio, non ha ben chiaro cosa siano il rispetto e la stima. Anzi ha un idea dei rapporti interpersonali paragonabile alle dittature e credo che nessuno voglio vivere di si signore, hai ragione signore, obbedisco signore.

Io sono orgolgioso di essere diverso da chiunque altro conosco, nel bene e nel male, perchè vuol dire che ho un carattere mio, delle idee mie e un modo di vedere il mondo che può essere condivisibile o meno, ma è mio. Però mi pongo sempre in ascolto di chi ho di fronte e valuto le sue idee e se le trovo valide le accetto cercando di cambiare il mio essere, e di certo so non mi impongo, ma mi spiego.

No, la chiusura non si confà con il mio carattere e so già che la prossima volta commetterò di nuovo lo stesso errore, fidarmi.

Pazienza, avrò altro di cui scrivere qui casomai.


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L'ULTIMA NEVE DI PRIMAVERA Giovanni Marradi
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25 giu 2010

JACKO TRIBUTE




Nel primo anniversario della morte di Michaek Jackson si sprecheranno le commemorazioni e gli eventi legati al suo ricordo e bisogna riconoscere onestamente, che nel suo periodo di massimo splendore è stato un'artista in grado di coinvolgere ed emozionare milioni di persone in tutto il mondo, ed è quindi corretto tributargli un piccolo omaggio anche qui, sulla nostra piccola isola. So anche che la scelta musicale che ti propongo potrebbe stridere con quello che è stato poi il percorso umano del re del pop e certo non possiamo dimenticare che non è stato condannato per pedofilia solo perchè ha raggiunto un accordo extraiudiziale, ma almeno lui ha usato la sua enorme ricchezza per comprare solo un giudizio, c'è chi si compra le nazioni e si fa le leggi ad personam solo per dichiararsi innocente............. Però questa è un'altra storia, che ahimè viviamo ancora e non siamo qui a ricordare, purtroppo.
Tornando alla canzone di sottofondo, come sai mi sono cari i bambini e tutto ciò che può essere fatto perchè vivano un futuro sereno, quindi di seguito ti inserisco la traduzione del testo che ascolti in sottofondo e ti ricordo ancora che è in corso l'iniziativa pro AMREF "Un gol per l'Africa" clicca qui

Ti inserisco inoltre uno stupendo pezzo da ascoltare. Un medley realizzata da un gruppo vocale, che io trovo davvero molto, ma molto bello.






GUARIRE IL MONDO



introduzione parlata
pensare alle generazioni e dire che vogliamo rendere il un mondo migliore
per i nostri bambini e i bambini dei nostri bambini. Cosi che loro sappiano
che é un mondo migliore per loro; e penso se loro possono rendere il mondo
un posto migliore.



C’é un posto nel tuo cuore
io so che é amore
e quel posto può essere molto
più luminoso di ieri
se tu provi veramente
scoprirai che non c’é bisogno di piangere
in questo posto lo sentirai
non ci sono pene ne sofferenza
ci sono modi per arrivarci
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un piccolo spazio, crea uno spazio migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l’umanità intera
c’é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
se vuoi sapere perché
c’é un amore che non puo mentire
l’amore é forte
importa solo dare felicità
se proviamo vedremo
in questa gioia non possiamo sentire
paura ne timore
smettiamo di esistere e iniziamo a vivere
poi sarà per sempre
l’amore é abbastanza per farci crescere
crea un mondo migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l’umanità intera
c’é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
e il sogno che vogliamo creare
rivela una faccia felice
e il mondo in cui credevamo
si illumina ancora di grazia
allora perché continuiamo a vivere vite strozzate
ferendo la sua terra, crocifiggendo la sua anima
é evidente da vedere, questo mondo é paradisiaco
essere lo splendore di Dio
possiamo volare cosi alto
non lasciare mai morire I nostri spiriti
nel mio cuore sento che
sono tutti miei fratelli
creare un mondo senza paura
insieme piangeremo lacrime di gioia
vedere le nazioni trasformare
le loro spade in lame per aratri
possiamo davvero arrivarci
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un piccolo spazio per rendere un posto migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l’umanità intera
c’é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
C’é gente che sta morendo, se tu credi nella vita
crea un un posto migliore per te e per me
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini


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24 giu 2010

EUPALLA




Un libro di qualche anno fa spiegava, basandosi su una divertente teoria, i motivi per cui esistono tante incomprensioni tra i due sessi. Alla base del libro, il principio secondo il quale le donne provengono da Venere e gli uomini da Marte. Un'idea brillante e ben congegnata, che rendeva divertente la lettura.
Oggi mi permetto, nel mio piccolo, di aggiungere una piccola postilla, quella che tratta del satellite di Marte dal nome EUPALLA.



Questo satellite mutua il proprio nome da una dea greca poco conosciuta. Esso è invisibile solitamente all'occhio umano, se non si escogita un piccolo trucco, quello di metterlo in risalto con uno sfondo verde, riquadrato solitamente da delle striscie bianche. I prmi avvistamenti di questo corpo celeste risalgono ormai ad oltre un secolo fa e se in un primo tempo era stato immaginato di cuoio, dopo attenti studi si è appurato che è composto da materiale sintetico. Questo spiega pure le strane traiettorie che di solito assume, ovviamente secondo gli scienziati che lo studiano e che cercano in tutti i modi di opporsi ad esso, i portieri.
Questo satellite, di forma sferica, si manifesta di solito uno o due giorni alla settimana. Spesso è visibile la domenica intorno alle 15.oo (anche se in alcune circostanze anticipa la sua apparizione al sabato sera). Per alcuni fortunati esiste anche la possibilità di un avvistamento infrasettimanale, quello che il filosofo cinese Fan Toz Zi definì "il mitico mercoledi di coppa".

L'adorazione della dea Eupalla e quindi i riti che ad essa dedicati, sono alquanto strani. Molti uomini sciamano verso i luoghi preposti per lo svolgimento del culto, nell'orario in cui è prevista l'apparizione del satellite, altri invece si rinchiudono in spazi agusti e isolandosi in contemplazione ascetica, si ritrovano illuminati solo da uno schermo TV (possibilmente piatto, HD e di 42"). Quando ha inizio lo spettacolo, gli uomini si abbandonano a strani riti scaramantici, speranzosi che il risultato di tutto ciò sia a loro propizio.

Anche se quasi tutti gli uomini sono fedeli, dobbiamo dire che esso è scisso in varie religioni a cui fanno riferimento. Esistono adepti che possiamo definire Juventini, altri napoletani, romanisti, milanisti e così via. Esiste anche una razza di eretici e miscredenti, che di solito si vestono di nerazzurro, adoratori del Dio Moratti, che si macchiano continuamente di blasfemia, parlando di qualcosa a loro sconosciuto.

I cuccioli di uomo vegono indottrinati sin da piccoli a questa religione dai loro genitori maschi, che appena si rendono conto che i loro eredi sono nelle condizioni di camminare, regalano a questi ingenui bimbi, un simulacro della loro amata Dea. I piccoli vengono poi successivamente sacrificati a questo culto e mandati a correre, sbuffare, lottare, adirittura a lanciarsi contro il proprio avversario, pur di permettere ai loro papà di urlare incessamente un mantra dal suono strano. GOAL GOAL GOAL.

Ogni 4 anni, come in questo periodo, per il tempo di circa un mese, a causa della sua strana orbita, Eupalla si avvicina a Venere e anche le donne ne vengono influenzate. Alcune si appassionano e cercano di entrare in contatto diretto con i loro uomini per conoscere le alchimie che regolano i riti, cercando anche di capire le regole basilari secondo cui un sacerdote è fuori gioco e altri no (operazione umanamente impossibile). Altre a dire il vero, la stragrande maggioranza, iniziano a maledire invece con sempre maggiore frequenza Eupalla, perchè invade la vita quotidiana di quasi tutti i terrestri.
Questo è uno dei giorni in cui è possibile un avvistamento e alle 16.00, i maschi italici e qualche donna, saranno incollati al proprio televisore, nella speranza che i loro eroi possano metterli nelle condizioni di ripetere incessamente e ripetutamente il mantra di cui prima, per tornare poi a riunirsi di nuovo nei prossimi giorni.


Quante parole sprecate solo per dire che oggi la nostra nazionale si gioca la qualificazione agli ottavi e invitare così tutti a incitarla, sperando di avere "una squadra fortissima" e di non fare una Figura di M..a


Mi preme anche dire che Eupalla (clicca qui) è stata una geniale invenzione di un grande giornalista sportivo, Gianni Brera. Un uomo che ha saputo rendere epico il gioco del calcio, perchè alla fin fine sempre di un gioco si tratta.
Evito infine di spiegare il perchè e il percome gli uomini si sentono così coinvolti da 22 cristiani che corrono in mutande dietro una palla, credo che rimane un mistero per chiunque, nascosto dentro di noi forse in maniera più segreta del terzo mistero di Fatima

Ah dimenticavo

ITALIA FACCI SOGNARE po po po po po popo









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ARIA SULLA QUARTA CORDA J. S. Bach
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23 giu 2010

ARCOBALENANDO






Da qualche giorno, campeggia in testa alla pagina di Facebook del Guardiano (clicca qui) una scritta che dovrebbe rivelare il mio stato d'animo "l'arcobaleno regala emozioni solo a chi è in grado di coglierle".
Devo dire in tutta onestà che l'ispirazione è nata d'istinto sabato mattina e l'ho scritta senza pensarci troppo su, salvo poi cercare di ricordare dove l'avevo già ascoltata. Devo dire per onestà che ho effettuato varie ricerche, su google e simili, e seppure non ho trovato nulla che le assomigli, non mi sento di attribuirmi la paternità di questo aforisma.

Quello che è invece certo è che questo post chiuderà un ciclo che ho dedicato ai colori, scritto e o appuntato altrove, ma che trova qui quella che spero sia la degna chiusura.

Ho trascritto le sensazioni che vivevo, delle emozioni che quei colori stavano suscitando in un determinato momento della mia vita.
BLACK, come il manto di asfalto che disteso per terra segnava l'inizio della fine di un cantiere.
GREEN, le piante e la natura che mi circondano quotidianamente.
WHITE, una stupenda e candida nevicata che ha coperto tutto e ha regalato anche a me brividi e non solo di freddo.
RED, la passione e il desiderio.
BLUE (inteso come azzurro), il colore e le sue sfumature che vivono dentro di me, il mare, il cielo, il mio io più profondo è azzurro e sereno.

Ecco nel passato mi sono soffermato sul momento, fermando l'attimo e parlandone, come si fa con le istantanee. Oggi invece collaziono il tutto e monto un video con ogni singolo fotogramma, perché sostanzialmente la vita è un arcobaleno ed è anzi fondamentale che lo sia, per vivere un'esistenza che sia degna di essere chiamata tale.
Perché poi riflettendoci, impostare la propria vita sulla monocromaticità è in fondo un volersi chiudere, non aprirsi a nuove esperienze, non essere pronti ad accettare la diversità. E' un pò, come quando per anni percorri quotidianamente la stessa strada per raggiungere il posto di lavoro o per andare all'ipermercato, la conosci talmente bene che non la guardi nemmeno più, è una consuetudine consolidata, ma anche se le abitudini regalano una sensazione di sicurezza, per un verso imbrigliano la fantasia e alla fine la verità è che anche una vita splendente e gialla, luminosa alla fine è di una monotonia sconcertante.

Credo che il tutto nasca dal fatto che siamo così massificati, uniformati e conformi, che ormai indossiamo tutti lo stesso colore solo perché di moda o perché le convenzioni sociali lo prevedono, senza nemmeno più soffermiamo su ciò che ci circonda. Ormai siamo sempre ed eternamente impegnati nell'affannosa rincorsa del tempo perduto.
Però così facendo, stiamo permettendo di venir fuori al grigio che si è impadronito della nostra anima, lasciandologli il potere di nascondere ai nostri occhi i colori della natura. Tutto ci sembra ormai opaco e cupo, anche se la natura continua a fare il suo corso naturale.

Ho quasi l'impressione che ci siamo tuffati inconsciamente in un circolo vizioso, dal quale potremmo forse uscire rallentando un attimo e ponendoci di fronte allo spettacolo che il creato ci regala. Basterebbe probabilmente osservare le azzurrità cangianti del mare al tramonto grazie al sole che si specchia in esso, oppure camminare lentamente in uno di qui tunnel fatti di alberi, quelli belli che circondano sempre più spesso le strade di campagna.

Ma la cosa stupefacente di tutto ciò è che per farlo non abbiamo la necessità di condividere un link o di cliccare su un mi piace, è tutto così banalmente gratis, si spegne il computer e si esce di casa camminando. Ecco forse l'unico accessorio di cui non possiamo fare a meno in una circostanza del genere è un po' di ingenuità, quella meraviglia che è propria dei bambini che scoprono il mondo per la prima volta.
Perché è tutto li il segreto, cercare di osservare ciò che ci contorna come se fosse la prima volta, parteciparla, sentirla per poterla poi dipingere dentro di noi, in modo da restituirla anche agli altri.
Che bello sarebbe, se ognuno di noi fosse in grado di colorare la giornata di chi sta avendo un momento di difficoltà.

Vivere una vita a colori non è una prerogativa a disposizione di pochi eletti, è una necessità di chiunque respiri e a volte basta davvero poco.......

ACQUERELLO

sopra un foglio di carta
lo vedi il sole e' giallo
ma se piove due segni di biro
ti danno un ombrello

gli alberi non sono altro
che fiaschi di vino girati
se ci metti due tipi la' sotto
saranno ubriachi

l'erba e' sempre verde e se vedi
un punto lontano
non si scappa o e' il buon dio
o e' un gabbiano e va. . .
verso il mare a volare
ed il mare e' tutto blu
e una nave a navigare
ha una vela non di piu'
ma sott'acqua i pesci
sanno dove andare
dove gli pare non dove vuoi tu
ed il cielo sta a guardare
ed il cielo e' sempre blu
c'e' un aereo lassu' in alto
e l'aereo scende giu'
c'e' chi a terra lo saluta con la mano
va piano piano fuori da un bar,
chissa' dove va...

sopra un foglio di carta
lo vedi chi viaggia in un treno
sono tre buoni amici che
mangiano e parlano piano

da un'america all'altra
e' uno scherzo, ci vuole un secondo
basta fare un bel cerchio
ed ecco che hai tutto il mondo

un ragazzo cammina cammina,
arriva ad un muro
chiude gli occhi un momento
e davanti si vede il futuro gia'

e il futuro e' un'astronave
che non ha tempo ne' pieta'
va su marte va dove vuole
niente mai, lo sai, la fermera'

se ci viene incontro non fa rumore,
non chiede amore e non ne da'
continuiamo a suonare,
lavorare in citta'
noi che abbiamo un po' paura

ma la paura passera'
siamo tutti in ballo,
siamo sul piu' bello
in un acquarello che scolorira',
che scolorira'.



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21 giu 2010

UN GOL PER L'AFRICA





L'AMREF è un'associazione che opera da talmente tanti anni che non credo ci sia nessun bisogno di "presentarla", le sue campagne pro Africa sono sempre state sotto gli occhi di tutti e "il volto" istituzionale è da sempre quello di Giobbe Covatta.

Ora, come poteva mancare durante i mondiali di calcio che si svolgono in SudAfrica, un evento che in qualche modo lo ricordasse? Ed ecco quindi "Un gol per l'Africa", iniziativa patrocinata anche dall'UNICEF (alla quale come ben sai naufrago sono legatissimo) e per la quale tanti personaggi noti si sono adoperati, affinchè il messaggio pubblicitario raggiungesse il maggior numero di persone. Io tra questi, oltre allo stesso Covatta, ho scelto i messaggi di Lino Banfi e del C. T. della nazionale di calcio Marcello Lippi.
Di seguito trovi i video tratti da youtube, che invitano a inviare un sms del costo di 2 euro al numero 45503.

Superfluo dire che ho già spedito il mio e gradirei tantissimo che anche tu naufrago lo facessi, sarebbe davvero un bel gesto.

Visto lo scarso rendimento della nostra nazionale di calcio ai mondiali, colpa anche di un Lippi a dir poco confuso, facciamo in modo che questi suoi ultimi giorni da C. T. abbiano un senso, facciamo un gol per l'Africa.

Un gol che serva a qualcosa che di serio.


















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19 giu 2010

IL MIO BLOG





Non ho intenzione di cambiare il sottofondo musicale per questo nuovo post, non avevo nemmeno tanta voglia di pensare preventivamente a cosa sviluppare qui adesso, mi lascio tranquillamente andare sulle note di Yiruma (che adoro sempre più) e dò il via dita, libere di lasciare segni idioti su questa bianca pagina del blog.

Già il blog, questo mia isola fatta di serenità, che ormai è diventata una piacevole "ossessione" quotidiana, un gradevole impegno che a volte dò l'impressione di trascurare, ma che è invece latentemente presente nei miei pensieri, addirittura onnipresente.
Sai naufrago, mi sono spesso chiesto in questi ultimi tempi che direzione dare a questo nostro luogo d'incontro, cioè che tipo di impostazione deve avere. Potrebbe definitivamente diventare un diario intimo, pagine dove riportare esclusivamente la mia esistenza, regalandole così un tocco di fantasia che spesso le manca. Oppure potrei cercare di creare qui una raccolta di brani, poesie, musica varia, arte insomma, proponendo così dei percorsi di lettura e di discussione. Potrei anche iniziare a pubblicare tutti quei post che non ho mai inserito e nei quali ho espresso un mio giudizio sulle cose della vita che ci circonda, esplicitando anche pubblicamente quell'occhio disincantato e dissacrante con il quale vedo la nostra società contemporanea.
Insomma, non sapevo decidere sulla linea editoriale da adottare, il solco nel quale seminare post (che frase impegnativa e priva di senso oltretutto, visto che è riferita ai miei scarabocchi)

Poi però mi sono guardato indietro e ho rivisitato po' la storia di questo nostro appuntamento, capendo qual'è la "forza" di questo luogo, perchè poi in molti si sono realmente affezionati e tornano con amore quasi quotidianamente ed è prendendo atto di ciò mi sono detto che se questo succede, un motivo deve pur esserci.
Ho così capito (o forse intimamente mi auguro sia così) che è nella varietà degli argomenti e degli spunti di riflessione, il collante affettivo che si è creato tra di noi.

Ho sempre pensato che le persone che vivono in funzione di un solo interesse sono grigie, piatte, senza quello spessore che l'arcobaleno regala a chi è capace di tratteggiarlo anche con poche e semplici parole. Perché sono convinto che la bellezza di ciò che vediamo, la cogliamo solo se ci poniamo di fronte ad essa con il giusto spirito e con l'animo di chi vuol cogliere le sfumature e i piaceri che esse ci donano.

Ed ecco perchè l'isola è sempre presente nella mia giornata, perchè ormai sono perennemente in "ascolto". Perchè la curiosità nei confronti della vita è una forza che ti spinge ad affrontare il prossimo minuto con la forza di chi vuole davvero sapere come andrà finire, affrontandolo e non lasciandolo trascorrere in maniera amorfa.

Ho di fatto liberato la sensibilità da quella cella fatta di luoghi comuni, in cui ognuno di noi la nasconde e sono in attesa di conoscere, capire, vivere tutto ciò che mi circonda, avendo fortunatamente degli amici che hanno la voglia di condividere tutto ciò.


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DO YOU..... Yiruma clicca qui

18 giu 2010

ANCORA PAROLE





Venir fuori da una giornata come quella di ieri, carica di soddisfazioni per il post pubblicato, come ho già avuto modo di dire in passato (
clicca qui) è sempre molto complicato. Solitamente mi serve un giorno, forse anche due, per ritornare "normale", perchè poi i complimenti fanno piacere ma hanno anche la controindicazioni di esaltarmi. Oggi, anche se intimamente convinto di aver scritto un bel pezzo, non corro questo rischio. Nel pomeriggio di ieri una mail mi ha ricordato quanto sono carichi di errrori i miei post e quanto io non abbia nulla a che vedere con la cultura, riporto solo me stesso qui.
La cosa bella è che io concordo con quell'analisi, lo dico e lo ribadisco in tutte le occasioni in cui me n'è data la possibilità, però ciò non toglie che mi aspettavo un bravo e mi sono preso un buffetto.
I
piedi sono di nuovo atterrati sulla ruvida terra e ho ripreso il mio cammino, certo come sempre che non guadagnerò mai un euro con i miei scarabocchi e quindi ancora più smanioso di impegnarmi alfine di migliorare ciò che propongo, non solo nei contenuti, ma anche nella forma.

Detto ciò, oggi ti propongo una poesia che in qualche modo completa il discorso che ho iniziato sabato scorso con il post parole parole parole (
clicca qui).
E' stata scritta da Ninìel, che ho gà ospitato su queste pagine nel passato e che inconsciamente ha avuto la mia stessa ispirazione, solo che lei ha reso il tutto molto meglio di quanto non sia stato io in grado di fare.
Ti prego quindi naufrago di dedicare a questi versi la dovuta attenzione e se avrai voglia, potrai rileggere ciò che ho già inserito nel blog, cliccando sui link che inserisco subito dopo la poesia.
Un sentito grazie all'autrice che mi permesso la pubblicazione e mi ha anche taggato su facebook in relazione a questa poesia.

Buona lettura



SI SVENDONO PAROLE


Le parole sono soltanto nuvole di vapore,
non hanno sostanza e posizione
Rivoli di fumo di una sigaretta accesa
e lasciata bruciare,
senza fumarla,
senza sentirne il gusto


Silenziosa io resto,
perchè le mie parole
sono pesanti,
ben misurate e proporzionate
SEMPRE


Cucio le mie labbra
per non sputare il veleno
che ha sostituito
il sapore del miele,
che ho sempre imboccato
sbadatamente
Perchè il miele va riservato ai nobili,
ma qui restano solo
dei poveri avari
o degli imprenditori di illusioni


Le parole, i gesti,
gettati via,
offerti come dell'uva
dal bell'aspetto,
ma dall'insipido sapore,
quasi amaro


Le offerte gratuite
hanno sempre le loro fregature
e chi ci rimette
è sempre colui
che le accetta


Ma adesso,
mute sono le parole
Leggo labbra senza voce,
non vi presto attenzione,
perchè le parole
sono tutte morte
e
il miele lo lascio alle api
che lo proteggono con le loro spade


Resta la freddezza di uno sguardo,
il mio,
che nulla lascia trasparire


Seduta con le spalle al muro
osservando lo scorrere
chiassoso
di parole che non hanno senso
verità
forza
impatto
nulla



Le parole sono soltanto nuvole di parole


Giocate voi
io non gioco con le parole
non l'ho mai fatto
mai lo farò

Ninìel



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17 giu 2010

RESPIRARE




Ti devo, prima che tu intraprenda la lettura di questo post, una spiegazione e una preghiera naufrago.

Innanzitutto consentimi di spiegarti che questa "cosa" che leggerai oggi è uno degli "esperimenti" che di tanto in tanto amo fare. Un diverso modo di approcciare il foglio bianco. Ne una pseudo poesia delle mie, ne una di quelle pagine di diario intimo che sto appuntando sempre più spesso qui. Una sorta di via di mezzo, quindi non essendo ne carne ne pesce, una sicura schifezza.

La preghiera è che avendo io immaginato questa cosa, per fartela sembrare meno brutta ti devo chiedere di leggerla con estrema lentezza, rispettando la punteggiatura e gli spazi, quasi lasciandoti cullare dalle parole, che non devono essere solo un suono nella tua mente, ma una sorta di melodia respirata, perchè poi tutto si fonda su quello, come capirai.

Pensieri scarmigliati tra una boccata e l'altra.



INSPIRARE, ESPIRARE

La frescura di questa serata primaverile si appoggia lentamente su di me, regalandomi la stessa dolce sensazione di una camicia stirata di fresco e subito indossata.
Nulla potrebbe smuovermi da qui, resto fermo e mi godo la pace silenziosa che i rumori della campagna circostante mi regalano;



INSPIRARE,.....ESPIRARE

Mi ci voleva quest'angolo di vita tutto mio, fatto di solo, assoluto, puro relax.
Cena frugale, un bel bicchiere di Taurasi del 2006, questo magnifico letto comodo e un cd che risuona in sottofondo una melodia forse datata, ma quanto sono belle queste vecchie canzoni di Zucchero.
Sarà che mi ricorda Parigi e un'estate indimenticabile, ma Diamante ha un posto particolare nella playlist della mia vita;



INSPIRARE,..........ESPIRARE

Chi giocava questa sera? Ah si, i padroni di casa forse o era il Brasile?
E io adesso dovrei accendere la televisione e cercare una sintesi o collegarmi a qualche sito per leggere la cronaca per conoscere così il risultato della partita?
Ma chi se ne frega del SudAfrica e di quelle maledette vuvuzela (o come diamine si chiamano), ma quando mi ricapita una serata così;



INSPIRARE,...............ESPIRARE

Uff che scocciatura dover litigare con i miei cattivi pensieri.
Hanno sbagliato serata per venire a galla, stasera sono più forte io e li ricaccio quasi immediatamente nel ripostiglio della mia anima dove sono rinchiusi di solito, al buio e in punizione.
Pensa tu se io questa sera mi devo far condizionare dalle mie fisime e dalle meschinità di quei poveretti che vorrebbero angosciarmi con i loro sotterfugi.
Se solo sapessero che continueranno i loro giochetti senza di me tra poco, io cambio mazzo di carte e loro rimarranno con i loro assi inutilizzati nella manica.
Mi spiace solo per il mazziere, poverino, che brutta gente ha intorno.
No, stasera nulla deve turbare il buio luminoso che mi sto regalando;



INSPIRARE,....................ESPIRARE

Però quant'è strana la vita.
Adesso che sto per andarmene da questo posto di lavoro, mi rendo conto che poi chi mi circonda non è così bravo come viene descritto, anzi come immagina di essere. Devo prendere coscienza del fatto che è capace a vendersi bene però, gliene devo dare atto.
Chissà se imparerò mai l'arte del meretricio aziendale?



INSPIRARE,.........................ESPIRARE

Eppure mi sento incompleto, è come se cercassi qualcosa che mi sfugge.
Così mi metto a camminare scalzo tra le mie sensazioni, ma non trovo nulla di sbagliato. Mi sento quasi come se mi fossi messo di nuovo a disegnare a mano libera un cerchio, ma non riesco a trovare il punto di congiunzione, quello da ripulire un pò perchè il tutto sia perfetto.
Da dove sono partito? Di solito inizio a metà e vado verso destro nel disegnare la circonferenza.
Io e questa maledetta voglia continua di introspezione, ma chi glielo impose a quella professoressa di tecnica di dirci che dobbiamo essere severi con noi stessi e fare sempre autocritica e io qui che cerco sempre l'imperfezione.
Al diavolo, me la godo e basta;



INSPIRARE,.............................ESPIRARE

ECCO FINALMENTE, ci sono, adesso so cosa manca a questa serata per essere perfetta.
Ora capisco perchè non ho assolutamente voglia di prendere sonno.
Mi mancano i tuoi capelli sparsi sul mio corpo, il tuo profumo di rosa che desidero sentire finalmente e che voglio riempia lo spazio che mi circonda, manchi tu che insieme a me respiri la stessa aria;

16 giu 2010

A UNA IN PARADISO





E' da un bel pò che non ti proponevo una vera poesia, di quelle scritte da una persona che è meritatamente definita autore e che può fregiarsi di questo titolo.


E poi sai naufrago, mi sono ricreduto quando l'ho letta, perchè ho sempre pensato che Edgar Allan Poe fosse solo uno scrittore di romanzi horror e invece ho scoperto che è stato anche un ottimo poeta.

A me è piaciuta tantissimo (sarà perchè parla di mare, di un'isola e dell'amore ricorandomi qualcosa? naaaaaaaaa)


A una in Paradiso


Eri per me quel tutto, amore,
per cui si struggeva la mia anima
una verde isola nel mare, amore,
una fonte limpida, un'ara
di magici frutti e fiori adornata:
e tutti erano miei quei fiori.

Ah, sogno splendido e breve!
Stellata speranza, appena apparsa
e subito sopraffatta!
Una voce del Futuro mi grida
"Avanti, avanti!" - ma è sul Passato
che la mia anima aleggia
tacita, immobile, sgomenta!

Perchè mai più, oh, mai più per me
risplenderà quella luce di Vita!
Mai più - mai più - mai più -
(è quel che il mare ripete
alle sabbie del lido) - mai più
rifiorirà un albero percosso dal fulmine,
nè potrà più elevarsi un'aquila ferita.

Vivo, trasognato, giorni estatici,
e tutte le mie notturne visioni
mi riportano ai tuoi grigi occhi di luce,
a là dove tu stessa ti porti e risplendi,
oh, in quali eteree danze,
lungo rivi che scorrono perenni.

15 giu 2010

SERENO





E poi qualche volta, così come in questo momento, mi viene la voglia di sedermi di fronte al pc per sovvertire tutti i programmi che avevo preparato, cestino gli appunti, cancello i post già scritti e che avrei voluto pubblicare (così come avevo intenzione di fare ieri), metto in sottofondo una canzone e mi libero, lasciando andare le mani senza controllo.
Di certo non so ne da dove iniziare a scrivere e tanto meno so dove andrò a parare. Ho solo voglia di mettere giù le emozioni annusando la scia che hanno lasciato nell'aria e sapendo che smetterò soltanto quando mi sentirò stremato da questa esperienza.

Tranquillità, è questa la forza che mi spinge. Quella pace interiore che ho come obbiettivo da sempre e che forse ho finalmente capito dove si è nascosta per i primi 40 anni della mia vita. Perchè qui sull'isola si è palesato, in questi 18 mesi, un uomo che ho sempre nascosto dentro, un pò per timore di mostrarlo, di certo molto per il mio essere immaturo. Un uomo che onestamente mi piace per come in questo periodo sta affrontando le difficoltà della vita reale, che si sta prendendo cura delle persone che ama e che si sta assumendo le sue responsabilità. Una persona vera e adesso che sono di fronte all'ennesima, nuova avventura professionale, dovrà sopportare il più gravoso degli impegni, quello di resistere e di affermarsi.

Ho imparato sulla mia pelle, che l'assenza di una guida, di un esempio, non permette la crescita nei tempi e nei modi dovuti. Se non si è dotati di quelli che sono comunemente definiti "attributi", l'uomo o la donna lasciati allo sbando, hanno difficoltà a rapportarsi seriamente con gli altri e io sono stato tra questi.
Mi sono in pratica affacciato alla vita senza dei riferimenti veri, quindi ho affrontato la prima parte della mia esistenza in un modo che definire balordo è dir poco. Per mia fortuna gli unici due insegnamenti inculcatimi sin da piccolo mi sono serviti per arrivare abbastanza integro fino ad oggi, parlo del rispetto per gli altri e per il lavoro. Anche se sul primo ho dovuto lavorare molto, perchè le persone non vogliono essere solo rispettate, ma anche blandite, amate, omaggiate e il tutto senza avere la voglia di contraccambiare e quindi ho avuto bisogno di capire bene qual'era il punto di confine oltre il quale non bisogna mai spingersi, ma questa è un'altra storia.

Gli incontri, quelli si che mi sono serviti e tanto, per crescere. E tante sono state le persone che nella mia vita sono passate e che senza rendersene conto, hanno lasciato in essa un segno indelebile, sia esso stato nel bene o nel male. Ed era proprio a loro, quando domenica sera mi sono ritrovato "sereno", che ho pensato.
Al mio professore di lettere che mi ha impresso a fuoco sulla pelle l'amore per i libri e tutto ciò che è lettura. Al mio primo "vate" lavorativo, che forse più di altri ha capito che ero pronto per vivere la stupenda avventura che è quotidianamente un cantiere. Al più grosso rimpianto della mia vita, che ha un nome e un cognome, ma non un volto, una di quelle persone di cui ti innamori per come è e non per come si presenta, che ti segna inconsciamente un'esistenza e che volente o nolente è sempre presente, perchè testata d'angolo sulla quale si sta costruendo un'edificio.
Ho detto spesso, che incrociamo milioni di persone durante la nostra vita, altre le incontriamo, ma alla fine solo alcune lasciano un segno e ci formano modificandoci. Quelle persone che senti vive anche se ormai perse negli anni o in un angolo della rubrica telefonica. Quelle a cui va la mente quando parte l'input dei ricordi e dalle quali trai spunto per rapportarti con chi ti circonda.

Perchè la serenità che mi permette di scrivere oggi, è figlia delle tribolazioni e dei tormenti del passato. Su di essa infatti nasce "Il Guardiano", che ha ormai smesso di essere solo un modo per dar sfogo al mio vero io, per diventare a tutti gli effetti un uomo. Quello che conosci qui, non è più solo un avatar, ma potrebbe essere colui che incrocia il tuo sguardo per strada tra un'ora regalandoti un sorriso carico di pace.
Perchè è così che oggi mi sento, sereno nei tuo confronti che mi leggi, tranquillo con chi saluterò tra poco per strada, ma sopratutto in pace con me stesso e mi auguro che tutto ciò mi serva per poter affrontare in maniera adulta tutti coloro che sono adesso nella mia vita o che vi entreranno.

Adesso il mare che è dentro di me è calmo e spero che nulla o nessuna lo incresperà mai più.


P. S. Ho parlato volutamente del passato, perchè delle persone che oggi camminano insieme a me lungo le strade del mio quotidiano, io non so cosa porterò nel mio futuro.
Con l'intima speranza che molte ne facciano comunque parte.



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12 giu 2010

PAROLE PAROLE PAROLE




Mi rendo conto che sempre più spesso usiamo inconsciamente le parole e nella maggior parte dei casi senza conoscerne realmente il significato. Ormai è consuetudine aprire la bocca solo per riempirla di suoni, solo per il semplice piacere di ascoltare la nostra voce che pronuncia frasi ad effetto, scagliando però sul nostro interlocutore pensieri che non ci appartengono realmente.

Ci hai mai pensato naufrago a quanto è definitivo un addio? Da questo momento non ho nessuna intenzione più di vederti e di sentirti, spero di ritrovarti solo di fronte a Dio.
Oppure quanto si è svuotata di significato la frase ti voglio, ti amo e lo farò per sempre ormai ripetuta con un'assiduità quasi ossessiva, peccato che l'oggetto del desiderio spesso è diverso dall'interlocutore precedente e quindi sarebbe più corretto dire fino al prossimo amore, anzi definirlo amore è già di per se una forzatura.
Spero di vederti morto! Credo che chiunque si è mai sentito dire ciò ha sentito la necessità di interrompere ogni tipo di rapporto con chi aveva di fronte. E poi onestamente mi sono sempre chiesto con quale coraggio si riesce ad augurare la morte ad un altro essere vivente? fosse anche un'ameba.

Il problema è che cerchiamo di essere sempre più eclatanti nelle nostre espressioni e siccome siamo convinti che verba volant, ci permettiamo il lusso di sparare lettere a caso, aggiungendo parole a parole a parole, senza essere consci di ciò che diciamo o ancor peggio senza ritenercene responsabili.

Parole, parole, parole.

Eppure l'età adulta dovrebbe essere quella della responsabilità, della presa di coscienza che ogni frase che diciamo genera un'aspettativa, un desiderio, una speranza o una delusione, sempre e comunque una reazione. Forse però è nella categoricità con cui ammantiamo le nostre discussioni dove consiste l'errore, nel fare affermazioni definitive e nello stesso tempo non ritenerle valide, un controsenso assurdo, ma mi accorgo sempre più spesso è così.

Dico tutto ciò perchè mi rendo conto che sono stato spesso sia soggetto che parte in causa in questo tipo di vicende. Faccio così una sorta di outing, ammettendo che io per primo, fino a qualche anno, usavo le parole per blandire le persone e casomai trarne un vantaggio, con l'aggravante che quasi sempre ero conscio e consapevole di ciò che dicevo e che il mio parlare vuoto era farcito di scopi reconditi, mai detto di essere stato uno stinco di santo. Probabilmente all'età adulta ci sono arrivato "tardi" e forse anche per caso, grazie ad un fortuito incontro che mi ha cambiato la vita, in meglio grazie a Dio.
Ed è anche partendo dalla consapevolezza del peccatore e di quanto sia grave la colpa commessa, sapendo bene quanto dolore può causare questo tipo di atteggiamento, che ormai da alcuni anni cerco di essere attento alle mie espressioni o almeno so che nel momento in cui assumo una posizione è qualcosa in cui credo davvero e che ho la seria intenzione di portarla avanti.

Però poi mi guardo intorno e noto che il degrado è sempre maggiore, che le chiacchierano aumentano, che i fatti concreti diminuiscono e che quindi ci troviamo davanti ad un mondo sempre più pieno di ...............

...............parole, parole, parole solanto parole, parole tra noi


P. S. Non ho intrapreso la strada del moralista da strapazzo, di colui che si inalbera e diviene fustigatore dei pubblici costumi, non ne ho le doti, le capacità e nemmeno la forza morale. Solo che questa cosa la sento mia e volevo dirla.

Spero che sull'isola, almeno qui, mi è ancora consentita la libertà di espressione. Ancora non vige la legge bavaglio, forse non vigerà mai in questo luogo.
Diceva il Mahatma Gandhi "Io potrei arrivare anche a dare la mia vita in cambio del fatto che il mio nemico abbia la libertà di potersi esprimere", sono infatti convinto che un grand'uomo non è colui che zittisce chi gli è contrario, ma fa tesoro delle critiche altrui per migliorarsi.
Ovvio però che parliamo di grandi uomini e non di nani, che come diceva un grande cantautore, sono quelli più cattivi degli altri, perchè hanno il cuore troppo, troppo vicino al buco del c..o!!!!!!!

Quanto ci manchi De Andrè








P. P. S. Visto che questa mattina il Guardiano è in vena di citazioni musicali di alto livello, il sottofondo musicale non è della versione italiana di Parole Parole, ma è l'arrangiamento di quella francese, cantata dall'indimenticabile Dalida e sul parlato interveniva Alain Delon.
Di fianco, nel lettore mp3, gira un bel video con immagini della cantante transalpina.


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5 giu 2010

PICCOLE MANIE





Ognuno di noi ha delle quotidiane manie, piccoli rituali che ripete spesso inconsciamente. Quelle abitudini a cui non rinunceremmo per nulla al mondo. La colazione in un determinato bar o la chiacchierata con una persona cara, spesso percorriamo la stessa strada di sempre anche se a volte non è ne la più veloce ne la più comoda.
Personalmente devo essere molto "tarato", ho infatti tantissimi piccoli tic. Sia ben chiaro nulla di patologico o compulsivo, non vorrei ti spaventassi naufrago e da semplice folle mi derubricassi a matto da legare, ma ci sono. gesti che mi piace ripetere, così è, così sarà.

Ti chiederai come mai questa introduzione? Dove voglio arrivare a parare? Sai nei giorni scorsi ho ricevuto molti e inattesi attestati di stima per quello che scarabocchio qui, ma sopratutto una cosa mi ha sorpreso, il filo rosso che ha legato tute queste chiacchierate tra di loro, la frase "se non trovo un tuo scritto, se non hai lasciato niente, ci rimango male perchè me lo aspetto".

Essere oggetto di un'abitudine quotidiana, oltre ad imbarazzarmi (non so se poi merito tanta e costante attenzione), onestamente mi ha fatto piacere, gratificandomi per tutto quello che combino qui sull'isola. Perchè come ho scritto una settimana fa, questa sta sempre più diventando la mia linfa vitale, motivo di vita, ma la cosa sarebbe abbastanza deprimente se fossi solo sull'isola, sapere invece che tutto questo piace a qualcun'altro e regala attimi di svago a persone che sento affini, mi riempie di gioia e mi da nuovi stimoli per continuare.

Vorrei solo aggiungere una piccola chiosa a tutto ciò. L'uomo che si nasconde dietro l'alias del Guardiano, usa questo mezzuccio per poter ragionare e scrivere sulle cose della vita che gli succedono, ma non è sempre serioso e compito. Anzi naufrago ti dirò, mi ritengo una persona simpatica e sempre pronto alla battuta e allo scherzo, ma siccome mi piace vivere la vita nella sua interezza, ai momenti lievi aggiungo quelli di riflessione, che trascrivo qui.

Come dicevo l'altro giorno, semplici riflessi di vita, che condivido con voi.

GRAZIE



Piccolo omaggio musicale che non c'entra nulla con quello che hai letto su, ma amo questa canzone per quello che dice, perchè anche io sono convinto che l'amore non si spiega, non ha limiti e si deve solo vivere.
Chiunque media, pensa, ragiona, non ama, dice solo di farlo e tra le due cose c'è un'enorme differenza.








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4 giu 2010

SFIDA





I preconcetti sono la cosa peggiore che esiste a questo mondo, l'approcciarsi a qualcosa o qualcuno essendoci già fatti un'idea basata sul sentito dire o dalla prima impressione, ci mette nelle condizioni di non apprezzare tutte le sfumature di ciò che abbiamo davanti.

Mi permetto quindi di sfidarti naufrago, per farti capire come nessuno di noi è immune da questo tarlo. Ti offro quindi di seguito dei brani tratti da una raccolta di libri molto famosa (scusa l'eufemismo). La mia sfida è "conosci il titolo del libro che li raccoglie?".


Io dico di si, ma non lo sai



Per leggere la risposta basta cliccare sulla scritta commenti in fondo al post oppure qui.



Oh se tu fossi un mio fratello,
allattato al seno di mia madre!
Trovandoti fuori ti potrei baciare
e nessuno potrebbe disprezzarmi.

Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre;
m'insegneresti l'arte dell'amore.

.........................


Quanto sei bella e quanto sei graziosa,
o amore, figlia di delizie!

La tua statura rassomiglia a una palma
e i tuoi seni ai grappoli.

Ho detto: «Salirò sulla palma,
coglierò i grappoli di datteri;
mi siano i tuoi seni come grappoli d'uva
e il profumo del tuo respiro come di pomi».


................


«Il tuo palato è come vino squisito,
che scorre dritto verso il mio diletto
e fluisce sulle labbra e sui denti!


Io sono per il mio diletto
e la sua brama è verso di me.


Vieni, mio diletto, andiamo nei campi,
passiamo la notte nei villaggi



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3 giu 2010

RIFLESSI DI VITA




Che strana cosa l'ispirazione, a volte manca per intere settimane e altre ti mette nelle condizioni di scarabocchiare diverse idee nell'arco di un pomeriggio.

Poi non so quanto siano belle, quanto possano risultare gradite o semplicemente essere degne di una lettura le emozioni che mi suggeriscono questi strani geroglifici, ma se ho un "pizzino" di carta le annoto sempre e poi le riporto qui. Sta a te naufrago giudicare e spero con la stessa benevolenza di sempre.




Appunto abitualmente le mie rare emozioni.
Lampi di luce in una buia esistenza,
poco più che miseri riflessi di vita.


Continuo ad inseguire quotidiani struggimenti,
ma mi accorgo sempre più spesso
che si palesano solamente amare delusioni


Ciò che provo prende forma qui.
Sogni, smanie, delusioni,
attimi che diventano involontariamente eterni
perchè consegnati a un foglio di carta.


Il desiderio di una ritrovata serenità, mi sfugge.
La vita velocemente scappa via
e anche quel sorriso a lungo agognato
è oramai un pallido desiderio,
sepolto in fondo al cuore.


Così, mentre aspetto che un nuovo giorno si aggiunga ai precedenti,
il mio unico sussulto nasce e muore in meno di un secondo,
grazie ad una foto che non ricordavo di avere,
che non è giusto che io abbia ancora.


Quell'immagine che riproduce un sogno mai sopito,
una speranza che si è infranta
sugli scogli di un'arida realtà.




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