30 nov 2010

L'ULTIMA ZINGARATA






Ore 23.05
. Ma si mi faccio un giro sul web, controllo se ci sono state nuove connessioni al blog e perché no, altri commenti.
Tanti davvero, decisamente tanti anche oggi i naviganti che sono passati di qua. Chissà quando finirà questa strana congiunzione planetaria che porta tutta gente sull'isola come reagirò? Bah, ci sono preparato, quindi chi se ne frega....


Ok, visto che ci sono controllo anche i quotidiani on line.
Oggi è tutta il giorno che mi fanno sorridere loro e questa storia di wikileaks, come se solo ieri sera avessero scoperto tutte ste storie di Berlusconi o degli altri leaders mondiali. Mah, forse speravano davvero che gli americani fossero talmente tonti da non essersene resi conto.
Qui mi sa che l'unico che ci fa una brutta figura in tutta sta storia è Obama con la sua amministrazione. Prepariamoci a un altro Bush o peggio ancora alla Pallin alla casa bianca.



Vediamo allora che dicono, ODDIO è incredibile,



Morto suicida Mario Monicelli questa sera alle 21.00, malato di tumore alla prostata si è ucciso lanciandosi dal balcone del quinto piano dell'ospedale romano San Giovanni.



Davvero non riesco a crederci.........



Inizio a scrivere di getto e le prime cose che ho messo giù sono la cronaca precisa di ciò che è successo in questi minuti, tutto ciò che hai letto e leggerai, senza mediazione ne correzione.

E subito, come sempre in questi casi, mi pongo le domande di rito, che riporto di seguito a freddo, come mi vengono. Quesiti che nascono spontanei, sull'onda dell'emozione, perché come ho detto ieri pomeriggio, amo il cinema e tutto ciò che ne fa parte, quindi Monicelli per me è stato davvero importante, un Maestro.


Già, l'onda dell'emozione, perché mai nasce questo sommovimento dell'anima quando muore una persona famosa, che però onestamente non conosciamo? E' successo ultimamente per Vianello, la Mondaini, Taricone e oggi sicuramente in tanti metteranno sulla loro bacheca di facebook qualcosa di Monicelli, senza poi forse conoscere nessuno dei suoi film. Già perché?
Forse perché fa figo per tanti partecipare a un cordoglio che accomuna, ma che alla fin fine si basa sulla conoscenza zero del personaggio. Almeno quelli di prima erano televisivi, facili da seguire, ma Monicelli era il cinema italiano, quello ripreso da dietro la cinepresa, quello del passaggio dal neorealismo alla commedia. Quanti davvero sapevano fino a ieri chi era e soprattuto si ricordavano che faccia aveva?


Oggi sono proprio curioso di sapere chi si ricordava davvero della supercazzola come se fosse antani di amici miei o dello splendido borghese piccolo piccolo e il marchese del grillo.
Già Sordi, suo splendido sodale, che con Gassman ha recitato anche in quel capolavoro che è stato la grande guerra. Se poi penso a guardie e ladri con Totò e Fabrizi ai due Brancaleone, a i soliti ignoti e fino al bellissimo speriamo che sia femmina, il mantra che mi ha ispirato per la nascita di mia figlia, mi viene un magone enorme.
Diamine quanti bei film che ha diretto, quante risate e quanto amaro sorridere del nostro essere italiani, quando esserlo era ancora un vanto.
Se penso che oggi i miei connazionali si riconoscono o sperano di assomigliare al premier...............


Era anziano davvero, novantacinque anni. Me lo ricordo già vecchio quando regalò la voce al nonno di Pieraccioni nel Ciclone.
Una splendida casa toscana immersa in un campo di girasoli e la domanda che faceva al nipote "Poppe e culo?" con un accento e un'intonazione che erano davvero sublimi.
Ci ho riso ancora l'altra sera a distanza di anni, immenso.


Novantacinque anni, chi mai può pensare di suicidarsi a novantacinque anni? Ecco la domanda che mi frulla dentro da subito, alla fine è venuta fuori.
Chi mai dopo una vita come la sua, piena di successi e di gloria, trova la forza e il coraggio di prendere una decisione del genere? Solo un vero genio con il senso della battuta.
Sono contro il suicidio a prescindere, ma un coup de theatre del genere bisogna ammettere che è la perfetta chiusura di una vita fatta di arte a quel livello, un Maestro che ha disegnato personaggi senza tempo e che è riuscito a battere la morte stessa sul tempo.


Maestro è riuscito a regalarci un altro finale inatteso, come quello de La Grande Guerra, lei si che è stato un grande narratore dei nostri tempi........


STANDING OVATION PER MARIO MONICELLI
Viareggio 1915 - Roma 2010






SAKINEH NON DEVE MORIRE



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29 nov 2010

AGGIORNAMENTI VARI 2




Mi è piaciuta molto l'idea di poter in qualche modo dare seguito ai post e di aggiornarli se c'è qualche qualche novità, che adesso vi regalo una seconda puntata di aggiornamenti vari. :-)


CORTOMETRAGGIO
(clicca qui) e CORTOMETRAGGIO - Valeria (clicca qui)

E' un'espressione cinematografica perfetta per un blog, permette di poter inserire un film e di condividerlo e sapendo quanto io amo tutto ciò che è inerente alla celluloide e alla magia che sa creare, non dovrebbe sorprenderti naufrago il fatto che ho deciso che diventi un appuntamento fisso.
Mi piacciono troppo e spero che sia cosa gradita anche per te.


BLOC NOTES
(clicca qui)

Il primo bloc è stato riempito per intero da tempo e anche se su di esso ho scritto altre due o tre cose interessanti, più che degne di essere pubblicate, sono andato oltre e ho già iniziato a con altri scarabocchi e appunti su un nuovo quadernone.
Non credevo di avere tanta costanza, lo giuro mi sono sorpreso da solo per ciò, spero di esserlo ancora, perché da quanto mi "sono costretto" ad avere metodo, la fase di scrittura mi riesce meglio e credo si veda.


FOTOGRAFICO - Vari

E' stata l'incredibile sorpresa di questo mese. Dico così perchè hanno portato un sacco di naviganti occasionali qui sull'isola e di conseguenza anche tantissimi contatti. Non ne conosco il motivo, non so le meccaniche che regolano i flussi di presenza sui blog, spero solo che qualcuno di coloro che si è avvicinato al nostro blog possa diventare anch'esso un affezionato lettore.


PARTECIPAZIONE ED UGUAGLIANZA
(clicca qui) & SAKINEH NON DEVE MORIRE (clicca qui)

Sakineh è ancora viva e fosse solo per questo continuerò ad avere i riferimenti a tutto ciò che la riguarda e poi pare che sono uno dei pochi che ancora si ricorda in Italia che potrebbe morire, quindi sarebbe due volte delittuoso sospendere.


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CHE COSA SONO LE NUVOLE




Non volevo qualcosa di diverso dal malinconico questa mattina per il blog, qualcosa che avesse un cadenza differente da ciò che questa stupenda canzone di Pasolini e Modugno sa regalare.

Avevo scritto un'introduzione qualsiasi per una canzone qualsiasi per oggi, fuffa allo stato puro, ma nemmeno quello ho avuto voglia di pubblicare. Avevo bisogno di qualcosa di diverso e l'ho trovato scavando nella mia memoria musicale, ricordando questa canzone

Questo non vuol dire che sono triste di mio, ma che questa settimana si presenta così, mesta, smunta, quasi sommessa e quasi per esorcizzarla ho deciso quello che segue.

Spero di riuscirci.





Che io possa esser dannato
se non ti amo
e se così non fosse
non capirei più niente
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

ahh ma l'erba soavemente delicata
di un profumo che da gli spasimi
ahh tu non fossi mai nata
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso
perciò io vi dico
finché sorriderò
tu non sarai perduta

ma queste son parole
e non ho mai sentito
che un cuore, un cuore affranto
si cura
l'unico e tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così





P. S. Ho scelto di inserire la versione di Bollani, perchè è davvero malinconica e triste, molto di più di quella originale.









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28 nov 2010

DOMENICALE - Pernacchio






Edoardo teorizzava che con un pernacchio si può anche fare una rivoluzione, io credo che una risata potrebbe avere lo stesso potere dirompente.

Anche se nel caso del video che segue è di certo una risata amara.









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27 nov 2010

FOTOGRAFICO - Sculture


Credo che un pò tutti al mare da piccoli ci siamo divertiti con i castelli di sabbia, qui siamo ben oltre, questa è vera arte.
Queste sono vere e proprie sculture e vi assicuro che queste sono solo pochi dei capolavori che si trovano in rete.

Per tornare bambini, almeno per 10 minuti.

















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26 nov 2010

SE TU MI DIMENTICHI


Ogni tanto leggere, ascoltare, lasciarsi trasportare sulle ali della lirica di Neruda è un bel modo per ritemprarsi.

E poi a me non piace essere dimenticato................................



Voglio tu sappia una cosa:
Tu sai come e' questo:
se guardo
la luna di cristallo,il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te;
come se cio' che esiste,
aromi,luce,metalli,fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che mi attendono.

Orbene ,
se a poco a poco cessi di amarmi
cessero' di amarti poco a poco:
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
che gia' ti avro' dimenticata:
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
levero' in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile:
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi,amore mio,ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne ne' si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore,amata,
e finche' tu vivrai stara'tra le tue braccia
senza uscir dalle mie












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AIUTARE I BAMBINI




Mi sono permesso di copiare e incollare quest'articolo che campeggia sulla pagina ufficiale dell'associazione "Aiutare i bambini" (clicca qui). Tra un mese è natale, iniziamo a fare qualcosa di concreto per chi sta peggio di noi.


P. S.
Trovi il link che collega direttamente a questo sito anche nella colonna di destra del blog, campeggia lì da più di un anno e ogni tanto sarebbe carino se ci cliccassimo su.





“Scegli la carta della solidarietà!”
. E’ questo l’appello della Fondazione “aiutare i bambini” per la sesta edizione di “Babbo Natale per un giorno”, l’evento nazionale di piazza che permette a tutti di “diventare Babbo Natale”, aiutando concretamente i bambini.

Per accogliere l’invito della Fondazione basta recarsi sabato 27 e domenica 28 novembre in uno degli oltre 200 banchetti allestiti nelle principali piazze italiane e fare una piccola donazione: in segno di ringraziamento i volontari di “aiutare i bambini” daranno in dono una confezione di carta regalo natalizia o il cappello di Babbo Natale - simbolo dell’iniziativa.

Come di consueto, anche quest’anno la manifestazione si svolgerà nei giorni che precedono la Giornata Mondiale della Lotta all’Aids, tema al quale sarà dedicata questa edizione di “Babbo Natale per un giorno”.

I fondi raccolti dall’evento saranno infatti destinati al progetto “Latte e Pappe che si prefigge l’obiettivo di salvare 900 bambini della Guinea Bissau dall’AIDS, attraverso la somministrazione di latte pediatrico in polvere e di pappe, evitando così l’allattamento materno, causa della trasmissione del virus HIV


Vieni anche tu in piazza! Diventa Babbo Natale per un giorno!


Visita il sito: www.babbonataleperungiorno.it



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25 nov 2010

CORTOMETRAGGIO - Valeria




Oggi è la giornata contro la violenza alle donne, un abominio che non dovrebbe nemmeno esistere.




Consiglio di vedere il cortometraggio a schermo intero per apprezzarne anche la bellezza delle immagini.



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DAFNE e SAMUELE






DAFNE è piccolina, minuta, calma, capace di rimanere seduta allo stesso posto per ore intere senza quasi parlare, potresti anche dimenticarti che esiste tanto è buona e silenziosa. Un gioiellino.


SAMUELE ha una duplice personalità. Una belva scatenata all'interno del suo habitat naturale, molto più simile a Dafne quando si trova in pubblico. Ci sono persone che ammettono, ancora oggi dopo mesi di frequentazione quotidiana, di non conoscerne il timbro della sua voce.


DAFNE è carina, ed è in tutto e per tutto simile alle sue coetanee, con cui lega volentieri e ne condivide le passioni, anche se in maniera meno irruenta, anzi è quel che si suol dire la tranquillità fatta persona.


SAMUELE è carino ed oltremodo affettuoso con tutti, pronto a regalare segni tangibili di affetto con slanci inimmaginabili. Lega immediatamente con tutti e con tutti trova punti d'incontro. Ha le stesse passioni dei suoi coetanei e qualcuna in più che ha mutuato dal padre.


Dafne e Samuele hanno la stessa età, circa tre anni e frequentano insieme l'asilo. Li vedono quasi sempre vicini e già li hanno bollati come "fidanzatini". Fin qui niente di speciale penserai naufrago, una storia come tante, come se ne vedono un pò ovunque, così comune da non fare nemmeno più tenerezza. Ed avresti anche ragione, se non fosse per gli occhialini rosa che Dafne è costretta ad indossare, ma che non riescono a migliorare la sua vista, fatta di ombre e tenebre. Una terribile malattia ha minato uno dei suoi sensi in un modo gravissimo.

Samuele non è ovviamente conscio fino in fondo della gravità della situazione, ma le vuole a prescindere e le è sempre vicino e siccome è anche grandicello per la sua età, quando può l'aiuta e la protegge se necessario.
Dafne e Samuele hanno legato per davvero e se uno dei due manca all'asilo l'altro/a si preoccupa.


Questa storia vera si svolge ogni giorno, dal lunedi al sabato ed è la prova che l'essere umano peggiora la sua condizione crescendo, perchè da piccoli non ci creiamo mai nessun tipo di barriera. Le sovrastrutture mentali sono degli adulti e ci fanno vivere nel mondo dei "grandi" avendo rispetto del handicap, ma a debita distanza.

E' sempre il solito discorso del politicamente corretto.
L'aiuto tangibile è bene che lo facciano gli altri perchè io adulto devo produrre e quindi per le persone in difficoltà ci sono i giovani sfaccendati che si devono dare da fare con il volontariato, al massimo io adulto mi posso indignare se le cose non funzionano, sprecando così comunque un minuto del mio preziosissimo tempo, perchè io adulto ho un lavoro al quale sono indispensabile. Io adulto mi sa che sono anche un pò strnz.

E allora viva Samuele e i bambini come lui, voglio rimanere per sempre il fanciullo, anzi "l' immaturo" che sono oggi, per sperare in un mondo diverso e fare qualcosa perchè esso esista e lo so che tutto ciò è per sognatori o folli, ma a me va bene così anche perchè non ho ancora capito bene a quale delle due categorie appartengo di più.
Sempre di più però si fa largo in me l'idea di mettere a frutto le mie conoscenze tecniche, aiutando così chi ne ha bisogno. La strada è ormai segnata e non avendo altro tipo di legame, aspetto solo che la mia progenie diventi adulta per dare corpo al mio destino.

Samuele è un esempio che devo seguire, un bimbo di 3 anni che ha molto da insegnare a un uomo di 42 su come si può volare alti con le ali dell'innocenza e dell'amore.


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24 nov 2010

INTERVALLO




Oggi, per tanti e svariati motivi, di pubblicare qualcosa di nuovo non ne ho nessunissima voglia. Ritornerò con un post domani o forse venerdì, non ho idea la più pallida idea di quando. Per intenderci, deve prima svanire questo cattivo umore, misto ad una colossale arrabbiatura verso me stesso, che ancora macina nervosismo dentro di me.

Portate pazienza e spero nel contempo che è stato di vostro gradimento il filmato del vecchio intervallo RAI.





Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.
(Einstein)



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23 nov 2010

UNA STORIA DEL SUD





UNA STORIA DEL SUD
Siamo morti infarinati
come pagliacci di un circo equestre
in più soltanto un filo di sangue dalla bocca.
Avevamo tutti in mente
un nome amato e invano,
sul momento, qualcosa ce l'ha fatto dimenticare.

Mia figlia stava tessendo pensando al marito in Germania.
Mia nuora stava scrivendo a caratteri grandi
l'amore per mio figlio finito a Digione.

Avevo un nipotino sulle gambe
pieno di riccioli e bizze
una pecora ai piedi e il cane appoggiato sulla sua lana;
mentre io fumavo la pipa
nell'alta sera Irpina.

Sere di storie subite e rimaste impunite.
Sere di venti e tremiti d'animali nei pagliai,
mescolate a magie pagane e cristiane.

Ma tutti avevamo fiducia nella forza dei cieli siderei,
nell'osso che ci ha generati cui stavamo aggrappati
come grappoli d'uva acerba,
tra i sassi che ci riscaldavano insieme ai fagioli e ai ceci,
miti cibi come mangimi.

Poi c'è stato l'evento, nero furore profondo,
tra l'ictus e l'infarto, un dubbio,
come un peso di una bilancia impazzita.
Ho sentito il passo di Pertini
e quello felpato del Papa,
ma né l'uno, né l'altro, umane creature,
avevano unghie per scavarci.
E così siamo morti da emarginati
da antichi clandestini della storia.

Domenico Rea



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TRENTA




L'Inter attacca e segna, si porta così in parità con la juve, siamo sull' uno a uno, <<
maledizione, mi sa che gli interisti mi saranno antipatici per sempre>>.

Nemmeno il tempo di terminare mentalmente questo pensiero e la luce, come spesso accade va via. Istintivamente mi affaccio alla finestra più vicina, cerco come sempre la luce, il buio mi da fastidio, crea in me una sensazione di claustrofobia che mi attanaglia.

Un rumore sordo invade l'aria, tutto trema, il palazzo di fronte ondeggia, sussulta e ho l'impressione che si inclini. Calcinacci cadono ovunque, urla di gente impaurita da ogni dove, il terrore si taglia a fette.

Scappo e raggiungo i miei, ero l'ultimo rimasto in casa, inconsapevole di aver vissuto, visto con i miei occhi unl terremoto.



Questi sono i ricordi nitidi di tutto ciò che successe a cavallo delle 19.34 di quella domenica di Novembre di trent'anni fà.
Adesso come allora li ho ancora davanti agli occhi e sono il momento esatto in cui smetto di essere bimbo e divento ragazzo, perché tutto quello che viene dopo, nei giorni, le ore, i mesi, gli anni successivi, in qualche modo avrà questo marchio impresso a fuoco e verrà richiamato in vario modo nella memoria non solo mia, ma di intere generazioni di lucani e di campani.

Quello è stato uno spartiacque della mia vita e anche se la mia Salerno fu toccata, fortunatamente, solo di striscio da quell'evento, tutto dopo diventò difficile.
La mia vita scolastica diventò precaria, perchè non solo nell'immediato mancò tutto ciò che potesse servire a superare l'emergenza.
Le amicizie negli anni a venire poi fecero sempre i conti con i morti che le nuove conoscenze "piangevano".
Anche il mio lavoro mi porterà con il passare del tempo al centro delle ricostruzione e se in quei momenti prendevo coscienza del fatto che nei secoli precedenti si costruiva male (erano poche le conoscenze tecniche), con il passare del tempo si è fatta forte la consapevolezza che se è possibile oggi si fa addirittura peggio a causa della pressapochezza dei nostri tecnici.


I giorni immediatamente successivi furono terribili, mancava davvero tutto, anche la coscienza del fatto che ci fossero degli aiuti da qualche parte. La sola fortuna che avemmo era il tempo che si mantenne "primaverile" e ci consentì di vivere serenamente le prime notti all'addiaccio.
Solo dopo una settimana tutti rientrammo nelle abitazioni, che seppure lesionate e al limite del vivibile erano comunque calde, fermo restando che la soglia di attenzione era altissima e le scosse di assestamento erano terribili.


Il "nostro terremoto", quello di trent'anni fa, ha dato il via a quella macchina abbastanza efficiente che è la "Protezione Civile", che solo il genio italico poteva poi trasformare in una sorta di cabina di regia per affari loschi, ma che onestamente in caso di calamità adesso sa come muoversi.
Noi all'epoca improvisammo tutto ed era forte un sentimento di sostegno reciproco che sempre viene fuori in questi casi.


Anche "la rinascita" ha per me una data precisa, la successiva notte della vigilia di Natale. Non ricordo di aver visto mai più così piena la chiesa di Via Madonna di Fatima a Salerno, con una partecipazione emotiva della folla presente che era tangibile.
Credo fosse la mia prima funzione da chierichetto in una celebrazione importante e dall'altare quella chiesa così gremita era impressionante. Per darvi un'idea, la parrocchia all'epoca contava 15.000 persone e di quelle almeno 3.000 o forse più erano stipate lì dentro. Per certo posso affermate che mai più mio padre partecipò di sua spontanea volontà ad un'altra messa.
Quella notte, col senno di poi, posso affermare che lì successe davvero qualcosa di magico, Don Andrea infuse speranza in tutti noi, lo spirito del vero natale era lì.


L'augurio che mi rivolgo oggi, in questo decennale, è quello di non dover mai più vivere qualcosa di simile, perché vivo la consapevolezza che Salerno potrebbe fare la stessa fine de L'Aquila e questo davvero sarebbe un dolore insopportabile.


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22 nov 2010

CORTOMETRAGGIO



L'ho rubato, l'ho spudoratamente rubato, avvisando che lo facevo, ma l'ho rubato, è davvero talmente bello questo cortometraggio che non riuscivo a fare a meno di dividerlo con voi.

Spero perdonerete il vostro guardiano ladrone che non sa resistere davanti al bello, ma ne valeva la pena e se andrò all'inferno, non sarà certamente per questo furto.

I am perdonami se ti ho rubato l'idea :-)



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BEATITUDINI





Completo oggi un filone che si è aperto per caso qualche settimana fa e che si è sviluppato nei lunedì passati.
Non era mia intenzione farne una "trilogia", ma la cosa ha preso questa piega e sempre più spesso mi chiedo "chi sono io" per decidere cosa pubblicare o meno su questo blog?
Scherzi a parte, nel momento stesso in cui ho letto il racconto cinese, ho preso coscienza del fatto che c'era bisogno di qualcosa che si rifacesse alla nostra "matrice cattolica" per suggellare con la parola FINE tutto ciò.


Ho scelto quindi un brano da quello, che i signori che sanno parlare bene, oserebbero definire "il discorso programmatico" di Gesù.
Le beatitudini sono forse il passaggio più conosciuto del discorso della montagna e al di là del fatto che si abbia o meno fede nel Cristo Salvatore, nessuno può negare che queste parole, combinate con quelle lette nelle settimane passate, creano un mix micidiale per la nostra società attuale. Con esse si riesce a vedere la meschinità dei tempi che viviamo e di quanta bellezza l'uomo riesce a fare a meno. In pratica racchiudono tutto ciò che non siamo più o forse non siamo mai stati.


Da meditare.


Matteo 5, 3 - 12

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli





Lunedì 15 nov 2010 INFERNO E PARADISO clicca qui

Lunedì 8 nov 2010 IO SONO DIO clicca qui




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21 nov 2010

DOMENICALE - Amore



Io trovo tutto ciò che abbiamo visto ed ascoltato è emozionante è vero. Non ho null'altro da aggiungere, non potrei aggiungere niente più, davanti all'amore vero si ammutolisce e si ammira.


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20 nov 2010

FOTOGRAFICO - Mamma e figlio




Ho sempre affermato che nessun tipo di rapporto è paragonabile a quello che lega ogni mamma al proprio figlio e viceversa, di sicuro niente e nulla al mondo è in grado di spiegarlo con le parole rappresentarlo, renderlo comprensibile a noi uomini (anche se il blog di istinto materno è davvero un bel leggere clicca qui).

Come sempre noi maschietti non possiamo che stare lì, ad osservare ed invidiare.

Ora queste foto sono un piccolo nulla a confronto della "verità", ma rimane un mio personale omaggio all'altra metà del cielo e i loro cuccioli.




























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19 nov 2010

MIA




Ho affermato qualche mese fa che non avrei più scritto post di questo genere, ho mantenuto fede all'impegno perché questo genere di pubblicazioni reclama un'ispirazione "superiore" rispetto alle altre.

La scintilla però è scoccata improvvisamente, un'immagine si è fatta largo nella mia mente qualche giorno fa, un sorriso, quello che ogni donna ha mentre ama e si dona con tutto il cuore, quello che conoscono tutti gli uomini se stanno amando davvero.

Io ho solo malridotto a parole un'emozione sconfinata, spero gradirete e perdonerete l'incompletezza.




La tua pelle bianca e vellutata, soffice da accarezzare è una tentazione irresistibile per le mie mani che ti sfiorano avide. Nessun momento può essere sprecato, ti ho atteso per così tanto tempo e adesso che stiamo diventando un solo destino farò in modo che nulla possa più dividerci e così ti stringo forte a me per paura che tu possa scappare via.
Ti respiro come se fossi il mio solo ossigeno, fonte inesauribile di vita. Mi unisci forte a te, conscia e consapevole delle tua ritrovata forza, sai che nulla ti è precluso, quel velo di tristezza che ti ammantava prima di adesso è solo un pallido ricordo lontano.

Sei una donna a cui nulla è precluso e sai di volermi con te, adesso. Le tue labbra mi regalano brividi eterni scorrendo leggiadre sul mio collo seguendo uno spartito vecchio di millenni, ma che tu in questo momento sai interpretare in una maniera unica, emozionante. Vivo ormai in sintonia con questa tua melodia chiamata amore, che mi pervade mentre un brivido di piacere percuote la schiena, dalla nuca fino al punto in cui le tue mani sono avvinghiate intorno a me, quasi volessi incatenarmi, come se avessi paura che potessi fuggire via, incosapevole del fatto che io è qui che voglio vivere, abbracciato a te.

Il tuo viso delizioso, impreziosito da uno sguardo felice è il quadro che avrei sempre voluto dipingere se solo sapessi come si fa. La tua voce carica di passione e di piacere mi sussurra amore e desiderio a due millimetri dal mio orecchio. Sempre più impetuosa diventa questa nostra unione.

Ogni tuo respiro è lento, è profondo e regala una contrazione sensuale al tuo ventre, che si propaga poi a tutto il tuo corpo, ti osservo affascinato da tanta perfezione, sei la somma di tutti i miei desideri ed io sono qui a cercare di scoprire tutto di te, a memorizzare ogni dettaglio del tuo essere, perchè ti voglio mia e sento che non smetterò mai di volerlo.
I tuoi baci mi soffocano di piacere, tutto è intenso, tutto è rosso, tutto è corrente che si propaga tra noi. La bellezza dell'intero creato si riflette in te e dentro di te adesso ho il mio rifugio.
Tutto è impazzito oltre quelle pareti che ci circondano, tutto è dolce in questa nostra alcova.

Ho imparato dalla vita che tutto ciò che è prezioso, oltre ad essere bello è anche estremamente fragile e può essere spazzato via in un attimo da un colpo di vento. Adesso però che sono qui, su di te e vedo disegnarsi sulle tue labbra quel sorriso carico di gioia e piacere, un misto di amore e forza che mi fa vibrare dalla felicità, sento che tutto ciò che c'è tra di noi è diventato indistruttibile, inossidabile.

Sei e sarai per sempre mia.




Oddio non so se sono stato ripetitivo rispetto al passato, se così fosse vi chiedo di portare pazienza con il vostro anziano guardiano, ho solo seguito l'impulso e l'ispirazione ed ho scritto di getto.



SOTTOFONDO MUSICALE

27 MAGGIO Yiruma
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18 nov 2010

EPITAFFI



L'idea di scrivere un post utilizzando degli epitaffi mi era venuta per lo scorso 2 novembre (ovviamente), poi per tanti motivi ho preferito cambiare programma, ma l'ispirazione era rimasta nell'aria e adesso le dò consistenza.


Perchè poi ad onor del vero ho sempre trovato affascinante il fatto che alcune persone abbiano deciso di tramandare ai posteri un'idea precisa di se, racchiudendola in una frase a tutti gli effetti "lapidaria".

Ve ne segnalo di seguito alcuni che potrebbero addirittura divertirvi. Io molte le ho trovate davvero geniali.


Un sepolcro ora basta

per colui al quale il mondo non era abbastanza

Alessandro Magno

Condottiero e Re di Macedonia


Si prega l'angelo trombettiere di suonare forte:

il defunto è duro di orecchie

Georges Bernanos

Scrittore francese


Sono figlio della libertà,

ad essa devo tutto quello che sono

Camillo Benso conte di Cavour

Politico e statista italiano


Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato

Walter Chiari

Attore italiano


Qui giace uno il cui nome fu scritto nell'acqua

John Keats

Poeta inglese


Tolto da questo mondo troppo al dente

Aldo Fabrizi

Attore italiano


Strappò il fulmine al cielo e lo scettro ai tiranni

Benjamin Franklin

Scienziato e politico statunitense




Completo il post con un messaggio alle anime buone che si preoccupano per me e per quello che scrivo, scovando significati che non hanno nei miei scritti.

Non ho nessuna intenzione di morire, almeno per il momento, vi assicuro che questo è stato semplicemente un divertissement e non uno studio approfondito :-)


P. S. Mi scuso per la mancanza di uniformità dei colori nel post, non dipende da una mia precisa scelta, ma dal drug and drop immodificabile.


SAKINEH NON DEVE MORIRE



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