30 apr 2011

FOTOGRAFICO - Cani 2



Ehi, se qualcuno si sente offeso dalla prima immagine, perchè usa il pc peggio di un cane, non è mica colpa mia se questa foto è davvero bella e poi per usare bene il computer basta applicarsi, come fa appunto questo stupendo Husky :-))

Anche in questo post ho inserito come ultima foto una razza di cani che mi piace in particolar modo, forse quella che mi attrae di più in assoluto, i dalmata. Ora non so se questa mia predilezione è dovuta a quell'aurea di eleganza che li circonda o è solo un retaggio del film Disney "la carica dei 101" (conoscendomi è facile che sia la seconda), fatto sta, che li ammiro sempre quando ne vedo qualcuno, ed ecco quindi spiegata anche quella foto.













SAKINEH NON DEVE MORIRE



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FOTOGRAFICO - Cani 1



A suo tempo ho già inserito in questo spazio una rassegna fotografica dedicata ai gatti (clicca qui e clicca qui), ammettendo la mia predilezione per loro tra gli animali domestici, in quanto molto affini al mio modo di essere. Ciò non toglie che anche i cani siano bellissimi e oggi metto on line delle foto che ritengo davvero meritevoli.

Qualcuno potrà eccepire che forse quella del boxer non è niente di speciale, ma io adoro quella razza e quello poi lo conosco personalmente, quindi ci sta proprio bene.














SAKINEH NON DEVE MORIRE



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29 apr 2011

MILES DAVIS - Summertime





Questo nuovo spazio per il mio blog, è un piccolo regalo che mi faccio, vi inserirò d'ora musica da ascolto, jazz, classica o quant'altro. Mmi piace l'idea e spero che possiate gradire anche voi e se così non fosse, pazienza.

Inizio con  una superba interpretazione di Summertime da parte di Miles Davis (clicca qui), è stato un perfetto sottofondo nella stesura di un pezzo che ho scritto e che pubblicherò nei prossimi giorni, forse.



E  ANCORA OGGI




SAKINEH NON DEVE MORIRE

CORTOMETRAGGIO - Fresca di bucato





Che gran bel cortometraggio.

Bello per la storia e per come si sviluppa, bello per l'interpretazione e per l'ambientazione, il contesto scenografico nel quale viene girato. 
L'attrice poi è stata bravissima, recitare da soli è difficilissimo e lei ci è riuscita alla grande, il dialogo seppure fitto sembrava vero e il finale con la camicetta con  i tagli di un coltello e seppure fresca di bucato, ancora sporca di sangue? 
Bello, appunto.

Se  non si fosse capito, a me è piaciuto molto e anche se sono passate 3 settimane da quando l'ho visto, avevo davvero voglia di riproporvelo.


PER ME 5 STELLE SU 5

E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE

ORNELLA VANONI - Una ragione di più




sai c'è una ragione di più
per dirti che vado via
vado e porto anche con me
la tua malinconia
certo le mie mani
ti vorranno ancora
ma ci sarà chi me le tiene
oggi e domani
e poi domani ancora
finkè il mio cuore ce la fa
sei tu quella ragione di più
mi hai chiesto
talmente tanto 

io non ho più niente
per te e ti amo
tu nn sai quanto
amo da morire anke il tuo silenzio
che non mi lascia andare via 

vado ma se mi dici
non lasciarmi solo
non so se il cuore ce la fa
è una ragione di più, è una ragione di più,

èuna ragione di più, è una ragione di più 



E  ANCORA OGGI
 



SAKINEH NON DEVE MORIRE

ORNELLA VANONI - Io che amo solo te




C'è gente che ha avuto mille cose,
tutto il bene, tutto il male del mondo.
Io ho avuto solo te
e non ti perderò,
non ti lascerò
per cercare nuove avventure.

C'è gente che ama mille cose
e si perde per le strade del mondo.
Io che amo solo te,
io mi fermerò
e ti regalerò
quel che resta
della mia gioventù.

Io ho avuto solo te
e non ti perderò,
non ti lascerò
per cercare nuove illusioni.

C'e' gente che ama mille cose
e si perde per le strade del mondo.
Io che amo solo te,
io mi fermerò
e ti regalerò
quel che resta
della mia gioventù



E  ANCORA OGGI
 



SAKINEH NON DEVE MORIRE

28 apr 2011

L'ORA BLU - Claudiano, Valeriana, Katiana e Tirzan




C'era bisogno di un pò di leggerezza a questo punto della giornata, ed  per quello che mi sono "buttato" su un pezzo di Zelig, per sorridere un pò. 

Abatantuono ci ha svelato negli anni delle doti di attore che non pensavo avesse ai tempi del Terruncello, ma bisogna dargli atto che ha dei tempi comici davvero incredibili e comunque Bisio non è mai spalla, ma sempre comprimario, anche quando va a braccio.


E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE

5x1000 all'UNICEF





Non è che ci sia molto da aggiungere a quanto esposto nel video. 

Ognuno di noi è libero di donare a chi vuole il proprio 5 per 1000, però se c' è in  giro chi ha ancora qualche dubbio, un pensierino all'UNICEF mica sarebbe una cattiva idea?

Lascierò per un bel pò questo spot nella colonna di destra, nello spazio proprio dell'UNICEF. 

Quei 22.000 bambini che muoiono ogni giorno meritano certamente qualcosa di più, ma anche dimenticarsene sarebbe grave e io non voglio che questo accada, a nessuno di noi.


E  ANCORA OGGI


SAKINEH NON DEVE MORIRE

RAF - Un'emozione inaspettata




Per tanti, per troppi motivi, sono molto legato alle canzoni di Raf e sabato mattina quando ho ascoltato questo motivo per la prima volta, mi è piaciuto moltissimo il suo testo. Vi consiglio di leggerlo con attenzione.

Ho pensato quindi di inserire qui questa canzone, non come un riempitivo per un mio vuoto di ispirazione, ma come omaggio a quello che personalmente ritengo un grande autore.



Sei un’emozione inaspettata, un sogno indescrivibile,
la sensazione più delicata
profonda e così semplice..
Ringrazio il cielo per la gioia pura
che ora tu regali a me
come pioggia fertile
scendi a gocce piccole
disseti una vita
che si era inaridita
pur restando immobili presto
scivoliamo via.
Infinite distese sorvoliamo ad occhi chiusi
tuffandoci come angeli
e come due innamorati felici
di perdersi in fondo all’anima
e questa canzone così
come tante sarebbe trascurabile
ma ogni parola cercata nel cuore
è un segno indelebile
Ringrazio il cielo
e la fortuna di quel giorno che incontrasti me
come terra fertile
pioggia a gocce tiepide
sostieni una vita già rifiorita
rimanendo immobile corri per le orbite infinite
mi porti nel tuo sole colpiscimi,
sorprendimi accendimi
linfa dei miei sistemi
abbracciami e stringimi
che notte non verrà
e se per la prima volta io ti incontrassi
adesso son sicuro
che in un lampo ti amerei lo stesso
Come pioggia fertile
scendi a gocce piccole
disseti una vita che sembra rinata
pur restando immobili
presto scivoliamo via
infinite distese sorvoliamo
colpiscimi..
sorprendimi..
perchè tu sei linfa nei miei sistemi,
abbracciami e stringimi
che notte non verrà,
che notte non verrà mai…

E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE

ORNELLA VANONI - L'appuntamento




Ho sbagliato tante volte ormai che lo so già
che oggi quasi certamente
sto sbagliando su di te ma una volta in più
che cosa può cambiare nella vita mia...
accettare questo strano appuntamento
è stata una pazzia!
Sono triste tra la gente
che mi sta passando accanto
ma la nostalgia di rivedere te
è forte più del pianto:
questo sole accende sul mio volto
un segno di speranza.
Sto aspettando quando ad un tratto
ti vedrò spuntare in lontananza!
Amore, fai presto, io non resisto...
se tu non arrivi non esisto
non esisto, non esisto...
e cambiato il tempo e sta piovendo
ma resto ad aspettare
non m'importa cosa il mondo può pensare
io non me ne voglio andare.
io mi guardo dentro e mi domando
ma non sento niente;
sono solo un resto di speranza
perduta tra la gente.
Amore è già tardi e non resisto...
se tu non arrivi non esisto
non esisto, non esisto...
luci, macchine, vetrine, strade
tutto quanto si confonde nella mente
la mia ombra si è stancata di seguirmi
il giorno muore lentamente.
Non mi resta che tornare a casa mia
alla mia triste vita
questa vita che volevo dare a te
l' hai sbriciolata tra le dita.
Amore perdono ma non resisto...
adesso per sempre non esisto
non esisto, non esisto... 



E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE

27 apr 2011

FLY ME TO THE MOON




Fammi volare fino alla luna,
e fammi giocare tra le stelle.
Fammi vedere se è uguale saltare su Giove e su Marte.
In altre parole, afferra la mia mano!
In altre parole, amore, baciami!

Riempi il mio cuore con una canzone,
e fa che io canti sempre più.
Tu sei tutto ciò che ho sempre atteso, pregato e adorato.
In altre parole, fa che sia vero!
In altre parole, ti amo!


E ALTRO ANCORA OGGI




SAKINEH NON DEVE MORIRE

E MENO MALE CHE C' E' LUI




Oggi, al contrario di quello che pensa la massa, mi sento per la prima volta sollevato, ammirando un uomo politico di tale levatura, adesso mi sento protetto.
Finalmente una persona che fa quello che pensa e lo dice, un uomo che si prende cura dei suoi interessi e che non si fa problemi a metterli in piazza, uno che non mi obbliga più a pensare su come esprimere le mie opinioni, tanto ci pensa lui e se le mie e le sue idee non collimano, non c'è problema, mi viene tolta la facoltà di voto.  D'altronde spigatemi a cosa servirebbe un'espressione popolare contro il suo parere, lui a suo tempo ha ricevuto il mandato parlamentare e se poi per qualche strano motivo un deputato dovesse mancare all'appello, ci sono così tanti Scilipoti pronti a diventare responsabili per trenta denari, che non c'è problema. 

Ecco, adesso si che mi sento finalmente tutelato e rappresentato dal ducetto di Arcore, non venitemi a dire che questa è una dittatura, dove chi non la pensa come Mr. President viene scamazzato dai suoi sicari, ops scusate giornalisti. Non è così, non è vero, sono i cattivi che li mettono in condizione di sparare, mica è colpa loro se sono armati di ca..ate fino ai denti? 

Insomma, ma di cosa ci lamentiamo? Che non si possono mettere delle croci sul  nucleare e la privatizzazione dell'acqua? Non vi è bastata quella di Cristo il Venerdì Santo?  
E poi quante storie per una consultazione popolare, aspettate che i sondaggi  lo diano vincente e torniamo alle urne tutti quanti e se così non dovesse essere, speriamo che quella maestra del ben pensare che risponde al nome di Daniela Santacchè di Calcutta (come quella suora che ne ha copiato la morigeratezza), alla fine abbia ragione e da presidente del consiglio venga santificato come presidente della Repubblica e a quel punto si che ne vedremo delle belle. Certo, quelle che faranno la lap dance vestite da corazziere al Quirinale (oddio, vestite?)

Ah e non tenetevi liberi per dire ciò che pensate al referendum sul legittimo impedimento, mica è impedito lui? Come vi permettete?
E non dimenticate mai, che se è li, è perché qualcuno ce l'ha mandato, come faccio io quotidianamente. 

Anche se credo che mi abbia frainteso, io non intendevo mica vai a fare bunga bunga.........








E ALTRO ANCORA OGGI




SAKINEH NON DEVE MORIRE

ORNELLA VANONI e MARIO LAVEZZI - Insieme a te





Amori grandi, amori intensi
Amori romantici e melensi
Amori senza fine oppur di un dì
Vite molto complicate
Drammi storie un po' inventate
Sembrava eterno e invece poi finì

Confusi pazzi rinsaviti
Sereni allegri e poi agitati
Il cuore e il sesso giocano così
Eternamente innamorati
E il giorno dopo sconosciuti
Pensar di dire no e dire sì

Che importa amore
Resta con me
Ormai per sempre
Ho scelto te
Perdutamente
Insieme a te
Stupidamente
Insieme a te

Amore dolce amore ingrato
In un istante fulminato
Per te darei qualsiasi cosa ho
Rose rosse appassionate
Rose gialle avvelenate
Adesso se ti amo non lo so

Felici calmi generosi
E poi bugiardi e poi nervosi
L'incanto d'improvviso si spezzò
Con te per sempre te lo giuro
O Dio per sempre dietro un muro
In questo dubbio atroce io vivrò

Amori grandi amori immensi
Che importa amore
Amori romantici e melensi
Resta

con me
Amore senza fine
Ormai per sempre
Oppur di un dì
Ho scelto te
Vite molto complicate

Perdutamente
Drammi storie un po' inventate
Insieme a te
Sembrava eterno
Stupidamente
E invece poi finì
Insieme a te

Che importa amore
Amori grandi amori immensi
Resta con me
Amori romantici e melensi
Ormai per sempre
Amore senza fine
Ho scelto te
Oppur di un dì

Amore dolce amore ingrato
Che importa amore
In un istante fulminato
Resta con me
Per te darei
Ormai per sempre
Qualsiasi cosa ho
Ho scelto te
Rose rosse appassionate
Perdutamente
Rose gialle avvelenate
Insieme a te
Adesso se ti amo
Stupidamente
Non lo so
Insieme a te

Che importa amore
Con te per sempre te lo giuro
Resta con me
O Dio per sempre dietro un muro
Ormai per sempre
In questo dubbio atroce
Ho scelto te
Io vivrò

Perdutamente insieme a te
Stupidamente insieme



E ALTRO ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE

26 apr 2011

FEELINGS




“Emozioni, nient’altro che emozioni
tentando di dimenticare i miei sentimenti d’amore
le lacrime scorrono sul mio viso
tentando di dimenticare i miei sentimenti d’amore
Emozioni, lo sentirò per tutta la mia vita
vorrei non averti mai incontrata, ragazza
non tornerai mai più
Emozioni, emozioni
ti sento ancora tra le mie braccia
Emozioni, emozioni come se non ti avessi mai perduta
ed emozioni come se non ti avessi mai avuta nel cuore
Emozioni, lo sentirò per tutta la vita la mia vita
vorrei non averti mai incontrata, ragazza
non tornerai mai più
Emozioni, emozioni come se non ti avessi mai perduta
ed emozioni come se non ti avessi mai avuta nella mia vita
Emozioni, emozioni
emozioni, ancora tra le mie braccia
emozioni”.


E  ANCORA OGGI

  • DOPO IL BUIO     clicca qui    MY LIFE STYLE  oggi 26 aprile 2011 prima pubblicazione
  • ORNELLA VANONI - Averti addosso  clicca qui   MUSICA ITALIANA  26 aprile 2011
  • IL CIELO NELLA NOSTRA STANZA  clicca qui      RACCONTO 1 ottobre 2009


SAKINEH NON DEVE MORIRE

DOPO IL BUIO



Per tutta la vita ci sentiamo sballottare da eventi che non afferriamo e siamo pervasi da un senso di inadeguatezza, come se ogni cosa sfuggisse al nostro controllo e il cinismo rappresentasse l’unico antidoto allo smarrimento.
Ma appena diamo tregua al cervello e inneschiamo il cuore, sentiamo che tutto ciò che d’incomprensibile ci succede contiene un significato. 
E il fatto di trovarci al buio non significa che la stanza sia vuota, ma solo che bisogna aspettare che si accenda la luce.


Com'è facile capire dalla profondità delle frasi e dalla loro perfetta sintassi, questo pensiero non è mio, ma è il modo in cui sabato scorso Massimo Gramellini ha chiuso il suo intervento nella rubrica che cura su La Stampa.
Non ho mai nascosto a nessuno che per il buonsenso con cui pregna i suoi interventi, per l'ironia e il sarcasmo di cui è dotato e per il suo approccio alle cose della vita, ritengo il giornalista torinese un punto di riferimento con il quale raffrontarmi di giorno in giorno e anche se questa frase che ho riportato sopra, estrapolata dal suo contesto originale, può comunque essere spesa in  mille modi diversi, per me è stata perfetta per chiudere definitivamente un periodo strano di questo primo scorcio di 2011.
Infatti, l'assoluta coincidenza tra la metafora che ho usato io nelle settimane passate e quella con cui lui ha chiuso il suo Buongiorno, me l'hanno fatta sentire vicina e come se fosse stata scritta di proposito per me. So che può sembrare quasi un caso disperato quello di una persona che cerca ispirazione nei pensieri altrui, ma è comunque ciò che fa l'umanità da millenni ispirandosi ai comandamenti religiosi di ogni tipo, con l'unica variabile in questa circostanza, che mi posso permettere di criticare ciò che leggo, perché non si parte dall'assunto che è stato scritto da Dio e quindi perfetto.

Spero che ciò che vi ho segnalato ad inizio post,  possa essere di ispirazione o di conforto anche per voi, anche perché non è il solito "adda passà a nuttat", ma è qualcosa di più profondo



E  ANCORA OGGI

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SAKINEH NON DEVE MORIRE

ORNELLA VANONI - Averti addosso




Bella questa versione della Vanoni, immensa in quella originale di Gino Paoli. 
Questa non è una canzone, è una poesia


Se non so dire quel che sento dentro
come un cieco come un sordo,
se non so fare quel che si deve fare
come una scimmia come un gatto,
se non so amare come si deve amare
come un bambino come un cretino,
se non so dare come una tasca vuota
come un problema ormai risolto.
Averti addosso
si, come una camicia come un cappotto
come una tasca piena come un bottone
come una foglia morta come un rimpianto.
Averti addosso
come le mie mani, come un colore,
come la mia voce, la mia stanchezza
come una gioia nuova, come un regalo.
E se il mio cuore vuole cadere da bocca
che ti cerca e che ti inghiotte
così mi porta dentro la tua vita
questa canzone dell'unità.
Averti addosso
come le mie mani, come un colore,
come la mia voce, la mia stanchezza
come una gioia nuova, come un regalo.
Averti addosso
come la mia estate di S. Martino
come una ruga nuova come un sorriso
come un indizio falso come una colpa.
Averti addosso
come un giorno di sole a metà di maggio
che scalda la tua pelle e scioglie il cuore
e che ti da la forza di ricominciare.
Averti addosso
averti insieme
restare insieme, volerti bene.
Averti addosso
averti insieme
restare insieme, volerti bene 





E  ANCORA

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SAKINEH NON DEVE MORIRE

22 apr 2011

NON SOLO A LORO......




Si erano incamminati lungo il selciato che dalla loro abitazione conduceva al villaggio più vicino e adesso, dopo qualche minuto di cammino, erano giunti sulla strada principale, lasciandosi così finalmente alle spalle la mulattiera. Chi sembrava il più felice della compagnia, per questo cambio di stada, era proprio il loro vecchio asino. Probabilmente da giovane non avrebbe sofferto il terreno scosceso, ma adesso che era ormai in là con gli anni, arrancava ad ogni passo, dando l'impressione di cedere allo sforzo da un momento all'altro. Lui però aveva scoperto un piccolo trucco, carezzandogli la schiena sotto la soma, il loro animale era come se ringiovanisse di colpo e tutto diventava per lui poco più di una passeggiata.  
Era ogni volta una sorta di piccolo miracolo, ed era contento di poter essere utile al suo asinello, d'altronde era parte integrante della famiglia da molto prima che lui nascesse, ed era stato quello che si era fatto carico di tutti i loro averi durante i loro pellegrinaggi in giro per quelle terre desolate.

Erano ospiti in una terra straniera, scappati anni prima ad un re pazzo che si era macchiato del sangue di tanti innocenti e adesso stavano calpestando una di quelle strade che i suoi antenati avevano percorso mentre fuggivano da una schiavitù durata almeno due secoli. Sentiva in ogni pietra che calpestava le sofferenze di tutti loro e al tempo stesso anche la fede che avevano riposto in Dio, quel loro unico Dio che li aveva contraccambiati salvandoli miracolosamente, con quella che era stata una vera e propria diaspora. 

Era orgoglioso di far parte di quella stirpe di uomini eletti.

Yehosua stava accompagnando il padre da un suo collega, avevano bisogno di una partita di legname per il suo lavoro e non potevano procurarsene diversamente. Joseph era un bravissimo intagliatore, molto ricercato per la sua abilità e stimato da tutti coloro che lo conoscevano, ma essendo straniero era costretto a sottostare a delle rigide leggi sull'approvvigionamento dei materiali. Per sua fortuna però era ben voluto anche dai suoi colleghi locali e in molti si offrivano di aiutarlo, in cambio di un po' di collaborazione, se era loro necessaria.
Lui era solo un bambino, ma già capiva l'opera del padre e ammirava tantissimo il modo in cui riusciva a trasformare il legno in oggetti di una bellezza divina, anche se sapeva che nel suo futuro di certo non ci sarebbe stata la falegnameria, ne ammirava le capacità. 
Era davvero molto contento che fosse stato scelto quell'uomo come suo padre putativo, gli voleva davvero tanto bene.

Non aveva mai accompagnato Joseph nei suoi spostamenti, ma conosceva la falegnameria dove si stavano dirigendo e il suo padrone. Quell'omone grande e grosso, con una barba infinita, era stato più volte suo compagno di giochi insieme al figlio e forse era anche per questo motivo che si era offerto di accompagnare il padre in questa circostanza, non lo aveva mai voluto seguire, ma questa volta sentiva che doveva andare con lui, c'era qualcosa di importante che richiedeva la sua presenza.
Erano arrivati, ormai vedeva l'immensa sagoma di Matithyah che li aspettava in piedi dinnanzi ad una grotta, forse il suo deposito e allora gli corse incontro e gli saltò in braccio. Era un bimbo come tutti gli altri bambini della sua età e quell'omone gli era davvero molto, ma molto simpatico. 
Sopraggiunsero anche il padre e l'asino e ci furono abbracci e strette di mano, c'erano stima e affetto tangibili, che in quel modo venivano solo suggellati.

Yehudah non era lì, era uscito con la madre. Non era per niente affidabile quel bambino, quando meno se lo aspettava gli voltava le spalle e tradiva la sua fiducia, ma erano amici da sempre e sarebbero stati uniti fino al giorno della loro morte.

Yehosua chiese allora al padre il permesso di poter gironzolare libero mentre i due adulti parlavano di affari, Joseph gli fece  tutte le raccomandazioni che si fanno a un bambino piccolo, ma lui non ne aveva bisogno, era già di per se molto attento e disciplinato, non era affatto un diavoletto birichino.

Iniziò girando intorno alla bottega di Matithyah e riconobbe alcuni degli attrezzi che erano presenti anche presso il laboratorio del padre. Sapeva che i loro lavori erano simili, ma non identici, Joseph realizzava per lo più oggetti per la casa e giocattoli, il suo amico lavorava quasi esclusivamente per i romani e costruiva per loro mobili e altri oggetti di cui gli invasori avevano bisogno, anche per quello a lui il legname non mancava mai.

Girò dietro la bottega e sotto una tettoia, al riparo dal sole, vide dei pali di pino squadrati divisi in due diverse cataste, una per ogni dimensione.
Si avvicinò ad esse lentamente, non era incuriosito, ma quasi richiamato e siccome il sole non gli permetteva una perfetta visuale fu costretto ad avvicinarsi per meglio vedere, ma minore diventava la distanza e sempre più un senso di terrore, misto a smarrimento si impadroniva del suo piccolo corpo.
Infine la vide e resto fermo, immobile, gli occhi fissi su di lei e la paura che si faceva padrona di ogni suo pensiero.

Voleva scappare via da lei e ripararsi tra le braccia del padre,  ma sentiva che sarebbe stato comunque inutile, quella sagoma nera ci sarebbe sempre stata.

"Sai che cos'è?"

Matithyah era giunto alle sue spalle silenziosamente, ma doveva essersi accorto che qualcosa non andava, perché la sua voce era un misto di tenerezza e affetto

"No, non l'avevo mai vista prima di adesso"

"I romani la usano come strumento di supplizio e punizione. Quelli che loro ritengono meritevoli di una morte atroce, vi vengono inchiodati sopra per le mani e i piedi e vi rimangono appesi anche per alcuni giorni dopo l'avvenuta morte, a monito ed esempio per gli altri. 
La chiamano croce, è destinata ai peggiori criminali che camminano su questa terra"

"Non solo a loro, non è destinata solo a loro"

E il piccolo Yehosua lo disse piangendo



Devo aggiungere righi per una giusta chiusura di questo post


In primo luogo devo dire che l'ispirazione non è originale, ma ho un vago ricordo di una lettura fatta alle elementari, che ruotava intorno alla stessa idea, ma ogni singola parola, così come la costruzione della storia, sono farina del mio sacco e credo che la pessima fattura lo dimostri.

Ho scritto i nomi in ebraico per dare un senso maggiore all'ambientazione storica. Ho fatto molte ricerche per tentare di sbagliare il meno possibile e per questo vi chiedo di chiudere un occhio se ne scovate qualcuno.

Infine spero di non risultare blasfemo, avendo scritto di un periodo storico nel quale non si sa nulla della vita di Gesù, è un omaggio a questo venerdì santo e nulla più.


Buona Pasqua a tutti.


ALTRI LETTI E RILETTI DI OGGI


SAKINEH NON DEVE MORIRE

ANTONELLO VENDITTI - Stella



 
E' un giorno particolare per chi ha un minimo di fede e per chi non ce l'ha ho deciso di chiudere questa settimana dedicata a Venditti con una splendida preghiera laica.
 
Stella che cammini, nello spazio senza fine
fermati un istante solo un attimo,
ascolta i nostri cuori caduti in questo mondo
siamo in tanti ad aspettare
donaci la pace ai nostri simili
pane fresco da mangiare
proteggi i nostri sogni veri dalla vita quotidiana
e salvali dell'odio e dal dolore
noi che siamo sempre soli nel buio della notte
occhi azzurri per vedere.
Questo amore grande, grande, grande
questo cielo si rischiara in un istante
non andare via, non ci abbandonare
stella, stella mia resta sempre nel mio cuore.
Proteggi i nostri figli puri nella vita quotidiana
e salvali dall'odio e dal potere
come il primo giorno come nella fantasia
occhi azzurri per vedere.
Grande, grande, grande
questo cielo si rischiara in un istante
non andare via, lasciati cadere,
stella, stella mia resta sempre nel mio cuore. 
 
 
ALTRI LETTI E RILETTI DI OGGI
 
 


SAKINEH NON DEVE MORIRE
 

ANTONELLO VENDITTI - Segreti




C'è un diavoletto nel tuo cuore,
c'è un diavoletto chiuso dentro di te.
Lui si nasconde con il sole, la notte poi si prende gioco di me,
si prende gioco di me ....
Lui mi riempie di parole e mi promette che tu tornerai,
che nella vita c'è un solo amore e come me tu non hai amato mai.
E si l'amore ha i suoi comandamenti, e sono scritti negli occhi miei.
Mille segreti quanti sentimenti, quelli che tu non hai.
Tu non li tradire mai, i miei profondi segreti,
io già lo so non capirai,
perchè l'amore ha i suoi comandamenti, e sono scritti negli occhi miei.
Mille segreti, quanti sentimenti, quelli che tu non hai.
C'è un diavoletto nel mio cuore,
c'è un'altro uomo chiuso dentro di me.
Lui si nasconde con il sole, la notte grida che ha bisogno di te.
E quante notti sono ad aspettare, e quante scuse per dire no,
e quanti inganni, quante tentazioni.
No, non li tradire mai i miei profondi segreti
io già lo so non capirai,
perchè l'amore ha i suoi comandamenti e sono scritti negli occhi miei.
Mille segreti quanti sentimenti,quelli che tu non hai.
Perchè l'amore ha i suoi comandamenti e non puoi viverli come vuoi,
rispetta almeno i miei sentimenti.
Quando ritornerai...i miei profondi segreti....
Quando ritornerai...i miei profondi segreti.... 





ALTRI LETTI E RILETTI DI OGGI
 
 


SAKINEH NON DEVE MORIRE

21 apr 2011

L'AMORE PORTA DOLORE? - Seconda parte





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Aveva avuto quanti  e quali uomini voleva nel suo letto, era davvero troppo facile far credere alle prede che erano dei cacciatori e così ne disponeva poi come meglio voleva. Molti di quegli uomini li aveva usati per i suoi scopi, con qualcuno si era anche divertita, non ne aveva mai amato nessuno.
D'altronde perché doveva innamorarsi? Aveva capito sin da piccola che l'amore è sofferenza per almeno uno dei due e lei aveva vissuto fin dentro l'anima l'impossibilità di amare della madre. Le era bastato tutto quel dolore e non voleva viverne più per il resto della sua vita.

Però adesso ci era cascata, si era innamorata e leggeva negli occhi di lui lo stesso sentimento.
Adesso non sapeva più come comportarsi.

Non mi hai mai risposto, non hai mai risposto alla mia domanda.

"Mamma, l'amore porta dolore?"

Era ancora la stessa domanda di sempre, quella alla quale le aveva sempre opposto un silenzio che aveva interpretato come un si. Adesso che però che non c'era più a chi poteva porla quella domanda? Perché era tornata lì a cercare una risposta che non avrebbe comunque ottenuto? Cosa cercava tra quelle mura?
Forse solo la pace necessaria per meditare sulla risposta

Iniziò la sua passeggiata tra i ricordi di una vita, che sembrava quella vissuta da un'altra persona e lì, nella sua memoria, nessuno mai aveva tolto la polvere. In quella casa linda e pinta lei si sentiva l'unico elemento fuori luogo e il tutto in nome di una vendetta che aveva desiderato ardentemente, fino a che non l'aveva avuta.

Adesso però si sentiva vuota, vuota e sporca. Come poteva un solo uomo aver stravolto le sue priorità? Poteva concedersi il lusso di far battere il suo cuore o doveva lasciarlo seppellito in fondo a chissà quale oceano?

"Mamma, l'amore porta dolore?"

Se lo chiedeva ancora, se lo chiedeva di nuovo mente rivedeva il letto matrimoniale della madre, che era stato usato solo com luogo di riposo e quasi mai per condividere la passione di un matrimonio. In pratica quello era stato anche il suo di letto, trasformando un talamo nuziale in un punto di incontro quotidiano tra madre e figlia.

Ne era certa, non solo aveva sofferto per un amore mai vissuto fino in fondo, ma vi era anche morta per il dolore.
Non erano mai stati una famiglia, non c'era mi stato un marito, un padre, ma solo un uomo che tornava lì di tanto in tanto, le portava qualche regalo e faceva piangere sua madre e seppure non ne avevano mai parlato, lei era sicura che lui avesse altrove un'altra vita.

L'amore porta sofferenza e la madre ne era la prova, lei non sarebbe capitolata. Questa volta aveva avuto la sua risposta, sapeva come comportarsi.
Mi dispiace caro, ma nessun uomo avrà mai le mie lacrime, anche perché devo ancora riuscire ad asciugare quelle di mia madre.

Era deciso, era tutto deciso, anche questa volta aveva compreso le parole che il silenzio le portava.
Ora aveva un'ultima cosa da fare, un gesto al quale si era sempre sottratta, ma che in questo momento poteva compiere. C'era un cassetto da aprire, una chiave da usare, l'aveva ricevuta in punto di morte, ma non aveva mai avuto la forza di aprire quel tiretto.
Adesso era pronta per farlo.


Una busta ingrigita dal tempo, piena di fogli scritti a mano con la sua bella grafia e lei per tutti questi anni l'aveva ignorata?
Stupida, stupida, stupida.

Però adesso non sapeva di nuovo che fare? Se la madre gliel'aveva scritta era perché voleva che la leggesse, ma dopo tutti questi anni che senso poteva avere?
D'altronde, cosa potevano mai contenere di così sconvolgente quei fogli di carta?

L'aprì.


Amore mio

Sei nata da pochi mesi e adesso sei qui nel mio letto e dormi di un sonno che solo i neonati posseggono.
Ti vedo, ti sento e so che sei la gioia più grande che la vita potrà mai regalarmi. Da quando sei arrivata tutto ha un corso diverso e anche i giorni, le ore, i minuti hanno un significato nuovo, sono pieni di vita, perché tu li stai riempiendo di una luce nuova.

Ti scrivo oggi questa lettera, perché non so quanto tempo ancora mi rimarrà da vivere e devo spiegarti delle cose che saranno nel tuo futuro, ma che faranno parte del tuo passato quando leggerai questo mio scritto.

Al momento del parto, abbiamo avuto una terribile conferma e non sappiamo quanto mi resterà da vivere, quanto tempo io e te resteremo inseme.
Tuo padre non si da pace, dice che non avremmo dovuto rischiare, che sapevamo che questa gravidanza poteva essere pericolosa, però quando ti stringe tra le sue braccia e ti fa addormentare, perché io sono ancora provata, c'è una luce nei suoi occhi che non so descriverti e io sono felice che tu continuerai a ricordargli quanto lo amo e lui potrà continuare ad amare te, come fa con me.

Mi adora alla follia e non so nemmeno dirti in quanti e quali modi è riuscito a dimostrarmelo e se ci riuscirà anche questa volta, posso davvero dirti che non esiste al mondo nessuno come lui.
Perché vedi poco fa l'ho supplicato di lasciarmi vivere da sola con me per il resto dei miei giorni, lui ti avrà per tutta la vita, io forse solo per qualche anno e non voglio dividerti con nessuno.

E' un brav'uomo e mi adora, so già che non riuscirà starmi lontano e ne che tantomeno si rifarà una nuova vita con un'altra donna, mi ha inseguita ed aspettata e vivrà del suo lavoro pur di non tradirmi. So anche che mi accontenterà in silenzio, perché io così voglio e non ti parlerà mai di questa mia scelta, ed eccoti spiegato il motivo che mi spinge a scriverti questa lettera. 
Voglio che tu sappia quanto è grande il cuore di tuo padre.

Quest'amore, che ci ha portato ad averti, mi ucciderà, ma distruggerà nello stesso tempo anche il suo futuro, nessuno dei due rinnegherà mai questa scelta, anche perché io sono stata felice affianco ad un uomo meraviglioso e lui è stato felice con me. 
Tu sei il frutto di un amore unico e se la strada che ci ha portato ad averti sarà costellata  di sofferenza, l'affronteremo serenamente e anche se adesso ho gli occhi gonfi di lacrime, perché l'ho mandato via dalla casa che ha costruito per noi, lui ne è uscito senza fare tragedie, chiedendo in cambio solo un bacio.

E' stato l'uomo della mia vita e sono orgogliosa di essere sua moglie, ti auguro piccola mia, di trovare in futuro qualcuno in grado di amarti anche solo la metà di quanto lui ha amato me, sarai comunque felicissima lo stesso.

Quando leggerai questa lettera io non ci sarò più, ma tu corri subito ad abbracciarlo e cerca di stargli vicino e di recuperare il tempo perduto.
Ti prego ricordagli sempre quello che ti sto per dire, che anche io l'amo alla follia

Tua madre


Aveva sbagliato tutto, AVEVA SBAGLIATO TUTTO, AVEVA SBAGLIATO TUTTO


Piangeva, era dal funerale che non piangeva più.

Tutt'intorno a lei girava vorticosamente e nulla aveva più un senso, ogni cosa era diversa da come aveva imparato a conoscerla, da come aveva pensato che fosse.
Niente aveva più un senso, tutto assumeva un significato totalmente diverso e lei aveva solo portato dolore e morte, aveva distrutto la vita delle persone che l'amavano.
Non poteva essere vero, era un incubo. Si era solo un brutto sogno, tra poco si sarebbe svegliata e tutto sarebbe finito, ma nessuna sveglia la salvò.


Uscì a respirare, aveva bisogno di scappare da quella casa, ma non riuscì ad andare molto lontano, sapeva che non ne aveva la forza e la voglia.


Bussò alla sua porta e non ricordava di averlo mai fatto prima di allora, le aprì mezzo assonnato e lei entrò senza parlare.


"La mamma mi ha parlato e io non l'avevo mai ascoltata. La mamma ha usato il silenzio per dirmi delle cose bellissime, ma io ho riempito quei vuoti con le mie fantasie. 
La mamma questa sera mi ha detto tutto e io so che l'amore può dare dolore e Dio solo sa quanto io ne ho dato a te.
Non ti chiedo di perdonarmi, ma ho un messaggio per te da parte sua. 
Ti ha amato alla follia, fino all'ultimo istante della sua vita"

"Lo so, l'ho sempre saputo ed è lo stesso amore che sento io per lei, lo stesso che provo per  te, principessina mia"

E la strinse tra le sue braccia, così che lei si sentì serena e poté addormentarsi, dello stesso sonno dei neonati. Era come improvvisamente nata a nuova vita ed era serena come non era mai stata prima di allora.



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L'AMORE PORTA DOLORE? - Prima parte




Non ci aveva più messo piede in quella casa per vent'anni, ma era tutto nello stesso ordine in cui lo aveva lasciato il giorno in cui si era chiusa alle spalle la porta d'ingresso. Una sola persona vi aveva acceduto in tutto quel tempo, la donna delle pulizie, che per tre giorni la settimana aveva disposizione di mantenerla in ordine e pulirla, cambiando costantemente le lenzuola a tutti i letti, dandole l'aspetto di una casa ancora abitata e per lei era comunque ancora così. Non voleva che morissero i ricordi degli anni belli che vi aveva trascorso e così l'aveva come cristallizzata nell'attimo prima in cui lei era morta.

Vi era cresciuta in quella casa diventando una donna, una vera Donna di quelle con la D maiuscola. Doveva riconoscerlo, l'aveva tirata su bene e le mancava terribilmente, più di quanto fosse capace di concpire. Ogni giorno le rivolgeva un pensiero e adesso si rendeva conto di quanto ancora poco fosse rispetto al dolore che  serbava dentro di se.
In pratica erano maturate insieme, una troppo piccola per essere madre e l'altra troppo sveglia per essere solo figlia, ma l'amore vero che le aveva portato lo aveva compreso nella sua totalità solo dopo e aveva capito fino in fondo quei sorrisi tristi e i pianti silenziosi di una donna rimasta per troppo tempo da sola, legata chissà perchè a quell'uomo che lei era costretta a chiamare papà, incapace di farsi amare da tutte e due, sempre ai margini della loro vita.

Era morta troppo velocemente o almeno a lei così era sembrato, non si era mai resa conto prima della gravità della malattia della madre e quanta sofferenza le causava, finchè non era giunta la fase terminale. Non è provato che ci sia una correlazione tra una sofferenza dell'anima e "la malattia", ma lei era convinta che fosse così e si era vendicata di chi quel dolore lo aveva causato.
Non ci aveva messo molto ad entrare negli affari di famiglia e a farli diventare i suoi affari. Anzi all'inizio il padre sembrava contento di averla con se e la soddisfazione era così stata maggiore, quando lui rendedosi conto di essere diventato un semplice firmacarte, le aveva chiesto spiegzioni. In quel momento lo aveva guardato negli occhi e aveva pronunciato solo il nome della madre. 
Non aveva capito il suo sguardo, si aspettava urla e maledizioni, aveva invece avuto solo un silenzio. Si vede che era ancora meno uomo di quello che credeva, ma era finalmente contenta di vederlo soffrire della stessa sofferenza della mamma.
Però anche in quel momento non se l'era sentita di tornare lì, sapeva che la madre non avrebbe condiviso il motivo della gioia e assaporò il gusto dolce dell'avvenuta vendetta in solitudine. 

Oggi però aveva bisogno di lei, del suo supporto, il motivo per cui era lì aveva un nome e un cognome ed era più destabizzante di quanto avesse mai potuto immaginare. 
Si era innamorata ed era impreparata davanti a quest'evenienza, non sapeva come comportarsi.


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