26 ott 2017

CIAO






Oggi è il giorno in cui avrei dovuto iniziare a pubblicare sul blog il mio nuovo racconto, ma mi vedo costretto  a rinviare, perchè ci sono a mio avviso cose che sono più importanti, punto e basta. Una di queste è il dover rendere omaggio alle persone che a mio avviso lo meritano, soprattutto quando vengono a mancare.

L'uomo che vedete nella foto in alto è stato il parroco della mia infanzia/adolescenza, Don Andrea Vece e ieri è morto all'età di 89 anni. Lui è una delle persone che mi ha formato, ed è giusto che io oggi lo ricordi e questo non perchè è morto, ed è consuetudine farlo, ma perchè è stato davvero molto importante per me e per l'intera comunità di Madonna di Fatima in Salerno, di cui ho fatto parte per quasi 30 anni.

Don Andrea ha sempre agito nella sua vita a servizio degli altri, cercando di vivere la sua missione quotidianamente, regalandosi alla sua parrocchia e seppure non è mai stato un prete POP la sua comunità ha vissuto momenti davvero intensi ed importanti a cavallo degli anni ottanta. Eravamo un gruppo di ragazzi, giovani, adulti, che intorno alla figura di questo prete ha intrapreso varie strade, ma che ha sempre avuto il suo esempio al centro inconscio del nostro essere.

Don Andrea è stato uno di quei preti, che senza seguire le strada aperta dalle missioni, quasi per caso scoprì l'Africa profonda, quella povera, quella che ha vissuto le guerre più dure e le devastanti carestie che hanno caratterizzato la fine dello scorso millennio e seppure aveva da mandare avanti un'enorme comunità di ben quindicimila anime (avete letto bene 15.000), non lesinò mai il suo aiuto, la sua presenza e tutto ciò che poteva donare a quelle sfortunate persone e questo molto prima che tutte queste ONG diventassero di moda.

Don Andrea era un prete colto, uno di quelli che credeva ciecamente nel suo dover e voler essere prete, era un parroco che amava studiare, era un uomo che amava le arti e soprattutto adorava il cinema, a tal punto, che una delle sale d'essai più importanti di Salerno ha sede nel locale sottostante alla sua chiesa. Una sala cinematografica, che visto cartelloni di cineforum davvero unici, con film che sono stati proiettati solo lì e seppure per molti oggi andare al cinema è solo intrattenimento con il contorno di Pop Corn, Coca Cola ed effetti speciali, vi assicuro che la lettura critica di una pellicola, il capire il senso recondito di certe scene, apprezzare anche storie complicate, perchè raccontano qualcosa di importante, è quel quid in più che rende piacevole tutta la settima arte. Beh, forse oggi avete finalmente capito chi mi ha contagiato l'amore per i film e non ringrazierò mai abbastanza per averlo fatto.

Don Andrea è stato vicino ai ragazzi, l'ho già detto prima. Ci ha letteralmente regalato spazi per fare le nostre esperienze giovanili, sempre con educazione e rispetto dell'ambito in cui ci trovavamo, una chiesa e i locali attigui. Potevamo fare teatro, giocare a calcio, tennis, basket, cantare o anche preparare la funzioni della domenica, ed avevamo sempre lo spazio idoneo alle nostre esigenze a nostra disposizione, perchè lui aveva creato una parrocchia completa, al servizio di chi volesse avvicinarsi a quel mondo.

Don Andrea per tanti versi è stato un precursore, che forse ad un certo punto non ha saputo adeguarsi al mondo che cambiava troppo velocemente per il suo modo di essere, ma non posso dargli torto, perchè è dei giovani il dover essere all'avanguardia, cercare o creare le novità, non doveva spettare a lui il compito di mantenerci uniti mentre crescevamo e cambiavamo, ma è più facile e comodo addossare la colpa a qualcun altro (così come facevamo mentre ci perdevamo di vista noi dei gruppi giovanili), invece di assumersi delle responsabilità e lui si fece carico anche di questo fardello, che non gli spettava, dimostrando che amava davvero il ministero a cui si era regalato.

Don Andrea da ieri non è più in mezzo a noi, ma non smetterà mai di essere dentro di noi che lo abbiamo conosciuto, apprezzato, amato.

Don Andrea, ciao e che la terra ti sia lieve.






P. S. Rivedendo questo video, in alcune foto mi sono ritrovato, non nascondo che la cosa mi ha emozionato.





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