7 gen 2010

DIARIO DI UN'INSONNIA



LA NOTTE E' FATTA PER DORMIRE


La notte è fatta per dormire o per fare l'amore e io invece sono qui con gli occhi che fissano il buio che mi circonda e i miei tormenti che passeggiano beatamente per la stanza.
La sveglia proietta sul soffitto una serie di numeri rossi, questa è di solito l'ora in cui suona e io invece stanotte, stamane, sono ancora sveglio.
Non ho sentito nemmeno la befana arrivare e credo non arriverà più, mi avesse portato almeno un pò di carbone avrei una distrazione, me l'andrò a comprare più tardi, me lo merito mi sa.
Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto diventa lunga una notte quando la si passa a pensare con gli occhi sbarrati e il cervello che senza sosta vaga alla rinfusa tra i cattivi pensieri che ne hanno preso il possesso.
Il silenzio dilata il tempo, i minuti prendono forme strane, sembrano mostri pronti ad azzannarmi. Mi sento come schiacciato a questo povero materasso, su di me ogni secondo che passa esercita il peso di cento macigni, sotto il cui peso rimango senza fiato. Speriamo che la rete regga, altrimenti non so se troverò un mobilificio aperto il giorno dell'epifania.
Eppure sembrava tutto iniziato per il verso giusto o almeno era questa l'idea che mi ero fatto del 2010, ma a quanto pare basta pochissimo, conversazioni, dialoghi, messaggi e una giornata di puro lavoro fisico per cambiare il punto di vista sulle cose.
Messaggi che aspetto invano e alla quale assenza dovrei essermi ormai abituato, ma non riesco però a ressegnarmici. A volte mi chiedo se è davvero così difficile trovare un minuto, forse solo un secondo per inviare un sms vuoto, ma lo so, il problema è il mio che mi aspetto qualcosa che so per certo non arriverà.
Messaggi invece che giungono demolendo una serata sotto il peso di pochi caratteri e seppure cerco di capire cosa mi disturba, cosa mi infastidisce, cosa mi mette a disagio e diciamolo pure mi inquieta, seppure dicevo mi sforzo di comprendere, non so dove cercare il motivo per tutti questi miei stati d'animo. O forse si?
Messaggi, comunicazione, pezzi di vita di persone a me care. Che abitano poco distanti o a migliaia di km da me. La presa di coscienza di insoddisfazioni e drammi (non trovo un modo diverso per definirli) è comunque terribile. Persone che meritano la felicità, più di ogni altra cosa al mondo e che si vedono rinchiuse in una gabbia dalla quale non riescono uscire o forse semplicmente non sanno come fare.
Comunicazioni scritte, dialoghi telofonici, che altro non servono se non ad aumentare ulteriormente la mia rabbia e la cosa assume toni allarmanti. Mi ritengo mite di natura, forse anche sin troppo arrendevole, ma sentire montare la furia cieca e desiderare di sfogarla con una rissa è davvero un punto di non ritorno, meno male che riesco ancora a controllarmi. Mi sa che una settimana in un eremo quest'anno non me la toglie nessuno.
Infine dialoghi conviviali, che hanno allentato la stanchezza di tante ore di sforzo fisico. Da quanto non passavo una giornata così? Due, no tre anni, erano decisamente tre anni che non mi mettevo alla prova per 6 ore di seguito e seppure digiuno per l'intera giornata ho retto botta, anzi il risultato è stato strabiliante. Devo essere orgoglioso dei miei 40 anni (ahimè quasi terminati) e del modo in cui ho resistito a uno sforzo di questa portata.
Stanchezza fisica, stanchezza mentale, eppure sono qui nel letto con gli occhi fissi nel buio ed è ormai ora di alzarsi, mi aspettano e non posso tardare. Sarà una lunga giornata ed io non ho dormito nemmeno un pò, mi sa che tra caffè e pocket coffee spenderò un capitale oggi.


LA NOTTE E' FATTA PER DORMIRE O PER AMARE, MA DI QUESTA MI RICORDERO' PER SEMPRE, PUR SENZA AVER AVUTO NESSUNA DELLE DUE ESPERIENZE.


SOTTOFONDO MUSICALE:


SONIDOS DEL SILENCIO: Musica andina

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