Con la fine del primo mese del 2009, la chiesa cattolica si è trovata suo malgrado al centro dell'attenzione pubblica per due casi distanti tra di loro anni luce, ma che hanno un comune denominatore, vescovi scomunicati. Per la precisione parlo dei seguaci del defunto Mons. LeFevre e di Mons. Milingo. Il percorso di vita di questi due vescovi, li portò a subire l'onta della scomunica papale, inflitta loro dal mai troppo compianto Giovanni Paolo II. Ora siccome le storie sono interessanti e in un certo qual modo anche "divertenti", trovandoci di fronte a un fine settimana, oggi inserisco 2 post, quindi mio caro navignate, se vorrai avrai la mia compagnia anche domani. Un saluto e buona lettuta
31 gen 2009
GLI SCOMUNICATI - Intro
Con la fine del primo mese del 2009, la chiesa cattolica si è trovata suo malgrado al centro dell'attenzione pubblica per due casi distanti tra di loro anni luce, ma che hanno un comune denominatore, vescovi scomunicati. Per la precisione parlo dei seguaci del defunto Mons. LeFevre e di Mons. Milingo. Il percorso di vita di questi due vescovi, li portò a subire l'onta della scomunica papale, inflitta loro dal mai troppo compianto Giovanni Paolo II. Ora siccome le storie sono interessanti e in un certo qual modo anche "divertenti", trovandoci di fronte a un fine settimana, oggi inserisco 2 post, quindi mio caro navignate, se vorrai avrai la mia compagnia anche domani. Un saluto e buona lettuta
GLI SCOMUNICATI - Parte 1
GLI SCOMUNICATI - Parte 2
Quello che è successo l'altra sera da Chiambretti è qualcosa si assolutamente esilarante, però prima di parlarne ti invito a vedere il video in una maniera diversa rispetto al solito, dopo aver clicclato sul link togli assolutamente l'audio, capirai http://it.youtube.com/watch?v=O5-hBvi9Xas.
Oddio, per l'appunto hai visto anche tu un anziano signore, costretto per vivere, ad andare ancora in giro con una veste talare che non gli compete e che per attirare su di se l'attenzione mediatica, si trova con questo personaggio femminile a fare una delle migliori gag televisive dell'anno.
Occorre ricordare alcune cose su Milingo, Vescovo africano esorcista, molto assiduo delle tv nazionali all'inzio degli anni 90, celebrò messe spettacolo, incise dischi di musica Pop, cercò sempre di avere i riflettori dei media su di se. Quando questi si spensero, o comunque furono meno interessati a lui dovette creare il colpo di scena. Le starlette televisive oggi litigano in diretta all'isola dei famosi, purtroppo per il Mons. non esistevano ancora i reality e quindi cosa fare? Matrimonio pubblico, perfetto come cuop de theatre.
Da li nascono una serie di situazioni, che al solo pensarci ancora ci si ride. La scena del matrimonio di questo tizio, che non guarda mai la moglie è stupenda, se si pensa anche al fatto che l'aveva conosciuta solo 5 minuti prima in mezzo a un mucchio di aspiranti spose è perlomeno pazzesco. Poi onestamente, mi sono sempre chiesto come un uomo che ha fatto voto di castità e per anni lo ha rispettato, decidendo di romperlo e conseguentemente sposarsi, beh come può indirizzarsi verso una cozza simile, almeno sceglila bella, contento lui. Il caro Milingo però si pente e torna da Papa Giovanni Paolo II , il sant'uomo lo accoglie come una pecorella smarrita, non gli toglie ancora la scomunica e gli impone un periodo di redenzione, che il Mons. accetta di buon grado, voglio vedere per scappare da quella moglie avrebbe fatto di tutto. Qui torna in scena Maria Sung, le immagini della poverina piangente davanti il colonnato del Bernini sono state sulle prime pagine di tutti i quotidiani. In pratica rivoleva indietro il suo uomo e ci credo chi altri se la sarebbe pigliata di nuovo il mitile? Quindi un periodo di buio mediatico, Mons. Milingo sembra rinsavito, torna a celebrare messa, il Papa sembra aver perdonato, tutto si quieta, quasi. La Sung non ci sta eccola di nuovo presentarsi all'attacco e sarà il richiamo della carne (e la Sung ne è fornita in abbondanza), sarà che a fare il prete il nostro si sarà pure scocciato, torna a casa dalla moglie, che coraggio bisogna dargliene atto.
Da li in poi Milingo, ex vescovo ormai, impazza in abiti talari un pò ovunque e pur di raccimolare qualche soldo, si presta a vergognose comparsate in abiti talari, parla del diavolo, degli esorcismi e del perchè i preti si possono sposare. Il tutto fino alla scenetta vergognosa dell'altra sera, che ne rilancierà per un pò le quotazioni, non mi stupirei adesso di trovarlo a scherzi a parte o di domenica in qualche show televisivo.
Mi permetto quindi anche qui un umile suggerimento a Milingo, correggimi caro navigante se sbaglio. Mons. lei è ormai decisamente fuori dalla chiesa per aver scelto il matrimonio, ora accentuare questa uscita con un bel divorzio e la scelta di una mogliettina un pò più remissiva o almeno decente no? non dico l'apprezzatissima ballerina del ventre, ma almeno decente
30 gen 2009
CHE RAZZA DI UOMINI SIAMO - ITALIANS
L'argomento di oggi si lega, si lega a quelli già trattati nei giorni scorsi, ma lo faccio in maniera del tutto casuale. Avevo intenzione di scrivere qualcosa di più leggero, meno impegnativo anche per la lettura, ma come sempre la cronaca, i fatti eclatanti che ci succedono intorno, prevalgono e sarebbe stato un peccato lasciar passare sotto traccia l'accadimento che intendo trattare.
Lo spunto è il lancio di una bomba carta, in quel di Guidonia, avente come bersaglio una macelleria. Non che la merce fosse di pessima qualità o che come nella tradizione popolare il macellaio ci avesse provato con la cliente (fuochi di artificio di Pieraccioni docet), no la colpa del titolare dell'esercizio commerciale, è quella di essere nato in Romania e siccome un branco di criminali, nati nella sua stessa nazione, ha violentato una ragazza nella stessa cittadina laziale, il poveretto è stato fatto oggetto di questo poco gradito omaggio.
Siamo un popolo che dimentica la propria storia con estrema facilità a quanto pare. Siamo stati noi per primi emigranti, e abbiamo portato nel bene e nel male la nostra cultura all'estero e quella mafia che oggi viviamo qui in Italia è comunque nata prima negli States, meta di quella grande invasione di inizio '900 (Vedi video http://it.youtube.com/watch?v=mRFKJfl7uDo ) .
Credo che dovremmo vergonarci per i nostri connazionali, che con il viso nascosto da un passamontagna (vigliacchi) si rendono protagonisti di atti di intolleranza razziale. Chi vive da anni in questa comunità, ne rispetta le leggi comportandosi in maniera onesta, ha gli stessi diritti miei o di chiunque altro cittadino italiano a essere lasciato in santa pace. Io ho avuto la fortuna di lavorare con uomini di varie nazionalità e ne sono orgoglioso, ho vissuto persone che avevano valori e rispetto che molti dei nostri giovani connazionali non conoscono e anche da loro ho imparato cosa significa il rispetto per il lavoro. Ed è sopratutto stupido prendersela con chi è qui a fare i mestieri che ormai vengono ritenuti offensivi dagli italiani. La manovalanza è tutta straniera, per il semplice motivo che noi la riteniamo umiliante. In tempi in cui le frontiere non esistono, se non sulle cartine geografiche, in una società così globalizzata, dove uno starnuto in Giappone crea danni economici in Brasile, condannare una persona a subire vandalismo, solo per il luogo in cui è nato, vuol dire essere irrimediabilmente stupidi. Gli uomini vanno valutati per quelli che sono, non per il colore della pelle, per la loro religione o ideologia politica.
Infine una piccola considerazione, se adesso il macellaio si rivolegesse al Vito Corleone della circostanza, dove potremmo arrivare con l'escalation di violenza?
la frase di oggi è di Voltaire (come mi è stato ricordato ieri) e credo sia perfetta per la circostanza e lascia capire come si dovrebbe intendere il rapporto con il prossimo. Se partissimo da questo assunto, la vita sarebbe più facile per tutti.
Potrei dare la mia vita, affinchè il mio peggior nemico sia in grado di poter esprimere la propria opinione.
29 gen 2009
LA FIGLIA DEL CAPO
è carezza, è dolore
é risacca che sulla rena che scolpisce un pensiero
che scomparirà all’arrivo della prossima onda
che spazza il delicato incanto, dimora del nostro amore
il castello che sulla sabbia insieme stiamo costruendo
28 gen 2009
LA VIOLENZA
So che probabilmente iniziare la pubblicazione di un blog con un argomento forte, di quelli che prendono allo stomaco, non è il modo migliore per "attirare" visitatori, ma io non voglio che le chiacchiere che verrano fatte su quest'isola siano banali, anche se gli argomenti saranno volutamente frivoli o leggeri, quindi oggi inizio con un argomento che ho molto a cuore.
In questi giorni, uno degli argomenti principi dei vari telegiornali è la violenza ai danni delle donne. Ci è stata sottoposta in tutte le salse, per ricordarci che è un problema l'immigrazione clandestina (pare che i soli delinquenti di questo paese provengano dalla Romania?), per dirci che il governo è incapace di garantire ai cittadini la sicurezza nelle strade o che invece ci sono troppe belle donne in giro e pochi militari (non mi schiererò mai politicamente qui, ma è ingiusta come argomentazione la prima, infame seppure come battuta la seconda), è stata usata anche per dimostrare che la magistratura non è in grado di comprendere che il responsabile di un reato va tenuto in carcere. Quello che in questi giorni è mancata è una seria condanna della violenza effettuata ai danni delle donne, si è parlato degli effetti sulla comunità, ma nessuna voce si è alzata a ricordare quanto sia vigliacco e infame approfittarsi di una donna, per un mero sfogo fisico.
Non credo esista in natura un altro animale (e le bestie umane che effettuano qualsiasi tipo di violenza, non meriterebbero nemmeno questo aggettivo) che prova piacere fisico a violentare un suo simile. Esiste l'istinto di sopravvivenza che porta a uccidere per non morire, ma la violenza effettuata al solo scopo di trarne piacere fisico non è contemplata. E alle conseguenze di questo gesto contronatura, a un'analisi concreta con lo solo scopo di far capire che è vigliacco, irrazionale, inutile un gesto di questa portata, nessuna testata giornalistica o altro ha dedicato una sola pagina, un solo commento. Questo mi lascia pensare che probabilmente nn ci si pone più il problema di dare un'educazione civica ai cittadini di questo stato e a coloro che vogliono far parte di questa comunità, ho l'impressione che gli organi di stato e la stampa, che di solito dovrebbe essere vigile e attenta a questi fenomeni sociali, dicevo queste figure sono più attente al sensazionalismo della notizia e non al danno che arreca alle vittime e cercare di prevenirne la ripetizione futura.
Non ho nessuna intenzione di fare del facile qualunquismo, ma sono convinto che bisognerebbe insegnare ai nostri figli, nipoti, alle generazioni future, l'importanza del rispetto della vita altrui, ricordando che ogni nostro gesto può essre fonte di dolore e sofferenza se va a ledere la libertà di scelta di chi abbiamo di fronte.
VIDEO RELATIVO IN FONDO AL POST
Desidero riprendere qui un'abitudine che avevo in passato, regalando quotidianamente un pensiero, che potrà essere di vari tipi, video, audio o semplicemente scritto, ma che vuole essere un piccolo regalo al visitatore che passa di qui e che trova queso luogo di suo gradimento. Anche qui saranno bene accetti suggerimenti e consigli. Oggi inizio con un piccolo omaggio che reco con una poesia che in pochi conoscono e che amo tantissimo.
Un rumore improvviso e come un lampo riaffiori inattesa ai miei occhi.
Giorni vissuti cercando inutilmente di nasconderti in un punto lontano della mia anima,
circondandomi di silenzio, per riascoltare l’armonia del tuo sorriso.
Come in un vecchio film rivedevo le immagini del tuo volto e la tristezza si appropriava di me.
Eri stata sabbia sottile tra le mie mani, spazzata via in un attimo da un vento gelido e inatteso.
Sono rimasto solo qui con me e in queste fredde serate di autunno ho cercato di seppellire il tuo ricordo, ma come un tatuaggio, ormai ti ho fissata, incisa nel mio cuore.
Con lo sguardo, mi illudevo di trovarti tra la folla che ridente mi circondava,
solo in mezzo a tanta gente cercavo la tua compagnia o almeno di incrociare i tuoi occhi per un infinito istante.
Ho desiderato di odiarti con tutte le mie forze per il tuo doloroso addio,
ma ancora ardevi dentro in me, ti volevo, ti cercavo, non riuscivo a rinunciare a te.
E adesso, come lava incandescente, hai spazzato via tutto il dolore di questi giorni.
Sei tornata, squarciando il velo di malinconia che mi accompagnava.
Non voglio sognare nulla che non sia oggi, sperando che tra di noi ci sia un nuovo domani,
intento a godermi ogni istante che mi regali, sapendo quanto è fragile e delicato è questo nostro questo incrocio di anime.
E in questa notte che sta morendo, vivo di nuovo la gioia di un giorno che potrebbe riportarmi l’allegria, che solo la tua presenza mi ha saputo donare.
Mi sei mancata, ma solo adesso capisco quanto.
Adesso che illumini di nuovo le mie giornate