2 set 2009

LONTANO DA OGNI SOLE

Anche se il caldo di questi giorni non ci dà tregua, seppure ci è sembrata davvero interminabile, quest'estate volge irrimediabilmente verso la sua naturale conclusione.
Un'estate come tutte le altre che l'hanno preceduta, fatta di corpi unti da oli abbronzanti distesi al sole con quel mix di narcisismo e vanità che un pò in tutti alberga. Un'estate colma delle solite stupidaggini televisive e di pizze mangiate sull'umida sabbia. In pratica ci siamo di nuovo trascinati in quel periodo dell'anno nel quale si ha voglia solo del nulla assoluto, mentre invece ci ritroviamo ancora più frenetici e stressati del solito.

Eppure si può con convinzione dire che è finita, a settembre riaprono (o almeno dovrebbero) le fabbriche ed è tempo di scampagnate fuori porta nei week end e non più sabbia e mare.
Tutto questo, ha assunto per me lo stesso valore della campanella a scuola, quella che dava inizio all'ultima ora di lezione del sabato, della quale non ricordo nemmeno il volto del professore o cosa tentasse inutilmente di inculcarmi, parole di burro perse nella mia mente che ormai già vagheggiava tra chissà quale impegni domenicali. Ecco settembre oggi a me si presenta così.

Però poi mi rendo conto che se dovessi fare un resoconto di questi mesi, ponendomi la solita domanda, "cosa mi resterà di questi giorni?", la prima risposta, quella immediata è proprio "un gran bel NIENTE". Però poi ci rifletto su e qualcosa quest'estate lo ritrovo dentro, un senso di assurda CONFUSIONE.

La vedo ovunque. La ritrovo intorno a me, creata ad arte dai signori della politica e dell'economia per non farci capire cosa succederà domattina ai nostri pochi soldi. La vedo nei rapporti tra le persone, uomini e donne che ambiscono a creare esclusivamente rapporti biodegradabili, di quelli usa e getta senza lasciare traccia ne alone, dialoghi che ruotano volutamente intorno all'indefinito, cosicche è facile poter accusare gli altri di aver travisato e vantarsi con il successivo interlocuore della propria RAGIONE, ormai viviamo in funzione dell'ultima parola. Vedo la confusione nei ruoli, i figli che non accettano di essere tali e i genitori che vogliono crescere con la propria prole pur di non essere gli adulti della situazione. Vedo settantenni confusi e ottenebrati dalle pasticche blu, che si dedicano improfumati alla poco nobile arte del culto del meretricio.

Sopratutto sono conscio e consapevole di quanto la confusione regni dentro di me, lo sono a tal punto che mi ritrovo a inventare vaghe e vane scuse per tutti i miei strambi comportamenti, mentre dovrei rendermi conto che è tutto un'inutile perdita di tempo, sono confuso.

Sarebbe quindi il caso di agire, ma non riesco a capire quale sia la direzione giusta da prendere qui nel mezzo del deserto che mi ha pervaso? tutte le strade mi sembrano buone, una sola però porta alla salvezza, ma quale? Ci vorrebbe una stella a indicarmi il cammino, ma una alla volta sono stato capace di segnerle tutte.
Sono così confuso che scambio gli incubi per sogni, che vedo il rosa dove è tutto segnato di nero. Mi rendo conto di aver sbagliato molti approcci e forse di essermi solo illuso di aver vissuto giorni favolosi, mentre nella realtà la matrigna cattiva continuava ad avvelenarmi con la sua mela, pensare che io tutto sono meno che una principessa da fiaba, al massimo potrei interpetrare l'orco.
Ci vorrebbe un soffio di vento, un segno, un sussulto, qualcosa che mi faccia capire dove nasce la notte che mi ottenebra per riuscire a prendere una boccata d'aria, per trovare un pò di pace.

Qualcuno definisce questa mia, crisi di mezz'età e sai naufrago potrei esserci davvero cascato in pieno, con tutte le scarpe, ma non so quali siano i segni e non posso di conseguenza riconscerla. So solo che tutto mi sfugge dalla mani, mentre vedo sempre più spesso che le persone che desidero con me si allontanano.
E' tutto così torbido, anzi tutto ciò che mi circonda è diventato nero e molliccio, un massa gelatinosa che mi ingloba e dalla quale a mia volta mi lascio inghiottire sensa fare resistenza.

Forse sarebbe più semplice se prendessi coscienza della verità, non sono un granchè come persona, o almeno non sono come mi illudo di essere. Sono semplicemente uno dei tanti ignavi che si dibatte nel tentativo di sollevarsi dalla massa, mentre è chiaro che ignavo sono e tale rimarrò. Probabilmente la svolta sta nel fatto che devo semplicemente arrivare a capacitarmi che non posso avere altro che aspettative comuni. Rassegnarmi al fatto che devo lasciare al prossimo il compito di fare la storia, anche quelle che riguardano per il privato, mentre io non posso far altro che sedermi ad osservarne lo svolgimento. Spettatore e non più protagonista della mia stessa vita.

Con lo sguardo accarezzo il faro che si eleva maestoso sulla mia scrivania, altro monumento all'innata capacità che ho di perdere le persone importanti, mi sa che davvero la mia presenza diventa imbarazzante con il trascorrere del tempo, a tal punto che chiunque preferisce troncare invece di provare a capirmi o anche semplicemente ascoltarmi.

Oggi, forse da un bel pò, va così. Poi domattina potrebbe accadere un evento inatteso che mi riapre il cuore donandomi nuovo slancio e la voglia di vivere il quotidiano, una luce che mi indichi la strada da percorrere, ma adesso la verità è che al termine di quest'estate mi sento confuso e infelice.

MUSICA DI SOTTOFONDO:


LONTANO DAL TUO SOLE - Neffa

5 commenti:

  1. Guardiano ti ho lasciato l'ultimo commento dicendoti che probabilmente non mi avresti più letta. e invece eccomi qui, anche se l'intenzione ra diversa. Solo per dirti, che a volte, le persone si allontanano perchè siamo noi a chiederglielo. e non è detto che poi col passar dei giorni loro non ci soffrano... però credo che ognuno debba lottare per i proprio sogni, a volte mettendo anche l'orgoglio da parte. comunque bellissima canzone, è diventata il mio tormentone da un mese...in molte cose che ci sono su questa isola mi rispecchio... Adesso sono pronta per salutarti davvero, volevo solo dirti quello che ho scritto... non mi piace troncare i discorsi a metà. probabilmente se scriverai altri interventi, leggendoli mi verrebbe voglia di commentare...e allora non entrerò più... Buona fortuna guardiano.

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  2. guardiano tu pensi troppo... cerca di vivere invece di chiuderti nei meandri della tua anima...inconsciamente sei tu che allontani le persone da te...cerca ogni tanto di abbandonarti all'amenità che è intorno a te...sei troppo triste...prova a sorridere di più alla vita che è già di per se dura...ogni volta che ti leggo ... mi viene la malinconia...come pensi possano reagire le altre persone...sembra di leggere l'amleto essere o non essere!...smileeeeeeeeeeeee....
    ps:.kissssssssssssssssss

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  3. Non sono brava a mettere nero su bianco i miei pensieri e quindi come avrai ormai capito mi faccio aiutare da chi lo ha saputo fare in modo eccelso :
    Una nuvola non sa perché si muove in una certa direzione e a una certa velocità.
    Segue un impulso, è li che deve andare. Ma il cielo conosce le ragioni e gli schemi al di là delle nuvole, e anche tu li conoscerai, quando ti librerai abbastanza in alto per vedere l'orizzonte. Richard Bach
    Con eterno affetto

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  4. Liberati del faro, distruggilo, calpestalo con violenza, se ti fa male fagli del male.

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  5. Gli oggetti si possono avere per sete di bramosia, possederli perchè acquistati dopo averli desiderati per tanto tempo, nel mio caso l'ho corteggiato a lungo e pensa brezza non solo lo curo come mi è stato chiesto di fare, ma ho ancora conservato come una reliquia la carta che lo avvolgeva. Gli oggetti non valgono per il valore estrinseco, ma per quello che rappresentano e questo è sicuramente il regalo più bello che ho ricevuto per il mio quarantesimo compleanno e non solo.
    Usando le parole che un'amica mi ha detto poco fa al telefono "non è il costo, ma cosa ci rappresentano, i sentimenti che conservano e ci riportano alla mente, quanta parte di vita c'è in essi, che ci rende importanti gli oggetti

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