9 set 2009

MEMORY

Nei giorni scorsi mi sono soffermato molto mentalmente intorno ad un concetto, l'aiuto che la tecnologia ci dà nella vita spicciola e quanto l'essere iperconnessi al web ci renda unici nel corso della storia.
Ormai siamo pieni di oggetti sui quali appuntare di tutto, capaci ad un'ora predeterminata di ricordarci l'evento programmato da mesi, il compleanno di un caro amico, l'appuntamento dal dentista o l'incontro galante, abbiamo demandato a questi attrezzi una parte di quel carico che davamo al nostro cervello.
Inoltre, con gli stessi strumenti siamo la prima generazione in grado di sapere cosa accade nel mondo in tempo reale. Internet è quel mezzo sensa il quale tu adesso non mi leggeresti naufrago e di sicuro sarà la base di tutto ciò che verrà nei decenni a venire. Ecco, io in questi giorni mentalmente mi raffrontavo con il me stesso di 20 anni fa, con l'allora imberbe e acerbo ragazzo che si affacciava alla vita e al lavoro. Era quello un mondo diverso, totalmente diverso e ringrazio iddio di vivere oggi, non so se sarei riuscito a produrre tutto ciò che ho fatto, senza l'indispensabile aiuto della tecnologia, ha indiscutibilmente sopperito a tutte le mie naturali carenze, colmato le lacune naturali.
Poi però un piccolo gesto è stato in grado di farmi ricredere o almeno di permettermi di sistemare il tiro rispetto alla questione.

Mi sono trovato a montare una libreria, era diventata per me indispensabile dovendo dare un posto degno di questo nome ai miei amati libri, che da poco mi erano stati riconsegnati in alcuni scatoloni. Fin qui nulla di strano, forse solo il tempo che ho impiegato per il montaggio del mobile, vista la mia incapacità a gestire le cose manuali, in questo ambito della vita sono sempre stato una frana, pensa tu ero negato anche nel giocare con il Lego (se ci pensi poi è paradossale la cosa, visto il mio lavoro).
Comunque una volta terminata l'opera di bricolage (speriamo regga), ecco giunto il momento di sistemare ogni singolo tomo al suo posto, ma come per incanto si accende la scintilla.
Avevo già spostato in passato i miei libri, letti quasi tutti in una dozzina di anni, testi di tutti i tipi e le specie. Ho quindi maneggiato di nuovo i miei adorati Camilleri e i Clancy, le collane complete allegate al Corriere della Sera e i pezzi unici, Montanelli e Salinger, Il vecchio e il mare e Io uccido, una moltitudine di autori e generi senza nessun legame logico tra di essi se non il mio piacere personale, ma li in quel mentre ha avuto magicamente inizio un viaggio fatto di ricordi, una camminata tra i fatti del mio passato remoto, pura memoria.

Vedi naufrago, la mania della lettura al momento assopitasi, ha inizio in una maniera a dir poco banale nel lontano Gennaio 1991, quando dovendo tornare in caserma a Viterbo dopo una licenza e non avendo praticato molto la libera uscita, decido di impegnare il tempo con un libro e non con uno qualsiasi. Mi dico che se devo far passare la naja rimanendo in caserma, lo devo fare spendendo il tempo nella lettura di un libro di grosse dimensioni. La scelta cadde su "I pilastri della Terra" di Ken Follet, oltre 1000 pagine, bene pensai, ci metto tutto il resto dell'anno tanto non sono uno che legge molto.
Povero sciocco, l'ho bevuto in meno di 15 giorni, ogni momento libero era passato a leggere della costruzione della cattedrale di Kingsbridge e da li è poi esplosa una vera e propria passione che mi ha portato a sciropparmi come minimo un lbro al mese. Penso di aver fatto la felicità di molte librerie e della mia edicolante dell'epoca.

Ecco l'altro giorno, mentre riaprivo ogni libro e un pò mi disperavo perchè alcuni di essi erano ingialliti, mentre sfogliavo quelle pagine mi sono trovato catapultato indietro nel tempo, al momento in cui per la prima volta ognuno di quei tomi era venuto in mio possesso e rivivendo quegli istanti che mi hanno poi formato fino a diventare quello che sono oggi e ho capito.
Ho capito che la tecnologia è solo un mezzo per ricordare il momento cui dovrà succedere una cosa o quando si è svolto un'incontro, ma le emozioni della nostra vita albergano solo in noi, sono parte del nostro io, ci pregnano e ci fanno agire, ci formano e ci fanno crescere.

I ricordi non hanno bisogno di un biip per venire a galla, non rispondono a un comando, ma necessitano di piccoli gesti per essere rivissuti. Ecco perchè mi sono ripromesso di sfogliare alcuni album di foto che ho recuperato a casa di mia madre o ascoltare quelle canzoni che non sento da tempo, voglio ricordare meglio com'ero per comprendere come sono.
Ed ecco anche perchè alla fine, un'operazione che avrebbe potuto essere svolta come una semplice mansione domestica, si è trasformata in un cerimoniale, una passeggiata fatta attraverso quindici anni di vita alla quale ho dedicato il rispetto che devo alle persone del mio passato, alle cose e alle situazioni che in quegli anni hanno plasmato l'essere che sono oggi. Ecco perchè forse oggi sono un uomo migliore di ieri, sono riuscito a rimuovere quella polvere che si era fermata su di me, la ruggine che aveva rallentato i battiti del mio cuore rendendolo forse un pò più arido e se è vero come è vero che una splendida donna è riuscita a farlo ripartire poco più di un anno fa, oggi lo sento battere come faceva quando avevo venti anni.



P. S.: Credo oggi, con questo post, di essere riuscito in una cosa che in passato è stata la mia cifra, una certa fluidità nel trascrivere i miei pensieri e quindi nella lettura da parte tua naufrago. So che l'autocelebrazione è qualcosa che non andrebbe fatta, ma credo di poter affermare che non solo il guardiano è tornato, ma che è quasi ai livelli che ti competeno e che ti aspetti da me.
So che nulla è dovuto, ma mi fa piacere renderti gradevole, interessante e coinvolgente il tempo trascorso in mia compagnia sull'isola.
Isola che come sai naufrago, sarebbe ancora più bella per me se tu mi lasciassi traccia dei tuoi pensieri.
A presto



MUSICA DI SOTTOFONDO

MEMORY dal musical CATS (solo piano)

5 commenti:

  1. finalmente un post letto tutto d'un fiato...senza troppi paroloni che interrompono la lettura...vedi guardiano non tutti sono saccenti come te...io sono per i pensieri semplici chiari e concisi...stavolta ti faccio i miei complimenti e come dicevano a pippo baudo...nazional popolare!...ciò non vuol dire terra terra ma essere in grado di rivolgersi a tutti i tipi di lettori e farsi ben comprendere...kiss
    ps:. non devi dimostrare a nessuno che sei in grado di saper scrivere bene...

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  2. Sapevi cosa volevi e lo ai fatto capire, intenso, sentito, vissuto. Si 6 tornato. E' vero non devi dimostare a NESSUNA ke 6 bravo, continua cosi

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  3. Sicuramente la tecnologia ci è di grande aiuto ed ormai non possiamo più fare a meno degli strumenti che ci mette a disposizione, ma non dobbiamo trascurare le nostre emozioni, se lo facessimo diventeremmo robot!
    Le sensazioni che un ricordo sopito, un libro ingiallito o una vecchia foto fanno riaffiorare, sono insostituibili.
    Grazie per il momento di riflessione che mi hai regalato con questo post.
    Saluti e salute. annA

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  4. Grazie a te dell'intervento. Questo blog nasce con l'idea della condivisione del pensiero, dove il post del guardiano serve solo come spunto di riflessione.
    Hai colto lo spirito e mi fa un enorme piacere sapere che ti ha coinvolto, spero di trovare ancora tue tracce.

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  5. A proposito dei Pilastri della terra, lo hanno trasmesso qualche settimana fà su sky, 6 lunghissime puntate che sono riuscite a tenere sveglio mio marito, in effetti ne è rimasto affascinato, la storia è molto bella somiglia ad un altra che ho letto " La Cattedrale del mare " di Falcones.
    P.S Questo post come quello di ieri potrebbe essere uno spunto per scoprire quale è stato il nostro primo libro !
    Il mio è stato " Le avventure di Tom Sawyer ", dovevo avere una decina d'anni e da lì nn mi sono più fermata, quindi immagginati quant'è grande ormai la mia libreria... ciaooooooooooo

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