23 dic 2009

IN NOME DELLA MADRE - Punto di vista





Tempo fa ero alla ricerca di qualcosa che potesse essere idoneo a porgerti i miei auguri per natale e mi sono imbattuto in questo pezzo. L'ho trovato stupendo, vorrei che lo leggessi e smetto di scrivere qui per non rovinarti il brano



Il bue ha muggito piano, l'asina ha sbatacchiato forte le orecchie.
E' stato un applauso di bestie il primo benvenuto al mondo di Ieshu, figlio mio. Non ho chiamato Iosef. Gli avevo promesso un figlio all'alba ed era ancora notte.
Fino alla prima luce Ieshu e' solamente mio.
E' solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lehem e' solamente mio.
Succhiava e respirava, la mia sostanza e l'aria: "Non potrai avere niente di piu' bello di questo bimbo mio.
Il respiro di una notte di kislev scarsa di luna te l'offre la tua terra d'Israele, il succo di madre-patria lo spremi tu da me.
Questo e' il meglio che potremo darti, la tua terra e io".


Fuori c'e' il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome, la circoncisione che ti dara' l'appartenenza a un popolo.Fuori c'e' odore di vino. Fuori c'e' l'accampamento degli uomini.
Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino all'alba.
Poi entreranno e tu non sarai piu' mio.


Credo che difficilmente abbiamo visto la maternità di Maria dal suo punto di vista, quello di una ragazza, poco più che bambina, che di punto in bianco si ritrova ad essere LA MADRE DI DIO.
Lei ha atteso con la sola compagnia del suo amato Giuseppe, l'evento che avrebbe poi sconvolto la storia del mondo, ma solo quella notte è stata la mamma di Gesù. 

La tenerezza che traspare nel brano, tratto dal libro "In nome della madre" ci fa vedere le cose da un'ottica diversa da quella solita, raccontandoci un rapporto che è stato non solo quello tra il Cristo e sua madre, ma tra una donna e il bimbo che ha partorito in solitudine, in una fredda serata d'inverno. 

Le emozioni che vengono fuori da questa lettura sono molteplici e ci inducono a pensare.
Io dal canto mio ho cercato di rivedere tutto questo 2009 appena trascorso, sforzandomi di inquadrare gli eventi da me vissuti entrando nell'ottica di chi avevo di fronte o affianco.
Vorrei quindi cogliere l'occasione per chiedere scusa pubblicamante a chi ho offeso con le mie cadute di stile, era un modo (sbagliato) che ho utilizzato per farti capire che come persona sei al centro dei miei pensieri.
Mi scuso con gli amici che non ho potuto curare come volevo. Di questo dò la colpa al mio iperlavoro, ma il fatto che i rapporti si sono diradati non è colpa della mia presunta superbia, è solo una forma estrema di timidezza che mi mette nelle condizioni di isolarmi. Io per voi, sono e sarò sempre amico, pronto a tutto. 

Uso infine questi ultimi righi che mi concedo oggi, per augurare a tutti uno splendido natale, dando un abbraccio sincero a chi in tutti questi mesi mi ha sentito triste e desolato, sforzandosi di aiutarmi nella ricerca del sorriso perduto, che per il momento inizio ad abbozzare.
A tutti di cuore un Felice Natale dal Guardiano



IN NOME DELLA MADRE

1 commento:

  1. Spero caro guardiano che tu abbia trascorso un sereno Natale e ti auguro che quel abbozzo di sorriso possa diventare a pieno viso (come altre volte ti ho visto fare !!! )ti abbraccio...

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