20 feb 2017

SALSEDINE







Ho spesso affermato, a ragion veduta, che sono figlio del mare e dello stesso ho i tratti caratteriali. Ho molte volte scritto sulle pagine di questo blog, che rinuncerei alla sua infinita immensità solo in caso di qualcosa di ancor più grande, un vero amore, ma per il momento torno ancora da lui, questo mio immenso padre, per trovare conforto e ristoro, per cercare quella pace che non ho, per calmare le inquietudini dell'anima e del cuore.
L'ho fatto di nuovo sabato notte, dopo davvero tanto tempo, ma sapevo che non avrei preso sonno facilmente, fuso ancora da un diverso approccio al sonno e dalla morte che ho nel cuore, e ho deciso che dovevo recarmi lì dove tutto ciò che mi riguarda ha avuto inizio, la spiaggia dove sono stato concepito, era il solo modo per morire e rinascere di nuovo.

Il motivo di tutto ciò?

Il cuore, ad un anno esatto dalla mia ablazione, avevo bisogno di anestetizzarlo, di sconfiggerlo di nuovo. Sentivo forte la necessità di cercare una cassaforte ancora più spessa, inossidabile ed impenetrabile di quella che avevo già inutilmente usato, quella che era stata facilmente scassinata con un incantevole sorriso.

E' stata una bella nottata, tiepida, con il mare stranamente calmo per essere al centro dell'inverno, facendo sì che questa notte di primavera, appoggiatasi nel bel mezzo della brutta stagione, si rivelasse come il più gradito dei regali di compleanno, seppure mi sia stato recapitato con una settimana di ritardo.

Mi sono lasciato immergere dalla brezza del mare, ho raggelato i bollori ed il corpo con l'acqua di mare, mi sono fatto salsedine, avevo voglia di affogare i dolori ed i dispiaceri in qualcosa di ancor più grande di essi, o che perlomeno potesse contenerne una parte. 
Una pizza chiecata a libett e un paio di buone birra mi hanno aiutato a raggiungere il centro del mare, a sparpagliarvi i pezzi in frantumi di ciò che ho dentro, facendo così che nessuno più potrà accedervi. Ho tenuto per me solo l'amore per le persone care, quelle di cui sono parte e per chi è parte della mia essenza più intima.

Oggi, ieri, sono rinato a nuova morte, senza un cuore, senza amore, solo affetti, nella speranza che certi dolori siano d'ora in poi solo evanescenti ricordi.

Torno ad essere definitivamente ed esclusivamente Il guardiano



P. S. Vorrei far notare, se me lo consentite, la citazione cinematografica, che so non molti coglieranno, ma che aveva già indicato dove sarei affondato, sin dal vostro ingresso su questo post.


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