Ecco, io mi auguro che la stessa esperienza non la debba vivere un ragazzino di 11 anni dell'Aquila, quei bimbi che ancora oggi dormono nelle tende e che vanno drammaticamente incontro a un inverno fatto di freddo e di sofferenze.
Anche in questo caso ho l'impressione che ci siamo dimenticati della sofferenza altrui, visto che ormia viviamo le giornate lasciandocele scandire da programmi televisi filogovernativi, abbiamo semplicemente rimosso quella tragedia ad appena 7 mesi di distanza.
Credo che a questo punto dovremmo semplicemente smettere di pensare con la testa degli altri e rimmettere in moto il cuore, solo così, forse, lasceremo un mondo migliore a quei fanciulli, che resterranno per sempre marchiati da un'esperienza che non auguro nessuno.
P. S. Il rumore sordo che fa da sottfondo a questo post è quello di un terremoto. Evito di mettere il link, credo sarebbe irrispettoso verso le vittime di quel disastro.
Mancavo da un pò, ma ti o letto, fai il bravo e nn smettere mai
RispondiEliminaEsperienze che segnano ma che fanno crescere,
RispondiEliminaed apprezzare quel che si ha....
ho conosciuto un pò di tempo fà un signore
che nel terremoto del Friuli aveva perso moglie e figlia,
il suo racconto scioccante
e ancora molto vivo,
mi avevano impressionato i suoi occhi tristi
e persi nel vuoto...
nonnina