Per un pò di tempo non l'ho più vista, era come scomparsa, persa e onestamente mi ero anche sentito un pò sollevato, era intenso dentro di me il rimorso per il dolore che le avevo causato.
Sai naufrago, passo quotidianamente davanti al suo negozio e sin dal primo momento che ho visto lei e la sorella si era creato tra di noi uno strano gioco di sguardi.
E' nata subito un'intesa strana e devo essere onesto, sono state entrambi per me una "tentazione" alla quale non avrei mai potuto rinunciare, sono un uomo con le mie debolezze e alla fine ho ceduto, mi sono concesso il piacere di avere una delle due ed è stata mia per lo spazio di una notte, è stata mia fino al mattino, dopo di che l'ho vista partire e me ne sono dovuto separare per sempre. Adesso so che non la rivedrò tanto facilmente, ma sono certo che la persona che ha con se Peppa le vuole bene quanto me e forse più di me, è in ottime mani. Adesso però è rimasta come un dolce incubo lei, la sorella.
Come ti dicevo prima era scomparsa per qualche tempo, non l'ho più vista, presumibilmente nascosta da qualche parte nel negozio e al mio quotidiano passaggio davanti alla sua vetrina, perdendomi nella stupenda oggettistica esposta, non riuscivo a ritrovarla, a vederla. Bah forse anche lei aveva trovato qualcuno che si n'era fatto carico, una famiglia che "l'aveva adottata", e invece no. Come un fantasma è riapparsa e da un pò di tempo è di nuovo al suo posto, con il suo sguardo ad incutermi soggezione, quasi volesse incolparmi del fatto che "la sorella" non è più con lei, come se questo fosse per me una colpa.
Vedi naufrago, il negozio dove in pratica vive, si trova sulla strada che intercorre tra il parcheggio per la mia auto e l'ufficio dove quotidianamente completato il mio lavoro, un luogo dove mi è fatto obbligo di recarmi. Ci sono dei percorsi alternativi, dei tragitti diversi che in qualche modo mi allontanerebbero da quell'attività commerciale e dalle sue splendide vetrine, ma sono un essere umano anch'io, davanti al bello non resisto e indubbiamente quel negozio ha della splendida mercanzia. Mi perdo quotidianamente nei binocoli da opera finemente rifiniti o nei fermacarte in argento arrecanti su di essi una sola parola in rilievo, scritta in tutte le lingue del mondo. Che belle poi le cartoline, le agende e quei giochi di moto perpetuo che tanto mi piacciono e infine il pezzo forte del negozio, i fari.
Chissà com'è i fari stanno diventando per me un dolce tormento e quelli che si trovano li, di tutte le dimensioni e le fattezze, realizzati in materiale diverso e che possono essere usati per vari fini, mi stanno tentando. Lo ammetto mi sono di fatto innamorato di un altro faro che ho intravisto giovedi sera. E' stupendo, bianco con il torrino celeste e una rete da pescatore lo contorna, ma ho resistito alla tentazione di farlo mio, anche perchè a quel punto la mia inizierebbe a essere ufficialmente una collezione e non una passione, ma chissà per quanto ancora resisterò e poi un altro dei motivi per cui ho desistto era la sua presenza. Lei con i suoi occhi inquisitori, quel suo silenzio carico di ogni parola del mondo e io mi sono sentito intimorito, a tal punto che distoglievo lo sguardo dal luogo in cui si trovava.
Ero fortemente tentato dall'idea di comprare quel faro, ero tentato dall'idea di comprare quello splendido faro per poi regalarlo, ero tentato dall'acquisto anche perchè pregustavo già il piacere che avrebbe arrecato a chi lo avrebbe poi ricevuto in dono, ma come potevo farle questo? Portare via quell'altro oggetto e lasciarla lì in quella vetrina ad aspettare ancora?
Quella splendida PIGOTTA non aspetta nessun altro che me e io mi sento quasi un vigliacco ad evitarla, so che vuole raggiungere la sorellina, ma la PIGOTTA non è solo una bambola, è un'adozione, è un impegno e non posso obbligare una persona a farsi carico di due di loro, anzi so che già la prima ha causato non poca gelosia negli abitanti della casa, una seconda non so come sarebbe accolta.
Io, come quasi tutti gli essere umani, non sono un santo e alle tentazioni cedo, sopratutto se mi prendono di testa, se come in questo caso il desiderio monta quotidianamente fino a superare i livelli di guardia e so per certo che prima o poi quella pigotta sarà mia, forse anche lei per il lasso di tempo di una notte sola, ma sarà mia.
Scusami naufrago se ho giocato con le parole per renderti un pò più intrigante la lettura, era solo un modo per portarti a finire il post e forse perchè no, instillare anche in te il desiderio di regalare in futuro una Pigotta.
Ti ricordo che ogni volta che una di esse viene adottata, l'UNICEF ha la possibilità di inviare un kit salvavita per un bambino appena nato in Africa.
P. S. Questo post si ricollega in qualche modo a un altro paio che ho scritto in passato. In entrambi i casi non è il completamento del discorso iniziato, ma solo una parte di essi.
P. P. S. Evitate di cercare di capire in quale luogo si trova la via in cui è stata scattata la foto, è volontariamente tratta da internet e non ha nulla a che fare con il negozio in questione.
L'ELEFANTE E LA FARFALLA: Michele Zarrillo Karaoke versione clicca qui
TRATTO DA FACEBOOK
RispondiEliminaAngi
che bella storia sembra una favola......ciao guardiano!!!
Puoi sempre comprarla e tenerla per te e ogni tanto ti colleghi col pc con la sorella e le fai chattare magari con la webcam !! smack :-p
RispondiEliminaTRATTO DA FACEBOOK
RispondiEliminaSilvia Ciaffoni
bellissimo post guardiano :)
2012 mi è proprio piaciuta, sinceramente ho creduto si potesse trattare di un cane, bravo ottimo
RispondiElimina