INDEFINITAMENTE

Prima di procedere alla lettura di quello che segue, dai un'occhiata al video che ho incluso in questo post, è l'essenza stessa di tutto quello che segue.

Lo so, non è certo un vanto, considerando gli anni trascorsi al buio di un cineforum parrocchiale, in estasi davanti agli splendidi affreschi di Kurosawa o alla trilogia dei colori di Kieślowski. Eppure, tra i miei film preferiti c'è anche questo: una pellicola hollywoodiana mielosa, fin troppo prevedibile, che probabilmente è la prova lampante della mia mancanza di senso critico e/o di buon gusto cinefilo. Ma cosa vuoi da me, naufrago? Sono pur sempre uno di quelli a cui è piaciuto Joan Lui di

Qui, di certo, l'analisi critica lascia il tempo che trova: la trama è scontata e l'intero film è costruito esclusivamente in funzione del finale. Come direbbe Fantozzi: “Questo film è una ca...ta pazzesca

Ecco, c'è un “ma”. Un “ma” che tiene insieme il discorso e dà un senso alla mia predilezione: la visione romantica che ho della vita, un insensato sentimentalismo che mi pervade fino alle ossa. Perché vedi, io vivo nella pia illusione che, un giorno, anche per me, una donna possa pronunciare quel “indefinitamente” o, peggio ancora, “sono pazza di te”. Ma (e anche qui c'è un “ma”) non in una frase buttata lì, fine a sé stessa. No, deve essere all'interno di quelle azioni spontanee, fatte perché sentite come necessarie, intime, vitali. Quelle cose che, come ho già detto in passato (clicca qui), si fanno senza pensarci, perché ve

Mentre scrivo questo post, mi sono trovato a vivere ciò che cercavo di comunicarti: quell'“indefinitamente” di cui parlo. E ho provato un moto sincero di invidia. Ti racconto l'episodio, così comprendi, naufrago.

Per lavoro, mi è capitato di effettuare un sopralluogo in un'abitazione. Parlando con i padroni di casa, una coppia non più giovanissima, ho “rubato” loro un gesto di una dolcezza infinita. La padrona di casa, notando che il colletto della camicia del marito era in disordine, si è avvicinata e, con un movimento spontaneo, glielo ha sistemato delicatamente. Lui, senza far rumore, le ha sfiorato la mano in un gesto impercettibile, quasi invisibile agli altri presenti, per ringraziarla. Io l'ho notato, e l'ho

Quello, per me, è “indefinitamente”. Quello è “sono pazzo di te”. Quello è amore, come lo intendo io. Vale il costo del biglietto su questa terra, o anche solo al cinema. Sapendo che lì ti emozionerai con una pellicola di celluloide, ma illudendoti che sia proprio in quelle emozioni che trovi