Nessuna scuola, nessun maestro, solo l'esperienza, quella del tuo passato, quella che fai o che farai sulla tua pelle ogni giorno e della quale ti ritroverai sicuramente a rispondere a loro, ai tuoi figli, un giorno.
E' "il compito" più duro ed esaltante del mondo, quello che responsabilizza oltre ogni modo e che fa mettere in secondo piano la propria serenità, semplicemente perchè la loro è più importante.
Al mondo verremo ricordati per i gesti e i segni che lasceremo, ma anche e sopratutto da chi amiamo e nessuno più dei nostri figli ce lo potrà dimostrare, con un bacio o semplicemente con un augurio, quello che a me è arrivato proprio adesso, mentre scrivo della festa del papà.
Stai dicendo a me e a tutti
Che sei abbastanza forte
Non devi sempre metterti a combattere
Non devi sempre avere ragione
Lasciami prendere qualche botta
Al posto tuo, stanotte
Ascoltami adesso
Ho bisogno di farti sapere
Che non devi fare tutto da solo
E quando guardo nello specchio ci sei tu
E quando alzo il telefono sei tu
A volte non puoi farcela per conto tuo
Litighiamo tutto il tempo
Tu ed io… va bene
Siamo la stessa anima
Non ho bisogno… non ho bisogno di sentirti dire
Che se non fossimo così simili
Ti piacerei molto di più
Ascoltami adesso
Ho bisogno di farti sapere
Che non devi fare tutto da solo
E quando guardo nello specchio ci sei tu
E quando alzo il telefono sei tu
A volte non puoi farcela per conto tuo
So che non parliamo molto
Sono stanco di tutto questo
Riesci a – sentirmi – quando –
Canto, sei l’unica ragione
Per la quale canto
Sei l’unica ragione per la quale
L’opera è in me…
Dove sei adesso?
Devo farti sapere che
Una struttura non necessariamente è una casa
Non la sciarmi qui da solo…
E quando guardo nello specchio ci sei tu
E quando alzo il telefono sei tu
A volte non puoi farcela per conto tuo
A volte non puoi farcela
La cosa migliore che puoi fare è
Mandare tutto a quel paese
A volte non puoi farcela per conto tuo
Auguroni papà sò che per voi è un giorno speciale sopratutto per chi come te ha una figliA perchè esse legano molto di più con il papà che con la mamma. Ti lascio una cosa simpatica...una filastrocca...
RispondiEliminaLa bottega era in fondo alla via,
tutti quanti sapevano dove.
Fa Giuseppe: "Adorata Maria,
molto presto sarà il diciannove;
vola il tempo, a gran passi s'appresta.
Invitiamo qui a casa gli amici.
È il mio nome, lo sai; la mia festa.
Che ti pare, Marì? Che ne dici?"
Alza gli occhi Maria dal ricamo,
risplendenti di grazia divina.
"Peppe mio, tu lo sai quanto t'amo,
però sono un disastro, in cucina.
Ti ricordi dell'ultima volta?
Mi ci sono davvero impegnata,
ma mi venne uno schifo, la torta,
e alla fine l'abbiamo buttata.
Ma stavolta andrà meglio, lo sento,
lo vedrai: non ti dico di più.
Voglio farti davvero contento,
con il nostro figliolo Gesù!"
E così ci provò. Poveretta,
ben tre giorni passò a cucinare,
ma non era una cuoca provetta
(era molto più brava a pregare).
Questa volta riuscì! Nella stanza
in cui stava la Sacra Famiglia
si diffuse una dolce fragranza.
Che languore! Che gran meraviglia!
Su un vassoio fan mostra di sé
(beh, Maria, certe volte sei in vena!)
Zeppoloni di pasta bignè
ben guarniti di crema e amarena.
San Giuseppe però storce il naso.
"Moglie mia, chi può averti aiutato?
Non mi dire che è frutto del caso;
tu lo sai, la menzogna è peccato.
E non fare quel viso contrito!
Dai, sorridi, mia cara Maria:
l'aiutante, l'ho bell'e capito,
si nasconde costì, in casa mia.
Vieni qua, figlio mio, fatti avanti.
I miracoli son limitati,
vanno usati per cose importanti;
se li impieghi così, son sprecati!"
Ma Gesù, ch'era ancora un bambino
lo guardò con grandissimo amore,
e gli disse: "Mio caro papino,
stai facendo – perdona – un errore:
questa zeppola dolce, squisita
da gustare in un giorno di festa
rende un poco migliore la vita:
la magia quotidiana è anche questa.
È un miracolo lieve, leggero;
una semplice, morbida cosa,
che anche al giorno più cupo e nero
dà una piccola mano di rosa".
Il papà sentì in gola un magone.
"Caro figlio, non critico più.
Su'sti zeppole hai proprio ragione:
io sò Santo, ma tu sì Gesù!"
Stupende le zeppole di San Giuseppe, ne ho già fatte fuori 3 oggi, ma la quarta mi aspetta trepidante al bar. Il mio solo pasto di oggi.
RispondiEliminaGrazie da un guardiano comunque attento alla linea :-)
TRATTO DA FACEBOOK
RispondiEliminaMarco Maialetto
parole vere...la vita va vissuta con tutte le conseguenze...
ahaha se ne hai mangiate 4 nel 2010, vuol dire che hai esaurito il tuo diritto alle zeppole fino a tutto il 2013. Se ne riparlerà nel 2014!
RispondiEliminaOggi nutriti del loro ricordo.:-))))))))))))) Giustizia divina! Non è giusto, alle mamme quale dolce è legato? Una rosa? Ma quella non si mangia!!!!
Kiksistergolosa