26 giu 2010

RIMEMBRARE





La memoria è ingannatrice, è fallata, è fallace e con il passare del tempo e l'accumularsi di nuovi eventi da ricordare, i vecchi che sono depositati in un angolo del nostro cervello si sedimentano, smussando così gli angoli e levigando le facce che li compongono.
La memoria sempre più spesso ci inganna, regalandoci così sensazioni che all'istante in cui accadevano i fatti non abbiamo vissuto. Vivere l'evento nell'attimo in cui succede, è spesso una miscellanea di istintività, spontaneità e qualche volta anche di irruenza, ma poi quando andiamo a ripescare dopo tanto tempo le cose, spesso omettiamo le sensazioni del momento o essendo cambiate le circostanze, valutando così diversamente i fatti.

Quante volte ci è capitato di pensare ad un accadimento del passato e rivolgerci agli stessi con una benevolenza che al momento era lontana dai nostri pensieri?

La scuola e le sue tribolazioni, viste alla luce di ciò che ci circonda nel mondo del lavoro, assume un'aurea di pseudo miticità. I professori che sembravano orchi, spesso diventano quasi delle figure paterne e l'ansia per le interrogazioni? Quante volte la scambieremmo con i patemi che la nostra attività ci impone.
E che dire del militare (per chi ha avuto la sventura di viverlo), di solito nel parlarne ci dimentichiamo delle sofferenze patite per la lontananza dai propri cari (ti ricordo naufrago che la naja obbligatoria era quella dell'era pretelefonia mobile) per sorridere invece dei momenti goliardici e degli attimi di lucida e divertente follia.

La memoria è quella parte passata della nostra vita sulla quale poggiamo la base di ciò che siamo adesso. Abbiamo formato su quei ricordi, l'uomo o la donna che vivono l'attuale, con tutti i nostri difetti e i nostri pregi.

E allora io mi chiedo "come mai non riesco a capire"commettendo così sempre, sistematicamente lo stesso errore quando mi pongo di fronte al mio prossimo? Com'è possibile che non riesco a cambiare mai? Devo di certo avere qualche difetto nella memory card di cui sono stato dotato di base o dovrò aumentarne la capienza mi sa?

Scherzi a parte, mi rendo conto sempre più spesso che abbassare la guardia e dare fiducia a chi ho di fronte mi espone a nuovi tradimenti, che oltretutto aumentano con il passare degli anni, perchè quante più persone conosco, maggiori sono le probabilità che qualcuno mi faccia nuovamente del male.

Il fatto è che sono convinto, che qualsiasi tipo di relazione esista tra due tra due persone che si vogliono bene, non debba essere schermata in alcun modo. Amore, Amicizia, Affetto (ci hai mai fatto caso che iniziano tutte per A), tutte debbono essere spontanee, istintive e vissute, non ponderate prima a tavolino, come se fossero delle partite a scacchi.
Però poi scopro che per gli altri non è così. Anzi lo riscopro, perchè l'esperienza è sempre la stessa, le persone mi rapportano al proprio modo di essere, non accettandomi per come sono, anzi pretendendo che io sia conforme ai loro desideri. Si sono formati un'idea di come mi vorrebbero e quando scoprono che l'uomo in realtà è differente dall'ideale, apriti cielo.

La verità è che accettare il prossimo, chiunque esso sia, è sempre molto difficile, ma diventa ancora più complicato quando abbiamo di fronte una persona che riteniamo cara e a cui vogliamo davvero bene. Però il genere umano hai il suo punto di forza nella diversità che esiste tra tutti noi, rendendo così necessario il dialogo e il confronto per raggiungere un momento di crescita comune, la comprensione e non la chiusura.
Credo che chiunque pretenda di impormi la propria idea, pena il silenzio, non ha ben chiaro cosa siano il rispetto e la stima. Anzi ha un idea dei rapporti interpersonali paragonabile alle dittature e credo che nessuno voglio vivere di si signore, hai ragione signore, obbedisco signore.

Io sono orgolgioso di essere diverso da chiunque altro conosco, nel bene e nel male, perchè vuol dire che ho un carattere mio, delle idee mie e un modo di vedere il mondo che può essere condivisibile o meno, ma è mio. Però mi pongo sempre in ascolto di chi ho di fronte e valuto le sue idee e se le trovo valide le accetto cercando di cambiare il mio essere, e di certo so non mi impongo, ma mi spiego.

No, la chiusura non si confà con il mio carattere e so già che la prossima volta commetterò di nuovo lo stesso errore, fidarmi.

Pazienza, avrò altro di cui scrivere qui casomai.


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9 commenti:

  1. Ciao Guardiano, questa volta ho stentato un pò a capirti, non ho afferrato l'anello di congiunzione tra i ricordi scolastici e militari con il dare fiducia. Mah ! forse nn ho connesso ancora il cervello stamattina, d'altronde credo che il lunedì sia un pò duro per tutti.Un bacione da Giusi

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  2. Sono due esempi di ricordi che col tempo mutano pelle rispetto a quello che viviamo nell'attimo in cui succedono le cose

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  3. Riletto dopo un anno, alla luce delle nuove esperienze fatte, mi trovo a pensare a quante cose giuste avevo scritto e come ci sono cascato di nuovo in quel trip chiamato "fiducia immeritata".
    Mi sa che devo davvero cercare la slot per la memory e sostituirla

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  4. Ora sono in confusione totale caro Guardiano ,tu credi davvero che tacendo si manchi di stima e rispetto o che in qualche modo si vogliono imporre le proprie idee evitando discussioni ,nel senso o la pensi come me o non ti parlo più ???? Non credo sia cosi ,forse chi tace ha solo bisogno di riflettere. Paola

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  5. Non intendevo quello, assolutamente e spero di non essermi espresso in questo modo.

    Il concetto è che invece spesso tendiamo a dimenticare le cattiverie del passato e a smussare gli angoli delle angherie subite.

    Non penso che il silenzio sia un difetto, di certo alla lunga non aiuta un rapporto nella fase di crescita, perchè comunque è lo scambio di idee e di opinioni che cementa ciò che c'è tra due persone.

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  6. Le cattiverie del passato a mio avviso non si dimenticano , inutile far finta di dire ho dimenticato perchè le ferite restano , ora se c'è da recuperare un rapporto , sempre se è possibile ,o da alimentare un rapporto in crescita allora il silenzio non aiuta anzi distrugge ,il dialogo èil sistema migliore ..Paola

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  7. Io sono del parere che nel bene e nel male bisogna sempre parlare...devo ringraziare quel grand'uomo di mio padre che mi ha lasciato un grande esempio..quello di confrontarmi e di chiarire con le persone...chiaramente sempre se l'altra persona sia disposta, altrimenti non ne vale la pena! Grazia

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  8. Parlare nel bene e nel male , giusto ....ma solo se ne vale la pena e credimi che a volte le parole con alcune persone davvero non servono .Paola

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  9. Passa dalle Megere per una bella revisione e fai modificare i circuiti
    della memoria. Quelli dei ricordi brutti falli andare nel cestino in automatico. E fatti installare un cestino autodistruggente.
    Questa me la sono dimenticata, poteva essere una bella idea sul progetto!
    Sai cosa si nasconde dietro a questa scemata, vero? Un modo diverso per esprimere lo stesso concetto di questi giorni, per evitare di essere monotona.
    u.v.s.

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