Venir fuori da una giornata come quella di ieri, carica di soddisfazioni per il post pubblicato, come ho già avuto modo di dire in passato (clicca qui) è sempre molto complicato. Solitamente mi serve un giorno, forse anche due, per ritornare "normale", perchè poi i complimenti fanno piacere ma hanno anche la controindicazioni di esaltarmi. Oggi, anche se intimamente convinto di aver scritto un bel pezzo, non corro questo rischio. Nel pomeriggio di ieri una mail mi ha ricordato quanto sono carichi di errrori i miei post e quanto io non abbia nulla a che vedere con la cultura, riporto solo me stesso qui.
La cosa bella è che io concordo con quell'analisi, lo dico e lo ribadisco in tutte le occasioni in cui me n'è data la possibilità, però ciò non toglie che mi aspettavo un bravo e mi sono preso un buffetto.
I piedi sono di nuovo atterrati sulla ruvida terra e ho ripreso il mio cammino, certo come sempre che non guadagnerò mai un euro con i miei scarabocchi e quindi ancora più smanioso di impegnarmi alfine di migliorare ciò che propongo, non solo nei contenuti, ma anche nella forma.
Detto ciò, oggi ti propongo una poesia che in qualche modo completa il discorso che ho iniziato sabato scorso con il post parole parole parole (clicca qui).
E' stata scritta da Ninìel, che ho gà ospitato su queste pagine nel passato e che inconsciamente ha avuto la mia stessa ispirazione, solo che lei ha reso il tutto molto meglio di quanto non sia stato io in grado di fare.
Ti prego quindi naufrago di dedicare a questi versi la dovuta attenzione e se avrai voglia, potrai rileggere ciò che ho già inserito nel blog, cliccando sui link che inserisco subito dopo la poesia. Un sentito grazie all'autrice che mi permesso la pubblicazione e mi ha anche taggato su facebook in relazione a questa poesia.
Buona lettura
Le parole sono soltanto nuvole di vapore,
non hanno sostanza e posizione
Rivoli di fumo di una sigaretta accesa
e lasciata bruciare,
senza fumarla,
senza sentirne il gusto
Silenziosa io resto,
perchè le mie parole
sono pesanti,
ben misurate e proporzionate
SEMPRE
Cucio le mie labbra
per non sputare il veleno
che ha sostituito
il sapore del miele,
che ho sempre imboccato
sbadatamente
Perchè il miele va riservato ai nobili,
ma qui restano solo
dei poveri avari
o degli imprenditori di illusioni
Le parole, i gesti,
gettati via,
offerti come dell'uva
dal bell'aspetto,
ma dall'insipido sapore,
quasi amaro
Le offerte gratuite
hanno sempre le loro fregature
e chi ci rimette
è sempre colui
che le accetta
Ma adesso,
mute sono le parole
Leggo labbra senza voce,
non vi presto attenzione,
perchè le parole
sono tutte morte
e
il miele lo lascio alle api
che lo proteggono con le loro spade
Resta la freddezza di uno sguardo,
il mio,
che nulla lascia trasparire
Seduta con le spalle al muro
osservando lo scorrere
chiassoso
di parole che non hanno senso
verità
forza
impatto
nulla
Le parole sono soltanto nuvole di parole
Giocate voi
io non gioco con le parole
non l'ho mai fatto
mai lo farò
Ninìel
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RispondiEliminaMariantonietta Vizzo
che bella...