26 apr 2011

DOPO IL BUIO



Per tutta la vita ci sentiamo sballottare da eventi che non afferriamo e siamo pervasi da un senso di inadeguatezza, come se ogni cosa sfuggisse al nostro controllo e il cinismo rappresentasse l’unico antidoto allo smarrimento.
Ma appena diamo tregua al cervello e inneschiamo il cuore, sentiamo che tutto ciò che d’incomprensibile ci succede contiene un significato. 
E il fatto di trovarci al buio non significa che la stanza sia vuota, ma solo che bisogna aspettare che si accenda la luce.


Com'è facile capire dalla profondità delle frasi e dalla loro perfetta sintassi, questo pensiero non è mio, ma è il modo in cui sabato scorso Massimo Gramellini ha chiuso il suo intervento nella rubrica che cura su La Stampa.
Non ho mai nascosto a nessuno che per il buonsenso con cui pregna i suoi interventi, per l'ironia e il sarcasmo di cui è dotato e per il suo approccio alle cose della vita, ritengo il giornalista torinese un punto di riferimento con il quale raffrontarmi di giorno in giorno e anche se questa frase che ho riportato sopra, estrapolata dal suo contesto originale, può comunque essere spesa in  mille modi diversi, per me è stata perfetta per chiudere definitivamente un periodo strano di questo primo scorcio di 2011.
Infatti, l'assoluta coincidenza tra la metafora che ho usato io nelle settimane passate e quella con cui lui ha chiuso il suo Buongiorno, me l'hanno fatta sentire vicina e come se fosse stata scritta di proposito per me. So che può sembrare quasi un caso disperato quello di una persona che cerca ispirazione nei pensieri altrui, ma è comunque ciò che fa l'umanità da millenni ispirandosi ai comandamenti religiosi di ogni tipo, con l'unica variabile in questa circostanza, che mi posso permettere di criticare ciò che leggo, perché non si parte dall'assunto che è stato scritto da Dio e quindi perfetto.

Spero che ciò che vi ho segnalato ad inizio post,  possa essere di ispirazione o di conforto anche per voi, anche perché non è il solito "adda passà a nuttat", ma è qualcosa di più profondo



E  ANCORA OGGI

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SAKINEH NON DEVE MORIRE

1 commento:

  1. Sì. Fatto sta che siamo qui dopo un anno e passa e il buio c'è ancora.
    Ma hai pagato la bolletta della luce?
    Vedi se tu sei al buoi , lo siamo anche noi, il faro è spento e noi vaghiamo nell'oscurità.
    Un piccolo sforzo da parte tua e una colletta da parte nostra, no?
    Raccogliamo buoni intenti, buone parole, affetto, fino ai rimproveri, se neccessario, non soldi; questo sia chiaro!
    non soldi

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