Siamo pratici, veloci, stringati, in un attimo dobbiamo raggiungere la meta e passare oltre.
Questa è una delle caratteristiche della modernità ipertecnologica che ci circonda. Anche quando ci esprimiamo siamo sintetici, riducendo il tutto quasi all'osso. Non comunchiamo più, i nostri sono quasi tutti dei tweet o degli sms che dir si voglia.
Credo che siamo ancora in pochi i malati di bulimia da inchiostro, quelli impossibilitati a condensare in 160 caratteri il proprio pensiero. Per quel che mi riguarda la causa è probabilmente una deficienza da sintesi che si sposa con considerazioni sin troppo stupide e quindi difficili da riportare in maniera circoncisa, per il resto non so.
Però ieri mi sono lanciato una sfida, mentre ascoltavo una vecchia canzone di Baglioni e ho cercato delle immagini che potessero sintetizzare due tragedie moderne. Parlo del terremoto de L'Aquila e degli sbarchi a Lampedusa di questi giorni.
Domani è il secondo anniversario di quel tragico evento che ha devastato la cittadina abruzzese e ho diviso quella vicenda in tre fasi. La tragedia, la farsa, oggi.
La tragedia potrebbe avere mille volti e rappresentata con mille foto, ma a me sono venute in mente solo le bare in fila il giorno dei funerali. Non sono riuscito a visualizzare nient'altro che potesse racchiudere tutto il dolore di quei giorni, in maniera migliore.
La farsa è facilmente rappresentabile con il sorriso ministeriale di chi si vantava "del nuovo miracolo italiano", delle persone terremotate che erano già tutte nelle case. Peccato poi che dal settembre 2009 ad oggi nien'altro è stato fatto e quelle casette prefabbricate non sono servite come si deve nemmeno dai servizi essenziale, oltretutto fanno letteralmente acqua da tutte le parti.
Oggi, ma anche un anno fa, ma anche due anni fa, le macerie nel centro de L'Aquila, tutte lì, tutte ferme, nessuna pietra rimossa e portata a rifiuto. Il sisma c'è stato alle 3 e 32 del 6 aprile 2009, ad oggi nulla è cambiato.
Ecco, forse il tempo mi ha permesso di trovare le chiavi per visualizzare con delle cartoline ciò che è stato fatto e non fatto in questi due anni, per Lampedusa non ci riesco, non trovo una, due, cinque foto, me ne vengono in mente tante, troppo.
Vedo Yaebsaera e penso alla speranza di chi si è messo in viaggio, però poi mi torna in mente il corpo dell'altro bambino ritrovato morto nella notte tra mercoledì e giovedì scorso e vedo il dolore di chi è stato costretto a farlo e non ha visto l'altra riva.
Vedo il popolo di Lampedusa che si lamenta della totale assenza dello stato e poi rivedo gli stessi cittadini festanti alla corte del sorridente primo ministro.
Vedo la gente ammassata sul porto che aspetta di essere trasportata altrove e gli stessi che scappano in massa da Manduria.
Vedo la Francia che si batte perché questa gente sia libera dalla dittatura e la stessa nazione che alla frontiera di Ventimiglia li respinge.
Il fatto è che ne vedo altre e altre ancora di immagini simbolo e mi chiedo, sono davvero io che non ho la capacità di asciugare il tutto in poche immagini o è la memoria che dimentica selettivamente i fatti e quindi un giorno ci riuscirò? E' una tragedia così immane come mi sembra oggi o è solo l'impressione del momento e tra qualche mese me ne dimenticherò, così com'è successo con gli albanesi a Bari e le altre umane vicende degli ultimi decenni?
Aiutatemi a capire..........
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SAKINEH NON DEVE MORIRE
Guardiano credo tu abbia già capito chi è questo popolo,ci commoviamo alle tragedie,ci prodighiamo in aiuti,ci facciamo infinocchiare dalle chiacchere,ci ricaschiamo ogni volta che ci fanno promesse nuove dimenticandoci delle vecchie che non hanno mantenuto.Qualche giorno fà
RispondiEliminaun politico sardo riferendosi ai profughi che dovrebbero arrivare in Sardegna,ha detto che questa terra è una terra d'accoglienza e che avremmo fatto il possibile per rendere i profughi una ricchezza per quest'isola,(io ritengo che sia possibile)
per anni li abbiamo saccheggiati e questo è un prezzo che dobbiamo pagare,ma dobbiamo farlo senza lamentarci e senza far pesare la loro condizione.Rivolgiamo la nostra rabbia verso chi ha permesso e causato tutto questo.Spero e mi auguro
che la mia terra e la sua gente sia all'altezza
di questa emergenza umana,e che sia un occasione
per adoperare al meglio la nostra
'materia grigia'.
buona vita
trovato... però guardiano tanta fatica per nulla... la prossima volta voglio un premio
RispondiEliminaBeh prima o poi la istituisco una caccia al tesoro e metto come premio i bloc notes con gli appunti originali dei post.
RispondiEliminaSta cosa mi piace, prima o poi la organizzo davvero mi sa