1 set 2010

FERITE






Questo post ha radici che affondano negli anni, ma è nato di getto quest'oggi, mi è praticamente piombato addosso e non ho potuto fare a meno di scriverlo.
Avevo immaginato, avevo scritto qualcosa di totalmente diverso per oggi, era molto più soft il post che avevo steso, azzardo addirittura umoristico, ma devo imparare a non fare più programmi, vengono inevitabilmente stravolti.
E' l'una di notte e sono qui, con la sola luce del monitor a illuminare la stanza e tanta voglia di tirare fuori quello che ho dentro.
Perdonami la lunga introduzione che seguirà, senza non comprenderesti bene la portata del mio dolore e scusa anche i passaggi a vuoto, non ho nessuna intenzione di ricoreggerlo nella sostanza Nessuna mediazione
, solo ciò che penso.


Il guardiano è un avatar di per se relativamente giovane, poco più di un anno e mezzo di vita, ma il mio girovagare per le intrigate vie del web conta anche qualche altra esperienza all'attivo.
Una sorta di embrione di quello che leggi qui era il saluto che inviavo quotidianamente ai miei contatti del messenger di yahoo, mentre il biliardo dello stesso sito mi ha regalato un gran numero di conoscenze, molte sono nate e morte velocemente, altre si sono evolute e ancora oggi sono vive, sono diventate amicizie. Posso vantarmi di aver creato un networking di amicizie vere con largo anticipo sull'avvento di Facebook, facendo in pratica le stesse cose che oggi sono permesse dal social network più famoso al mondo.

Ci sono quindi nella mia vita persone che vi sono entrate anni fa e tra esse ce ne sono alcune che hanno un posto importante nel mio cuore. Di una di esse ho già abbondantemente parlato, ho descritto quanto la sua conoscenza sia stata fondamentale nella nascita dell'isola. Però anche qualche altra persona mi onora della sua amicizia, tra esse c'è chi mi segue e mi omaggia dei suoi commenti pubblici e chi invece lo fa nell'ombra, senza palesarsi al mondo, ma con la stessa frequenza e la stessa passione.

Tra queste c' è una donna di una dolcezza infinita, che nel tempo mi ha regalato alcuni stralci della sua vita e lo ha fatto trasmettendomi delle sensazioni talmente nitide che prendevano forma, erano vivide. Non ti nascondo che in qualche modo ho anche "usato" alcune sue emozioni per scrivere qualcosa di quello che hai letto nel passato. Se adesso dovessi cercare un solo aggettivo per descriverla, non ci riuscirei perché incapace di rappresentarla, ha una personalità davvero speciale.

Mi riempie sempre di gioia poter parlare con lei, anche se la cosa succede di rado.

Si, perché il nostro è un rapporto "sporadico", nel senso che non esiste una scadenza con la quale ci scriviamo e/o parliamo. I nostri dialoghi non sono ne quotidiani, ne settimanali e nemmeno mensili, è il famoso quando capita capita. Ho sempre saputo che si materializzava quando ne aveva voglia ed avendo qualcosa di interessante di cui parlare. In quei momenti mi ha regalato sprazzi di luce con la sua presenza e nello stesso modo in cui si era materializzata, d'incanto scompariva nel buio. Una meteora con un'orbita irregolare, che di tanto in tanto transitava dalle mie parti.

Una cosa però ho sempre percepito nelle sue parole, un velo di dolore che le ammantava. Le ho sempre detto che sentivo come se tra di noi ci fosse un muro, anzi una corazza difficile da scardinare e non perché fosse fatta di sfiducia, ma sentivo che il materiale con cui era stata costruita era ben più robusta. Per sapere del suo stato civile ci ho messo due anni, questo la dice lunga sul suo grado di riservatezza.
Però nel contempo non mi ha mai celato il vulcano che arde dentro di lei, un mondo del quale mi ha messo a conoscenza e che ho imparato ad apprezzare. In pratica una stupenda creatura, capace di vivere con un'intensità e una tenerezza infinita i propri rapporti, timorosa di essere di nuovo ferita dagli esseri umani.

Volerle bene non è mai stato difficile e credo che è stato invece molto complicato per me mantenere il tutto in ambiti "normali", mantenendo così alto il grado di invidia per chi fa parte di ogni suo giorno.

In COLLEZIONE SOLARE ho avuto modo di riproporre un post, che per certi versi è anche suo, perché come ti ho detto in precedenza, alcuni degli "splendidi affreschi" che lo compongono, sono frutto dei suoi desideri, della sua vita.
Ora non so se per caso o per una sua precisa scelta, poche ore dopo la pubblicazione, sul mio cellulare arrivava un suo sms, interrompendo così un silenzio che durava da quasi tre mesi.
I fili si sono riallacciati immediatamente, i dialoghi si intrecciano e scorgo una volta di più nelle sue parole quella nota di malinconia, questa volta ancora più marcata del solito.
La conosco ormai da anni e so che qualsiasi passo facessi io nella sua direzione, sarebbe solo un invito alla fuga e non voglio questo. Sarò stato egoista, ma trovo gradevole la sua compagnia, non voglio che scompaia di colpo come al solito, ma la cosa accade comunque e un amen seppellisce tutto.

Poi però stranamente riappare dopo nemmeno una settimana, è triste e percepisco il dolore in ogni singola lettera che leggevo di quello che non era un sms, ma una e vera e propria missiva. Parole grondanti del male che aveva subito, senza che in nessuna di esse fosse celato un barlume di odio verso le persone che avevano approfittato di lei negli anni.
E' stato come davanti ai miei occhi si fosse materializzata la scena di una tenera cucciola presa a calci da dei balordi, con il tenero animaluccio ancora li a chiedere amore, a domandarsi perché proprio a me tanto dolore.

Ieri, oggi, diamine non so più in che giorno mi trovo, ho vissuto uno dei momenti più difficili della mia vita. Mi sento inutile, vorrei poterla aiutare a sorridere di nuovo e a credere negli uomini, ma essendo venuto a conoscenza della sua tristezza, non so davvero da dove cominciare, è tutto così terribile e ingiusto.
Sono incapace di provare odio e disprezzo, ribadisco ancora che nemmeno per chi mi ha rovinato la vita riesco a pensare male, ma in questa circostanza sono davvero sulla strada giusta. Rovinare affettivamente una persona così buona è davvero un crimine.

Inoltre sono conscio, che per il grado di conoscenza a cui sono giunto, lei adesso scomparirà del tutto. So bene cosa significa mettersi a nudo e raccontarsi senza pudore ne remore, in quel momento hai di fronte una persona che farà parte della tua per sempre o che da essa scomparirà un attimo dopo, in questo caso io ho perso una persona speciale per me.

E quindi rimango qui, con la sola cosa che so fare e cerco una risposta ai suoi perché, nella speranza che un giorno qualcuno riesca a suturare le sue ferite emotive e che possa renderla perlomeno serena.


P. S. Anche oggi non sono stato del tutto originale, il titolo di questo post è stato mutuato da una delle sue ultime mail. E' perfetto per la circostanza.




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5 commenti:

  1. si scompare per paura.Poi si riappare nuovamente perchè di quella persona vorresti fidarti, perchè senti che è sepciale per te.
    Non è facile superare un'armatura, liberare da una mschera, da uno scudo chi vuole solo difendersi.
    Forse ha bisogno di un atto di forza, di qualcuno che abbia il coraggio anche per lei.
    forse che tu un giorno chiamassi dicendole: ' sono qui'.
    Dimostrandole che hai il coraggio di affrontare i suoi occhi e farle vedere dentro di te, di farle respirare il tuo odore, la dolcezza di un tocco.
    Avere il coraggio di perderla è anche il coraggio di averla.Finchè non avrai il coraggio per entrambi come potrebbe averne lei, così ferita e ancora sanguinante.
    C'è una favola che insegna, la favola della Bella e La Bestia, a parti invertite.
    La bestia mostra a Bella la sua maschera per difendere la parte più dolce. Bella non cade nella trappola e con la sua tenacia, con le sue amorevoli cure riesce a far comparire il principe che è in lui.
    Il principe è naturalmente l'allegoria di un animo nobile e sensibile che riesce a fidarsi di chi mostra un amore incondizionato e il coraggio di stare a fianco di quella maschera.
    il prossimo post potrebbe essere "il coraggio".
    Quello che tu avrai avuto per tutti e due.
    Sa_

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  2. Anonimo firmatore, avrei capito che eri tu comunque, il tuo modo di esprimerti è davvero unico.

    Vedi, quando nel finale ho scritto "sono conscio che adesso potrebbe sparire" l'ho anche esortata a lanciarmi un segnale.
    Non mi permetto più di invadere la privacy di chi non mi vuole nella sua vita e l'ha quindi secretata. Non si impone la propria presenza, al massimo si invita a ragionare intorno alla possibile assenza.
    Sono fiducioso.

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  3. Ho letto con interesse il tuo post. Quello che racconti è la storia di molte donne, belle, dignitose e calpestate. Vittime per eccellenza, con un corpo emozionale lacerato, distrutto. Ascoltando quella donna nel suo dolore tu hai permesso a quel fiume di lacrime di poter uscire, di non ristagnare e creare malattia. Quella donna uscirà dal suo dolore, dalle profonde ferite che le sono state inferte. Ne uscirà attingendo nel suo profondo, imparando ad amarsi ed un giorno troverà qualcuno che non calpesterà di nuovo quel corpo, che non torturerà quell'anima. Perchè la donna non è più vittima, non è neanche carnefice. Si è trasformata in un bellissmo canto. Questo anche grazie alla tua discreta compagnia che non ha chiesto nulla.
    Un abbraccio
    Maria

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  4. Grazie Maria per l'interesse che hai mostrato per ciò che ho scritto.
    Un passaggio del tuo intervento mi ha colpito "hai permesso a quel fiume di lacrime di poter uscire, di non ristagnare e creare malattia", è una cosa sulla quale non avevo mai riflettuto o meglio non avevo mai visto lo sfogo come necessario per poter iniziare a liberarsi dalla tortura di una ferita inferta all'anima.
    Grazie per avermi indicato questa "terapia"

    P. S. Auguri, seppur in ritardo di un giorno, per elo

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  5. quello che hai scritto è bellissimo,
    la tua amicizia e preocupazione per questa amica
    è preziosa,e
    'permettere a quel fiume di lacrime di poter uscire,di non ristagnare e creare malattia'

    aiuta a sanare le ferite dell'anima,
    se c'è chi ti ascolta

    RispondiElimina

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