Pace, finalmente.
E' l'ora in cui le persone che lavorano qui tornano a casa, le attività umane rallentano in questo luogo che presto verrà cambiato dal calcestruzzo, le ombre ormai si allungano e solo un gattino poco propenso a farsi accarezzare e sfamare, miagola tenendosi a debita distanza.
E' quasi finito anche questo pen'ultimo giorno d'estate e la mia mente già si è proiettata a domani, 21 settembre, quella che per me è la fine dell'estate, il giorno di San Matteo.
La ricorrenza del santo patrono di Salerno, una giornata di festa per chi è nato sulle rive dell'Irno, ha le sue ritualità, fatte di gesti e di sapori che si ripetono nel tempo, immutabili.
La passeggiata mattutina sul lungomare e la brioche con il gelato (nocciatella e panna), il pranzo a base di pesce, il pomeriggio da passarsi a omaggiare la statua del santo che viene trasportata a spalle lungo le vie della parte vecchia della città illuminata a festa e per chiudere la sera, con il panino imbottito e lo sparo a mare. Poche variazioni su tema, mi concedevo di solito, questo più che un brogliaccio era un vero e proprio copione sacro.
Perchè per me quest'anno non sarà così. I fuochi d'artificio li vedrò al massimo in TV, trasmessi da un'emittente locale. Mi mancheranno moltissimo gli odori e i sapori che impregnano i vicoli, i saluti amabilmente falsi che si scambiano le persone che detestandosi per il resto dell'anno, questa sera non fanno finta di non vedersi. La mancanza che però realmente patirò sarà la percezione fisica che la bella stagione sta finendo.
Le giostre, il gelato, le passeggiate serali e gli amorazzi estivi, tutto si concludeva con i fuochi di artificio e il lento ritorno a casa percorrendo quel tratto di litoranea, all'epoca brullo e oggi anch'esso degno di essere vissuto. La notte tra il 21 e il 22 si parava davanti a me "il nuovo anno scolastico" mentre l'estate ormai alle spalle iniziava a prendere la forma di un ricordo.
San Matteo quindi non ha rappresentato per me solo "la festa", ma anche un punto di passaggio, una barriera fisica da superare per poi potermi proiettare nel nuovo che ormai era già presente. Un viaggio che terminava, mentre un altro subito partiva e anche se oggi sono altre le scadenze a cui associo tutto ciò, non partecipare di persona all'evento, non lo scadere ai miei occhi, anzi la lontananza rafforza l'amore che ho per la mia città.
Come ho già detto in passato, sono sempre e comunque orgoglioso delle mie origini.
Auguri a tutti coloro, che nati a Salerno o comunque ad essa legati, oggi o in qualsiasi altro giorno del futuro prossimo, si troveranno a leggere questi righi.
N. B. Anche se non prettamente inerenti alla festa di quest'oggi, i video che seguono tentano di rendere omaggio ad alcune delle bellezze tipiche di Salerno e a degli eventi che in essa si sono tenuti.
Togli l'audio, come sempre, dal lettore mp3 qui a destra e goditi le immagini a tutto schermo, ne vale la pena.
P. P. S. Per quelle due persone che ci hanno fatto caso, lo so, ho già usato questa base musicale e in occasione di un altro post dedicato a Salerno. La ripetizione è voluta e non casuale.
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Auguri...Guardiano!!!
RispondiEliminaGrazie per gli auguri
RispondiEliminaGRAZIE HO IMPARATO QUALCHE COSA CHE NON CONOSCEVO...SPERO DI POTER TOCCARE SALERNO PRIMA O POI...
RispondiEliminaInvece devo dire che personalmente ho avuto molte frequentazioni con Parma e la trovo adorabile, anche se morta in estate, un pò come tutte le città industriali.
RispondiEliminaTra le altre cose mi sono perso un acquisto, per me importante, alla "bottega delle fate", sul corso principale. Primo o poi mi rifarò
Mi hai convinta, tolgo i bagagli dall'auto Aspetto l'autunno ; giusto per il gelato.
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