In questi giorni tremendi, grondanti di sangue e di lacrime, le mie ricerche sul web erano mirate verso brani che in qualche modo mi regalassero almeno la speranza di un domani migliore. Mi sono così imbattuto per caso nella storia di questo dissidente spagnolo, Marcos Ana, ho ascoltato il brano che poi segue e credo sia un obbligo per me condividerla con tutti voi.
Si dice che quando uscì di prigione aveva quarantuno anni e non era mai stato a letto con una donna. Si dice che durante la prima notte a Madrid in cui respirò il profumo leggero della libertà ebbe la fortuna di incontrare una prostituta di buon cuore. La prostituta ascoltò la sua storia e dopo avergli dato il battesimo dell’amore non volle essere pagata.
Marcos Ana aveva appena diciannove anni quando venne rinchiuso in carcere dal regime di Francisco Franco e condannato a ventitré anni di detenzione per le sue idee rivoluzionarie. Ventitré anni vissuti nelle celle di rigore, sottoposto a torture indicibili e alle pressioni psicologiche di due condanne a morte. E in quell’inferno, come unico conforto, la poesia.
Versi scritti e imparati a memoria dai compagni di carcere, i quali, una volta tornati liberi, li trascrivevano perché fossero pubblicati all’estero.
Erano gli anni Sessanta e quei versi cominciarono a circolare in Europa, rivelando all’opinione pubblica internazionale il destino atroce dei dissidenti del regime.
(Sogno di libertà)
Se un giorno tornerò alla vita
la mia casa non avrà chiavi:
sempre aperta, come il mare,
il sole e l’aria.
Che entrino la notte e il giorno,
la pioggia azzurra, la sera,
il pane rosso dell’aurora;
la luna, mia dolce amante.
Che l’amicizia non trattenga
il passo sulla soglia,
né la rondine il volo,
né l’amore le labbra. Nessuno.
La mia casa e il mio cuore
mai chiusi: che passino
gli uccelli, gli amici,
e il sole e l’aria.
TRATTO DA FACEBOOK
RispondiEliminaMariantonietta Vizzo
ho cercato altre poesie..mi piace questo poeta-scrittore grazie per il suggerimento ^_^
Che bella!!
RispondiEliminaChe desiderio di vita,dopo tanta sofferenza..
nonnina