Ho provato a scrivere in questo fine settimana un pò di cose, un week end che è stato impostato per essere vissuto da solo, almeno per buona parte di esso e così è stato. Davvero mi ci sono messo d'impegno e ho cercato di trascrivere i miei stati d'animo e le mie idee, le sensazioni e le emozioni, rendendomi conto tutto d'un tratto di essere solo "un copione" :-))
Come ho ripetuto fino alla nausea ormai, mi sono formato negli anni su libri di bassa lega (fumettoni, come dicono quelli che si cimentano sui tomi di filosofia e trattati vari) e musica prevalentemente italiana. Ora è ovvio che il mio pensiero (l'unico che riesco a formare quotidianamente) si basa sostanzialmente su queste pessime fondamenta e tante volte mi rendo conto che quello che elaboro "appartiene" a qualcun altro. Quando tutto ciò succede, cancello le note e vado oltre o lo nascondo sul mio blog privato.
Oggi no, oggi mi va di dare onore al merito e di farti ascoltare una canzone di Lucio Dalla dei primi anni 80, anzi per la precisione del 1983, l'album dei quarant'anni del cantautore bolognese, un pezzo che era nascosto sul lato B del 33 giri e che credo sia pieno di tutto ciò che è stato mio in questi giorni.
Ecco, forse ci si sente un pò tutti così intorno ai 40 o forse sono solo io che essendo suggestionabile mi lascio trasportare, ma davvero in questi giorni mi ha fatto prima piacere ritrovarmi in un pezzo della mia gioventù.
Perchè la solitudine può essere anche bella, se vissuta come un viaggio all'interno di un tunnel, nel quale sei entrato con la nebbia che ti avvolgeva e dal quale esci ritrovandonti immerso nella luce, quella che solo la voglia di vivere sa regalare.
Tra due nuvole e l'alba
Passo da un camion all'altro e la faccio da padrone
Solo in mezzo a questa confusione
Solo così mi riesco a contare
Così solo che mi parlo e mi posso ascoltare
Solo come una scarpa su un biliardo pronto per un nuovo imbarco
Ma è lontana la mia nave
Difficile arrivare
Per ora usiamo il cannocchiale
Solo come un'armonica a bocca senza bocca
Un bacio caduto per terra
Solo come uno che sta per tornare dalla guerra
Tra la verità che non si dice
E una bugia detta male
Qui comunque qualcosa non funziona
Bisognerebbe controllare
E' solo chi sta in casa tutto il giorno
E a non far niente si stanca
O quelli che per forza li trovi ogni sera dove si beve e si canta
Solo e pesante come il sonno dei bambini
Soli ogni notte nel letto
Era solo anche mio padre poveretto
Che per farmi dormire rimase solo e la favola è ancora li da finire
Solo come in America
Seduto davanti al mare
Ti ricordi che solo che ero a Los Angeles quando ti ho vista arrivare
Che eri sola anche tu
Com'eri sola anche tu
Bene mettiamoci insieme e non pensiamoci più
Il ragionamento filava
Non ti sembra
Eravamo due soli
Che si guardavano in faccia
Ci si guardava a vicenda
Se questa è la vita di qui non si scappa
Ogni cosa ogni giorno la cambia
Nel deserto tempesta di sabbia
S'incazza anche il mare ma dopo un'ora si calma
Telefoniamoci
Magari vediamoci
No aspetta stasera non so
No va bene lo stesso
Proviamo a parlarci
Ad amarci più spesso
Va bene parliamo domani
Però perché proprio adesso?
E no ciccia mia la vita è la mia
Ci sono altre cose che si possono fare
Per intanto mi chiudo in casa e ricomincio a pensare
Solo da non poterne più tra due nuvole e l'alba
Ma ero più solo quando c'eri anche tu
Però qualcosa mi manca
Solo davanti a tutti i campanelli
Così solo che mi metto a suonare
Sono i momenti più belli
Eh eh con te non si poteva mai fare
Solo come in America
Seduto davanti al mare
Ci scommetti che torno ci torno e mi siedo
Qualche cosa dovrà pur arrivare
Volevo ringraziarti per il bellissimo commento che mi hai lasciato, davvero, mi ha toccato il cuore! Cmq io sono una malata di solutidine, la trovo indispensabile, pe pensare e spesso ritrovarmi! Un grande abbraccio!
RispondiEliminaTRATTO DA FACEBOOK
RispondiEliminaMarco Nutelloso
hai ragione,la solitudine a volte può essere bella e va apprezzata ;