15 mag 2010

DOLORI




Dimenticare è un lusso che non possiamo concederci.

Le gioie, i dolori, i momenti tristi e quelli felici, diventano sempre più spesso un peso che comunque ci porteremo dentro per sempre e che ci segnano scalfendo quello che oggi siamo, per farci diventare quello che poi saremo alla fine del nostro passaggio su questa terra.

Però ho davvero tanta voglia di spegnere l'interruttore della memoria e dimenticare le brutture di questa mia vita, perchè la stanchezza di reggere le angherie e le delusioni si fa sempre più opprimente e difficile da sopportare ogni giorno che passa.

Una difetto che ho imparato a riconoscere nel mio carattare è che difficilmente mi arrabbio, questo associato al fatto che permetto a chiunque di espremere la sua opinione senza replicare, mi mette nelle condizioni di somatizzare le cose brutture che quotidianamente sopporto. Sono conscio di aver permesso negli anni a troppa gente indegna di credere di essere nel diritto di avere ragione alla fine di una discussione. So anche che tutto ciò mi ha portato ad avere grosse delusioni dagli uomini e dalle donne che ho incrociato fin'ora, perchè c'è stato chi di punto in bianco ha cambiato atteggiamento senza una sola ragione logica (per loro stessa ammissione) arrivando perfino al punto di togliermi il saluto, neanche fossi un appestato. Altre volte invece mi è capitato di essere involontariamente apostrofato in un modo che pensavo impossibile, salvo poi sentirmi chiedere il perdono per le frasi dettate dalla rabbia, ma aveva ragione chi mi disse che le azioni brutte non si rimuovono con delle semplici scuse. Ecco, tutto questo e tanto altro ancora mi porta a vivere le lacerazioni che lasciano queste ferite anche a distanza di giorni, di settimane, sentendo dolori in punti dell'anima che avevo dimenticato di avere o che forse non ho mai conosciuto prima, è insopportabile.

La cosa poi che trovo maggiormente tremenda del mio modo di essere è che la mia memoria selettiva funziona al contrario. Riesco a dimenticare i momenti belli e mi rimangono dentro i dolori, perchè alla fine penso che se qualcosa di buono c'è stato non è solo merito mio e va condiviso con chi li ha vissuti con me, superandoli così nell'attesa di quelli successivi, mentre delle tristezze mi faccio carico in maniera quasi esclusiva, come se fosse solo colpa mia perchè sono avvenuti.

Però anche io sono un essere umano e certe volte vorrei staccare la spina da questa vita. Sai sono cusioso di sapere come sarebbe stato vivere nel corpo di un altro o forse anche essere semplicemente me stesso, solo un pò più stronzo, come uno di quelli che si approfittano del prossimo con l'intenzione di farlo e non per semplice caso. Chissà, forse se fossi stato un pò più cinico e cattivo questo mi avrebbe reso la vita meno difficile e più divertente, mentre invece mi ritrovo a versare lacrime per l'ennesima volta sul finale di un film che potrei ormai recitare a memoria, tutto questo mentre il mondo intorno ancora è avvinghiato ai propri sogni notturni. Mi sa che sono un emerito idiota, anzi come diceva il protagonista maschile "un cazzone avariato".

Probabilmente il mio vero difetto è stato ridurre al massimo quella componente di egocentrismo che alberga in tutti noi e in una realtà dove ognuno pensa di essere il solo centro del mondo pretendendo di avere intorno non persone, ma sudditi devoti volti al proprio esclusivo piacere, non credo sia stata una mossa indovinata. Perchè poi al mondo di oggi nessuno più vive l'altro come una persona in grado di avere sentimenti propri e io in tutto ciò non riesco a muovermici bene, è una realtà questa nella quale non riesco ad espremermi, subisco letteralmente anche quando non potrei e non dovrei farlo.

Vorrei davvero che i cattivi pensieri sparissero come sabbia tra le dita, perchè per me diviene sempre più difficile sopportare nuovi dolori, non so più dove immagazinarli.








Però io sono solo un ca..one avariato mentre lui alla fine rimane con Julia Roberts INDEFINITAMENTE




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SOTTOFONDO MUSICALE:

AMAPOLA: Versione di Ennio Morricone per il film C'era una volta in America
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2 commenti:

  1. Ti sbagliavi, a quanto pare hai un magazzino infinito per i dolori, c'è sempre posto e tu apri le porte, le spalanchi, mentre dovresti chiudere quel magazzino, buttare la chiave in mare dalla cima del faro e incominciare a volerti bene.
    29 marzo 2012!!!!!

    u.v.s.

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  2. E ci si ritrova sempre allo stesso punto a distanza di anni.
    Uvsdoc

    RispondiElimina

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