La persiana della finestra è chiusa, ma dal balcone filtra la luce del nuovo mattino. Il giorno è già ormai abbastanza adulto, riscalda e rischiara la giornata di chi ha iniziato a viverla.
Io sono già qui al mio pc, convinto a scrivere di pensieri vuoti e sensazioni inutili, sperando che qualcuno nel mondo trovi tutto ciò interessante. Questa sta diventando l'unica linfa vitale che alimenta il mio quotidiano, decisamente un quadro deprimente.
E' tutto così vuoto e per quanto mi sforzi di riempire gli spazi che mi circondano con persone che spero possano condividere con me un tratto di strada insieme, mi rendo conto che è un lavoro inutile, perchè mi ritrovo sempre a fare tutto da solo. Noto sempre il piacere disegnarsi sul volto delle persone a cui dedico le mie attenzioni e nello stesso tempo l'assoluta mancanza di impegno, perchè sporcarsi le mani è una cosa che non piace a nessuno e tutto ciò mi stanca infinitamente. Mi accorgo con sempre maggiore frequenza di sentirmi come un sacco che è stato totalmente svuotato e poi gettato in un angolo.
Ormai diventa difficile anche prendere sonno, perchè quando la notte mi stendo nel letto penso che mi sono sbattuto per nulla, niente è cambiato e io sono ancora, di nuovo solo. Non fisicamente, come ho detto già in passato l'assenza di persone intorno non mi spaventa, anzi a volte rifuggo tutti di proposito, ma mi sento lasciato solo da chiunque potrebbe condividere un sentimento con me, amore, amicizia, affetto. Quasi tutti rispondono, quasi nessuno prende l'iniziativa di farsi vivo, anche senza un motivo valido, ma per il piacere della mia presenza.
Dev'esserci uno scopo, anzi un tornaconto dietro ad ogni azione, altrimenti nessuno agisce. E' questo ciò di cui dovrei prendere coscienza, le persone si attivano solo se ne traggono un vantaggio. Vivere per le utopie o un sogno è un qualcosa per cui nessuno osa rischiare, meglio una serena vita di inferno che lottare nella speranza di essere felici.
Ma la cosa che più di altre mi sbalordisce nella sua assurdità è che le persone a cui dedico attenzioni, poi si abituano a tal punto da pretenderle, pur senza voler dare nulla in cambio. Io però non sono un automa al quale premi un tasto e parte in automatico la coccola o il simpatico gesto folle, sono come tutti un essere umano e ho bisogno di una parola dolce di tanto in tanto, di un gesto, di un pensiero, perchè se ho il desiderio di condividere una foto o un momento di serenità con chi stimo, a volte mi farebbe piacere ricevere un briciolo di attenzione, spontanea e non indotta.
Parlando con "la bimba" ieri, mi sono sentito dire "è davvero una giornata di me..a", la mia risposta immediata e non mediata è stata "se la mia è una giornata di me..a, vuol dire che mi sta andando di lusso, perchè la mia vita è molto peggio".
L'immagine che campeggia in alto non è casuale, quando l'ho vista mi ha spiazzato togliendomi il fiato, è rappresentativa di molti dei miei stati d'animo, vetri rotti dalle esperienze del passato e nessuno che mi aiuta o mi sprona a metterne di nuovi.
Ecco, non mi sento solo, ma abbandonato in compagnia di me stesso e forse da quando mi frequento assiduamente comincio a capire perchè tutti quanti mi stanno alla larga. Sono maledettamente noioso con tutti queste mie fisime sui rapporti umani, mi faccio troppi problemi, sarebbe tanto meglio il "carpe diem", ma ahimè non ci riesco e non ho assolutamente voglia di cambiare.
CERTE VOLTE GUARDO IL MARE,
QUESTO ETERNO MOVIMENTO,
MA DUE OCCHI NON MI BASTANO
E CAPISCO DI ESSER SOLO
QUESTO ETERNO MOVIMENTO,
MA DUE OCCHI NON MI BASTANO
E CAPISCO DI ESSER SOLO
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