30 giu 2010

LENTO PEDE





Raccontare di passeggiate solitarie è uno di quelle cose che ho già fatto nel passato (clicca qui). Però rispetto al post dello scorso anno è cambiata, oltre che la stagione, anche lo stato d'animo o forse semplicemente mi illudo che sia così. Di certo ieri sera me la sono vissuta sino in fondo, godendomi il piacere della lentezza. Perchè è questa la novità del momento, la voglia di cogliere i momenti e di viverli fino in fondo, con estrema calma e lasciando l'ansia a casa da sola.

E così, dopo una serie di giornate dove il cattivo tempo aveva in qualche modo reso meno dolce la sera, ieri ho preso la busta dell'umido da appendere fuori, vi ho ficcato dentro i cattivi pensieri e l'ho sigillata ben bene, iniziando subito dopo a fare una cosa che trovo semplicissima, camminare. Mi rendo che per me ormai è un'esperienza inconsueta, quella di muovere i piedi per il mero piacere di farlo. Un passo dopo l'altro, metri e metri da percorrere in pace e solitudine, libero della schiavitù del cellulare, lasciato dormiente sul frigo.

Ed eccomi così a zonzo per le strade che pratico ormai da oltre dieci anni e come sempre mi rendo conto che le conosco davvero poco, anzi devo dire che mi sono sconosciuti quei dettagli negatimi dall'attenzione che pongo alla guida e dalle altre mille cose che faccio mentre la vettura mi trasporta a destinazione (pessima abitudine la distrazione al volante).

Intorno a me di tanto in tanto qualche grillo frinisce e non pontifica come l'omonimo neo Savonarola. Alta nel cielo una splendida luna piena si staglia divisa in due orizzonalmente da una nuvola di un'emozionante blu cobalto. Il silenzio, ripulito degli umani rumori, avvolge la luce dei lampioni che fioca illumina il mio cammino.

Una splendida serata da passare in mia compagnia.

Devo riconoscere che uno dei miei limiti maggiori è quello di non riuscire a resistere alle tentazioni. Ad una sola ho tenuto testa e per ben due volte, me la rinfaccerò per tutta la vita, finchè avrò un solo alito di vita, ma stasera no. Mi costringo quindi ad un punto di contatto con la circostante umanità, ho troppa voglia di un gelato. Pensandoci, è certo che sarà un bel derby per contendersi la mia anima quando morirò, tra l'inferno dei golosi snelli e quello dei lussuriosi non praticanti, chissà dove mi sbatteranno. Chi vivrà vedrà, anzi quando morirò vedrò.

Comincia la salita, sembra tutto più buio o forse è solo la stanchezza che si fa sentire, boh.
Però quanto è buono questo nuovo cornetto algida, se proprio dovevo farmi accompagnare da qualcuno o qualcosa al ritorno, ho fatto davvero un'ottima scelta.
Ed eccomi finalmente giunto a casa, urge una doccia calda e un letto fresco perchè questa sera spensierata deve finire così, serena. Ogni tanto è necessario estraniarsi da tutto e da tutti.
Si, devo prolungare quest'attimo a dismisura e portarlo a dormire con me, deve farmi compagnia mentre mi avvio a desiderare che i sogni siano la parte vera della mia vita e non un onirico ripetersi esclusivamente notturno.

Chissà cosa mi aspetta domani mentre ripercorrerò la strada che stasera ho vissuto, di certo è che sarà un nuovo giorno


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1 commento:

  1. vedi da buona vecchia zia, istintivamente sapevo che il gelato ti sarebbe piaciuto.
    Allora SONO MANDRAKE!

    Una cattiva v.s.

    RispondiElimina

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