31 lug 2010

SONETTO





La poesia è una forma d'arte sublime.

Quando l'uomo è ispirato si avvicina a Dio e così, rubandogli briciole d'immenso, riesce ad emozionare chi lo circonda.

Ti regalo qui, oggi, la lettura di uno dei magnifici sonetti di Sheakspeare. Leggendoli si capisce come hanno fatto ad arrivare freschi e attuali a noi oggi, dopo secoli e secoli.



Il mio occhio si è fatto pittore e ha fissato
i tratti della tua bellezza nel quadro del mio cuore.
Il mio corpo è la cornice in cui essa è racchiusa,
e , in prospettiva, è la migliore arte del pittore:
poiché attraverso il pittore devi vedere la sua abilità,
per scoprire dove giace la tua vera immagine dipinta,
che sempre è appesa nella fucina del mio petto,
le cui finestre sono i tuoi occhi.
Ora vedi quali buoni servizi hanno reso gli occhi agli occhi:
i miei occhi hanno disegnato la tua figura, e i tuoi per me
sono finestre sul mio petto, attraverso cui il sole
si diletta a sbirciare per ammirarti.
Ma gli occhi sono privi della capacità di dare grazia
alla loro arte:
essi ritraggono solo ciò che vedono, sono ignari
del cuore.



La musica di sottofondo rimane la splendida versione di Baglioni di Nel blu dipinto di blu, che da ieri ascolti qui.




30 lug 2010

PER TETTI




Camminare sui tetti è sempre un'avventura particolare, perchè spesso mi è capitato di farlo non avendo intorno nulla che ostacolasse la mia vista, così che lo sguardo aveva la possibilità di spaziare sino all'orizzonte e oltre.

Ho vissuto quest'esperienza qualche volta anche a Salerno, avendo di fronte solo quell'enorme distesa di acqua azzurra chiamata mare e vederla dall'alto significa vivere un'emozione non descrivibile con le parole che fin'ora l'uomo ha inventato, ma anche qui, immerso nel verde lussureggiante, in alcuni posti si ha la possibilità di fermarsi ad osservare panorami intensi, sapendo che ad altri sono negati, perchè quel punto di osservazione è solo mio.

Spesso le mie "passeggiate incoscienti", sono per lo più attimi di lucida deficienza, perchè camminare sul colmo di un tetto, con le due falde fortemente inclinate (scivolare quindi risulterebbe sicuramente fatale) a più di sette metri da terra e senza nessuna protezione e misura di sicurezza, è si davvero pura idiozia, ma sapessi quant'è adrenalinico.....

E pensare che la prima volta che ho mosso i miei passi su di un'impalcatura, essa era montata a perfetta regola d'arte, su una delle strade più trafficate di Salerno e il piano di appoggio per i miei piedi era a 28 metri da terra. Sudori, tremori e un senso di paura hanno iniziato ad attanagliarmi, ho scoperto solo in quel momento di una cosa che non sapevo prima, soffro di vertigini o meglio come si dice in gergo, mi mancava l'aria. Cioè non avevo la sicurezza che si acquisisce con la frequentazione dell'altezza, tutto di conseguenza risultava amplificato e anche il normale timore che si deve avere quando si fa qualcosa di pericoloso, diventava in quel momento panico. Però a quella passeggiata ne sono seguite necessariamente tante altre (le lavorazioni riguardavano anche le facciate del palazzo) e ho così acquisito la sicurezza nei miei mezzi, arrivando a conoscere i miei limiti in merito.

Oggi a 41 anni mi ritrovo a salire e scendere con scioltezza estrema e molta agilità dai ponteggi e questo mi inorgoglisce, perchè non è da tutti la possibilità fisica di poter accedere a certi punti di osservazione.

Il mondo visto dall'alto, in condizioni estreme, assume per me dei sapori diversi. Gli occhi si perdono in continuazione, nella ricerca di nuovi angoli di cielo e fanno poi fatica a ricongiungersi con lo sguardo che fissa il vuoto. Perchè in quei momenti si crea una sorta di distacco tra l'essere che vede ciò che lo circonda e quello che lo vive il paesaggio come se quasi volesse immergersi in esso e anche se le prospettive sono simili a quelle di chi ha un balcone o una terrazza, il gusto saporito del pericolo accentua ogni emozione. Oltretutto se a questo aggiungi la necessità che ho a volte di isolarmi per riflettere (clicca qui), capirai quanto sia sempre per me piacevole trascorrere qualche minuto immerso nel blu del cielo, che è davvero più vicino e non solo di quei sette metri che mi separano dal suolo.

Perchè come dice la canzone........



d'improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito.

felice più in alto del sole
ed ancora più sù,
mentre il mondo
pian piano spariva laggiù,
una musica dolce suonava
soltanto per me.

P. S. Come ho sempre detto, la musica e la foto sono parte integrante del post. Nascono con esso e ad esso si sposano e si fondono, fino a farne una cosa sola. Dopo una strenua ricerca ho trovato la versione perfetta per questo scritto, ma sopratutto quest'aggiunta è per omaggiare e ringraziare Elena, che mi ha fatto dono della bellissima foto che vedi e che simboleggia perfettamente ciò che voglio dire, avendo come soggetto un faro. Se l'avessi cercata io, mai l'avrei trovata. GRAZIE di cuore quindi a Elena, sei e sarai sempre una persona a me cara. Mi spiace solo non riuscire ad avere dei rapporti cordiali con te, ma vediamo il mondo in un modo diverso e mai come in questo caso sono certo di essere nel giusto.

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NEL BLU DIPINTO DI BLU nella versione di Claudio Baglioni clicca qui

28 lug 2010

SEI FELICE?





Adoro la complicata cripticità con cui si esprime Samuele Bersani, lascia poco spazio all'interpretazione delle parole. Emozioni che sembrano solo nascoste, ma che celano dietro un turbinio di immagini un significato intrinseco ed intriso ovunque di poesia.

Ascoltarlo e riascoltarlo è un viaggio solo apparentemente difficile, che ha come meta il proprio io più profondo e più si è intensi, tanto più è difficile da affrontare. Un'avventura ogni volta complicata, ma estremamente affascinante.

Da assumere a piccole dosi, come ogni cosa buona, ma senza mai smettere, sarebbe sacrilego.

Un genio.

P. S. La domanda che campeggia sul post è ricavata dal titolo della canzone che segue, omonima del film di Aldo, Giovanni e Giacomo a cui ha fatto da colonna sonora. Per ciò che concerne la risposta, penso che chiunque si ponga il dubbio sulla propria felicità o meno, di fondo non lo è.......








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27 lug 2010

FINALMENTE E' NATO




Diciotto mesi fa nasceva questa magnifica avventura chiamata isola, qualcosa che tra le pagine visitate direttamente e quelle osservate su paperblog, ha sfondato da tempo i 20.000 accessi a fronte di 220 post pubblicati.
Sono cifre impressionanti per il sottoscritto, mai avrei immaginato tutto ciò e oltretutto in così poco tempo, da brividi.

Però questo continuo scandagliare il mio subconscio, indagare per poi mettermi a nudo, qualche vuoto ispirativo me lo comporta, così com'è successo l'ultima volta la scorsa settimana. In un periodo come quello, come ben sai, o giro a zonzo per il web o leggo o cerco nuove ispirazioni. E per non farmi mancare nulla, la scorsa settimana ho fatto tutto ciò. Ho bighellonato tra i blog, ho iniziato a leggere l'ultimo libro di Faletti e ho creato.

Ecco il punto focale di questo post, ho creato un nuovo blog, che oggi vede la luce ufficialmente, anche se è on line già da qualche giorno (prove tecniche di trasmissione). Niente di impegnativo, racconterà per immagini la vita che faccio in cantiere, la mia parte tecnica e rude. Solo alcune delle mie sfaccettature, quelle che però mi permettono di guadagnarmi per vivere.

Non ti aspettare di lì nulla che sia attinente con quello che trovi qui, per me sarà semplicemente un divertissement, un modo per svagarmi e cercare la possibilità di mettere a vista la parte ironica che alberga in me (per quanto possibile le didascalia delle foto saranno spiritose). Avrai quindi un altro modo per essermi vicino e conoscermi meglio e io mi sentirò nello stesso tempo meno oppresso da questo blog, avendo quindi la possibilità di scrivere più liberamente ciò che sento.


PER IL NUOVO BLOG QUESTO E' L'INDIRIZZO

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26 lug 2010

SPIAGGE





Estate, il caldo intenso rende le spiagge mete ambite. Diventano quindi placido appoggio per corpi che si trovano ammassati un pò ovunque, cosparsi da un florilegio di creme abbronzanti, mentre i bimbi giocano in riva al mare, gioiosamente chiassosi. Si incontra varia umanità sugli arenili italiani in questo periodo, uomini e donne che contaminano gioco forza questo pezzo di paradiso terrestre ancora presente sulla terra.

Ho già più volte detto, che mi sento come se fossi nato dal mare, con le varie tonalità dell'azzurro che mi hanno impregnato l'anima fino a colorarla. E ricorderò sempre con piacere e orgoglio che ho imparato prima a remare e poi ad andare in bicicletta e anche se il mio polpaccio destro non me lo consente con la stessa intensità di quando ero piccolo, ad un tuffo ristoratore aggiungo sempre un lungo tratto di mare nuotato in apnea, per passare ad un pò di dorso una volta riemerso. Riesco così anche ad allontanarmi dalla calca della riva e mi godo la tranquillità che il mare aperto regala. Perchè non so se ci hai fatto caso navigante, ma la gran parte dei frequentatori estivi dei lidi italiani non è in grado di rimanere a galla, figuriamoci nuotare sino a raggiungere il largo, per fortuna aggiungerei.

Però il piacere della battigia goduta in solitudine, d'estate è un emozione che riesco a godere esclusivamente di sera/notte, quando tutti in pendolari e le loro flaccide pance sono sulla strada del ritorno e la spiaggia è popolata solo da qualche sporadica coppia che cerca pace e tranquillità, appartandosi in qualche anfratto meno illuminato. E sicuramente a loro sembrerà non poco strano vedere un uomo solo, con i piedi a mollo nell'acqua, comodamente seduto a contemplare la luna (e ieri sera ce n'era una davvero pazzesca), ma come potrei altrimenti riassaporare i ricordi d'infanzia, quando in pratica vivevo la mia estate immerso nell'acqua di mare, quando esistevano i tamburelli e non i racchettoni, quando la pallavolo sulla riva non si chiamava ancora beach volley, senza parlare poi di quando anch'io anche come loro mi avvicinavo alla dolcezza dei primi baci, seduto sull'umida rena.

Ieri sera, è stata una di quelle sere che mi sono goduto in sintonia con i gabbiani e la risacca mattina e ammirando la splendida costiera amalfitana, cercavo di ritemprarmi e ricaricare così le pile.

Come sempre l'aria salmastra della sera ci è riuscita. Sarà che mi sono immedesimato nella parte del guardiano o che forse è tornata a galla l'anima marina che alberga in me, ma quando questa mattina ho assaporato le labbra ancora salate, mi sono sentito forte come un leone e ho avuto di iniziare davvero con una diversa intensità l'ultima settimana di questo luglio 2010.




P. S. Credo che il video che gira qui di fianco (o cliccando sotto su l link del sottofondo) meriti un attimo di attenzione, è davvero godibile.


P. P. S. La foto che vedi in alto è stata scattata ieri sera, è la splendida luna di cui ti parlavo.........


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SPIAGGIE Renato Zero
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23 lug 2010

E' IL PENSIERO QUELLO CHE CONTA




Come sai, i miei post nascono solitamente sulla scorta di pensieri minimi che faccio nei ritagli di tempo o quando mi sposto in auto, cioè nei momenti in cui ho la possibilità di interrogarmi sulle cose o immaginare un racconto di quelli che di tanto in tanto pubblico.
Lo so che parlare con se stessi è uno dei primi sintomi della schizzofrenia, ma ho sublimato la mia follia a tal punto che ormai mi rispondo e spesso addirittura ci litigo con l'omino che alberga dentro di me, la parte pazza di un matto da legare.

Ieri sera, dopo un'inattesa e ti dirò oltremodo emozionante telefonata, ricevuta da una persona che definire amica è riduttivo, anzi spregiativo visto il bene che provo e che le porto, ieri sera dicevo, ragionavo intorno ad una frase "è il pensiero quello che conta" e ci rimuginavo su rendendomi conto che è una di quelle idiozie ipocrite dietro le quali sempre più spesso ci nascondiamo.

Ho sempre pensato che i doni sono delle emozioni che devono essere vissute in prima persona da chi li fa, non un semplice gesto quasi dovuto, ma un'esperienza da condividere e quindi intorno alla quale costruire l'evento, che è l'apertura della sorpresa. I dettagli, quelli io li curo fino allo spasimo, ad essi mi dedico e cerco di fare in modo che ogni singolo istante sia un momento di gioia intensa per chi riceve il regalo. Quindi in questa circostanza il pensiero è frutto di un progetto, di un'idea, di qualcosa che è stato al centro dell'attenzione per giorni, settimane, mesi. Spesso però l'accezione con la quale l'utilizziamo è totalmente diversa, quasi a voler giustificare la mancanza di tempo e un pensiero acquistato all'ultimo momento in maniera distratta e approssimativa, un bigliettino scritto in maniera veloce e due parole vuote di ogni significato, tanto è il pensiero quello che conta io l'ho avuto e quindi sono inattaccabile, beh tutto ciò ritengo che sia di pessimo gusto........

I regali vanno immaginati, vissuti, diventano così qualcosa di non stereotipato e allora davvero sorprendono, belli o brutti colpiscono nel segno.

Non sono mai stato convenzionale in vita mia e spero mai lo sarò, mi piace sorprendere le persone a cui tengo, che amo, che sono parte della mia vita. Per me un regalo dev'essere bello per entrambi, anzi ti dirò con estrema sincerità che la soddisfazione di aver emozionato la persona che ho di fronte è sicuramente più forte di quella che sta provando lei.

Si solo così è il pensiero quello che conta, perchè è quello che fa nascere un'idea, che prende forma in un cadeau e che fa capire quanto è importante la persona a cui lo porgi.


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21 lug 2010

LO SCRIVERO' SUI MURI





Tranne che per quelle stupende parole, che Dante ha regalato alla storia dell'umanità, difficilmente una frase scritta sui muri ha attirato la mia attenzione per più di una volta e con estrema sincerità, credo che nessun'altra si è impressa nella mia memoria a tal punto da essere ricordata.

A mio modestissimo avviso, sono quasi tutte frutto di adolescenziali impeti amorosi. Proclami di conquiste della luna e promesse di vario tipo, puntualmente disattese con il passare delle stagioni, tanto è vero che spesso ai grandi impegni, di solito con il tempo, si aggiungono poi piccole offese personali. Facci caso al "ti amerò per sempre, mia bambolina" molte volte segue quasi sempre un "ti odierò finchè vivo" e non si contano poi le volte in cui si trascende nelle offese personali e credo che non sia proprio il caso di riportarle qui.
Ecco, fatta quindi questa debita premessa, credo che si è capito in che modo mi approccio ad ogni tipo di graffito, sia esso murale o stradale.

Però.........

Però poi una mattina, percorrendo lungo una strada molto trafficata, uno di quei vialoni che attraversano il vuoto assoluto e che costeggiano giusto una multisala e qualche pompa di benzina, ecco che mentre imbocco la rotatoria che la conclude e una scritta mi fulmina



BUONGIORNO AMORE MIO.


Bang, colpito e affondato, ecco come mi sono sentito.

Nella sua tenera semplicità è assolutamente geniale. Non una mirabolante e improbabile promessa, non un sogno, ma un augurio, il buongiorno quotidiano, ripetuto e lasciato ad imperitura e imperturbabile memoria. Perchè alla fine è facile riempirsi la bocca di promesse impossibili da mantenere, che rimangono impresse lo stesso tempo di un temporale estivo, ma immaginare un qualcosa che ogni giorno, tutti i giorni, per sempre, riesce ad arrivare al cuore della persona amata, è davvero geniale, amore vero.

Ritengo che questo sia davvero un modo adulto di approcciare l'amore, perchè è solo sapendo che il sentimento vive di varie fasi, diverse tra di loro, che cambiano e mutano con il passare del tempo, che si può arrivare ad apprezzare ogni singolo gesto, anche se identico a se stesso ogni giorno che passa.

Solo gli stolti, gli stupidi ed i bambini, possono immaginare che l'approccio ad un rapporto di coppia rimane per sempre identico a quello dei primi giorni, gli adulti sanno che l'amore cambia pelle con il tempo, ma proprio perché è un sentimento è forte poi è in grado di resistere a tutto, anche alla quotidianità e quando un semplice saluto si tramuta in una piccola emozione, è lì che si scorgono i germi di un sentimento intenso e più forte del tempo.

Chapeau a chi ha scritto quel messaggio.

P. S. Piccolo autocomplimento. Potevo usare come sottofondo Radio Baccano della Nannini (lo scriverò su tutti i muri......), oppure 3msc di Raf (l'acronimo più stupido degli ultimi 50 anni), credo che incancellabile della Pausini sia un piccolo colpo di genio :-)















20 lug 2010

ESSERCI O NON ESSERCI?





Scrivere un post è per me sempre un'esperienza totalizzante. Devo quasi sentire la necessità fisica di comunicare quello che ho dentro, per riuscire poi a trascriverla e a farle prendere forma su un foglio di carta, seppure virtuale.

Con il tempo mi sono anche reso conto che per scrivere un post interessante sono varie le componenti che obbligatoriamente devono convivere. Una buona ispirazione, la voglia di comunicare e un'idea intorno alla quale lavorare. La presenza di tutti e tre gli elementi fa si che io riesca a tirar fuori quei pezzi che in passato avete gradito e per i quali in tanti mi avete manifestato varie forme di apprezzamento e di affetto. Quando uno o due degli elementi non sono presenti con forza, spesso è venuta fuori una lettura a tratti gradevole, ma che non ha lasciato il segno. L'assenza di tutte le componenti, beh in quel momento non esiste nemmeno un post, nulla è da scrivere.

E' stato quello che in questi giorni ho sentito, niente da dire, nessuna voglia di dire qualcosa.

Però poi nasce spontaneo il quesito "esserci o non esserci?". Postare qualcosa di leggero, come un brano o una poesia o il vuoto assoluto? Ho preferito la seconda opzione, posso dire che sostanzialmente questa settimana è vissuta sul vuoto assoluto, come guardiano intendo ovviamente.

Potrei dare colpa di ciò al coinvolgimento che richiede l'inizio di una nuova esperienza lavorativa o anche difendermi dicendo che soffro il caldo, niente di tutto ciò. Non avevo voglia, non sentivo la necessità di scrivere, non avevo argomenti e ho ritenuto che il rispetto per chi mi segue doveva prevalere su tutto il resto.

Adesso ci sono, qualche idea mi frulla per la testa, qualche buona lettura l'ho fatta e spero quindi di riuscire a lasciare sulle rive della nostra isola, il segno di questa rinnovata voglia di esserci.

Però qualcosa di buono posso dire che è nata in questi giorni. Un piccolo istmo di terra sta venendo a galla, l'isola si sta ingrandendo e tra poco avrete un altro blog da controllare.
I dettagli il giorno del varo di questa nuova avventura ..........................................


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MEDITERRANEO Mango Karaoke
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12 lug 2010

MONDO




Lo so, niente di speciale questo post di oggi, anzi abbastanza dozzinale e poca roba per essere quindi del guardiano. Tutto vero, ma portate pazienza, sono entrato con tutti i panni in un nuovo mondo o meglio è il vecchio, quello di sempre, ma fatto di facce nuove, nuove abitudini. Tutto diverso e sempre uguale, per un lavoro che se la gioca con il meretricio in fatto di anzianità sulla faccia della terra.

Penso che tra qualche giorno ricomincerò a respirare per bene e ad avere quindi la posibilità di essere il solito guardiano di sempre.

E' il mio mondo e di una cosa sono certo, per quanto faccia schifo non mi tradirà mai, almeno lui.




d




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10 lug 2010

DISTACCO





Il passato è fatto per essere ricordato, il futuro per essere vissuto, il presente è il momento tra ciò che sarà e quello che è stato.

Un momento che per me adesso si trova nel mezzo di due fuochi, ma che fa la differenza, uno spartiacque. Oggi è il giorno del definitivo distacco da un posto che mi ricorderà non solo un lavoro, ma anche le tante persone che ho conosciuto, che ho amato e che ancora amo ancora.

Questi sono stati giorni di enorme confusione, in pratica ho svolto contemporaneamente il mio lavoro in due posti diversi, regalandomi il dono dell'ubiquità. Potrei sintetizzare il tutto dicendo che sono state giornate grigie. Tutto questo tra poco finirà, a momenti chiuderò alle mie spalle quella porta lì alla mia sinistra e il nero verrà separato definitivamente dal bianco. Sono stati giorni in cui le mie giornate sono state lunghe 48 ore con sonno pochissimo, oggi recupero.

Penso già a come sarà il mio prossimo feriale e so che lunedì mattina sarò di nuovo qui, i nuovi orari di lavoro me lo consentono. So bene che c'è chi pagherebbe per dormire un'ora in più al mattino e staccare un'ora prima la sera, io no, io sarò di nuovo qui, senza nessun compito da svolgere, nessuna impellenza o un benché minimo impegno, un caffè tranquillo, uno sguardo e via, un turista e non più colui che ha responsibilità verso gli operai, il datore di lavoro. Non si possono cancellare di colpo tre anni. Qui sono state tante le decisioni che ho preso consciamente, tante le follie che mi sono venute bene, innumerevoli le emerite ca..ate ho combinato. Il distacco avverrà, ma dev'essere graduale, è stato pur sempre un luogo questo dove ho vissuto 3 anni.

E ricorderò questo luogo e questo periodo anche perché vi sono nate delle stupende amicizie, quelle con tutti voi che ancora oggi siete qui e perdete parte del vostro tempo a leggermi quotidianamente.
Ed è qui, che dopo tanti anni di ibernazione il mio cuore ha ripreso a battere di nuovo, in maniera infantile e immatura mi è stato detto? Ho già risposto che ritengo di essere nel giusto perché credo chd chi usa il proprio cuore solo per fargli pompare sangue in circolo è colui che sbaglia, andrebbe liberato e non imbrigliato, ma ognuno vive come meglio crede.

Ed infine è qui che è venuta a galla l'isola e il suo faro, questo luogo magico di incontri e di chiacchiere in estrema libertà. Perché poi bisogna sempre ricordarsi che questo è solo un blog, non un antologia di brani letterari o una playlist, ma è semplicemente un blog. Certo lo curo e lo amo, per la riuscita del quale mi impegno incessantemente, ma rimane un blog. E se di là porterò la mia esperienza lavorativa, frutto di oltre 20 anni di battaglie quotidiane, il guardiano resterà qui e continuerà a tenerti compagnia (spero di aver così risposto a chi credeva che avrei spento la luce del faro oggi)

Grazie quindi a chi mi è stato vicino in questi giorni difficili e anche a chi non ha capito che avevo bisogno di una attimo di sostegno. Capita agli esseri umani di sentire la necessità di una parola di supporto nei momenti delicati e a volte uno se l'aspetta dalle persone a cui vuole sinceramente bene, anche se non viene.


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OVERIJOYED Stevie Wonder Karaoke
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P. S. Il testo di questa canzone è semplicemente stupendo. Ne trovi la traduzione sulla mia bacheca di Facebook con la versione cantata.

9 lug 2010

ERO QUI

TRE ANNI DI VTA RACCONTATI CON POCHE IMMAGINI.

ad imperitura memoria del cantiere più lungo della mia vita





ERA PEGGIO (si all'inizio era molto peggio)



OGGI (una delle ultime foto, questa mattina)




VIVO O MORTO
(per fortuna sono ancora qui,
ma lì sotto ho avuto realmente paura
)



FIAT LUX (Non è un modello di auto, ma la prima accensione
della pubblica illuminazine, primo pianto
)




BLACK
(Seduto sull'asfalto caldo, altre lacrime)



WHITE (Solo i pazzi vanno in montagna
a lavorare con la neve
)



WHITE 2
(Così è bella la neve)



ANTICA FORNACE (Dà il nome a tutto e innevata è stupenda)



OGGI 2 (L'ultima foto, quanto inutile spreco di lacrime)


Non possono poche fote far capire cosa è realmente successo in questi anni. Non possono raccontare di tutti i momenti trisiti e di quelli felici, servono solo a sintetizzare e male un pezzo di vita.

Dedicato a tutte le persone che ho conosciuto in questo periodo e che hanno imparato ad apprezzarmi e volermi bene.


P. S. Il pezzo di sottofondo, ha tra strofe, ritornello e altro molte assonanze con la giornata odierna


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CHE SARA' Versione di Josè Feliciano Karaoke
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8 lug 2010

ADDIO





Ci sono tante cose da dire, ancora tantissime da fare. Correre per non dover poi rincorrere le cose, cambiare posto a ciò che è mio e che qui è rimasto per anni. Portare via per appoggiare su un'altra scrivania i ricordi questi ultimi 40 mesi.

Le mie antinfortunistiche, ormai sono logore e da buttare, lo farò, nuova avventura e nuove scarpe. Il giubbino invernale da lavoro è ancora qui nel ripostiglio, è da mettere in lavatrice e tenere poi pulito in armadio, servirà di nuovo. Il mio amatissimo faro, i suoi piccoli emuli e tutti i ricordi a loro legati, sembra ieri e sono passati quasi 3 anni da quando ho abbozzato l'idea di tutto ciò, quando i miei pensieri erano trasmessi grazie a una mail quotidiana e oggi invece occupano indegnamente lo spazio di un blog.

Devo traslocare emozioni e momenti vissuti intensamente, ormai semplicemente dei meravigliosi ricordi. Ho messo a repentaglio in maniera conscia la vita in un paio di occasioni e me ne rimane ancora in bocca il sapore dell'adrenalina riguardando un'infinita serie di foto, quelle che ieri sera mi hanno fatto piangere calde lacrime. Qui non ho lavorato, ci ho vissuto intensamente. La mia esistenza è cambiata in tutti splendidi mesi, io sono diverso, realmente maturato.

Sta iniziando la parte più difficile di un distacco, l'addio. Il saluto a questi luoghi che mi hanno visto protagonista nel bene e nel male e che probabilmente eviterò con estrema cura in futuro, perché so quanto male fa tornare. Ormai lo faccio scientificamente e mi godo solo quello che considero "il mio porto" e ironia della sorta, il luogo dove per primo ho lasciato un segno tangibile del mio passaggio terrestre, nei pressi di un faro.

Tutto torna.

Il guardiano cambia postazione e all'inizio avrò (forse) qualche difficoltà in più a comunicare, ma ovvierò in pochissimo tempo. Intanto porta pazienza per i prossimi giorni, troverai dei post di commiato da un pezzo di cuore e sarà anche il momento per fare anche un po' il punto della situazione.


Il video e la scelta musicale sono perfette per l'occasione


La foto di oggi? Il modo migliore per sintetizzare le tante cose belle che mi sono successe in questi mesi. Tutto ciò che ho scritto non vale l'immagine che campeggia sul post. Oggi capisci anche perchè il colore di fondo del blog è dventato il rosso ...........








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AMORE GRANDE AMORE LIBERO Il Guardiano del faro
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7 lug 2010

DA CRISALIDE A FARFALLA - Seconda parte




La metafora della crisalide che si apre alla vita e diventa una leggiadra farfalla e assimilabile a quella di un bocciolo che dopo un lungo inverno si schiude. Esistenze che cambiano direzione e sbocciando estasiano chiunque venga a contatto con loro.

A volte i cambiamenti sono appunto dei passaggi naturali, anche estremamente dolorosi, ma necessari per migliorarsi, sovvertendo totalmente le prospettive che abbiamo davanti. Il futuro non deve mai essere cosa certa, altrimenti sarebbe una noia mortale vivere.
Ho sempre pensato che rimanere fermi è per i sopramobili e non per gli esseri umani, perchè se anche i secondi raccogliessero la polvere, la troverebbero appoggiata sulla propria anima ed è cosa ben peggiore.

La lirica che segue è un frutto amaro di una poetessa svedese che era a me sconosciuta fino a qualche giorno fa. Leggerla mi è stata di spunto, di ispirazione per entrambi i post DA CRISALIDE A FARFALLA. Mi è stata fatta conoscere e ringrazio di cuore l'animo gentile che me l'ha fatta leggere per la prima volta.

Una stupenda crisalide divenuta una magnifica farfalla.




"Certo che fa male, quando i boccioli si rompono.

Perché dovrebbe altrimenti esitare la primavera?

Perché tutta la nostra bruciante nostalgia
dovrebbe rimanere avvinta nel pallore gelato e amaro?

L’involucro fu il bocciolo, tutto l’inverno.
Cosa c’è di nuovo che consuma e dirompe?

Certo che fa male, quando i boccioli si rompono, male a ciò che cresce
e a ciò che racchiude."

Karin Boye


la farfalla vola via

hai le tue ali, ora non puoi più stare ferma
prendi quei sogni e falli diventare reali.

hai aspettato questo giorno a lungo
e sai quello che devi fare

farfalla vola via



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SOTTOFONDO MUSICALE

BUTTERFLY FLY AWAY Hannan Montana
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5 lug 2010

DA CRISALIDE A FARFALLA - Prima parte



Vivere per tre anni nello stesso luogo, frequentendone i punti di aggregazione, ti porta inevitabilmente a diventarne parte, seppur marginalmente perchè "straniero". Una comunità, anche se formata da persone chiuse, abitanti di un piccolo centro, di una piccola provincia del sud Italia, alla fin fine accetta l'intruso, se esso non è invadente e rispettoso degli usi e costumi.
Con il trascorrere del tempo si viene inevitabilmente a conoscenza del passato e del presente che riguarda le persone che nel frattempo frequenti e se ne condividono quindi i dolori e le gioie. Quando poi ci si deve giocoforza separare da chi si è frequentato con piacere per tutto questo tempo, il momento del commiato è sempre molto doloroso. Sabato ho dovuto vivere uno di questi momenti.
Ho avuto il piacere di salutare quella che in questi anni è diventata una coppia felice, un nucleo familiare che è diventato tale in questi anni sfidando il mondo che li circonda e raggiungendo lo status di tranquillità e serenità che meritano e che al raggiungimento dei quali in piccolissima parte ho contribuito anche io. Un passaggio che con un'ardita metafora ho raffigurato come quello di una crisalide che si trasforma in un splendida farfalla.
Però come sempre succede, soprattuto quando non tutti remano nella stessa direzione, ci sono stati anche dei momenti meno felici. In uno di essi ho scritto la poesia che segue e che qui non è mai stata pubblicata, lo faccio oggi a mo di esorcismo, quasi una sorta di simulacro del passato dolore da bruciare sull'altare dell'odierna serenità.
Continuo a brindare alla felicità di G & G, così come abbiamo fatto in maniera conviviale sabato scorso, che duri per sempre ragazzi.




GUARDANDO IN TE

Lente, calde, luccicanti scendevano le lacrime lungo il tuo viso.

Le ho viste, mentre pian piano scavavano delle profonde ferite sul volto,
immense come solchi,
facendomi sentire impotente di fronte al tuo dolore,
mi hai stracciato il cuore, inerme di fronte al tuo supplizio.

Debole e indifesa, inutilmente punita da una vita fatta di solitudine,
sei disarmata e come un vascello perso nel vento,
speri in un po’ di bonaccia, per riparare in un porto sicuro.

E mentre aspetti l’uomo che verrà, speri che sia quello in grado
di farti di nuovo battere il cuore per amore,
quell’amore perso nel tempo,
rubato da chi non è più al tuo fianco.

Disperdi in pegno, al vento che ti porta lontano,
queste perle di dolore, cerca di sorridere alla vita,
le tue labbra socchiuse, sanno essere calde come il sole di primavera
e forse si scontreranno con chi merita di viverti
per uno, dieci, cento anni,
regalandoti quella felicità,
che aspetta solo di essere vissuta.



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3 lug 2010

QUANDO NASCE ..........




Senza rendermene conto ho esagerato. Quello che segue è un racconto che ho scritto volendo raccontare la nascita di un amore, ma mi sono dilungato. Porta pazienza naufrago e scusami. Ritengo personalmente che potrebbe valerne la pena di leggerlo, ma fallo rispettando gli spazi e tutto di un fiato, vivendolo come se fossi al posto del protagonista e immedesimandoti.
E' una storia inventata nei fatti, ma poggia su una base solida, i sentimenti che si accavallano dentro di noi.



Non riesco a capire come si possa pensare che il venerdì è uno giorni migliori della settimana? Chiunque lo abbia mai pensato avrebbe dovuto vivere nei miei paraggi tutta questa mattinata. Non un solo attimo di tempo.

Apnea e impegni, corsa e obblighi.

Sono stanco e ho fame, nessuno al mondo adesso potrebbe impedirmi una pausa pranzo, anche se sono fuori tempo massimo. Un Mc menù, ecco quello che ci vuole, qualcosa che abbia la parvenza di cibo e che sia caldo soprattuto. Sarà anche bella da vedere tutta questa neve, ma oggi fa un freddo incredibile e devo riscaldarmi.

Per fortuna c' è poca gente e tutti rigorosamente con la testa sui vassoi. Meglio mi sbrigo prima e non devo fare la fila, ecco uno dei vantaggi di mangiare in orari strani.
Oggi mi sa che provo il McItaly, dopo tutte ste polemiche con il ministro sono proprio curioso di assaggiare il sapore di questa nuova forma di plastica e sai che ti dico, ci metto vicino le vertigo. Oh, mai una volta che il panino è già pronto, devo sempre iniziare dalle patatine, vabbè mi siedo lì vicino e appena è pronto vengo a ritirare.

Però le vertigo sono davvero buone, ah il panino è già pronto, che mi ha fatto sedere a fare? Una cosa non ho capito, chi ha disegnato le divise di Mc Donald's come ha fatto ad uniformare verso l'informe le cameriere? Diventano qualcosa di osceno, seppure di base sono donne, mah.

Ma che succede?

"Mi scusi, non è il suo il panino. La mia collega ne aveva ordinato uno prima"

E due occhi si impadroniscono dell'aria che mi circonda.
Mi sono solo girato per tornare al mio posto e di fianco mi è passata l'unica ragione per cui vivrò il resto dei miei giorni.
Riesco solo a capire che adesso sto tremando dall'emozione, ma una cosa è certa, non ho mai visto nulla di più bello al mondo.
Un attimo immenso, dilatato e senza tempo.
Devo ricordarmi di respirare, devo ricordarmi di respirare e vivere, oddio galleggio come in una bolla di sapone, sono seduto al mio tavolo e mi sento come seduto su una nuvola.
Devo staccarle gli occhi di dosso, se rimango a fissarla un secondo in più diventerò miope e la consumo.

Non guardare, non guardare, patatina, adesso GUARDA. E' bellissima, ma dove è stata nascosta fino ad oggi?
Non guardare, non guardare, non guardare, patatina, adesso GUARDA. Non ci sono altre spiegazioni, è un angelo. Non esistono in natura donne così belle, per quanto Dio voglia essersi impegnato, qui siamo oltre l'umanamente possibile. Si è un angelo ed è scesa qui sulla terra per me.

La cameriera mi chiama, oddio così le passo di nuovo vicino. L'aria è pesante, faccio davvera fatica a rimanere tranquillo.
Quasi quasi mi siedo di fronte a lei e le chiedo se ha qualche impegno per i prossimi 60 anni, solo il tempo che diventi la madre dei miei figli. Mi sa che sono il solito esagerato. Vabbè 50 di anni dai.

UN SORRISO? Mi sta sorridendo. No dai è un impressione. No, no mi sta sorridendo. E d'incanto le distanze si sono dimezzate, il suo sorriso è a un attimo dal mio cuore.

Si alza, va via. Che faccio? Che faccio? Pensa veloce, va via, che faccio? La fermo, si mi alzo e la fermo. Nooooooooooo, sta facendo un cenno d'intesa a qualcuno. Fermo, stai fermo e immobile.
Come faccio a uscire adesso da sotto le macerie degli ultimi 10 minuti di vita? Oddio, non era per me nemmeno quel sorriso allora, c'è qualcuno dietro di me che conosce e io sono solo nella direzione sbagliata.

Non ho più nessuna voglia di vivere, ho toccato il paradiso e mi sono schiantato all'inferno in meno di 10 minuti. Voglio solo vedere chi è questo dietro di me che merita tutta questa fortuna. NESSUNO, come nessuno? Ha salutato, ho visto e non era per me, ma chi ha salutato? Non c'è nessuno, solo una cameriera che pulisce, ma certo è una cliente abituale e ha salutato una cameriera che conosce, ma prima non c'era ne sono certo. ALLORA IL SORRISO ERA PER ME.
Posso riprendere a volare, ma dov'è il mio angelo?
La devo inseguire nel parcheggio.
Non c'è nessuno nel parcheggio, tutto fermo, l'ho persaaaaaaaaaaaa, sono un imbecille e l'ho persa. Non ce la faccio a resistere a quest'altalena di emozioni.

La devo rivedere, reincontrare, chiederle se vuole sposarmi di sabato o in quale altro giorno della settimana. La devo ritrovare, è di sicuro una cliente, di questo sono certo. Lunedì torna, ne sono sicuro e io sarò qui ad aspettarla.

I minuti, le ore, i giorni scorrono via veloci quando ho un impegno così dolce che mi aspetta. Cosa ho fatto questo fine settimana? Atteso, semplicemente atteso che tornasse l'ora di pranzo. Sono in macchina nel parcheggio e attendo da quando ha aperto il ristorante.

Come sto? Alito ok, mi sa che con tutte le mentine che ho usato da ieri ho arricchito la vigorsol. E gli abiti? Avrò scelto bene? Jeans e maglioncino ne troppo nuovo ne troppo vecchio, mica può capire che ho vissuto questi giorni solo nella speranza di rivederla.
Ok è l'ora, posso entrare.
Oddio nessuno, solo due anziani che parlano.

Rallentare, ecco cosa devo fare guadagnare tempo ed aspettare che arrivi, ma non è che è entrata e uscita e io non l'ho vista? No, c'è un solo ingresso e l'ho controllato attentamente. Devo ordinare e non ho fame, ho un blocco. Fingo indecisione e guadagno tempo.
Non voglio essere assolutamente veloce, anche se sono in un fast food. Dimmi cosa sa di cibo qui dentro? Nulla e quindi perché devo essere fast?
Vabbè, un happy meal è quello che ci vuole con acqua, non si sa mai, dovesse scapparmi un singulto.
Lentamente, sbocconcellare e ingurgitare lentamente, l'acqua si è fatta calda e siamo a Gennaio e mi sa che se ordino un un milkshake adesso mi prendono per pazzo per lo stesso motivo. Da questa giornata ricavo solo una leggera forma di indolenzimento ai glutei, ma torno domani e ogni qualsiasi altro giorno che lo segue, se dovesse servire a rivederla.

E così è già passata una settimana, pranzo e cena qui tutti i giorni e l'ho persa lo stesso, era solo un sogno. Ormai le farfalle nello stomaco hanno smesso di volare da giorni, forse avranno capito prima di me oppure saranno scappate via per colpa di questo pseudo cibo. Continuo a chiedermi come diamine mi è venuto di entrare qui una settimana fa se sono convinto che tutto ciò non abbia sapore? Pensa tu, non ho nemmeno cambiato il posto a sedere nella speranza servisse.

BASTA, me ne vado e non metterò mai più piede in questo schifo di ristorante finchè campo, fosse anche l'ultimo posto al mondo dov'è possibile trovare qualcosa da ingurgitare. MAI PIU' IN UN MC DONALD'S bruciassero pure, mi viene la nausea al loro solo pensiero.

"Signore"

Se questa vuole che torno indietro e butto via i resti che sono nel vassoio, non ha capito niente della vita.

"Signore"

Ancora? Adesso mi giro e me la prendo con lei, almeno sfogo tutta questa delusione su qualcuno.

"Signore mi scusi, ho questo per lei"

La cameriera della settimana scorsa e ha in mano un bigliettino.

"Sa signore, ho notato che lei viene qui da una settimana e credo che cerchi la mia amica, ma lei è malata. Però parlando al telefono in queste sere mi ha chiesto di lei e le ho raccontato che è diventato nostro cliente fisso. Mi ha chiesto di darle questo"

E' MALATA, E' SOLO MALATA, ESISTE E HA CERCATO DI ME. Un bigliettino. Il suo indirizzo mail. L'ho trovata, non l'ho persa, era solo malata. Grazie, Grazie.


DA: ny152

A : shopgirl


Ciao, non mi conosci o almeno non mi conosci personalmente e forse anche per questo tutto quello che scriverò di seguito potrà sembrarti frutto di una mente malata e distorta, ma dal momento in cui il mio sguardo ha incrociato il tuo, vivo nel ricordo dei tuoi occhi, tutto il resto non ha più avuto nessun senso.
Credo onestamente di aver sollecitato in questi giorni l'ilarità di tutti coloro che lavorano in quel ristorane, perché ho mangiato l'impossibile con una lentezza tale che avrebbe esasperato una tartaruga e questo con la sola speranza di rivederti, fosse stato solo per un minuto, ma volevo la conferma che esisti.
E adesso sono qui seduto al mio pc e non mi sembra vero di aver un punto di contatto con te e non mi vergogno affatto a dirti che in quel poco tempo che abbiamo trascorso insieme sotto lo stesso tetto, mi sono innamorato di te rendendomi conto che ogni istante della mia vita che ho vissuto fino a venerdì scorso era solo di transito, un viaggio che mi stava portando a te.
Matto, di certo lo starai pensando, questo è pazzo, ti ho vista di sfuggita e ti scrivo ciò e riflettendoci su probabilmente hai ragione, ma quello che hai letto è tutto vero ed è così che vivo dal momento in cui mi sei passata affianco.
Non ti conosco e mi sei mancata.
Mi hai solo sorriso (forse) e mi hai rubato il cuore.
Non so nemmeno se questo è realmente un punto di contatto o è solo uno scherzo di qualche buontempone del ristorante. Sarebbe una beffa atroce, ma di certo so che se tu sei vera, reale e se lo vuoi, io mi impegnerò ogni giorno per farti capire che sei la donna più amata al mondo.


Ansia, ansia, risponderà? E' lei? Ansia.

C' è posta per te

DA: shoprgirl

A : ny152

Voglio vederti





se clicchi qui puoi vedere il finale intero in italiano

Mi sembra di aver scritto anche troppo, aggiungerò qualcosa nei commenti. Se sei arrivato fin qui, grazie della pazienza.

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DICHIARAZIONE - Appendice

Questo filmato che segue, è una perfetta postfazione dello scritto di ieri e prepara il terreno per quello che seguirà di qui a qualche ora (spero di riuscire a pubblicare in mattinata di nuovo).

E' il ribaltamento dei ruoli classici e ripensandoci viene spontanea la riflessione su quanto a volte il destino è strano. Ieri mattina scrivevo della dichiarazione e ieri sera questo finale di film, che tra l'altro avrò visto un'infinità di volte e di cui non ricordavo assolutamente il finale.

Perdo colpi mi sa.

Buona visione e a tra poco........




2 lug 2010

DICHIARAZIONE





Io sono di una generazione per la quale il momento in cui dovevi dire ad una ragazza che era speciale e che volevi avesse un posto fisso all'interno della tua vita, si trasformava in un incubo, qualcosa di dolcemente tremendo. La dichiarazione.

Capiamoci, sono diversamente giovane, nel senso che dall'alto dei miei 41 anni ho avuto modo di vedere i tantissimi cambiamenti che questa società ha subito negli ultimi cinque lustri, faciltato anche da vari punti di vista privilegiati, ma seppure non più ragazzino anagraficamente parlando, credo di avere un approccio molto aperto a tutto ciò che è vita.

Mi rendo quindi conto che adesso è tutto più facile, immediato e diretto, "vuoi stare con me?" "si, certo oppure no, grazie" e anche se tutto ciò è decisamente meno impegniativo, io non lo cambierei mai con le serate che ho trascorso a pensare come mi dovevo esprimere, che indossare, ma lo porto o meno un regalino e chissà se me lo da dopo un bacio, ma sopratutto il dilemma principale era cosa dire? Perchè mi sono sempre posto il problema delle frasi, cercare di non essere mieloso, ma nemmeno algido. Esprimere i sentimenti senza lasciarmi andare troppo, cercando di capire come? E il come era eccezionalmente tremendo. Aver avuto, seppure di sfuggita data la mia endemica ignoranza, contatti con il mondo del romanticismo, mi incuteva un senso di soggezione enorme verso le parole. Ed allora erano notti insonni (cavolo ce l'ho a vizio ripensandoci);

E poi a un certo punto nella mia vita è entrata anche la canzone che trovi di seguito. Quando l'ho ascoltata per la prima volta ho capito che ero di fronte al punto più alto del genio umano, nulla mai avrebbe potuto eguagliarla e qualsiasi cosa io potevo immaginare, sarebbe stato un semplice scimmiottarla da parte mia, invidiando. Ebbene si, ho provato un sano senso di invidia per colui che era riuscito a scriverla e l'amore che l'aveva ispirata.
Aggiungo inoltre e rendo pubblica una cosa, che chi mi conosce da anni sa perfettamente, se io fossi stato una donna e un uomo mi avesse dedicato questa canzone, mi avrebbe avuto anima e corpo per il resto della mia vita. Quando inventeranno un aggettivo per definirla, lo userò, per adesso resto allibito e a bocca aperta ascoltandola.

Ah, mi sono sempre chiesto poi, ma le donne se l'aspettavano la dichiarazione? E se si, come si preparavano e come la vivevano? Dubbi feroci ai quali non sono mai riuscito a dare una risposta


Concludo dicendo che questo post non sarebbe mai esisito, se nonchè nell'inseguire un mio piccolo sogno (come ti ho anticipato ieri), mi sono imbattuto in questa considerazione e voluta porgertela, così com'è nata.

Così parliamo delle distanze
e del cielo e di dove andrà a dormire la luna
quando esce il sole

chissà com'era la terra prima che ci fosse l'amore
sotto quale stella tra 1000 anni
se ci sarà una stella
ci si potrà abbracciare

Poi la notte col suo silenzio regolare
quel silenzio che a volte sembra la morte
mi dà il coraggio di parlare
e di dirti tranquillamente
di dirtelo finalmente che ti amo
e che di amarti non smetterò mai






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