PRIMA PUBBLICAZIONE 15 dic 2009
Questo post di oggi lo devi immaginare come una lettura breve, anzi brevissima e ne il titolo e neppure la musica di sottofondo ti daranno un aiuto per sapere dove andrò a parare, non ti lasciar ingannare quindi. Abbassa il volume delle casse e leggi lentamente, gustando così ogni parola del mio scarabocchio.
Anzi, ti dirò di più, una seconda lettura, ti potrà dare una chiave diversa, così da comprendere sino in fondo alcune frasi che probabilmente in un primo momento non avrai potuto apprezza del tutto. Non sono stato volutamente criptico, ma ............... eh no capirai da solo leggendo quello che per me è stato un vero e proprio divertissement.
Ormai aveva bisogno di fermarsi, era quasi una settimana che stava lavorando alla sua creatura e la vedeva crescere secondo quelli che erano i suoi desideri, così come l'aveva immaginata, plasmata, una varietà infinita di luci e colori, un qualcosa come mai nulla s'era visto prima.
Eccola, finalmente viva e ormai pronta a camminare da sola sulle sue gambe. Si sentiva moderatamente soddisfatto, anche se molto stanco. Si, adesso era necessario almeno un giorno di riposo.
No, non era certo l'età che gli pesava e di questo ne era sicuro, per lui d'altronde il tempo che passava non aveva mai avuto la minima importanza, ne aveva a disposizione un'infinità. A dire il vero, era il concetto stesso di tempo che non riusciva a comprendere.
Si sentiva stanco perchè era ormai vicino al compimento di tutto ciò che aveva programmato e nello stesso tempo sapeva già che il suo lavoro certamente sarebbe andato perso. Le persone e il libero arbitrio avrebbero rovinato quello che si poteva ben definire un paradiso.
Però non era del tutto soddisfatto, mancava ancora quel qualcosa che avrebbe dovuto racchiudere in se tutto il suo operato, in pratica la summa di tutte le cose belle che aveva creato. Voleva la perfezione, ma la perfezione non è di questo mondo e nessuno più di lui poteva saperlo e il bello è che non sapeva perchè si stava caricando anche di questa croce? Forse era davvero troppo buono.
Cosa? cosa mancava? Non era abituato a perdere le staffe e a bestemmiare e poi contro chi? Il fatto è che si sentiva insodisfatto e sicuramente questo non lo rendeva contento.
Ci voleva un'idea e proprio a lui mancavano, incredibile.
Stanco, si doveva essere davvero stanco, forse ci voleva un giorno di riposo e qualcuno accanto a se che lo facesse sentire bene e lui era così solo, anche se poteva avere tutto e tutti a sua disposizione, si sentiva solo.
Ci voleva una compagnia femminile.
Eccola l'idea, ci vorrebbe una donna, colei che ti fa mancare il fiato al suo apparire, che illumina ogni ambiente con i suoi occhi, anche se intorno c'è la nebbia. Una donna, capace di farsi odiare anche se la ami alla follia, che ti fa ridere e piangere insieme, colei che desideri apparire anche se la sua presenza ti fa arrabbiare. Un essere sublime, il bello, anzi tutto ciò che di bello esiste al mondo compresso in uno spazio minuscolo.
Come aveva fatto a non pensarci prima, come aveva potuto non arrivare ad immaginare che ogni uomo lo avrebbe ringraziato per averle inventate, lo avessero chiamato Giove, Allah oppure semplicemente Dio, la donna sarebbe stato quanto di meglio avrebbe potuto donare loro e seppure nello stesso tempo sarebbe stata croce e delizia, ognuno si sentirà in dovere di innalzare uno sguardo al cielo per ringraziarlo, certo che un Dio esiste quando davanti gli comparirà la donna della propria vita.
Perchè solo un'entità superiore poteva avere l'idea di creare un essere così bello che con il suo splendore faceva rilucere anche un uomo in sua presenza.
Che esse siano madri, moglie, compagni o semplici amiche, la vita non averebbe avuto nessun senso se non le avessimo avute con noi su questa terra.
Dio, grazie di esistere, perchè ogni donna che ci hai fatto incontrare è la prova provata che tu esisti e che davvero ci ami come figli tuoi prediletti.
..da donna dico grazie a te
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