24 gen 2012

RABINDRANATA TAGORE




Chi mi conosce da tempo, sa quanto odio non riuscire a dedicarmi come si deve a questo mio spazio, ma ci sono giorni in cui tutto è frenetico, giorni nei quali la vita reclama il suo spazio, giorni in cui ho altro per la testa e tutto ne risente. 

Forse sarebbe cosa buona e giusta assentarmi, ma mi sembra di tradire il vostro affetto e quindi vi offro la possibilità di leggere delle cose che personalmente apprezzo tantissimo, come in questo caso uno splendido scritto di Tagore, che mi fu fatto conoscere anni fa da speaker, quando ancora il blog non esisteva.

Spero sia per voi una bella lettura.




Non lasciarmi, non andartene,
perché scende la notte.

La strada è deserta e buia,
si perde tortuosa. La terra stanca
è tranquilla, come un cieco senza bastone.

Sembra che io abbia aspettato nel tempo
questo momento con te
così accendo la lampada
dopo averti donato fiori.

Con il mio amore ho raggiunto stasera
 il limite del mare senza spiaggia,
per nuotarci dentro e perdermi in eterno.
 
 
 
SAKINEH NON DEVE MORIRE
 
 
 

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