27 apr 2009

ISTANTE DOPO ISTANTE

Quando ieri sera ho iniziato a pensare come avrei dovuto comunicarti che la voglia di scrivere quest'oggi latitava, ho mentalmente percorso mille pensieri fatti di parole, ho preparato più e più frasi. Tutto questo perchè erano, anzi sicuramente sono, tante le cose che mi sono entrate dentro in questo fine settimana. Però ho trovato la mia bocca un imbuto troppo piccolo per poterle dire tutte e forse non sono nemmeno così interessanti da essere degne di entrare a far parte della piccola storia di questo blog.


Sai navigante, questi giorni li ho vissuti come un viaggiatore, ero pronto per il viaggio più bello della mia vita, lo avevo sognato, desiderato, ho avuto la fortuna di sapere che si c'era la disponibilità a iniziare quest'avventura, ed ero entusiasta e felice. Davvero l'avverarsi di un sogno lungo un anno mi stava dando delle emozioni che avevo dimenticato. Mi sono recato alla stazione, ho preso posto su una panchina e mi sono accomodato in attesa che passasse il mio treno e li sono rimasto per l'intero fine settimana, nella vana speranza che da quel binario che sapevo morto, arrivasse un segnale.



L'attesa dell'avverarsi di un evento, che sai difficile se non impossibile, dilata oltremodo il tempo, ogni attimo sembra passeggiarti addosso, segnandoti come mai nulla prima nella tua vita ed è un supplizio che si rinnova istante dopo istante. Osservi nell'aria i pulviscoli di polvere che ti circondano, uno a uno, li vedi mentre nello spazio che ti circonda danzano sballottati da raffiche di vento improvvise e poi infine li senti adagiarsi sulla tua pelle, ognuno con un peso in grado di schiacciarti, ma il dolore che provocano non nasce dalle lacerazione che ti provocano, ma dall'apatia che hai dentro e che non ti mette nelle condizioni di sottrarti a quel supplizio.


E mentre sempre più le ore, i minuti, i secondi rallentano ti ritrovi ad odiare visceralmente quella maledetta lancetta che sembra scoppiarti nella testa ad ogni suo ticchettio. Allora decidi di concentrarti su qualcos'altro e ti fissi sull'erba che cresce tra i binari.


Ne osservi ogni singolo filo verde durante la sua crescita, millimetro dopo millimetro. Ecco è la vita che si propaga nell'aria e che sempre nuova prende forma e sostanza, ma i rendi conto che anch'essa produce un rumore che diventa sempre più fragoroso, ed inizia l'odio verso ogni qualsiasi cosa disturbi il tuo stato catartico. Non vuoi crogiolarti nella quiescenza, ma è la vita che vuole questo per te adesso e adesso mentre ripensi alle parole che ti hanno portato a ciò, il tempo intorno a te è ormai immobile.


Qualche giorno fa, in un colloquio privato, sono stato definito "debole". Probabilmente è vero, le persone che vivono nell'illusione che la felicità possa essere raggiunta su questa terra e che soffrono nel vedersela fuggire via, sono davvero comparabili a dei deboli per questa società. Però personalmente ritengo che invece sia davvero fragile chi si adegua, chi si conforma seppur conscio di avere le qualità e le capacità per prendere di petto il mondo intero, non combatte per quello che ha dentro, uniformandosi alla massa da cui potrebbe elevarsi. Ecco io trovo che sia quella la vera mancanza di coraggio, il vero sintomo di una debolezza che non vorresti mai vedere, il nascondere agli altri quello che si è nella realtà, la forza dei sentimenti, il vero motore di questa terra.


Io sarei pronto a sfidare il mondo pur di realizzare i miei sogni, sempre e comunque e se è questa la mia colpa, sono estremamente orgoglioso di essere così, ci metto sempre e comunque il cuore e so che se un giorno darò sostanza ai miei desideri, farò la felicità di chi è accanto.


Sia ben chiaro ognuno sa cosa deve fare nella propria vita e io sono un emerito signor nessuno, non posso dare consigli o indicazioni a chicchesia, ma ritengo che una vita fatta di finzioni, di maschere, sia destinata a essere ad essere un'esistenza piena di rimpianti che ti bruciano dentro e non daranno mai la serenità assoluta, quella necessaria per raggiungere la felicità.




P. S. un grazie sentito e di cuore a Alba e Speaker (in ordine alfabetico), per l'amicizia dimostratami in questi giorni, anche e sopratutto fuori dai confini dell'isola.




MUSICA DI SOTTOFONDO:

TIME AFTER TIME: Eva Cassidy

Il video è da vedere, davvero bello

3 commenti:

  1. Amare significa annientare ogni "barriera interiore" consapevoli di essere vulnerabili ma felici di mostrarsi tali agli occhi della persona amata, significa vivere senza quella "maschera" che spesso la società odierna ci impone di indossare...

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  2. L'amore è un dolce punto interrogativo, ma quando arriva da te non puoi rifiutarlo, devi solo accettarlo...accettare le incognite ...nessuno sa a cosa si va incontro...bisogna aver coraggio di seguire la strada del cuore...solo così prima o poi la felicità arriva

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  3. chi ti ha detto che sei debole era solo invidioso perche' ci vuole un gran coraggio a ad andare incontro alla vita ,all'amore, a testa alta ;consapevole si soffrire,di amare,di vivere senza difese

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