15 apr 2009

KISS THE RAIN



DEDICA DOPO ANCHE LA GIUSTA ATTENZIONE AL VIDEO, LA SCELTA NON E' CASUALE, I GIRASOLI SONO UN FIORE STUPENDO E MOLTO AMATO KISS THE RAIN


Quante sono le persone che abbiamo incrociato durante l'arco della nostra esistenza? decine, forse centinaia di migliaia. Con la gran parte di esse abbiamo scambiato solo una parola mentre facevamo insieme la coda all'ufficio postale oppure aspettavamo che ci consegnassero la pizza da asporto. Con molti altri abbiamo invece condiviso un pezzo di strada, vita quotidiana fatta di gioie e di dolori, persone che hanno in qualche modo segnato o comunque cambiato il nostro modo di essere. E' così, tutte le esperienze che viviamo ci trasformano, forse in minima parte, ma lo fanno. Ognuno di noi viene segnato da un dialogo, un sorriso, un pugno in pieno stomaco, forse non stravolgono il nostro carattere "questi passeggeri" ma una traccia impercettibile di loro in noi rimane.

Poi ci sono quelli che loro malgrado, sono e saranno una presenza costante nella nostra vita e tu nella loro. I genitori, i figli, i parenti tutti, coloro a cui ti rivolgi quando hai bisogno di un aiuto, uomini e donne per le quali devi esserci sempre e comunque. E infine abbiamo quelle pochissime persone che desideri siano per sempre con te, coloro che tu vuoi ardentemente, con ogni tua forza che ci siano. Gli amici di una vita, la donna che ti ha rubato il cuore, tutti coloro che ti entrano a tal punto dentro che a loro senza nessuna premeditazione dedichi un pensiero la sera prima di chiudere gli occhi e te li ritrovi li, il mattino seguente, che ti aspettano al risveglio.

Eppure ci sono volte in cui anche loro escono per un qualche motivo dal tuo quotidiano e a quel punto i giorni diventano una sequenza numerica, una fila interminabile di ore e di minuti, una ridda di situazioni che vivi senza nessuna allegria. Ti ritrovi la testa piena di pensieri, scansi una macchina, acquisti una maglia o semplicemente fai la spesa per nutrirti e ti rendi conto che sistematicamente stai cambiando faccia anche cento volte in una giornata, mettendo su un sorriso vuoto, e lo indossi come un abito ad uso e consumo dei "passanti" che stai incontrando lungo il tuo percorso di vita. In quei momenti tante domande ti salgono alla gola, "ma io avrò avuto una qualche importanza? era un sorriso vero o solo una finta quello che mi veniva dedicato? perché non ci sei più?".

Sono dubbi e porsi delle domande di per se è già un bell'esecizio, sono certo che solo lo stolto vive di verità ferme e inviolabili, la persona curiosa è quella che anela a migliorarsi sempre. Ma in questo caso le domande hanno una funzione diversa, devono scuoterti fino alle fondamenta dell'anima, riguardano la vita. Queste domande, quando te le poni, servono a risvegliarti da un sogno, sono qualcosa che sa di una tristezza infinita e che ti vela gli occhi al solo pensiero. E' così bello desiderare una presenza, è dolce a tal punto che ti dona una forza che non sapevi di avere, risveglia delle capacità nascoste che in altre circostanze non riesci a tirare fuori. La magia che a volte si crea quando si ha a che fare con i pilastri di un'esistenza è qualcosa di raro e non potremmo chiamarla magia se fosse così con tutti, non sarebbero pilastri se ogni passante avesse la capacità di sollecitarci a tal punto.

La maggior parte degli uomini e delle donne passano, qualcun'altro invece sarà sempre con te, ma smontare un pilastro e far reggere la struttura che hai creato è un'operazione di alta ingegneria, che ha bisogno di tanta forza d'animo e di una voglia di vivere fuori dall'ordinario, una forza che io ancora non ho trovato dentro perché so quanto è terribile rinunciare a chi ami.

Vedi navigante, ricorre in questi giorni l'anniversario di un evento tragico, uno di quei lutti improvvisi che ti rubano una persona speciale, un amico con il quale ero cresciuto e con cui avevo condiviso tanti momenti di banale diverti mento. La morte è una brutta bestia, non ti concede la possibilità di poter fare domande, di poter dire "lo sai, ti voglio bene" e la cosa più triste è che te ne rendi conto dopo, hai sottinteso o omesso ed è tremendamente amaro avere in gola ancora qualcosa da dire. La morte è un evento che non lascia nessuna possibilità di riscatto, ma lui adesso sopravvive grazie all'amore di chi lo ha conosciuto e se ancora oggi a distanza di quasi vent'anni è ancora nel nostro cuore, vuol dire che non è ancora morto, che abbiamo fregato la sua scomparsa.

La musica che ascolti come sottofondo ha un titolo bellissimo e che con un sussulto di fantasia ho rubato per dare il titolo al post di oggi "kiss the rain". Credo che effettiva mente nel momento in cui ti trovi con il viso bagnato dalle calde lacrime e dalla fredda pioggia, come nella foto del post di qualche giorno fa, quando l'acqua che hai addosso non ti bagna, ma scorre, forse in quel momento potrai rinunciare a un pilastro per il resto della tua vita.

Un'ultimo piccolo pensiero navigante, se puoi non avere mai pudore dei sentimenti, chi hai di fronte a te in questo preciso istante, tra poco potrebbe non esserci più.

MUSICA DI SOTTONDO:

KISS THE RAIN: Yiruma

1 commento:

  1. "Di solito quando finisce il trantran quotidiano
    la mia fantasia mi trasporta oltre l'ambiente
    in cui vivo,
    comincio a immergermi in un mondo dove tutto è pacifico,
    un mondo dove tutti sono pieni di comprensione,
    sono i miei sogni ad occhi aperti,
    e dove nessuno arriva per contrastarmi."

    Questo era il rifugio di un amico speciale,
    e un giorno mi ha permesso di entrare,
    sapendo bene che poi bisogna tornare alle fatiche e problemi di tutti i giorni.
    Una amicizia vera è rara da trovare,ma quando
    l'hai trovata, rimane 'sempre',anche con un' ombra triste nel cuore .
    una carezza dovunque tu sia
    nonnina

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