3 apr 2009

LA QUOTIDIANA COSTRUZIONE DI UN AMORE

Armati di pazienza navigante, questo post è oltremodo lungo, infinito e sicuramente non esaustivo dell'argomento. A parlare di amore potremmo restare qui per ore e alla fine essere consci e consapevoli che non ci siamo detti tutto, anzi probabilmente non ci saremmo detti niente e che le chiacchiere sono solo aria fritta.




Quando pensiamo, parliamo, dibattiamo dell’amore eterno, per intenderci quello che ci illudiamo possa durare tutta la vita, di solito siamo portati inconsciamente a commettere due errori.
Il primo è credere che sia quello dei nostri genitori, il rapporto con il quale dobbiamo confrontarci. Una relazione che dura fino all'ultimo alito di vita, finché morte non li separerà o li ha separati.


Ed è partendo dall'analisi quest’ultima frase che dovremmo iniziare a capire che forse essa stessa non è per nulla vera.
Chi è venuto prima di noi, ha vissuto in un mondo totalmente diverso da questo in cui ci troviamo immersi, a loro non è mai venuta in mente l’idea di potersi ricredere rispetto al matrimonio, sia perché esso è un sacramento e come tale sacro e inviolabile, sia perché non esisteva affatto la possibilità del divorzio. La separazione, fino a 15/20 anni fa, era solo un'assurdità.
Però dimmi onestamente navigante, siamo così tonti da credere che tutti i matrimoni funzionassero prima dell’avvento del divorzio? Davvero ci illudiamo che sia stata la legge che ci ha concesso questa possibilità di sciogliere un vincolo, l'unica causa di tutte queste separazioni?


Nel corso dei secoli ci sono stati re che hanno creato delle religioni, pur di potersi liberare della propria moglie e noi siamo convinti che la fedeltà, l'amore, la passione duratura e imperitura fossero così diffusi tra il resto della popolazione? Beh spero davvero che nessuno di noi sia così sciocco da credere a questo tipo di favole.
Il mondo, fino agli anni 70, era totalmente diverso rispetto a quello che noi conosciamo, le possibilità e i modi erano limitati e anche la comunicazione tra sessi diversi era per nulla paragonabile a quella attuale. Giova poi ricordare che era quasi impossibile spostarsi dal proprio luogo di nascita, i mezzi di locomozione erano molto limitati e le strade poco sicure. Quindi era consuetudine sposarsi giovani e all'interno della stessa comunità, che in un certo modo provvedeva anche a controllare e vigilare sull'evolversi della coppia.
A questo punto, non è stupido nemmeno affermare che se il matrimonio non funzionava, quando si andava incontro ad una separazione, fosse anch'essa stata solo di fatto, chi ne subiva le conseguenze peggiori era quasi sempre la donna. Spesso vilipese e ingiuriate, trovavano enormi difficoltà oggettive nella sopravvivenza all'interno di una società che le aveva a quel punto ripudiate, teniamo sempre presente qual'era la mentalità comune dell'Italia di 40 anni fa, che non era certo l'islam di oggi, ma ci andava vicino in quanto ad integralismo.


Tutto ciò rendeva le donne ingiustamente succubi dell’uomo e dei suoi voleri, non c’era quindi per le donne nessuna “convenienza” nella separazione, la presunta libertà veniva pagata a caro prezzo. Ed allora, probabilmente, i matrimoni non duravano in eterno in quanto basati su un amore senza tempo, ma perché non ci si poteva o non ci si voleva separare.
Le unioni duravano solo per necessità facendo buon viso a cattivo gioco.

Per fortuna i tempi si sono evoluti verso la ragionevolezza e la civiltà, esiste di fatto una parificazione dei sessi all'interno della società contemporanea, tale da far si che la separazione non è più un’onta, anche se però a mio avviso è uno strumento di cui si abusa.
Oggi siamo giunti ad un punto tale in cui nessuno più lotta per il proprio uomo o per la propria donna. Difficilmente incontri chi sente esclusivamente del proprio partner, l'amore viene concepito con una data di scadenza già nell'istante stesso in cui nasce, data che casomai non imponiamo, ma che sappiamo presente da qualche parte.

Questo però ci porta di filato al secondo degli errori di cui ti ho accennato all'inizio,  la base stessa dell’amore è fallata. So che è un campo minatissimo quello in cui mi sto buttando, perché è tutto molto soggettivo in amore, ma cerco di renderti il mio pensiero semplice, con la speranza di essere chiaro e esaustivo.

Quando un uomo e una donna iniziano a frequentarsi, alla base di tutto c’è sempre quell'attrazione che è fondata su tutte quelle cose che ci raccontiamo e che nasce sin dai primissimi dialoghi e dai quegli sguardi di intesa che ci scambiamo vicendevolmente. I reciproci interessi, la stessa visione della vita, sono certamente le fondamenta su cui instaurare un rapporto, ma non è sbagliato affermare che all'inizio è anche, forse soprattutto una questione di chimica.
E' indiscutibilmente un reciproco piacere a farci perdere la testa per l’uomo o la donna che abbiamo di fronte. E' una questione "animale" che comunque di base ci fa capire se lei ci attira oppure no (scusami navigante se d’ora in poi DECLINERÒ' il tutto al femminile, da maschietto mi viene più facile, nessuna discriminazione).

Ora sia ben chiaro, non parlo di sesso in quanto tale (movimento pelvico per intenderci), ma di attrazione, come quella che provano i due poli opposti della calamita.
Credo fermamente che quell'impulso che sentiamo all'inizio, ce lo regala solo la presenza di quella partner al nostro fianco, è lei la fonte di luce in grado di cambiare colore alla nostra giornata trasformando il grigio in cui vivevamo, in una varietà di colori caleidoscopica. Ed è sempre così, il solo pensarla, nominarla, attenderla, ci fa un effetto che nessun altra emozione al mondo ci può regalare.
Questo ci porta all'inizio ad essere sempre tolleranti verso i piccoli difetti, i ritardi, le manie. Poi succede qualcosa che interrompe la magia o almeno inizia a far scemare l'intensità di queste emozioni.
Eccolo, è tutto qui il nocciolo della questione, infatti per quelle fasi iniziali ci siamo passati, però nessuno è in grado di capire e prevenire cosa succede di punto in bianco? Cosa cambia dal momento in cui abbiamo le farfalle nello stomaco al solo pensarla, a quando le giornate tornano di nuovo plumbee se solo ci capita di incrociarla? Cosa fa nascere una rapporto d’amore e poi lo fa morire? E perché quella persona che volevamo dividesse con noi ogni istante della nostra vita, diventa di punto in bianco l'orrenda raffigurazione del male?

Vedi, io nella mia vita ho inteso l’amore come una necessità primaria, come il bere, il mangiare, il respirare, ma a differenza di quest’ultime nelle quali sono totalmente autonomo, per l’amore dipendo dalla presenza di un’altra persona. Ora l’inganno sta nel credere, che quella base che avevo gettato all'inizio possa essere  sufficiente per rendere il rapporto durevole in eterno, finché morte non ci separi appunto. L'errore è tutto banalmente, nell'arrendersi all'assuefazione, alla mancanza di quel nuovo brio che quotidianamente bisogna mettere in ogni umano rapporto.

Dico una banalità trita e ritrita, ma il rapporto di una coppia dovrebbe essere concepito come una pianta. Abbiamo gettato il seme nel momento in cui ci siamo conosciuti, ma questo fiore va curato e nutrito quotidianamente, anche con quei piccoli gesti, banali casomai, ma necessari perché si fortifichi e cresca questo tenero, fragile virgulto chiamato amore. E se succede qualcosa che ci mette nelle condizioni di illuderci che basta demandare ad uno solo degli elementi della coppia, il compito della cura di questo virgulto, in quell'istante stiamo firmando la condanna a morte del sentimento.
I giardinieri devono essere necessariamente entrambi gli amanti, quando uno non sente l'esigenza di esserlo e spera nell'altro per la crescita della pianticella, l'autunno di quel rapporto è già alle porte.

L’amore è degli uomini e se si vuole che cresca bisogna farsene carico, se non si collabora e si ama in solitudine o si è solo amati, il rapporto inevitabilmete si sbilancia, si sfilaccia, si consuma a tal punto da morire esausto.
Certo è compito è arduo e se uno dei due componenti della coppia si rende conto che le cose volgono al peggio, deve cercare il coinvolgimento del partner distratto, adoperandosi per far capire che si vive una fase di stanca, ma è la volontà di chi si sta disaffezionando che fa la differenza.

Quindi, è probabile che spesso ci illudiamo che esistano le basi di un amore eterno, ma scambiamo per tale solo l’attrazione fisica che una donna può suscitare in noi oppure non ci adoperiamo abbastanza perché vi sia l'obbligatorio salto di qualità, ed essendo i tempi moderni accondiscendenti verso chi commette un errore, ci si lascia andare a dichiarazioni d’amore eterno con estrema facilità, sapendo che comunque ci si può ricredere.
Le ferite che però infliggiamo a chi abbiamo illuso, quelle difficilmente saranno rimarginabili, sono graffi che nulla può cancellare e che segnano la vita di chi li subisce.

L'amore per sempre non è, ne più raro ne più difficile rispetto al passato, sta alla volontà degli uomini e delle donne cimentarsi alla sua costruzione, i materiali sono gli stessi da millenni, la malta che tiene unito il tutto è sempre la stessa.

La costruzione di un amore avviene nel quotidiano, è semplice, è banale, è uno sguardo, un bacio inatteso, una delicata carezza, è la voglia che lei ci sia sempre e comunque.

Alla fine di tutto questo sai qual'è la cosa davvero divertente? Che come per ogni vicenda umana, l'amore sottostà a mille variabili, ma una sola conta davvero più di tutte le altre, la soggettività di chi è coinvolto. Anche tutto quello che ho scritto qui potrebbe essere solo un immenso cumulo di idiozie, per me sarà ragione primaria di vita, combattendo ogni istante, fino all'ultimo respiro, perché sia per sempre, un amore infinito.





QUESTA CANZONE E' PER ME UN'EMOZIONE INTENSA
HA SEGNATO UNA STAGIONE IMPORTANTE DELLA MIA VITA,
QUELLA CHE MI HA INSEGNATO
CHE SI PUO' AMARE ALL'INFINITO,
E ANCHE CHE NON E' GIUSTO FARLO DA SOLI
MA AMARE PER SEMPRE E' POSSIBILE



L'amore perfetto è una cosa rara e se anche si trascorresse la vita intera a cercarlo non sarebbe una vita sprecata.


MUSICA DI SOTTOFONDO


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10 commenti:

  1. Bellissimo post, nn credo affatto che siano idiozie quelle che hai scritto. Forse siamo diventati troppo arrendevoli, non siamo disposti a impegnarci più di tanto per far funzionare il matrimonio, tanto adesso abbiamo una via di scampo, la separazione ! Naturalmente non sono contro il dvorzio, ci sono molti casi in cui può essere una salvezza,io non potrei vivere tutta la vita accanto ad un uomo che nn mi ama!!

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  2. i miei genitori non si amavano perchè erano stati sposati dai genitori e per me sono stati uno stimolo a non imitarli.è vero l'amore costa fatica,una dolce fatica,quella del giardiniere che strappa le erbacce,concima,zappetta ,travasa attento.ho tanti anni di matrimonio alle spalle,ma con mio marito ci amiamo come die ragazzi e ogni giorno è una sfera di sole tra le nubi della breve vita

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  3. Invidio la donna che verrà.. spero solo che sia all'altezza di così tanto amore ! Non ho letto idiozie anzi molte sfaccettature che forse ho sottovalutato . Un rimpianto ? quello di nn poter tornare indietro, solo quello ! Grazie x tutte le emozioni che ogni giorno mi regali!

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  4. TRATTO DA FACEBOOK

    Gilda Fontanella

    sono riuscita ad ascoltare il ritmo del mio cuore perchè betteva forte a causa delle innumerevoli emozioni che riesci a trasmettermi..... e quanto hai scritto è vero....!!!!

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  5. TRATTO DA FACEBOOK

    Grazia D'urso

    uno dei più belli che hai scritto, che rileggo sempre e volentieri!!!

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  6. TRATTO DA FACEBOOK

    Angi Ciuraru

    bellissimo......

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  7. Penso che l'abuso si faccia sul matrimonio e non sul divorzio,ma come hai detto tu questo è un argomento molto soggettivo..
    poi detto da me che non ho mai desiderato
    sposarmi se non dopo 20anni di convivenza,ho sempre pensato che il matrimonio doveva essere un punto di arrivo nel rapporto con il mio compagno e non di partenza.
    Le mie amiche allora dicevano che ero bacata :-)
    ma se penso a 20anni fà e a oggi continuo a pensarla così. Certo aver preferito una dinamica diversa non mi rende immune dalla possibile fine di un amore,
    e trovo che non è banale quando dici che il rapporto di coppia è come una pianta,
    bisognosa di premure,
    trovo solo molto triste quando i giardinieri addetti alla 'pianta' vanno per strade diverse, e sdradicano le radici in malo modo dimenticandosi totalmente il giardino dove è nata.

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  8. Aspè non riesco a scrivere mi devo asciugare gli occhi , vado a prendere un fazzoletto, mannaggia a te !! o.k allora, volevo solo dire che non credo ci sia una ricetta per far funzionare un matrimonio, noi quest'anno abbiamo festeggiato 26 anni di matrimonio, non è sempre stato tutto rose e fiori, ma in noi c'è sempre stata la volontà di aggiustare le cose perchè ci abbiamo sempre creduto nel nostro amore e continuiamo a crederci e poi ormai siamo un tutt'uno , l'uno non potrebbe fare a meno dell'altro. Siamo stati fortunati , abbiamo trovato l'altra metà della mela. tvb guardiano

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  9. Rileggendo provo sempre una grande emozione! Grazia

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