29 ott 2010

IMMERSI TRA LA FOLLA





Camminare, per raggiungere un qualsiasi luogo distante, è ormai un'operazione che fanno solo coloro che non hanno null'altro da fare o che hanno la tempra morale di non essere succubi del tempo, persone che non rincorrono le lancette dell'orologio, ma che le guardano semplicemente per sapere che ore sono.
Io non appartengo a nessuna di queste due categorie, le mie sono giornate piene di appuntamenti programmati, sui quali sono costantemente in affanno, anche se puntuale nel 90% dei casi, però amo aggiungere un passo al precedente, camminare mi fa sentire vivo e quindi spesso e volentieri mi organizzo per regalarmi il piacere di una "passeggiata".

Si hai letto bene passeggiata, perchè solo camminando lentamente, con la testa vuota dai pensieri, riesco a guardarmi intorno e dare così libero sfogo alla mia curiosità che ha come soggetto principe il mondo che mi circonda. Posso osservare con calma le vetrine, i palazzi, i passanti e così cogliere quei dettagli che hanno il potere di cambiare le giornate.

Ci sono fabbricati nei centri storici di ogni città che valgono la pena di essere osservati per la cura dei dettagli architettonici con cui sono stati costruiti. Ci sono in giro tanti monumenti che non sono stati eretti solo per raccogliere gli escrementi dei piccioni e poi colori e luci, installazioni e attività commerciali che sembravano perse, ma che vivono nei meandri dei nostri centri urbani.
Quando poi i miei itinerari comprendono l'attraversamento di un parco pubblico, il cuore mi si illumina automaticamente, ci hai mai fatto caso naufrago che ogni bimbo sorride in maniera diversa alla propria mamma? Ti assicuro che si possono cogliere centinaia di diverse espressioni di felicità tra le giostrine e le aiuole di ogni giardino comunale.

E infine c'è la folla che anima tutto ciò che mi circonda durante le mie passeggiate. Parlo di tutta quella gente che è facilmente divisibile in gruppi descrivibili senza nessuna difficoltà.
In primis trovo quasi sempre I PROFESSIONISTI, quelli inutilmente attaccati al loro superfluo cellulare, uomini e donne che si credono il centro nevralgico dell'economia italiana e che quindi si sentono nel diritto di investire tutti con le loro urla e i loro improperi e io lì che mi domando sempre a che serve quel telefonino? Idiota, ti stanno ascoltando in tutta la città e senza bisogno di rispondere. Dementi afoni alla fine della giornata lavorativa.
Poi ci sono i GIOVANI NULLAFACENTI, ben vestiti e per propria scelta gettati su di una panchina o sugli sgabelli all'aperto di un qualche bar, coloro che hanno come solo scopo nella vita quello di mostrare la marca dei propri boxer o nella variante femminile il colore del perizoma, solitamente messi in bella mostra sopra i jeans. Ragazzi e ragazze quasi tutti smanicati anche fuori stagione, quelli che in pratica trovi d'inverno che indossano la T shirt anche sotto zero, assiderati da moda.
E per completare ecco LE MATRONE, donne agghindate di tutto punto, quelle a cui l'età ha regalato un briciolo di buon senso e che non mostrano l'intimo, ma che esagerano con tutto il resto. Vestiti, colori, trucchi, cotonature, chiacchiere senza fine e senza senso, le donne che sperano di vivere una sorta di mix tra le caslinghe disperate e sex and the city, solo che prendono il peggio di entrambi i telefilm e lo mostrano senza vergogna.
Ci sono poi ovviamente i sottogruppi e le commistioni tra gli uni e gli altri, ma sostanzialmente questa classificazione è valida, perchè tutti sono uniti da un comune denominatore, sentono la necessità di mettersi in mostra, quasi che vivessero in funzione di ciò che sembrano e non ciò che sono e io che mi ci scontro sempre nelle mie passeggiate, devo fare attenzione a scansarli per evitarne il contagio.

Ora di certo ti starai di certo chiedendo il perchè di questa dettagliata descrizione della fauna umana camminante? Cosa c'entra con ciò il mio amore per il passeggio? Vedi naufrago, da quando ho fatto mentalmente questa catagolazione, incosciamente mi sono estraniato un pò dalla gente, nel senso che difficilmente faccio caso a chi mi cammina accanto, perchè anche se ognuno di loro si crede una singola unità degna di nota, alla fine sono solo un branco di pavoni che si muove l'uno di fianco all'altro.
Ecco, in questo mare di inutili idioti, una coppia di normali quarantenni, che semplicemente camminavano abbracciati, mi ha spiazzato. Non mettevano in mostra nulla, ne tatuaggi ne marchi, non badavano a chi li circondava, con estrema naturalezza camminavano abbracciati e si parlvano, i visi pochi distanti e dialogavano. Quel gesto, che dovrebbe essere normalissimo, era invece l'anomalia e riluceva tra la folla.
Erano gli unici che affiatati e tranquilli passeggiavano come se fossero un solo corpo, senza mettere in ciò nulla di esagerato e senza dare al gesto nessuna valenza sessuale. E tutto ciò sparigliava le carte e le mie convinzioni. Da quanto tempo non vedevo degli adulti camminare abbracciati per strada? Intimimamente uniti, senza essere avvinghiati per mettersi in evidenza e guardandomi dentro ho anche capito cos'era la luce che sembrava illuminarli tra la folla, la forza di quel sentimento era così intensa che non si stava mostrando ne cementando con un abbraccio, ma era naturalmente vivo e presente.
Li ho invidiati, perchè ho ripensato al mio passato e mi sono reso conto che non ho mai avuto da adulto la capacità di camminare abbracciato al mio amore con una tale naturalezza, essere coppia e non mostrarlo solamente.

E ho creato in quel momento un nuovo gruppo di persone che camminano per strada, quello dei boriosi che si credono in grado di poter giudicare gli altri. Probabilmente ne porto la bandiera proprio io.

Cercherò in futuro di fare un bagno di umiltà prima di uscire per strada.


P. S. Ho evitato di citare sopra, perchè fuori contesto, il gruppo degli insulsi scioperanti, quelli che di solito si incontrano solo di mattina al centro delle vie.
Sia ben chiaro, tutto il mio appoggio a chi rivendica dei diritti negati, ma mi chiedo sempre davanti a striscioni del tipo
un posto fisso agli ambulanti oppure la scuola agli alunni, le persone sanno cosa scrivono? O almeno sanno cosa chiedono? A volte ho l'impressione che siano solo degli insulsi slogan, involotariamente comici e di sicuro drammaticamente insensati.



SAKINEH NON DEVE MORIRE



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2 commenti:

  1. Menomale che alla fine sono arrivati quei due,stavo già pensando che stavi buttando tutti giù dalla torre senza nemmeno pensarci un attimo... :-p

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  2. Ma perché la categoria "matrone" non ha un corrispettivo maschile?
    Forse gli uomini maturi, vestiti come ventenni, con felpe da adolescenti, che girano nei jeas dl taglio non consono alla loro età, e che controllano che le giovani donne li ammirino, sono per te "normali"? Non sanno che se una donna li nota è sempre con un pensiero negativo? Scusa, ma da donna vecchietta mi sono risentita dalla tua posizione di parte!
    uvs

    RispondiElimina

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