24 apr 2013

LA CRISI








Pensateci, è una parola che ci viene ripetuta con un'ossessione quasi maniacale, sempre di più, ogni giorno che passa e più passa il tempo e più diventa presente, quasi fosse diventata una sorta di mantra, ma vi siete mai chiesti cosa è davvero per voi la crisi? A cosa la associate quando la sentite nominare? È qualcosa di irreale con la quale vi trovate a combattere o ha qualcosa che per voi la rappresenta?
Ecco, vi dirò, io ho delle immagini ben impresse dentro di me, che tutte le volte riaffiorano e mi stritolano l'anima.

Per me la crisi è ritrovarmi ad attraversare, in una mattina feriale, la piazza di un piccolo paese e vedere davanti al bar del centro tanti quarantenni, quelli di solito sempre attivi e comunque sia impegnati, seduti a fissare le loro mani callose, ferme, inesorabilmente costrette a far nulla;

La crisi è vedere il silenzio di una zona industriale, nel centro della Basilicata, dove la ruggine sta mangiando i macchinari e la polvere ha invaso l'animo di chi quelle macchine dovrebbe farle muovere, produrre e rendersi conto che tutto ciò va avanti ormai da tanto di quel tempo, che forse quelle stesse macchine non saranno più in grado di combinare nulla;

La crisi è vedere una rivendita di materiali edili desolatamente vuota, un luogo dove una volta attendevi anche per un'ora, solo per avere l'attenzione dei commessi, talmente era lunga la fila;

La crisi è un portafogli vuoto, non solo delle banconote che ripagavano del lavoro che si svolgeva con passione ed amore da anni, decenni, ma soprattutto vuoto della speranza di riempirlo di nuovo e con l'ossessione, il timore, la paura dell'imprevisto, che potrebbe sconvolgere il fragile equilibrio, fatto di sempre maggiori rinunce;

Ecco, quando la prossima volta sentite parlare di una persona che si è suicidata perché non ce la faceva ad avere il coraggio di vivere questi tempi, perché non ha saputo reggere il peso delle difficoltà, non pensate a lui come ad un codardo, ma semplicemente come ad una persona a cui hanno rubato la cosa più bella che ognuno di noi può avere, la speranza che il domani sia migliore, diverso, che il domani si possa ancora sognare.



4 commenti:

  1. Solo una riflessione, gente che all'improvviso si è vista chiudere l'opportunità di un futuro non può che sentirsi fallita, per cui perdendo il lavoro di conseguenza perde l'autostima sino a commettere certe follie,la verià è che abbiamo una Italia guidata da ripetenti...ciao G

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    1. Ma chi come meè disoccupato da un anno non vee più gli altri, perché non riesce più a vedere nemmeno se stesso

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  2. Lo so per quanto non mi posso lamentare vivo esperienze dirette con gente in difficoltà e credimi è mortificante per loro...ma non posso mostrarmi dispiaciuta ..alcuni si deprimerebbero di più...però darsi da fare...(alcuni aspettano la manna dal cielo) ciao G

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  3. Come

    Ritrovare

    Insieme

    Speranza

    Infinita...

    Ciao...nunù

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