14 mar 2009

I HAVE A DREAM


Di certo starai pensando che sono impazzito. Quale ragione logica può esserci, nell'usare le quattro parole che hanno cambiato radicalmente la storia degli Stati Uniti per intitolare un post?
Si qualcosa non va nella testa del guardiano e ne è la controprova la canzone scelta per il sottofondo, il manicomio potrebbe essere la giusta soluzione stamattina. Per fortuna non hai un'idea precisa di dove sia il faro, sennò mi ritroverei la neuro alla porta.

Folle o forse semplicemente sognatore? Di sicuro un uomo non legato alla realtà, che vive di illusioni e che delle stesse si nutre per cercare la forza di continuare, questa è la conclusione che ho tratto qualche giorno fa dopo aver discusso sulla deriva verso cui si dirige il blog, o meglio questa è l'idea che dò.

Vedi navigante, con una frequenza che sto iniziando ad apprezzare, mi trovo a parlare durante l'arco della giornata del blog, di quello che ho scritto e di quello che sento, ascoltando nel contempo i miei interlocutori e quello che mi raccontano.
Ora tralasciando l'attenzione che qualcuno pone al mio stato d'animo, quando le chiacchiere si incentrano sui post, uno dei commenti che si sta facendo sempre più di frequente è che sto utilizzando aggettivi molto marcati per dire quel che penso. Quando scrivo che è vergognoso l'atteggiamento che assume la società civile nei confronti di un problema, mi espongo e questo sembra un pò troppo forte, non corretto o forse solo non adatto. A questa, viene associata solitamente un'altra critica, cioè che è inutile parlare di alcuni argomenti, perchè la realtà dei fatti non cambierà certo grazie a un blog.

E' vero, quello che sto facendo suona come utopico e siccome viviamo un tempo dove tutto dev'essere semplice, realizzabile, ma sopratutto appiattito, conforme ed anestetizzato, quello che sembra uscire dai canoni è vista come una pazzia.

Forse lo è davvero, così come lo era il sogno di Martin Luther King, fin quando rimase il suo sogno, ma quella splendida UTOPIA nell'istante stesso in cui ha iniziato a essere condivisa, prese sostanza e forza, fino a fare breccia nella società civile diventando la splendida realtà che ha portato mister Obama a divenire presidente USA.

Sognava di sconfiggre l'aparthaid Nelson Mandela, rinchiuso da solo in una cella Sudafricana. Sognavano Falcone e Borsellino mentre iniziavano a combattere la Mafia. Sognavano Gandhi e Madre Teresa di Calcutta, sognavano gli scienziati che hanno spedito l'uomo sulla luna o semplicemente sognava chiunque ha creduto di potercela fare a realizzare un'impresa, ritenuta impossibile fino a quel momento.

Lo so, suona blasfemo tutto ciò, folle per l’appunto è l'aggettivo più consono. Io che sono solo un semplice scribacchino, che parla al massimo a 20 persone durante l'arco della giornata, sto usando come ispirazione uomini e donne che hanno cambiato la storia, non esiste logicità in ciò. E' verissimo, come posso io combinare con un blog qualcosa di buono? Il fatto è che non trovo questa domanda come un motivo sufficientemente valido per non provarci comunque e poi io non voglio vivere rinunciando ai miei sogni, quelli che mi portano a desiderare per chi verrà dopo di me un mondo migliore, ed è solo facendo qualcosa che ho la possibilità di riuscirci, che posso dare il mio minuscolo contributo. Se decidiamo di non decidere, di dormire di fronte alla realtà o anche semplicemente girare il capo perchè ci infastidisce, non siamo migliori di chi commette abominii e crudeltà.

Quando ero un imberbe studente, mi trovai di fronte un uomo che con il suo esempio ha stravolto la mia vita, il magnifico Prof. Francesco Torre. Lui che amava visceralmente la lettura mi trasmise questo virus, inoltre pretendeva che i suoi studenti, seppur non frequentanti un liceo, si applicassero negli scritti e a quanto pare i risultati si vedono, come qualcuno afferma.

Ecco, eravamo all'inizio del terzo anno, in una stupenda giornata di fine settembre iniziò a leggerci la "Divina Commedia" e all'antiinferno si soffermò particolarmente.

NON RAGIONIAM DI LORO, MA GUARDA E PASSA

dice Virgilio a Dante quando si trovano di fronte gli ignavi, una immensa schiera di uomini e donne spregevoli, che hanno la colpa di non aver mai assunto nessuna posizione durante la vita, indegni persino di essere accettati all'inferno. Io li ho pensato "mai, come un ignavo mai, meglio l'inferno per aver sbagliato, ma mai tra coloro che hanno sempre demandato ad altri i loro compiti" .

Da allora ho pensato che è meglio essere un folle sognatore, che un'ameba inutile, da quella considerazione che traggo la mia forza, e se sono eccessivo nell’esprimermi è perché dico le cose come le sento, perché mi indigno se qualcosa mi tocca e non penso ad andare oltre sempre e comunque.

Sono abbastanza sicuro che non raggiungerò nessun obbiettivo nel corso della mia vita, ma perlomeno avrò lottato perchè il mondo sia un posto migliore di come l'ho trovato. Forse questo blog può essere un modo per farlo, tentare di seminare concetti o comunque discuterne semplicemente, forse sparare le mie idee in maniera forte e determinata può servire solo a non vivere un’esistenza inutile o forse come dici è pazzia, ma continuerò a farlo, perchè ai miei sogni non intendo rinunciare e poi mi piace l’idea di una vita colori e non grigia come può esserlo quella di un qualunque ignavo.


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3 commenti:

  1. Magnifico sognare, ma la realtà è un'altra cosa, mutuo, lavoro, crisi. Sveglia, solo nei cartoons i sogni diventano realtà.

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  2. In un campo ho veduto una ghianda:
    sembrava così morta, inutile.
    E in primavera ho visto quella ghianda
    mettere radici e innalzarsi,
    giovane quercia verso il sole.
    Un miracolo, potresti dire:
    eppure questo miracolo si produce
    mille migliaia di volte
    nel sonno di ogni autunno
    e nella passione di ogni primavera.
    Perchè non dovrebbe prodursi
    nel cuore dell'uomo?
    KAHLIL GIBRAN

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  3. non smettere di sognare.
    non smettere di lottare.

    bellissimo pezzo, con la forza delle proprie convinzioni.
    Bravo, ragazzo

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