E’ successo poi, che durante i miei dialoghi in chat, anche un'altra "abitante" dell'isola mi ha detto di avere difficoltà nella gestione del figlio, lui teen ager, che ormai mette in dubbio di continuo la sua autorità, arrivando quasi a sfidarla. Lei si chiedeva e mi ha chiedeva se ritengo che "la punizione" possa essere una soluzione?
Come quesito è bello, ho adottato questo atteggiamento nei confronti della piccola, perchè ritengo che le sia stato concesso troppo in passato, come si suol dire è stata "viziata". Questo sia ben chiaro non da me, ma la mia colpa è sicuramente più grave, perché ho abiurato dal mio ruolo di padre in un periodo troppo lungo della sua vita, quello della formazione caratteriale, i primi 3/4 anni di vita. Chi mi conosce, sa che non mi sono mai nascosto e che anzi mi sono sempre assunto questa colpa.
Una persona con cui spesso ne ho parlato in passato e che ha un posto particolare nella mia vita, mi ha di fatto ricordato (ove mai ce ne fosse stato bisogno) che i figli vanno amati, cresciuti e rispettati, ma in primo luogo hanno bisogno della presenza dei genitori, del loro esempio, l'assenza crea rancori e danni irreversibili. Ad avvalorare ulteriormente questa affermazione, la mia amica l’altro giorno mi ha confidato che si rende conto che l'assenza nel quotidiano del padre, può essere la chiave di lettura per l'atteggiamento del figlio. Lei ritiene di non essere abbastanza di polso nel gestire il ragazzo, che ormai quasi la sovrasta anche fisicamente
Io nel mio piccolo sto cercando di recuperare il rapporto con mia figlia, che è ancora piccola fortunatamente, anche facendole capire che esiste sia il premio che il castigo e che le cose non le sono dovute per diritto divino, ma che se le deve anche meritare. Sicuramente in passato non sono stato un buon padre, ma voglio creare un dialogo con la cucciola e farle capire che ha un padre che l'ama e che sarà sempre con lei.
La verità è che ci sono degli essere umani che quando entrano nella tua vita, volenti o nolenti la stravolgono e tu ti rendi conto che non riusciresti a passare un giorno senza che ci siano. Ne avverti la mancanza, il bisogno fisico di un suo sorriso, di una parola. Io vivo cosi la principessa, ne sento l’assenza come un dolore fisico quando non riesco a vederla o sentirla. Ne sono geloso, estremamente geloso del rapporto che ha con gli altri, chiunque esso sia e so che non potrò smettere mai di amarla, perché è diventata la ragione stessa della mia vita. Forse lei questo non lo capirà mai, ma dall’istante preciso in cui io me la sono trovata davanti mi ha rubato il cuore.
Ora io non so se l’atteggiamento che ho adottato è giusto o è sbagliato, so che l’amo e che ho fatto sempre di tutto per dimostrarglielo, spesso male, ma era pur sempre amore. Poi la vita è strana, ma l’importante è che sappia sempre che è e rimarrà la ragione unica della mia vita e probabilmente solo allora qualsiasi gesto, azione, comportamento che ho adottato con lei, verrà letto nella giusta luce.
So di essere scivolato sul personale oggi, cosa che mi ero ripromesso di non fare almeno qui, ma questo argomento non può essere trattato in maniera asettica, ognuno vive la propria vita in modo diverso rispetto al resto del mondo e non potevo quindi essere astratto. Oggi mi sono spogliato delle vesti di guardiano del faro e mi sono posto qui per come sono.
MUSICA DI SOTTOFONDO
BALLATA PER ADELINA - Richard Clayderman
http://www.youtube.com/watch?v=RgB3qZfedX8
Un uomo onesto, un uomo probo,
RispondiEliminatralalalalla tralallalero
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.
Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallalero
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.
Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallalero
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallalero
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.
Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallalero
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallalero
e come il sangue ne sgorgò
correndo come un matto da lei tornò.
Gli disse lei ridendo forte,
tralalalalla tralallalero
gli disse lei ridendo forte,
"l'ultima tua prova sarà la morte".
E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.
Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallalero
ma lei fu presa da sgomento
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato
quando a lei nulla era restato
non il suo amore non il suo bene
ma solo il sangue secco delle sue vene.
ke bel post, ke bella musica di sottofondo, oggi ti sei superato. Però hai cambiato il finale rispetto a quello iniziale, perkè? essere consci di essere uno skifo mica è male, sia dove lavorare per migliorarti
RispondiEliminaNon ho capito i commenti precedenti. Forse ho letto il post sbagliato?
RispondiEliminaSi parlava di figli o no? Si parlava della difficoltà si essere genitori o no?
Ragazzo?