E così è successo, che di colpo, mi sono sentito "vecchio", anche se in realtà poi non lo sono, ma di fronte a lei era così. Di botto sono invecchiato al suo cospetto.
Quanti anni erano che non la incontravo? Tranne un veloce saluto, credo che siano passati almeno 15 anni dall'ultima volta che ci siamo fermati a chiacchierare per 5 minuti e lei è di sicuro, spudoratamente affascinante come lo era all'epoca, forse oggi ancor di più, senza che un solo segno del tempo si sia posato sul suo viso, mentre i miei capelli brizzolati, che di solito mi donano, si sono trasformati in un baleno in un canuto segno di anzianità precoce.
Cinque minuti di senilità quarantenne e non solo.
Infatti è bastata la sua semplice presenza, per sentire di nuovo venir su l'inadeguatezza che ho sempre provato quando l'avevo di fronte. In pratica è stato tutto come quando ci siamo conosciuti 25 anni fa, ogni cosa che facevo, analizzandola a posteriori, sapevo che era sbagliata.
Errori comportamentali che non fanno più parte del mio bagaglio umano, ma è un dato di fatto ormai acclarato, che io con le donne non ci ho mai saputo fare. Qualunque sia stato il loro ruolo, amiche, compagne o altro ancora, dissimulo la mia timidezza con quel poco di simpatia che riesco ad esprimere.
Poi la verità è che lei ha sempre incarnato il mio prototipo ideale di donna, intelligente e affascinante allo stesso tempo, necessariamente nello stesso ordine in cui l'ho scritto. Donne, che tra l'altro, sono sempre risultate immancabilmente fidanzate/sposate/sentimentalmente impegnate e comunque non interessate (e come dar loro torto?).
La cosa stupenda però, dopo tutti questi anni, a parte quel suo sorriso ancora in grado di confondermi e la solita perspicacia di sempre, è stata la facilità con la quale ci siamo ritrovati a dialogare, come se davvero gli anni erano passati solo per una convenzione comune. Lei era lì, pronta a parlare di tutto e a farlo con estrema serenità.
Ritrovare una persona e avere la sensazione che tutto è nello stesso ordine in cui lo hai lasciato, regala un senso di pace e di armonia incredibile, ma questo è un segno di distinzione delle persone intelligenti e così torniamo al punto di prima e io mi incarto di nuovo.
Ma allora, se questo fortuito incontro è stato così bello, pechè mi sono sentito vecchio e soprattutto inadeguato, così come quando di anni ne avevo 17? Perchè lei si ricorda di me com'ero, aveva ancora la percezione esatta di come volevo diventare, quando avevo l'età in cui i sogni contano ancora e alla fine del nostro dialogo ha usato una frase, che chi mi conosce bene oggi, nel 2011, usa spesso, coniugandola ovviamente al passato "eri una bella persona" e io qui, non ho ancora imparato a capire come devo reagire.
Però, se dopo tanti anni, questa frase viene ancora fuori, se le persone a me vicine la ripetono soventemente e soprattutto, visto che qualcosa di buono e di concreto in questi anni l'ho fatta anche grazie a questo blog, vuol dire che devo iniziare a prendere coscienza, che questa è la realtà con cui devo confrontarmi
15 anni passati, come se nulla fossero, bella come quel raggio di sole che le illuminava il sorriso mentre mi veniva incontro, ma soprattutto una consapevolezza che ho acquisito solo grazie alle sue parole.
Sto invecchiando bene.
Grazie DDD
P. S. La foto, che introduce l'argomento del post, oggi è criptica e probabilmente la capiremmo solo io e lei, se leggesse questo post.
Ve la spiego.
Quella che vedete è la facciata principale della chiesa Sacro Cuore di Maria, dove ci siamo conosciuti e abbiamo frequentato per tanti anni lo stesso l'ambito parrocchiale.
Eh si, il guardiano era un ragazzo di chiesa :-))
E ANCORA OGGI
SAKINEH NON DEVE MORIRE
Spero che avrai modo di farglielo leggere,
RispondiEliminaè bello quello che hai scritto,
e poi le vecchie
amicizie di 15anni fà sicuramente hanno molto da raccontarsi.
buona serata.
nonnina
credo che lo farò, probabilmente lo leggerà
RispondiEliminaE' davvero bello rincontrarsi con persone che portiamo nel cuore...
RispondiEliminaDevo dire sinceramente di si, perchè le persone che portiamo nel cuore, sono quelle che lasciano una traccia di se nella nostra vita.
RispondiEliminaAttori protagonisti e non figuranti
IO quando incontro vecchie amicizie che non vedo da secoli.... non so mai di che parlare... se non delle solite cose.... figli....che lavoro fai adesso.....
RispondiEliminaE le vedo cosi..... lontane.... senza piu' nulla che ci accomuna.... con tutti i nostri sogni cosi opachi.... che mi assale una tristezza e una malinconia tale..... che non vedo l'ora di allontanarmi da quella situazione che mi fa da specchio.... e da cassa di risonanza di tutti i miei fallimenti.... le mie infelicita' e le mie insoddisfazioni....
E poi... le solite balle.... "non sei cambiata per niente... sei sempre la stessa"
Dai dai.... circolare....
Saranno anche passati 20 25 anni..... ma l' Alzheimer non mi ha ancora distrutto quei pochi neuroni funzionanti.... e so perfettamente che sono cambiata.
Pero' tu... Guardiano.... che sei cosi ottimista e ben disposto nei confronti del prossimo.....
fossi in te.... seguirei il consiglio di Nonnina... :))))
Chissa' mai che tu possa dire...... galeotto fu il post! ;))
Eretica
Eretica
Condivido gran parte del tuo pensiero eretica, ed è per questo che non esiste un mio facebook personale, ed è per questo che davanti a un incontro fortuito, casuale e così bello, mi sono sentito piacevolmente obligato a fermarlo per sempre.
RispondiEliminaLo leggerà il post, spero, le ho fatto avere il link, ma mi chiedo cosa "c'azzecca" il galeotto?
Anzi, spero che le fesserie del passato siano state dimenticate o che siano state prescritte per decorrenza dei termini :-))), ma a parte che è una donna che non mi degnerebbe mai di uno sguardo che nn sia semplicemente amichevole compassione, non ci sono i presupposti minimi perchè ciò accada, credimi eretica