20 lug 2011

HO FAME DELLA TUA BOCCA




ANTEFATTO  Chi mi conosce da tempo e mi frequenta da quando questo blog non esisteva e inviavo quotidianamente le mie cose tramite il messanger di yahoo (guarda tu cosa ho ripescato oggi), sa che questo è per me un periodo lavorativo di fuoco. Faccio tanta fatica per gli impegni a cui tenere fede e gli ostacoli sono sempre multipli. 

Questo comporta che non ce la faccio a esserci tutti i giorni con qualcosa di mio e anche se ho un post emozionante già scritto (l'aggettivo non è mio), nome lo riservo perché comunque devo ancora correggerlo.

Mi faccio perdonare quindi con una poeta che manca da tanto tempo qui e questo non vuol dire che non è più importante per me, ma solo che ho pubblicato anche altro.

La scelta della poesia e della foto, sono poi state l'operazione più facile della giornata.Quando Neruda la scrisse, probabilmente immaginava che un giorno ci sarebbe stata una donna che avrebbe portato fieramente in giro una bocca così bella. 

Vedere questa foto, mi ha fatto venire in mente questi versi, ricordavo che non li avevo mai pubblicati, pur avendo messo on line tantissime poesie del mio amato autore cileno  e ho colto la palla al balzo, per inserire il tutto.

Spero di non vi deluderà


HO FAME DELLA TUA BOCCA
 
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
 Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitra





P. S.   Se qualcuno è interessato alle altre poesie di Neruda, vi può accedere cliccando sull'etichetta POESIE



E  ANCORA OGGI





SAKINEH NON DEVE MORIRE

2 commenti:

  1. leggendo mi ha colpito

    affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
    cercandoti.

    Ascoltando

    voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
    Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza.
    Voglio mangiare....

    vibrante emozionante ogni nota di questa voce.

    RispondiElimina
  2. Beh... che dire....???!
    Il Neruda era davvero "affamato" quando ha scritto questi versi ;)))))))))) e si sa che la fame e' brutta!!!! :)))
    Ma a parte la battuta da bar....
    Neruda e' una garanzia. Un grande poeta che non ha certo bisogno di un mio commento.... neppure se serio.
    Ottima scelta Guardiano....
    Avanti di questo passo.... una coroncina di lauro.... ti spetta di diritto!!!! :)))))))))

    Eretica

    RispondiElimina

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