17 ott 2011

EDUCAZIONE CIVICA




Due considerazioni molto personali. 
Perdonatemi quindi se intervengo sul quotidiano (cosa che non avviene quasi mai qui), ma credo sia necessario e quasi obbligatorio per me, esprimere il mio pensiero.


Ieri pomeriggio, mi sono ritrovato ad aiutare mia figlia a ripassare la lezione di geografia, che le serviva per questa mattina. Non era un vero e proprio studio del territorio, ma più che altro una lezione di Educazione Civica.

Ha imparato (a grosse linea, sia chiaro),  che tipo di ordinamento giuridico regola la nostra vita, chi sono i nostri rappresentanti, come vengono eletti e cose simili. 

Nel parlare della costituzione, chi ha scritto il libro, ha spiegato che nella prima parte della stessa vengono riportati gli articoli fondamentali su cui si regge la Repubblica Italiana e ad esempio, citava l'articolo 3



Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.



A quel punto mi è tornata in mente l'immagine che vedete sopra, per due motivi:

Il primo è che l'articolo è chiaro. Tutti abbiamo il diritto di manifestare il nostro disagio e nessuno, in questo stato ce lo può vietare. 
Le leggi speciali, che stamattina qualcuno paventa, sono, saranno, incostituzionali e quindi da rigettare, soprattutto se ci vieteranno di far sentire il nostro disagio, quando poi questo è causato da una classe politica, che nella sua  interezza, si dovrebbe vergognare per la propria l'inettitudine, che ci propina senza sosta, quotidianamente;

Il secondo, è che per quanto io ho il diritto di urlare in faccia al mondo la mia verità, nessuno mi da la possibilità di devastare, ledere, infierire sulle libertà altrui. Perché chi perpreta violenza, anche se in nome di un ideale altissimo, passa automaticamente dalla ragione al torto.
Distruggere una statua, che per me non ha nessun valore, ma che lo ha per un altro cittadino dello stato italiano, significa andare contro l'art. 3, lo stesso che mi consente di manifestare. Non ha senso, non è giusto, non si può e non si deve fare.

Quindi, anche se la manifestazione è stata meritevole di lode, da appoggiare, quei quattro cretini deficienti vanno condannati, per tutto il male che sono riusciti a fare e non solo per quello materiale, ma anche all'immagine di chi ha lavorato duramente e non da oggi, per la riuscita di un evento, che nel resto del mondo è stato un momento di festa e da noi, verrà ricordato solo per colpa loro.

Sono e sarò, sempre, contro ogni forma di violenza, fisica e verbale. Sono e sarò, comunque, a favore del dialogo, anche con il mio nemico più acerrimo.



Io stesso sono un anarchico, ma di un tipo diverso.

Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere

La non-violenza è il primo articolo della mia fede. È anche l'ultimo articolo del mio credo.

Mahatma Gandhi

 

E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE

 

5 commenti:

  1. TRATTO DA FACEBOOK

    Grazia D'urso

    Condivido in pieno TUTTO!!!

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  2. Hai pienamente ragione e credo che tutta italia la pensi allo stesso modo, tranne naturalmente quei 4 deficienti che hanno devastato la città. E' un nostro diritto manifestare ma così anzicché parlare del motivo della manifestazione si è solo parlato dei danni che sono stati fatti.
    Dovrebbero far pagare loro i danni, semmai riuscissero ad individuarli !!

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  3. Certo le leggi che ci vieteranno di far sentire il nostro disagio saranno incostituzionali,
    sopratutto questo disagio è rivolto verso la classe politica che ci governa.
    Quei pirla con i disordini causati
    gli hanno consegnato su un vassoio d'argento l'occasione che aspettavano.
    Leggiamo la nostra costituzione!!!!
    Perchè non la studiano a scuola?
    Perchè un popolo ignorante fà comodo ai nostri politici.
    Quelle nuove leggi non sono contro i 'pirla', ma contro tutto il Popolo Italiano .

    nonnina

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  4. Ho ricevuto, in maniera privata alla mail del guardiano, delle foto interessanti, mapate con il GPS da chi c'era, che lasciano generare dei dubbi su come sia stato realmente gestito l'ordine pubblico e chi ci fosse o potesse essere dietro alla cosa.
    Nello stesso tempo so, da fonte diretta, che chi era lì per tutelare l'ordine, era messo nelle condizioni di non poter far fronte all'eventualità, quasi ci fosse un disegno più grande, per far scatenare i disordini in Piazza San Giovanni.
    Potrebbero essere congetture, solo fantasie o anche la realtà, certo è che a chiunque è venuto in mente di far passare in secondo piano la manifestazione, la cosa è riuscita alla grande.

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  5. Guardiano abbiamo già parlato in privato di quello che è successo...
    Mi conosci da più di due anni, sai bene come la penso su certe questioni... però per coscienza, per gli ideali in cui credo sento di dover intervenire.
    Hai citato l'art.3 uno di quelli che esprime principi costituzionali indiscutibili... ne potremmo citare altri ma ce n'è uno che secondo me ha la stessa valenza... l'art 13 che tutela la libertà personale. Questo articolo chiaramente dice che se anche fossimo sottopposti a restrizioni di libertà, qualsiasi violenza fisica o morale esercitata su di noi sarebbe punita. Pensiamo davvero che questo articolo sia rispettato?
    A prescindere dalla risposta penso questo: se adesso noi siamo in condizioni di citare questi diritti e di poterli far valere lo dobbiamo a delle persone che con un fucile in spalla, rischiando la propria vita, ci ha resi un popolo libero... So che sicuramente qualcuno mi giudicherà in modo negativo... ma personalmente in rari casi, come il periodo fascista, giustifico la violenza e l'appoggio. Quella che non appoggio è la violenza gratuita, quella che va a violare l'art. 13, quella che ha rovinato la manifestazione e tutte le altre simili. Ma la violenza esercitata dall'oppresso contro l'oppressore quando non ha altri mezzi, quando non gli è rimasta neanche più la dignità di essere umano, per coscienza devo dire che l'ammetto anzi la reputo necessaria. Se cosi non fosse non festeggerei il 25 aprile.

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