20 ott 2011

UMORALE






Da quando questo blog esiste, una delle cose che ho sistematicamente evitato di fare, è stato di usarlo come diario personale o di riempirlo di quelli che sono i miei umori del momento. 

Certo, qualche caduta di stile c'è stata, ma difficilmente si può intuire se sono triste o felice leggendo quello che pubblico, anche perché i post li preparo, li scrivo, quasi sempre con largo anticipo rispetto al momento in cui li metto on line.

Quindi mi sarebbe facile copiare qualcosa dal mitico bloc notes, dargli una scorsa veloce per ripulirlo di qualche errore (quelli che riesco a capire, ovvio) e procedere oltre. 

Non mi va.

Oggi soffro di apatia. Sarà per colpa del tempo che sta virando definitivamente al brutto. Sarà per il sonno arretrato, di una notte passata a cercare imperfezioni nel buio che mi circondava, fatto è che non mi và. 

Vi propongo quindi la lettura di un brano  di Neruda, che è di sicuro, di gran lunga migliore rispetto ai miei scarabocchi.

SE TU MI DIMENTICHI


Voglio che tu sappia
una cosa.

Tu sai com'è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.
Pablo Neruda



E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE


1 commento:

  1. Bellissima.. La sento, dovrebbe farmi paura una poesia così, invece la trovo mia e vedo per la prima volta di nessun"altro, il vento di bandiere, ho presente questo vento, poche forze contrastano questo vento e sono la sincerità, l'onestà la complicità la presenza... Il farti sentire unica in mezzo a tante bandire.. Hahahaha ma l'amore si nutre dell'amore... di fuoco... Non di vento...quest'ultimo è fatto per i valori e i sentimenti che non lottano che mutano... Qualcuno ha scritto una volta che è da bambini pensare che il sentimento rimanga uguale come il primo giorno... Hahahaha...Certo per una come me che è abituata a farlo crescere, stupirlo ogni giorno, rendere ogni momento e giorno sempre diverso come se fosse la prima volta.. di un nostro ciao.. della tua voce, di un tuo pensiero o voglia... Se cambia è perché non ha fuoco, forza..... Ma è solo vento...... Sis

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