Tranquillo naufrago, non mi sono montato la testa dopo i complimenti di venerdì scorso a tal punto da credermi supremo e infallibile, il titolo del post di oggi è soprattuto quello del libro di Giorgio Faletti che sto leggendo in questi giorni.
Sapendo che prima o poi si sarebbe di nuovo liberata la voglia di leggere, esigenza vitale che si era semplicemente nascosta dentro di me, avevo fatto per tempo incetta di libri dei miei autori preferiti. Ho ripreso con questo tomo, che al momento non sta deludendo le mie attese.
A pagina 98 c'è un passaggio che mi è piaciuto moltissimo ed è una favola di uno dei popoli nativi d'America più famosi in assoluto i cherokee, te la riporto qui di seguito. L'ho scritta copiandola paro paro, scoprendo solo dopo che era già disponibile sul web, farò più attenzione in futuro.
Credo che sia da leggere e da meditare
Si narra di un vecchio Cherokee seduto davanti al tramonto con suo nipote.
"Nonno, perchè gli uomini combattono?"
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma.
"Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo. Per ogni uomo c'è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perchè lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi."
"Quali lupi nonno?"
"Quelli che ogni uomo porta dentro di sé."
Il bambino non riusciva a capire.
Attese che il nonno rompesse l'attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra di loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo.
"Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo."
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
"E l'altro?"
"L'altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede."
Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
"E quale lupo vince?"
Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti.
"Quello che nutri di più."
SAKINEH NON DEVE MORIRE
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Splendida metafora. Se dici che sei dio non ti monti la testa. Tutti abbiamo dio in noi, la scintilla divina. Come la favola che hai proposto se lo nutriamo uscirà fuori con il suo amore e l'altro sarà per sempre sconfitto. Altrimenti....
RispondiEliminaGrazie
Ciao I am , nn sai quanto hai ragione :-P, lui ce l'ha davvero un dio , ma nn in testa . ahahahahahahah
RispondiEliminaOps mi preoccupo, dove ce l'ho il Dio? :-)
RispondiEliminaMa và che vai a pensare ?? Come si dice quì in sicilia " a testa sempre o cacio hannu " !!
RispondiEliminaMa nel nome , no ?!?
Nel nome di Dio? Certo tutti andiamo nel nome di DIO, è lui che ci ha DATO la vita :-)
RispondiEliminasssssssshhhhhhhhhhhhhhh
ssssssssssssshhhhhhhhhhhhhhhh
RispondiEliminaComplimenti come sempre sai emozionare chi ti legge e cerca in quel che legge un messaggio da fare suo. Oggi seguirò questo messaggio ,nutrirò il lupo buono xchè alla fine io ne sono convinta il bene vince sempre sul male !Grazie guardiano come sempre ci azzecchi !Anna
RispondiEliminaLe emozioni sono negli occhi, nella mente e nel cuore di chi è capace di coglierle.
RispondiEliminaGrazie a te della tua amicizia, del tempo che le dedichi e di quello che sei.
Un bacio e faccio sempre il tifo per te.
il vecchio che aveva dentro di sè la saggezza del tempo...
RispondiEliminacondivido il rispetto per i 'capelli bianchi'
che gli indiani avevano per i loro saggi....
io imparo tanto da loro e mi danno tante risposte ...che mi aiutano a dare a mia volta risposte alle mie bambine....
nonnina