11 nov 2010

UNA VITA DA GUARDIANO




L'inverno è ormai prossimo, ci siamo inoltrati a tal punto nell'autunno che ormai tutti abbiamo avvertito la necessità di indossare i giubbini pesanti. Mi tocca quindi, come ad ogni cambio di stagione, ad andare in giro per l'isola e chiudere le case dei naviganti che avevano mostrato la ferma volontà di prendere una residenza stabile qui, salvo poi dileguarsi di punto in bianco senza nemmeno un cenno o un saluto, infoltendo così la schiera dei naufraghi mancati.

Ci sono abituato ormai, questo blog vive da quasi due anni e tra alti e bassi è una piacevole consuetudine quotidiana, che si è formata anche grazie e soprattuto intorno ad un gruppo storico di amici che resiste nel tempo e a cui si sono aggiunti in pochi altri. Quelli che io chiamo "naviganti" del web, di solito approdano qui, bivaccano per un po' di tempo e non danno poi seguito agli impegni e alle promesse, ma la cosa è ormai diventata "normale", quasi ciclica e quindi le dò il giusto peso.
Ovvio, rimangono in giro i danni, perchè chi arriva con grandi progetti e con tante pretese finisce con lasciare anche enormi macerie dietro di se, ma ho imparato a pesare le parole e a fidarmi di più del mio sesto senso, fino ad'ora non mi ha mai ingannato segnalandomi per tempo chi è cosa.

D'altronde questo blog non è vivo e vegeto in funzione di chi lo legge distrattamente, ma è in piedi grazie a coloro che passano spesso di qua, anche perchè sono quelli che si mostrano partecipi e collaborativi, anche se di consigli e di idee ne arrivano poche e la monotona monocromaticità del blog dipende anche da questo, dal fatto che è quasi tutto frutto della mia sola applicazione. Devo però anche ammettere che l'isola ha assunto ormai una fisionomia di cui mi posso ritenere abbastanza orgoglioso, perchè tutto quello che ruota intorno a questo blog è davvero sentito e vissuto.

Certo, come ho detto prima, l'impegno è quasi tutto solitario e ricade esclusivamente sulle mie spalle, ma le idee e la buona volontà non mi mancano di certo e comunque mi diverto ancora e tanto con lo stesso entusiasmo del primo giorno. Perchè poi alla fine cercare nuove e diverse forme di scrittura e di comunicazione da offrire a voi, tutto il contesto fatto di parole, musica e video, diventa un gioco ad incastro che mi diverte immensamente.

La vita da guardiano ha i suoi alti e i suoi bassi, perchè c'è da sempre la necessità di fare di questo blog un luogo dove sono le idee e le opinioni al centro di tutto, perchè se è vero che il corpo richiede il cibo per mantenerci in vita, il cervello ha bisogno di essere utilizzato per non atrofizzarsi e diventare così materia inerme e putriforme.

La vita da guardiano sta diventando sempre di più una sfida e un impegno. La prima è quella di trovare sempre nuovi argomenti da proporvi e spunti originali in grado di generare nuovi racconti da scrivere. Il secondo è quello di dare anche un pò di spessore e un senso civico e civile a questo nostro incontro, forte delle tante gratificazioni che mi sono "piovute" addosso fino ad ora ci proverò.

E adesso scusatemi se interrompo qui un discorso che potrebbe essere molto più lungo e corposo, ma da qualche altra parte dell'isola sto sviluppando un'idea che si concretizzerà domenica e a cui davvero molto legato e che vi invito sin d'ora a partecipare.

Un abbraccio forte a tutti voi.


SAKINEH NON DEVE MORIRE



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