27 apr 2012

IL CUSTODE DEI SOGNI - L'addio






Una premessa è necessaria, per chi si è approcciato da poco a questo blog.

Il custode dei sogni è una figura centrale di tanti post, oltre ad essere stato il vero protagonista maschile del mio secondo racconto lungo. Probabilmente vi sarà complicato capire sino in fondo tutto ciò che vuol dire con i suoi sottintesi, mi dispiace, ma questo post andava scritto ed è giusto che sia successo così. 

Se qualcuno, incuriosito da quel che leggerà, vuole recuperare il passato, vi aggiungo di seguito un link, che vi porterà alla sua storia completa, in ordine cronologico, dal basso verso l'alto.


Il custode dei sogni clicca qui

 Il guardiano





Cosi' stanco da non dormire, le due di notte non c'e' niente da fare e così giro e rigiro nella bottega, osservando tutto ciò che mi circonda e che ai miei occhi adesso assume una luce diversa dal solito. E' proprio una notte strana per me, una notte diversa da tutte altre che l'hanno preceduta e credo sia giunto finalmente il momento di iniziare a scrivere questa lettera, che anche tu sapevi sarebbe arrivata prima o poi, mio caro e buon amico.

È questa l'ora dei miracoli, che mi confonde e mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde o forse è solo la malinconia che mi impressiona a tal punto, che mi prende e mi avvinghia a se, in questa mia ultima sera qui alla bottega. Ebbene si Guardiano, è giunto il momento del commiato, i titoli di coda tra poco inizieranno a scorrere e al prossimo tramonto saluterò questo luogo, che anche tu hai conosciuto e ami quanto me. Da oggi un nuovo custode avrà cura dei vostri sogni e sarà a lui che dovrai dare il cambio, quando poi giungerà il tuo momento.


Qui tutto il mondo sembra fatto di vetro e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio e io sono proprio uno di quei pastori che ha fatto bella mostra di se per tanti anni, che è conscio di essere giunto alla sua ultima recita, consapevole che a breve verrà riposto in una scatola e da lì non verrà mai più tirato fuori e sono sincero con te amico mio, questo un po' mi secca. Ho passato degli anni stupendi qui, ho tante vissuto gioie e altrettante delusioni, ho visto tanti amori finire e qualcuno che ho sperato non terminasse mai, ma tutte le sere, quando giungevano qui i miei angeli, a porgermi i sogni che avevate fatto, mi sono sentito vivo, anzi mi sono sentito ancora più vivo di quando non lo ero sulla terra e adesso lasciare tutto ciò, mi dilania.


Il cuore, lo sai, non e' un calcolo, freddo e matematico, lui non sa dov'e' che va, sbaglia si ferma, e riprende, ed è così che adesso mi sento, immobile, pietrificato come quel cuore, senza sapere come e soprattutto perché ripartire. Sono triste e perso, quasi svuotato. Sapevo bene che altri dopo di me avrebbero avuto quest'onore, ma quando, chi mi ha preceduto ha lasciato questo posto, lo ha fatto perché nel frattempo aveva abbracciato la felicità. Prendi per esempio John Keats, lui è andato via da qui quando l'ha raggiunto la sua amata Fanny, per vivere quel sentimento eterno a cui tutti ambiscono, ma io, adesso, cosa farò? Io non ho nessuno con cui condividere il tempo dei tempi. No, non ci riesco a rassegnarmi all'idea che tutto sia finito qui. Non ce la faccio


Mi chiedi ancora cosa c'e'? Ma se sei triste come me e anche tu non sai come approcciarti a questa mia frustrazione? Ebbene si, adesso te lo confesso,  uno dei doni si ottiene nel momento in cui si diventa custodi, è quello di poter leggere nel pensiero degli umani. Sei sollevato, lo vedo, è vero, te lo confermo, non sei mai stato pazzo, o forse si, lo sei, ma la tua, io la definirei è follia. Si guardiano, tu sei un folle, fuori dal suo tempo, un vittoriano nato nell'epoca sbagliata, uno di quelli che si innamora e crede in quell'amore sino al punto di immolarsi per quel sentimento e io qui, prima di sparire per sempre, ti devo delle scuse per quanto è successo qualche mese fa. Non dovevo entrare nella tua vita in quel modo, lo so che soffri ancora e lo vedo, al di là del fatto che posso leggerti dentro. Mi dispiace anche perché so bene per quanto tempo ancora te lo porterai dentro e questo è quello che mi fa ancor più male.


Conosco un posto nel mio cuore, dove tira sempre il vento, per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento o forse anche qualcuno in più e vorrei che adesso tu potessi sederti ed ascoltarlo con calma questo vento. Vorrei tanto, mio buon amico che ti infondesse la serenità necessaria per superare questo brutto momento e forse chissà, la tu pacificazione potrebbe essere il punto di svolta per la mia eternità, perché la mia più grande frustrazione, al momento, è il dolore che ti porti dietro.


Sai, ho un materasso di parole, scritto apposta per te, per spiegarti, per farti capire e nessuna di esse mi viene in mente in questo momento. Avevo preparato un bel discorso di addio, ma tutto è stato spazzato via qualche ora fa, quando ho raggiunto quel lungomare che tanto anelavi al nostro primo incontro, avevo voglia di capire perchè volevi arrivarci e lì, mi sono perso io questa volta.


E' straordinario, il mare visto dall'alto è un piatto, sembra un biliardo e le nuvole che passano veloci sono uno dei doni più belli che Dio poteva farci e lì. Quando poi quel cielo stellato si è mostrato per intero ai miei occhi, ho capito tutto e ho cancellato in solo istante tutto ciò che credevo fosse necessario dirti. Guardiano, tu non hai bisogno delle mie parole, devi solo ritrovare la forza, la voglia, il desiderio di urlare in faccia al mondo le tue emozioni e questo, prima o poi, succederà


Vedi caro amico, cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, perché chi mi ha dato il cambio è stato in vita un uomo stupendo e in questa sua nuova veste saprà guidarti, prendendoti per mano, aiutandoti a liberare le tue sensazioni dai mille lacci che ancora le avvinghiano. Tornerai così ad essere il guardiano che eri, ma soprattutto riuscirai di nuovo a sognare e a far sognare, chi ancora sa come si fa.


Io mi sto preparando, è questa la novità, perché adesso devo andare è giunto il momento di salutarsi, ma ricorda, questo con te non è un addio, se non mi verrai a trovare quando sarà tuo il bancone della bottega, sappi che tornerò a riprendermi tutto ciò che ho custodito, soprattutto quella maglia a cui tieni tantissimo, quella di Zoff.


Ora però consentimi di chiudere con un bacio e un saluto anche a tutti i tuoi lettori. Naufraghi, naviganti, grazie di avermi omaggiato di tante attenzioni e del vostro affetto, vi ho voluto bene.

Addio




Mi necessita una post fazione.
Non ho perso il tocco nella scrittura, anche se questo per molti versi potrebbe sembrare non sia stato il migliore dei miei post. Vedete, mi sono creato una grado di difficoltà superiore, ho iniziato ogni capoverso, con una frase tratta da varie canzoni di Lucio Dalla, questo perché avevo bisogno di togliere un po' di ruggine di dosso, avevo la necessità di scovare nuovi stimoli, la voglia di misurarmi.
Forse il risultato non è eccezionale, ma io dovevo ripartire e per farlo, quale modo migliore se non omaggiare Lucio Dalla? 
E se anche non avrete gradito del tutto il mio post odierno, sappiate che ha fatto fino in fondo il suo dovere, sono ripartito.

 Il Guardiano



P. S. Vi lancio una sfida, quali canzoni ho citato nel post? Vediamo un pò, senza l'aiuto di Google, sin dove arrivate :-)




9 commenti:

  1. io sono piccola,solo la sera dei miracoli...voglio vedere.
    Caro guardiano...
    p.z.

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  2. Avevo notato qualche frase di Lucio!Caro Amico ti scrivo,Caruso,mi sembra anche futura,(non mi vengono in mente gli altri titoli) e non voglio utilizzare google. P.S.un po' mi spiace che il Guardiano dei sogni vada via! By Grazia

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    1. Mi spiace, nè Caruso, nè Futura che ho escluso facendo violenza su me stesso, ma che nn aveva nessuna attinenza con il post

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  3. ops..volevo dire il custode dei sogni! :-P

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  4. e alla fine ce l'hai fatta! complimenti, è stato un bel lavoro, riuscito bene. Non avevo dubbi!
    Finiti i complimenti. . . .ma potevi aspettare!
    Mi sono persa la lettura immediata.
    No non ce la faccio a prenderti in giro questa volta, sei stato troppo bravo (questa incorniciala, è un pezzo non raro ma unico)
    Kiksister

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    1. grazie, avevo il dubbio di non esserci riuscito, mi tengo i complimenti stretti stretti

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  5. Un piccolo dissento.
    Forse eri ripartito ad aprile, ma poi hai fatto una sosta.
    Se era per un caffè, devi averne ordinato uno molto,molto, molto lungo.
    Credo che sia giunto il momento di rimettersi in viaggio perché la meta è ancora molto distante e di cose da fare, da comunicarci ce ne sono tante.
    Non puoi dimenticare i naufraghi soli sull'isola, si annoierebbero.
    Brutta abitudine dimenticare in giro le persone :-), vero, Guardiano?
    Ahahah Kiksister ha colpito ancora! Ma quando ti decidi a sfrattarla? Pare che sia riuscita a tornare grazie ad un passaggio di un nerboruto autista di TIR.:-))))))
    Kiss

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