4 ott 2012

SCONTATO





Un paio di settimane fa, su invito di una persona a me cara, ho inviato una mia poesia ad un sito che ha come scopo quello di promuovere nuove composizioni.

Quella che segue è la risposta che mi è stata spedita.


La pubblicazione della tua poesia Buonanotte amore nel sito ................ non è stata convalidata.

Ci dispiace, ma il testo aveva qualche aspetto per il quale non potevamo approvarlo.


Motivazione del redattore che non ha convalidato la tua poesia:
"Gentile Autore,
nel darti il benvenuto tra noi, ci spiace non poter convalidare la tua proposta, in quanto, alla lettura il testo risulta per forma e contenuto, non rientrante nei canoni stabiliti dal sito, per quanto concerne la poesia. 

Prosastico, diretto, stile lettera, linguaggio usuale e immagini scontate...

In attesa di una tua nuova proposta, un cordiale saluto.


E quindi eccola, dopo essere arrivato sino a desiderarla, arriva un pò inattesa "la critica negativa". Ci tengo quindi a spiegare immediatamente perché in questa circostanza non me l'aspettavo.

Prima di iscrivermi, ho dato un'occhiata alle poesie che il sito pubblica e onestamente non è che brillassero per bellezza o che grondassero di emozioni, la cosa quindi mi aveva illuso, che anche i miei componimenti fossero degni di attenzione, di poter essere così anch'io scelto, a quanto pare era una mia vana illusione.

Però ho anche scritto che la desideravo questa critica negativa e questo potrà sembrare strano agli occhi di chi legge questo post, ma non dev'essere così. In primo luogo perché  in tutta onestà il mio modo di scrivere è per mia scelta diretto e semplice, portandomi così a disegnare delle immagini scontate, ma essendo voluta la cosa non me ne dispiaccio. E' anche conseguenziale, che il mio stile assume quindi dei toni simili a quelli di una lettera ed è di conseguenza prosastico (lo ammetto ho dovuto cercarlo sul dizionario, non sapevo cosa volesse dire).
Però tutto ciò, siccome si unisce ad una bocciatura, assume dei toni e delle valenze negative, ed ecco quindi l'accezione negativa della critica, quella che speravo di ricevere per vedere come avrei reagito e devo essere sincero, la cosa mi ha stranamente turbato pochissimo.

La verità è che io non mi ritengo in nessun modo poeta, scrivo semplicemente per raccontare delle emozioni, dei sogni, delle speranze, per esternare i miei desideri e cerco da sempre di farlo esprimendomi in maniera semplice, in modo tale che ogni singolo rigo arrivi diretto al cuore, senza necessariamente passare per il bagaglio culturale, che ognuno di noi ha accumulato.

Ecco, io sono quello che raramente, dopo che ha scritto qualcosa, pensa "questo è bello, mi sembra un capolavoro", anzi sono sempre molto scettico sulla possibilità che possa raccontare ciò che sento.
Credo di essermi complimentato con me stesso, alla prima lettura, solo in due o tre circostanze in questi 3 anni e mezzo di blog.
Succede quindi ogni volta che le rimuovo, mettendole in un angolo della memoria a riposare, quasi a macerare. Però, quando poi le rileggo (si, perché io mi rileggo e anche sin troppo spesso, aggiungo), ecco in quel momento io mi emoziono di nuovo, perché mi tornano alla mente, in maniera precisa, netta, vivida, le sensazioni che mi hanno ispirato e trovo stupendo, quasi magico, che degli scarabocchi abbiano questo potere.

La critica negativa che cercavo, era la necessità che da tantissimo tempo sentivo di confrontarmi con la voglia che ho di continuare questa mia opera, di continuare a scrivere, di farlo al di là e oltre ciò che pensano gli altri di me, con l'obbligo di affrontare i miei pensieri che in questo periodo sono più pesanti del solito, perché su essi grava la difficoltà di vivere questo assurdo presente e capire se ho ancora le motivazioni e la voglia di farlo.

La risposta mi sembra implicita nel fatto che il blog è comunque sopravvissuto tranquillamente alla cosa e anche se non sono prolifico come lo ero prima, questo non vuol dire che non lo sarò più, anzi, appena mi sarò impadronito dei meandri del nuovo giocattolino tecnologico che ho ricevuto in dono, potrei trovare nuovi modi di esternare le mie emozioni.

La vera linfa vitale di questo blog.




Non c'è peccato più grave,
dopo i sette peccati mortali,
di credersi un grande poeta
o uno di quei privilegiati
che dedicano tutta la vita a inseguire la gloria.

John Keats




prosastico

[pro-sà-sti-co] agg. (pl.m. -cif. -che)
  • 1 Di prosa: scrittore p.; in prosa: opere p. di Petrarca
  • 2 Che ha le caratteristiche della prosa, p.e. la discorsività, la medietà ecc.: tono p.
  • • avv. prosasticamente, in modo p.
  • • sec. XVII


    P. S.  Per chi volesse leggere o semplicemente rileggere Buonanotte amore, basta cliccare qui




1 commento:

  1. Credo di essermi complimentato con me stesso, alla prima lettura, solo in due o tre circostanze in questi 3 anni e mezzo di blog.

    Mò so curiosa,quali saranno? Facciamo una gara?Senza suggerire però...:-)

    naufraga curiosa e prosastica ahahahah

    RispondiElimina

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