8 nov 2011

LETTERA APERTA



Al mio rappresentante presso le istituzioni.

Egregio signore, io non ho il piacere di conoscerla e se dovessi incontrarla per strada, in un consesso di 10 persone, sono certo che non sarei in grado di individuare il suo volto, ma con il mio voto e questa strana legge elettorale che ci ritroviamo, lei è stato eletto consigliere, deputato o senatore, decida lei.
Ed è proprio in nome di quel voto, che fiduciosamente le ho accordato tempo fa, che adesso mi permetto di scriverle questa lettera.

Premetto che non ho nessuna intenzione di fare del facile populismo, riportando qui gli argomenti che sono sulla bocca di tutti, nei modi che conosciamo, però mi piacerebbe porgerle alcuni ragionamenti a cui tengo molto, usando dei toni pacati, come mi è consuetudine. Lo so, è un modo di esprimersi, il mio, che ormai è fuori moda, ma ritengo da sempre, che sia il solo in grado permettere il dialogo e la circolazione delle idee.

Devo essere onesto, avevo immaginato questa lettera come un'amabile presa in giro dei vostri usi e costumi, cercando di mettere alla berlina la classe politica italiana, ma come sempre, la realtà delle ultime ore, nella sua tragicomica tristezza, ha velocemente superato la mia fantasia e mi sono così arreso, adottando per questa lettera lo stile che ho quando vesto i panni del guardiano.
Perché vede, quando ci si trova davanti ad un sindaco incapace di salvaguardare il bene primario dei suoi concittadini, la vita, assumendosi poi pubblicamente la proprie colpe, senza però dare le dimissioni dall'incarico, io non so cosa posso inventarmi.
Lo stesso accade quando ci si trova di fronte ad una crisi di proporzioni enormi e voi non solo non decidete quale soluzione adottare, ma riuscite a passare bellamente da uno schieramento ad un altro, con il solo obiettivo di blindare la vostra rielezioni, anche qui mi dica lei dove posso trovare uno spunto comico? E la cosa grave è che gli esempi potrebbero continuare ancora, ma almeno noi cittadini, è meglio se rimaniamo seri.

Onorevole (spero non si offenda per l'aggetivo), a differenza della stragrande maggioranza dei miei connazionali, penso da sempre che chi fa politica, debba vedere riconosciuto il proprio impegno con la giusta ricompensa, appunto la giusta. Quei benefit a cui lei ha diritto, dovrebbero infatti consentirle di poter assumere delle decisioni, senza indurre nella tentazione di voler curare esclusivamente il suo orticello, pensando così all'intero campo, ma l'impressione che ne ricavo, è che qui non solo tutto è immobile ed intorno a noi si accumulano macerie, ma vedo che voi vi siete del tutto arroccati nel palazzo e vivete in una realtà fuori dal mondo reale.

Non ne faccio una situazione di appartenenza ad uno o all'altro schieramento politico, parlo di privilegi enormi, che in qualche modo vi siete spartiti e che sono realmente spropositati, rispetto al lavoro che svolgete.
Faccio mia un'affermazione che Indro Montanelli scrisse su La voce in piena tangentopoli "Giulio Cesare è stato il più grande corrotto e corruttore della storia mondiale, ma ai suoi concittadini lasciò in cambio un impero che resistette per secoli". Purtroppo, quel primato di Cesare è stato tristemente superato, ed è superfluo fare nome e cognomi.
Le dico però con estrema sincerità, che se lei dovesse soddisfare i miei interessi, gli interessi dell'intera nostra nazione, io chiuderei entrambi gli occhi sulle, sue eventuali marachelle.

Tutto questo vostro atteggiamento, ha anche dato luogo ad un fenomeno sinistro, noto che tanti salvatori della patria, si stanno facendo avanti, mostrando una bacchetta magica, che fin'ora avevano tenuto chissà dove nascosta. Io non credo che essere giovani o vecchi, sia un merito o un demerito e non sono nemmeno curioso di capire che tipo di cura queste persone somministrerebbero alla nostra nazione, ciò di cui sono curioso è capire cosa lei intende fare per onorare il mandato che le ho assegnato? Perché è di questo che sostanzialmente lei mi deve rendere conto, quando le ho firmato quell'assegno in bianco chiamato voto. Mi dica, mi faccia capire per quale motivo io io dovrei prossimamente votare di nuovo lei o uno dei suoi famigli? Si, famigli, nell'accezione peggiore del termine, perché aver carpito la buona fede, per usarla a per un proprio tornaconto, potrebbe, dovrebbe essere reato.

Questa classe dirigente, a cui lei appartiene, ha deciso di non decidere e questo a me non sta affatto bene, perché io penso che la politica è l'arte delle scelte, anche impopolari, ma coraggiose e convinte e io non mi sento rappresentato da una persona, che ha il solo scopo nella vita di non scollarsi dalla poltrona su cui si è accomodato.

Converrà con me, che i modi con cui mi sono espresso, sono stati duri, ma civili e che ho argomentato le mie posizioni e pur sapendo, ovviamente, che a questa lettera lei non risponderà mai, spero che il mio linguaggio possa essere d'esempio per i miei amici che vorranno lasciare un commento.

Mi piace l'idea di concludere questo scritto, con la speranza di non dove mai più ripetere una cosa simile e se mai in un futuro prossimo dovesse malauguratamente succedere, beh so per certo che lei non sarà più il mio rappresentante.


E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE
 
 

3 commenti:

  1. il problema è che questa gente che ormai da anni si divide le poltrona. è stata eletta dalla maggioranza degli italiani... mi chiedo : "ma con quale testa ragioniamo, perchè abbiamo scelto loro..".ahh dimenticavo che anche se avessimo scelto gli altri le cose non sarebbero cambiate ugualmente. credo inoltre che questi "politici" abbiano ancora voglia di rompore le scatole,... sarà dura.
    Un salutone guardiano.

    Sisto

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  2. Questa lettera non è per la maggioranza o l'opposizione, questa lettera è per la classe politica in generale.

    Saluti carissimi a te Sisto

    RispondiElimina
  3. Ho sorriso, un ottima lettera di licenziamento per la nostra classe politica,
    motivata, provata e decisa!!
    Per quel che posso capire di politica a livello
    esperienza zero,ma da cittadina ora consapevole
    mi rendo conto che le istituzioni dovrebbero essre controllate da noi diretti interessati,
    vanno rispettate,
    non abusate anche nel nostro piccolo per i piccoli favoritismi, forse l'esempio non dobbiamo aspettarlo dall'alto, ognuno sia portatore della propria politica,
    rispettosa del vicino di casa e non ingorda!!!

    nonnina...buona serata.......

    RispondiElimina

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