per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno deve fare questa gentilezza;
ognuno deve avere questo pensiero.
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado, e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo di zia Vincenza.
dopo aver compiuto il triste omaggio
(Madonna!) se ci penso, che paura!
ma poi mi diedi anima e coraggio.
si avvicinava l'ora di chiusura:
io, piano piano, stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del '31".
...sotto una croce fatta di lampadine;
tre mazzi di rose con una lista di lutto:
candele, candelotte e sei lumini.
c’era un'altra tomba piccolina,
abbandonata, senza nemmeno un fiore;
per segno, solamente una piccola croce.
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardandola, che pena mi faceva
questo morto senza neanche un lumino!
chi ha avuto tanto e chi non ha niente!
che anche all’altro mondo era pezzente?
s'era già fatta quasi mezzanotte,
e rimasi chiuso prigioniero,
morto di paura... davanti alle candele.
Due ombre avvicinarsi dalla mia parte...
Pensai: questo fatto a me mi pare strano...
Sono sveglio...dormo, o è fantasia?
con la tuba, la caramella e il pastrano;
quell’altro dietro a lui un brutto arnese;
tutto fetente e con una scopa in mano.
il morto poverello... il netturbino.
In questo fatto non ci vedo chiaro:
sono morti e si ritirano a quest’ora?
quando il Marchese si fermò di botto,
si gira e piano piano... calmo calmo,
disse a don Gennaro: "Giovanotto!
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir, per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava, sì, inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo, quindi, che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente".
io non vi avrei fatto questo torto;
mia moglie è stata a fare questa fesseria,
io che potevo fare se ero morto?
prenderei la cassa con dentro le quattr'ossa
e proprio adesso, in questo stesso istante
entrerei dentro a un'altra fossa".
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"
La verità, Marchese, mi sono stufato
di ascoltarti; e se perdo la pazienza,
mi dimentico che son morto e son mazzate!
Qua dentro, vuoi capirlo che siamo uguali?...
...Morto sei tu , e morto son pure io;
ognuno come a un altro è tale e quale".
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".
Te lo vuoi ficcare in testa... nel cervello
che sei ancora malato di fantasia?...
La morte sai cos’è?... è una livella.
Un re, un magistrato, un grand’uomo,
passando questo cancello, ha fatto il punto
che ha perso tutto, la vita e pure il nome:
non ti sei fatto ancora questo conto?
sopportami vicino - he t'importa?
Queste pagliacciate le fanno solo i vivi:
noi siamo seri… apparteniamo alla morte!"
buongiorno...
RispondiEliminaporca miseria:-))))
è forte totò
arriva al cuore passando
dalla strada più bella,
il sorriso....
grazie
nn
lui è stato è sarà sempre un Grande uomo dall'animo nobile!!! recitata da lui questa poesia non ha eguali!!!...baci Guardiano...Grazia
RispondiElimina"Uomo, polvere eri e polvere ritornerai"
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